domenica 20 dicembre 2009

Serie A 17> Juventus vs Catania 1-2 – Al bar dello sport

E’ l’inferno del nostro scontento, disse “uno”, una volta. Nella domenica in cui la realtà supera la fantasia, si assiste oggi al remake di un altro film comico, quello con Lino Banfi e Jerry Calà. Noi siamo quel tifoso, che nel film, torna a casa con la bandiera ammainata, prima che Banfi sbatta contro il palo. Gelo in campo gelo nel cuore, dunque. Si continua ad assistere passibilmente ad uno sfacelo, ormai denunciato da troppo tempo. A questo punto l’unica è sperare che l’immobilismo continui, visto che son saltate alternative serie del calibro di Spalletti e Mancini, mentre non meritiamo di spendere altri 5 milioni all’anno per Hidding, che forse potrebbe valerli tutti, ma che in realtà sarebbe non far pagare i conti a chi davvero dovrebbe farlo: l’attuale dirigenza. Così spero che Ferrara rimanga e che la Juve quest’anno arrivi ottava, tanto da non entrare in Europa neppure dalla porta di servizio. Muoia Sansone con tutti i Filistei e voglio vedere se qualcosa cambia. 60 milioni di commissari tecnici, trovatemi una alternativa a tutto ciò, ed è per questo che lancio la mia campagna: Salviamo Ferrara.
Il cantante è a due punti dal suo usurpatore, cacciato per molto molto meno, nel nuovo “stile” Juve. Ad una domanda delle tv: “la Juve e a due punti da voi ma ad inizio campionato il vostro distacco era abissale…” verrebbe da suggerirgli: “Beh… noi ci siamo migliorati mentre loro sono peggiorati. E’ questa la verità dei fatti E’ Corvino che sghignazza, è il progetto costruito con la paglia e spazzato via da un uragano, è l’assoluta mancanza di dignità di una squadra, che non ha neppure l’umiltà di non presentarsi davanti ai microfoni per le dichiarazioni di rito. Anzi, con assoluta sfacciatagine, vengono qui oggi a snocciolare frasi di circostanza, più vecchie del gioco del calcio.
Ma, del resto, se sbatti fuori Melo nel primo tempo (che pur lo merita sempre più sovente) invece di buttar fuori Tiago dopo l’ennesima stronzata (vedi rigore) dimostri quanto inefficaci siano, non solo i tuoi dettami tattici, ma anche le sue “punizioni” ai singoli. Ma la Juve è sempre troppo buona. Poteva licenziare qualcuno la vigilia di natale? Nelle commedie natalizie, queste son cose che fanno solo i cattivi.
Se dunque per Natale facciamo un simile regalo al Catania, che non meriterebbe, nel senso che la salvezza dovrà cercarsela negli scontri diretti, mentre così rischia di montarsi la testa, mi chiedo allora se per la befana non si possa fare un regalo anche al Parma. A chi dice di non voler più guardare le partite, ne allo stadio ne in tv, io rispondo che sarebbe inutile. I vostri soldi l’anno già intascati indipendentemente da quello che decidete. Allora non ci resta che piangere?  Io una cosa la faro il giorno della Befana mi siedo davanti alla tv, magari con una birra in mano e grido… FORZA PARMA !!!

SCHEDA TECNICA

Serie A 2009/10 – 17ª giornata d’andata
Torino, stadio Olimpico
Domenica 20 dicembre 2009
JUVENTUS-CATANIA 1-2 (0-1)
RETI: 23’ pt rig. Martinez, 20’ st Salihamidzic. 41’ st Izco.
JUVENTUS: Manninger; Caceres, Legrottaglie, Cannavaro, Grosso; Marchisio, Felipe Melo (32’ pt Salihamidzic), Tiago (21’ st Giovinco); Diego; Amauri (25’ st Del Piero), Trezeguet. A disposizione: Chimenti, Grygera, Molinaro, De Ceglie. All. Ferrara.
CATANIA: Andujar; Alvarez, Silvestre, Spolli, Capuano; Ledesma (15’ st Izco), Biagianti, Carboni, Llama (33’ st Bellusci); Morimoto (24’ st Plasmati), Martinez. A disposizione: Campagnolo, Augustyn, Moretti, Ricchiuti. All. Mihajlovic.
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze.
AMMONITI: 22’ pt Tiago, 42’ pt Morimoto, 45’ pt Diego, 9’ st Cannavaro, 12’ st Marchisio.

giovedì 17 dicembre 2009

A SERIOUS MAN – J. & E. Coen

Se oggi non ti va tutto per il meglio, sorridi… domani andrà peggio. Poiché se conduci una vita mediocre e speri nel cambiamento, non è detto che tutto possa cambiare in meglio. E’ questo il lite motive che i Fratelli Coen usano in ogni loro film. C’è sempre infatti chi, nel tentativo di cambiare l’andamento della propria vita, prende scorciatoie che lo porteranno presto sull’orlo del baratro. La figura è quella retorica del peccato originale, mangi la mela o ti annoi in paradiso? I film dei Coen sono dunque, in questo senso, film entropici, con trame usate a pretesto, per porre all’attenzione del pubblico una feroce critica verso la società e la condizione della vita umana. In verità, in questo modo si sono attirati negli anni molti “nemici”. E Così dopo essersi inimicati i conservatori con “Non è un paese per vecchi” e aver ridicolizzato i servizi segreti in “Burn after reading”, con A serious man i Coen scendono al nocciolo della questione, la loro fede. Siamo certi quindi che con questo film molti ebrei storceranno il naso.

Larry Gopnik, Il protagonista del loro ultimo film, è un professore di matematica che sembra uscito da un romanzo di Kafka. Tutto gli capita senza che lui faccia nulla, e più non fa nulla e più gli capita. Sua moglie decide di lasciarlo per un altro, suo fratello gli si aggrappa addosso come un parassita, con tutto il suo carico di problemi, i suoi figli sono sempre più apatici e persino la sua carriera è a rischio a causa di uno studente che tenta di corromperlo. Sballottato di qua e di la, dalla routine degli altri, tenta di rientrare nel flusso delle cose, ma viene sempre più spinto ai margini dalla corrente della vita borghese. Proprio come ne “il processo” di Kafka, Larry si sente sotto accusa e continua a ripetersi: “non ho fatto nulla”, ma, in verità, non sembra opporre alcuna seria resistenza a tutto questo, quasi che le cose dovessero tornare a posto da sole, per una certa giustizia divina. “Una realtà che dispone di noi, usandoci e lasciandoci senza certezze”… appunto. Lui però no si da pace, ed inizia voler cercare risposte nella fede rivolgendosi a vari rabbini. Ma questi, invece di fornirgli le risposte che vorrebbe, sembrano scoraggiarlo a farsi delle domande, convincendolo che il problema, in realtà, è solo nella sua testa.

Ed è qui che etra in gioco la critica dei Coen. Dalla fede, nulla gli è dovuto. Insomma, per semplificare grossolanamente, mentre in qualsiasi altra fede esiste un paradiso e quindi una salvezza (pensiamo ai cristiani salvati dal sacrificio di Cristo, o ai Musulmani nel loro paradiso-harem, o piuttosto ai Buddisti e le loro seconde opportunità) in quella ebraica si vive sapendo di dover attendere una salvezza, ben lungi dall’arrivare. In questa perenne attesa i suoi protagonisti si trascinano in un’esistenza stanca e disincantata, in cui la ribellione emotiva di Larry e solo un’anomalia di un sistema ben rodato. Larry è un matematico, e come tale si aggrappa alla solidità della matematica, la quale ci dice che 2+2=4 e non si scappa. Non comprende e non accetta che possa esserci, anche in scienza, un principio di indeterminazione (Heisenberg). Nella sua testa vorrebbe dare una risposta razionale al paradosso del gatto di Schrödinger, ma sa che questo non è possibile e non sa che fare. Non ama la moglie, ma il pensiero di perderla lo devasta perché perderebbe la normalità della propria vita.

Aldilà di quanto detto A seriuos man è soprattutto un film comico. Si tratta, però, di una comicità sottile, quella comicità grottesca (quasi fantozziana) che si annida nella vita di tutti i giorni. non è però un film per tutti. Oltre al fatto che solo chi conosce la cultura ebraica potrà coglierne l’ironia, lo si apprezza a pieno soltanto se si conosce il pensiero dei Coen. Prendiamo il finale, ad un occhio distratto e superficiale può non dir nulla, ma è la risposta è proprio nel principio di indeterminazione poco fa citato. Il protagonista (e qui torniamo all’inizio del nostro discorso) compie il canonico “peccato originale”. Corregge il voto divenendo corrotto e gli arriva la telefonata del suo dottore. Larry sente che non sarà una buana notizia, nel frattempo arriva un uragano. Tutto allora si sospende e non sapremo mai se il gatto nella scatola e morto o è vivo. Tutto nella vita e nella morte può essere ricondotto a questo pensiero. Insomma, volendo fare un autocitazione si potrebbe italianizzare il titolo in: poi si risolve.

martedì 15 dicembre 2009

Processo a calciopoli: Condannato Giraudo… e un certo Dondarini.

E così, il processo a Calciopoli miete le prime vittime. Premetto che le sentenze dalla giustizia ordinaria vanno rispettate e che prendo atto della condanna di Giraudo, ma ne contempo faccio tre riflessioni:
  1. La scelta del rito abbreviato è stata (che in appello la sentenza sia confermata o no) sbagliata. Il rito abbreviato non ha permesso di sentire i testimoni che Moggi ha voluto sentire, o di acquisire nuove prove. Rispetto all'altro "filone" di fatto il processo non si è basato su quello che si diceva in aula, ma basato sulle prove già acquisite. Era scontato che andasse così. In parole povere Moggi si sta difendendo molto meglio di Giraudo.
  2. Giraudo è stato condannato anche per il fatto di far parte di un'associazione a delinquere della quale non era il "pomotore" (in pratica non ne era il capo).
    Prevedendo che presumibilmente questo "promotore" possa essere Moggi si aprono 2 scenari:
    • Il processo a Moggi è già scritto, indirizzato, visto che se Giraudo faceva parte di quell'organizzazione ed il capo si suppone sia Moggi, alla fine si farà in modo di condannare Moggi (anche se fino ad ora al processo sono emerse cose ben diverse). Inoltre  mi risulta difficile credere che se Giraudo fosse uno degli "affiliati" non ne fosse il "promotore" assieme a Moggi: Moggi e Giraudo hanno condiviso assieme tanti anni di vita sportiva, le decisioni le prendevano assieme... Insomma era più plausibile una condanna piena o un'assoluzione piena
    • Il processo scagionerà Moggi, e allora ci sarebbe un bel paradosso (ovviamente sempre che l'appello dica le stesse cose): Giraudo "affiliato" di un'associazione a delinquere della quale non c'è un capo.
  3. Tra i condannati c'è anche l'arbitro Dondarini, famoso per aver arbitrato (dopo calciopoli) una delle partite più scandalose a livello arbitrale degli ultimi anni: Reggina-Juve 2-1 del febbraio 2008. Riuscì nella stessa partita a negare 3 rigori netti ai bianconeri, a darne uno al 90' alla Reggina del tutto inventato, e a sbattere fuori Zanetti. Difficile credere che un arbitro implicato in calciopoli avrebbe diretto la gara diversamente.
Ora qualsiasi persona dotata di intelletto potrebbe chiedersi: se Collina era al corrente dei fatti precedenti al 2006, sapeva che Dondarini era un arbitro "condizionabile" o diciamo così poteva arbitrare in modo accomodante (le sentenze per ora questo dicono), perchè lo ha mandato a dirigere una partita della Juve ben sapendo che avrebbe palesemente sfavorito i bianconeri (è un dato di fatto, basta farsi un giro su internet per leggere cosa si disse a proposito di quell'arbitraggio)?
A questo punto emerge un arbitraggio non superpartes non solo prima del 2006 ma anche dopo, in pratica anche il campionato 2007-2008 risulterebbe falsato (ricordiamoci che il primo campionato in serie A della Juve post calciopoli fu pieno di partite come Reggina-Juve, basta ricordare il Bergonzi capace di regalare due rigori al Napoli contro i bianconeri). In pratica calciopoli esiste ancora e Collina con le sue designazioni ha fatto si che molte partite siano risultate falsate.
Detto questo aspetto le motivazioni della sentenza, dell'appello e l'esito del processo a Moggi per farmi un idea più precisa.

domenica 13 dicembre 2009

Serie A 16> Bari vs Juventus 3-1 – Loro galletti, noi polli.

Se, ad un banco di poker, ti guardi attorno e non riesci a trovare il pollo, vuol dire che il pollo sei tu. Ieri sera in verità, a quel banco da poker verde, pensavamo di aver trovato un pollo, contro cui giocarci il nostro ultimo asso di bastoni, invece erano solo i galletti del Bari che, a differenza nostra, giocano a calcio (e detto da un foggiano vale di più).
Anestetizzati, è la parola. Contro questa squadra non ci si incazza nemmeno più. L’immobilismo della dirigenza demanda ad una stasi quasi innaturale. Ferrara resta al suo posto e si presenta in conferenza stampa con le solite frasi di circostanza, come se proseguire un passo avanti e due dietro fosse una cosa naturale. Perché date addosso a questa squadra? (quante volte ce lo siam sentiti dire e, ahimè, continueremo a sentircelo dire). Siamo un progetto e… bla bla bla (si, la cattedrale nel deserto). Ma, scusate la domanda, un progetto non prevede un miglioramento nel tempo? Della serie, si stava meglio quando si stava peggio, abbiamo mandato a casa Ranieri per Ferrara. Abbiamo avuto pazienza nell’aspettare inutilmente “bradipo” Tiago, che ieri si è mangiato il mangiabile, ma abbiam dato via Almiron, che nell’emblematica serata di ieri segna e chiede scusa, quasi a voler dire: la colpa non è vostra se questa dirigenza è incompetente. Stessa dirigenza che da via il giovane Iago per farlo giocare nella primavera del Bari… assurdo! Ma perchè la Juve no c’è la una primavera? nemmeno li c’è posto per i talenti? L’inverno della Juve, più che altro.
Non vi lamentate, ci diranno sghignazzando. Nel calcio si vince e si perde, oggi a voi domani a un altro. Questo è quello che dobbiam subire nel prossimo avvenire. Questo accade nel calcio quando ci si rivolge all’avversario. Ma coloro che parlano così, fingono di ignorare che nel calcio moderno, con tutti i soldi che gli addetti ai lavori guadagnano, mandare a casa gente per i propri cattivi risultati non solo e giusto ma è anche doveroso. Molti come me si sono ormai rassegnati. L’inverno è ancora lungo e la neve ancora dietro l’angolo. Continueremo a viaggiare per l’Italia, alternando vittorie a sconfitte, elogi a critiche e alla fine, urrà, ci salveremo. Criticare modulo e giocatori, oggi come oggi, è quanto di più inutile se l’uno e trino continuerà a sedere in tribuna.
Ed ora sotto con l’inutile rap del primo rigore contro (realizzato) e il primo a favore (sbagliato). Del laser su Diego che si accinge a battere il rigore sbagliato. E della pessima prova di Cannavaro, che procura rigore e per poco non segna un clamoroso autogol degno di mai dire gol… Commentare il gioco in campo è ormai diventato superfluo.

SCHEDA TECNICA

Serie A 2009/10 – 16ª giornata d’andata
Bari, stadio San Nicola
Sabato 12 dicembre 2009
BARI-JUVENTUS 3-1 (2-1)
RETI
: 7’ pt Meggiorini, 23’ pt Trezeguet, 44’ pt rig. Barreto, 36’ st Almiron.
BARI: Gillet; Andrea Masiello, Diamoutene, Bonucci, Stellini; Alvarez, Almiron, Donati, Rivas (18’ st Kamata); Barreto (15’ st Greco), Meggiorini (25’ st Gazzi). A disposizione: Padelli, Belmonte, Allegretti, Koman. All. Ventura.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Legrottaglie, Cannavaro, Molinaro (21’ st Grosso); Tiago (30’ st Camoranesi)(41’ st Giovinco), Poulsen, Marchisio; Diego; Amauri, Trezeguet. A disposizione: Manninger, Grygera, Salihamidzic, Del Piero. All. Ferrara.
ARBITRO: Tagliavento di Terni.
NOTE: al 23’ st Diego sbaglia un calcio di rigore.
AMMONITI: 7’ pt Meggiorini, 22’ pt Tiago, 43’ pt Cannavaro, 23’ st Almiron.

mercoledì 9 dicembre 2009

CL Juventus vs Bayern Monaco 1-4 – Ciro, Ranieri è meglio di te



<< Leggi l’andata
Adesso è ufficiale e senza più tema di smentita. Ferrara non è un allenatore di calcio… o almeno non ancora, e di sicuro ha già fatto peggio di Ranieri, che almeno arrivo agli ottavi. Ma più che altro, da tutti noi tifosi, bisogna che si alzi, grande e indistinguibile, un solo coro di imprecazioni: DIMETTETEVI !!!
Se ha un po' di orgoglio, si dimetta Ferrara, il giornalista incompetente chiamato a sostituire un cantante mediocre. Che parte con il rombo sapendo che si poteva anche pareggiare, passa al 4-4-2 quando invece doveva rimontare lo svantaggio e schiera Giovinco a 10 dalla fine. Se non è un uomo in confusione questo, chi lo è? Altro che camaleonte solido. Un squadra immobile e senza idee, che punta tutto sugli spunti dei singoli, è una squadra che scende in campo senza un allenatore in panchina. Ciro, Ahimè per lui, è rimasto un allenatore in seconda, raccomandato da Lippi alla Juve, nella più classica della pastetta italiana. Mi spiace esser così duro con lui ma a tutto c’è un limite. Bandiera di una Juventus con la J maiuscola che ormai non esiste più, e da cui, quest’ultima arrivata, ha preso un nome che non merita affatto. Una juve con la j minuscola che ne usurpa il trono.
Poi vorrei rivolgermi a quel Tuttosport, che tanto bersagliò (a ragione) Ranieri, voglio vedere come vi comportate ora. Siate coerenti e meno faziosi per una volta e discostatevi da quel malcostume, tutto italiano, di avere redazioni di giornali come membri di partito o ultras di curva. Spendete una parola per Ferrara.
Ma più che altro, si dimetta la dirigenza, che non capisce una “c” di calcio! Cosa si poteva pretendere da Ferrara? Siete voi che dovreste dimettervi più di lui. 50 milioni per persone che devono accomodarsi in panchina perchè non sono altro che brocchi, che meritano la sostituzione. La Fiorentina è li che ride. Ci ha rifilato Melo, che gioca peggio di Poulsen (roba da pazzi!). Meglio che Diego inizi a comperare una bella coperta per quella panchina, in vista dell’inverno, perchè non può essere più considerato un titolare inamovibile. Almeno finché non si darà una svegliata. Fuori il barbiere di Siviglia Blanc. come si può affidare una squadra, come questa, interamente a lui? Non si deve far molto, mandi via uno e cambi tutti.
Sono questi i giocatori che dovevano farsi la B, non quegli altri. Anche se qualcuno c’era anche stasera, gli altri non meritano ne l’Europa, ne il campionato di serie A, ne questi tifosi. Nessun orgoglio personale, nessun attaccamento alla maglia. Perdere 4-1 in casa, una partita così importante, non può passare con una dichiarazione di routine. Adesso, invece di presentarvi tutti a dire ipocrisie, come state facendo, fermatevi, riflettete e “aderite al silenzio”… come dissero i Depeche Mode.
La lunga strada che ci conduce al termine di questa stagione sarà costellata di figuracce. Venite a noi, perchè nessuno avrà il coraggio di dimettersi. Non in quest’Italia delle poltrone e dei vittimisti.

SCHEDA TECNICA

Champions League 2009/10 - Fase a Gironi
Girone A – 6ª giornata
Torino, stadio Olimpico
Martedì 12 dicembre
JUVENTUS-BAYERN MONACO 1-4 (1-1)
RETI: 18’ pt Trezeguet, 29’ pt rig. Butt, 7’ st Olic, 37’ st Gomez, 46’ st Tymoshchuk.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Legrottaglie, Cannavaro, Grosso; Camoranesi, Felipe Melo (35’ st Giovinco), Marchisio; Diego (19’ st Amauri); Del Piero (1’ st Poulsen), Trezeguet. A disposizione: Manninger, Grygera, Salihamidzic, Tiago. All. Ferrara.
BAYERN MONACO: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Muller, Van Bommel, Schweinsteiger, Pranjic (26’ st Robben); Olic (33’ st Tymoshchuk), Gomez. A disposizione: Kraft, Braafheid, Breno, Altintop, Klose. All. Van Gaal.
ARBITRO: Busacca (Svizzera).
AMMONIZIONI: 7’ pt Prannjc, 13’ st Schweinsteiger, 26’ st Demichelis.
NOTE: spettatori 25.507 per un incasso di € 939.816,52.

domenica 6 dicembre 2009

serie A 15> Juventus vs Inter 2-1 – Marca Marchisio, Più neri che azzurri.

E’ nostra, la partita più importante (per l’orgoglio) è nostra. Certo poteva essere più decisiva, invece si è trattata della solita nemichevole. Chi voleva calcio champagne era pregato di cercarlo altrove. C’è stato Milan-Sampdoria apposta per questo, alle 18. Non Juve-Inter, ormai la battaglia per eccellenza, e chi lo ignora è soltanto un’ipocrita con i paraocchi. E proprio una battaglia è stata. Maschia e muscolare. Con una Juve che veniva da due sconfitte consecutive e con la consapevolezza di doversi giocare tutto per non soccombere. Con quel cuore, e con quell’orgoglio, che ancora ci restava ci siamo subito buttati a capofitto nell’incontro. Bellissima partenza, veemente e aggressiva, coi nostri che gli mordevano le caviglie e non gli si scrollavano di dosso. E poi quel gol di Chiellini… Forse Melo… no Chiellini… ma c’è una deviazione, fa esplodere l’olimpico. Lo stadio è una bolgia e la gioia è incontenibile. Mugugnho a questo punto perde le staffe e Saccani lo manda dietro la lavagna. Ma la gioia non dura granché e il pareggio è dietro l’angolo. Ma poi, quando tutto sembrava avviato verso questo destino eccolo li… la perla di Labuan (come qualcuno malignamente lo chiama), partito da un’imbeccata di Diego si fionda sulla respinta di Cesar, al tiro di Momo, dribbla Samuel e la infila Julio Cesar. E qui vien giù lo stadio. Il portierone nerazzurro dopo stasera scenda da quell’o scranno da usurpatore, Buffon è sempre il numero uno… d’altro canto lui ha già scelto il 12.
Possiamo dirlo, Caceres c’è. Il pelato coi capelli lunghi fa una signora partita. Tutti però mettono in campo il loro impegno, e persino Buffon, mai visto così grintoso, partecipa alla rissa finale. Il peggiore in campo, non può che essere l’arbitro. Ma d’altronde ce lo si aspettava. Lui il vero mediocre, più che la partita stessa. Inutile parlare dell’ennesima partita senza un penalty a favore, o di Muntari e Samuel graziati, come a Lourdes, dal giallo. ma del resto ha sbagliato anche qualcosa a loro sfavore. Il tentativo di mandare in campo Balotelli per buttarla in caciara è riuscita, invece, soltanto in parte. Se è vero che ha causato l’espulsione di uno sciocco Melo, che rischia la doppietta di squalifica, gioca invece indecentemente. Non si capisce come si continui a difendere un simulatore del genere, che di sicuro ha alle sue spalle ottimi maestri.

SCHEDA TECNICA

Serie A 2009/10 – 15ª giornata d’andata
Torino, stadio Olimpico
Sabato 5 dicembre 2009
JUVENTUS-INTER 2-1 (1-1)
RETI: 20’pt Chiellini, 26’ pt Eto’o, 13’ st Marchisio.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Felipe Melo, Marchisio (35’ st Poulsen), Diego; Del Piero (26’ st Camoranesi), Amauri. A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Giovinco, Trezeguet. All. Ferrara.
INTER: Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel (44’ st Materazzi), Chivu; Muntari (15’ st Balotelli), Cambiasso (33’ st Mancini), Thiago Motta; Stankovic; Eto’o, Milito. A disposizione: Toldo, Cordoba, Khrin, Vieira. All. Mourinho.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
ESPULSIONI: 42’ st Felipe Melo
AMMONITI: 25’ pt Felipe Melo, 27’ pt Samuel, 16’ st Grosso, 35’ st Amauri, 42’ st Balotelli, 48’ st Caceres.

domenica 29 novembre 2009

Serie A 14> Cagliari vs Juventus 2-0 – CAST AWAY



Ci sono isole di piacere e isole di niente, la Juve, naufraga sulle sponde sarde, è una album dei PFM. Isolati su un’isola a 8 miglia dalla vetta, isolato un allenatore sempre più sulla graticola mediatica. Isolato Amauri, a cui arrivano uno o due palle e lui è sempre in ritardo tutte. Naufrago Cannavaro, inguardabile e indecente, in una prestazione da 2 in pagella. Isolabili i dirigenti, che hanno speso tanto e male, per giocatori che non aggiungono nulla, anzi tolgono, alle individualità esplosive di Zanetti e Marchionni, svenduti a buon mercato. ed ora siam messi peggio dello scorso anno, in cui eravamo già mediocri.
Dopo i Jolly, a Ferrara non resta neppure il tre di bastoni (a cui, devo dire, un po’ somiglia) e così dopo il cantante abbiamo definitivamente “il giornalista” (nomignoli dati a chi è costantemente eclissato, da un omonimo che ti sovrasta in fama e notorietà). Come in una tarantella fa girare uomini e moduli sul tappeto verde e non ci capisce più nulla. Vorrebbe un Joypad per mettere in pausa la play e guardare in “gestione squadra” così si può fare. E’ però inutile continuare a cambiare gli uomini se i burattinai della dirigenza sono maestri in incompetenza. D’altronde essere una società che ha orami come fac totum un francese che non capisce nulla di calcio è tutto dire.
I cagliaritani fanno tutto quello che dovevano fare. Sanno che di fronte hanno la Juve santa claus, che distribuisce a tutti senza egoismi. Trovano il gol della domenica, si rintanano in difesa per tutta la ripresa ma il loro portiere non soffre, poi trovano il gol del raddoppio in contropiede, come è giusto che succeda in questi casi. Ed ora possono dire di aver fatto l’impresa, come tutta quella miriade di piccole che l’hanno precedute.
Fosse stata una partita diversa si sarebbe persino potuto parlare di De Marco. colui che non vede 5 nerazzurri in fuorigioco e neppure 2 rigori bianconeri. Non fischia mai…. Cieco!
Meriteremmo persino di uscire dalla Champions. Sarebbe lo schiaffo al portafogli che questa squadra merita. Bianconera di contrabbando, come le borse tarocche dei mercati settimanali.

SCHEDA TECNICA

CAGLIARI – JUVENTUS 2-0
GOL
: 30’pt Anderson (Nené), 43’st Matri
CAGLIARI 4-3-2-1: Marchetti, Pisano, Lopez, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Lazzari (19’st Dessena), Cossu (26’st Parola), Jeda, Anderson (Nené) (15’st Matri). All. Allegri. A disposizione: Lupatelli, Canini, Barone, Larrivey
JUVENTUS 4-2-3-1: Buffon, Caceres, Cannavaro, Chiellini, Molinaro (35’st Giovinco), Poulsen, Sissoko (38’st Tiago), Camoranesi, Diego, Marchisio (15’st Del Piero), Amauri. All. Ferrara. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Grygera, De Ceglie.
ARBITRO: De Marco
AMMONITI: 17’pt Sissoko, 7’st Camoranesi, 24’st Cossu, 25’st Amauri, 40’st Lopez

mercoledì 25 novembre 2009

CL Bordeaux vs Juventus 2-0 – Prestazione da allarme rosso… bordeaux

Quando potremo avere qualche soddisfazione da questa squadra? Nemmeno il tempo di godere delle sventure altrui che si subisce la legge del contrappasso. D'altronde potevamo essere da meno di loro? Visto che non rischiamo a raggiungerli li imitiamo. Non ci discostiamo di un passo dalla nostra perpetua incubazione per divenir farfalla. Un vecchio verme che si crede bruco, perennemente in attesa che gli spuntino le ali. Ecco a voi la condizione del calcio italiano in Europa: lento, macchinoso, prevedibile e perdente. L’ultima partita col Bayern diventa un’arena gladiatoria dall’esito tutt’altro che scontato, anche se ci basterebbe un pareggio, che arriva anche dopo la sfida per eccellenza, con i nemici interisti.

Brutti, brutti, brutti. L’incostanza di questa squadra è imbarazzante. Senza orgoglio ne esperienza. Dottor Jekyll e mister Hide. Una prestazione frustrante per chi è stato costretto a vederla da casa, figurarsi per chi se permesso di andare in Francia a seguito della squadra. Ferrara toppa ancora, sbaglia tutto. Come Cassandra pronosticai la stecca di Del Piero, che stasera non andava assolutamente schierato. Si… doveva mettere Immobile sin dall’inizio, visto che in compenso tutta la squadra lo è stata (immobile) per larghi tratti. Mai così confusa e adolescente. Mediocre come sempre ma con una nuova caratteristica: un allenatore che non ha ancora capito come vuole schierare questa squadra. Votata all’attacco ma senza spettacolo ne un’identità propria, con Diego prima a destra poi a sinistra, fra un po' in porta. Felipe Melo sopravvalutato che fa rimpiangere persino Puolsen, Amauri che non è mai tornato dalla sua crociera… che dire per non ripetersi? Un passo avanti e due indietro. Ma poi quei cambi inutili a pochissimi minuti dalla fine, come se si stesse vincendo invece di perdere, che servono invece solo a far capire a tutti quando questo novizio della panchina sia con l’acqua alla gola.

Mi spiace dovermi riscoprire profeta anche in questo, ma Ciro non è allenatore da Juve. E già i sostenitori del cantante son tutti li col doto di biasimo mentre noi non possiamo proprio parlare. E sempre troppi addetti ai lavori dimenticano che ci chiamiamo Juve. Che quest’anno abbiamo speso una barca di quattrini per rientrare in carreggiata e che ci siam fatti la bocca con la storia di esserci rinforzati. Vabbè, sotto con l’Europa League, perchè è lì che finiremo. D’altronde quest’anno non ho mai creduto che potessimo fare granché in Champions.

Appendice per gli juventini finti. Se arriva una squalifica per quei cori fatevi la tessera Mediaset così la smettiamo di mandare i ragazzini allo stadio. Visto che quest’inutile e stucchevole tiritera fa passare giustamente per vittima Balotelli… proprio lui che non lo merita.

SCHEDA TECNICA

BORDEAUX-JUVENTUS 2-0 (0-0)
RETI
: 9’ st Fernando, 49’ st Chamakh.
BORDEAUX: Carrasso; Chalmé, Ciani, Planus, Tremoulinas; Fernando, Diarra; Plasil, Gouffran (30’ st Traoré), Wendel; Chamakh. A disposizione: Ramè, Placente, Sertic, Bellion, Cavenaghi, Sané. All. Blanc.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Sissoko (44’ st Marchisio), Felipe Melo; Camoranesi, Diego, Del Piero (23’ st Immobile); Amauri (32’ st Giovinco). A disposizione: Manninger, Grygera, Cannavaro, Poulsen. All. Ferrara.
ARBITRO: Iturralde Gonzalez (Norvegia).
AMMONIZIONI: 33’ pt Camoranesi, 45’ pt Felipe Melo, 6’ st Legrottaglie, 13’ st Caceres, 15’ st Fernando, 45’ st Traoré.

lunedì 23 novembre 2009

Serie A 13> Juventus vs Udinese 1-0 – Mille boati casalinghi

Millesima vittoria tra le mura amiche ma partita poco entusiasmante. L’Udinese arriva a Torino con un pò di assenze, lo si vede anche dalle barricate che ergono tali squadre, costrette come sono a fare di necessità virtù. Fredde nel gioco come nell’atmosfera le due squadre offrono un primo tempo pigro, in cui, spesso, Andanovic viene graziato dall’arbitro mentre esce a prendere un caffè, in luogo della battuta di qualche calcio dal fondo. Il secondo è poca cosa in più, tranne che per il gol di Grosso dopo uno splendido cross di Caceres lanciato, incredibile, da Puolsen. Per Fabio G. è il primo gol in maglia bianconera (bianconera per modo di dire, visto che nessuna delle due bianconere stasera indossava i “colori”). Portiamo così tre punti a casa per i tempi bui, anche se, come al solito, non ci facciamo mai mancare il nostro attimo tutto speciale di follia finale, che per poco non ci costa l’ennesima beffa, alla sadica insegna del facciamoci del male.
El pelado prepara il riscatto per il Barcellona, sempre in crescita oggi sfoggia una prestazione smagliante mentre i riflettori si accendono sui ritorni di Sissoko e, soprattutto, del capitano che, come è logico che sia, non può essere già in condizione. E’ successo con tutti, ricordiamoci Trezeguet e siamo pazienti, perchè penso che lo vedremo annaspare. Nuovo film: Convivenza Diego-Del Piero, nuovi grattacapi per Ferrara, o piuttosto giocattolo per i giornalisti che ora si sfizieranno a disegnare moduli, che forse neppure Ciro avrà l’ardire di immaginare. Oltre alle solite pagellone per Camoranesi e Chiellini arrivano ora le noti dolenti, e mi riferisco a Giovinco e Melo. Il primo per non aver fatto granchè e il secondo per averlo fatto male.
Naturalmente, tra la noia generale, però si parlerà di quel: “Se saltelli muore Balotelli”, che fa il paio con un certo “Uccidiamo Berlusconi. Come se si dovessero squalificare tutti quei campi che intonano “devi morire!” all’arbitro o agli avversari a terra. E questo perchè? perchè Balotelli è di colore? Chi è dunque che etichetta un giocatore se non uno che lo vede come qualcuno da difendere solo perchè è di colore? Si, perchè l’insulto non è stato “nero di m…”. Allora la Fiorentina che intona cori dissacranti contro le vittime dell’Heysel? Quante persone di colore c’erano lì? Facciamo i filosofi: perchè li chiamiamo di colore? Perchè noi invece siamo trasparenti? Stiamo delirando. E’ facile nascondersi dietro falsi moralismi e non risolvere invece il problema seriamente.

SCHEDA TECNICA

JUVENTUS-UDINESE 1-0
RETI: 5’st Grosso
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon, Caceres, Cannavaro, Chiellini, Grosso, Poulsen, Felipe Melo (6’st Sissoko), Camoranesi, Diego (40’st De Ceglie), Giovinco (6’st Del Piero), Amauri. All. Ferrara. A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Immobile.
UDINESE (4-4-2): Handanovic, Basta, Zapata, Coda, Lukovic, Inler (38’st Sammarco), D’Agostino, Asamoah, Isla (41’st Corradi), Lodi (14’st Romero), Floro Flores. All. Pasquale Marino. A disposizione: Belardi, Felipe Dalbelo, Domizzi, Zimling. 
ARBITRO: Brighi
AMMONITI: 36’pt Asamoah, Diego

mercoledì 18 novembre 2009

Steve Hackett - OUT OF THE TUNNEL'S MOUTH

© 30 ottobre 2009
E' un parto travagliato quello l'ultimo Album di Steve Hackett (ex chitarrista storico dei Genesis). Dopo la separazione dalla moglie Kim, infatti, l'album rischiava di non vedere la luce a causa dei problemi di copyright legati alla casa discografica Camino Records, detenuta in comproprietà con l'ex consorte. Così dopo varie beghe legali Hackett riesce a spuntarla e fa uscire l'album con una nuova etichetta, la Wolfwork Record (dal titolo di una canzone del precedente Wild Orchids). La particolarità di questo nuovo album è che viene venduto esclusivamente sul suo sito ufficiale e ai suoi concerti e lo stesso Steve ha voluto omaggiare i suoi primi 500 fan con una copia speciale personalmente autografata.

domenica 8 novembre 2009

Serie A 12> Atalanta vs Juventus 2-5 – Nostra Signora del gol


Pazza Juve amala, verrebbe quasi da dire. Quanti gol ci servono ogni volta per portare a casa una vittoria? In tre partite di campionato 12 gol fatti e 6 subiti (12 presi in 12 partite). Di certo vedendo i risultati e il gioco verrebbe da esaltarsi se solo la difesa migliorasse la sua tenuta. Ok, stasera va bene così, perchè ci sono state anche tante cose buone, la reazione tanto sbandierata c’è stata. Di fronte c’era la dea Atalanta che non naviga in buone acque? Vabbè un passo alla volta.
4-2-3-1 con il solo Trezeguet davanti butta tutta la squadra in avanti, motivo, questo, da prendere a discolpa dell’inferiorità numerica difensiva. Quel Diego-Giovinco continua a meravigliare (almeno me). Ma stasera c’è stato anche l’exploit di Camoranesi coronato con una doppietta, oltre a quello di Melo con un gran bolide nel sette. Si ragazzi! Avanti così. 167 volte Trezeguet che raggiunge Sivori, e ricorda ai suoi detrattori che lui è sempre “Trezegol”, non a caso zitto zitto è il marcatore principe di questa squadra e, come da me pronosticato, continuerà a metterci la zampata. Questi sono i campioni, li si critica ma prima o poi bisogna inchinarsi a loro. Ok lo dico anch’io… stasera Bidolsen “s’è fatto apprezzare”, quantomeno come operaio impegnato per la causa.
E poi c'è quel gol di Diego, che arriva dopo Roma alla seconda giornata e gli scrolla da dosso un pò di mugugni degli scettici, ma soprattutto toglie noi dall'impaccio di disputare un'altro finale di partita con il fantasma della rimonta sulle spalle.
A favore di Ferrara dunque c’è il suo gioco frizzante ma che ricorda un po' quelle vecchie squadre spregiudicate che ne fanno un Mare e ne subiscono un fiume. Con un miglior assetto difensivo sarebbe tutta un’altra cosa.

SCHEDA TECNICA

ATALANTA-JUVENTUS 2-5 (0-2)
RETI: 36’ pt e 37’ pt Camoranesi, 6’ st Valdes, 10’ st Felipe Melo, 26’ st Ceravolo, 40’ st Diego, 42’ st Trezeguet.
ATALANTA: Consigli; Garics, Talamonti, Peluso, Bellini; Ceravolo, Paodin, Guarente, Valdes; Doni, Tiribocchi (41’ st Madonna). A disposizione: Coppola, Pellegrino, Bianco, Caserta, Tiboni. All. Conte.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Poulsen, Felipe Melo; Camoranesi, Diego (43’ st Immobile), Giovinco (27’ st De Ceglie); Trezeguet. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Grygera, Molinaro, Tiago. All. Ferrara.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
AMMONITI: 16’ pt Padoin, 18’ pt Grosso, 43’ pt Doni, 7’ st Guarente, 13’ st Poulsen, 32’ st Cannavaro, 34’ st Bellini, 42’ st Trezeguet.

martedì 3 novembre 2009

CL Maccabi Haifa vs Juventus 0-1 – Cento vittorie badando al sodo


Centesima vittoria in Champions per la Juve che arriva quasi trascinandosi su se stessa. Dopo un primo tempo non entusiasmante, in cui troviamo il gol dal cilindro di Camoranesi, un secondo tempo a dir poco brutto, che male si concilia con la cornice internazionale. A contribuire alla sonnacchiosa trama del film israeliano ci si sono messi loro, blasone piuttosto mediocre che pur impensierendoci non arriva quasi mai ad impegnare Buffon, e noi, così preoccupati di non ripetere Juve-Napoli da imbastire una squallida trama di passaggi da balera di liscio. Trasudando paura da tutti i pori, sembravamo matematici più attenti a far passare il tempo e ad ottenere sti’ benedetti tre punti. A già, prima si assiste al solito miracolo di Buffon del 30’ del primo tempo, ormai quasi non ci sorprende più.
Ok, ricominciamo, così come si fa quando si crede di aver capito qualcosa invece ci si deve ricredere. Siamo tornati alla condizione post-Siena, tre punti e concretezza in attesa del gioco. Riusciremo a dare continuità a questa squadra? Chiaro che con tutte le assenze croniche di questi anni la cosa sembra sempre più un’utopia.
Per quando riguarda le prestazioni dei singoli: C’era una bradipo che giocava nella Juve, il fatto è che gli si continuava a dare fiducia. Va bene le assenze ma questo giocatore è sempre più inguardabile, sorpassato in prestazione persino da Bidolsen, il che è tutto dire. Persino Grosso zoppica e tentenna. Melo, non c’è niente da fare, è sempre più specialista nel perdere palloni a centrocampo. se solo a Diego avessero permesso di giocare a pallone, avrebbe fatto di più della già buona prestazione. Ma d'altronde il suo ruolo stasera è stato anche questo, tener palla e subir fallo, visto anche che gli israeliani nel doppio confronto si sono dimostrati ottimi picchiatori. Amauri poco incisivo ma anche mal servito.
Bordeaux 10 già qualificata – Juventus 8 – Bayer M. 4 – Maccabi 0. Dai che manca poco per la qualificazione.

SCHEDA TECNICA

Champions League 2009/10 - Fase a Gironi
Girone A – 4ª giornata
Tel Aviv, Stadio Ramat Gan Martedì 3 novembre
MACCABI HAIFA-JUVENTUS 0-1 (0-1)
RETI: 47’ pt Camoranesi.
MACCABI HAIFA: Davidovitch; Meshumar, Teixeira, Keinan, Masilela; Osman, Boccoli (26’ st Zaguri), Culma (1’ st Ghadir), Arbeitman; Katan; Dvalishvili (11’ st Rafaelov). A disposizione: Edri, Harazi, Maymon, Sallallich. All. Levi.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Felipe Melo, Poulsen; Camoranesi, Diego, Tiago (15’ st De Ceglie); Amauri (39’ st Trezeguet). A disposizione: Manninger, Grygera, Cannavaro, Molinaro, Immobile. All. Ferrara.
ARBITRO: Hauge (Norvegia).
AMMONIZIONI: 26’ pt Masilela, 36’ pt Cuma, 36’ pt Felipe Melo, 26’ st Osman.

sabato 31 ottobre 2009

Serie A 11> Juventus vs Napoli 2-3 – La notte delle streghe

Vergognosi.
Solo così può essere definita una squadra che butta alle ortiche un vantaggio di due gol in casa per ottenere in cambio una sconfitta. Solo così si può chiamare i giocatori di una compagine mediocre che non è degna nemmeno di qualificarsi in Champions, figurarsi altre mire.
Dolcetto o scherzetto? abbiamo scelto lo scherzetto… e che scherzetto! Una difesa che nemmeno una squadra di B messicana si può permettere. E dire che Ferrara aveva detto di essersi preso tempo per analizzare l’avversario, e poi non riesce a contenerlo neppure sul 2-0. Almeno il Milan aveva pareggiato a Napoli in 10 e solo sul finale. Questi sono errori da principiante, ma soprattutto sono sempre gli stessi e sempre con le stesse squadre, ogni santissimo anno. Di cosa vogliamo parlare? In campionato tutto sembra girare nel verso giusto per i “nemici”, che vedono a uno ad uno le squadre alle loro spalle essere indegne di lottare per la vetta. Colpo su colpo tutti si ammorbidiscono e cedono ai nerazzurri mentre con noi si giocano la finale di coppa… Eccezion fatta per quei buon samaritani dei blucerchiati.
Ed ecco che siamo costretti ad assistere all’ennesimo fuoco di paglia. Per vincere lo scudetto non basta schiacciare un solo avversario, ma bisogna impegnarsi con tutte, mentre la discontinuità di questi giocatori ha del frustrante, per chi è costretto, dalla propria decennale fede, a tifare per loro. Ma come si fa a tenere in campo ancora giocatori come Grygera, Poulsen e Tiago, che dopo l’assist di stasera ad Hamsik è fortunato che in panchina non ci sia un tifoso.
Basta, non vado avanti altrimenti rasento l’insulto.

SCHEDA TECNICA

JUVENTUS-NAPOLI 2-3 (1-0)
RETI: 35’ pt Trezeguet, 8’ st Giovinco, 14’ st e 37’ st Hamsik, 20’ st Datolo.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Fabio Cannavaro, Chiellini, Grosso; Poulsen (31’ st Amauri), Felipe Melo; Camoranesi (31’ pt Tiago), Diego, Giovinco (38’ st De Ceglie); Trezeguet. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Amauri, Immobile. All. Ferrara.
NAPOLI: De Sanctis; Campagnaro (14’ st Datolo), Paolo Cannavaro, Contini; Maggio, Cigarini, Gargano, Aronica; Hamsik, Lavezzi; Denis (24’ st Quagliarella). A disposizione: Iezzo, Rinaudo, Grava, Pazienza, Pià. All. Mazzarri.
ARBITRO: Damato di Barletta.
ESPULSI: 48’ st Amauri.
AMMONITI: 45’ pt Contini, 13’ st Campagnaro, 43’ st Chiellini.

giovedì 29 ottobre 2009

Serie A 10> Juventus vs Sampdoria 5-1 – Come diceva Jim Morrison: Five to one babe!

Meravigliao! Come se l’avessimo tenuta dentro per così tanto tempo da scoppiare incontenibilmente… La rabbia agonistica profusa nella superba prestazione odierna esplode incontenibile e un po’ ci sorprende, ma soprattutto esplode in faccia ai nostri avversari, svegliandoli dai loro sogni con una bella sberla.
Ma cosa si aveva stasera che ci mancava nelle altre? Certo però che è un piacere veder giocare così la Juve, sfacciata e spietata. Sin dai primi minuti si capisce che sarebbe stata una serata strana (nel senso positivo del termine), perfetti in ogni reparto giriamo palla a meraviglia e così persino Amauri scoppia, con due gol e un assist vincente per Chiellini. Marocchino su Premium ha definito Diego il compasso del gioco bianconero, vero, ma come non sottolineare la prova della formica atomica (in tema di bombe), che affronta a muso duro il suo gigante Mannini, quasi a dire: se vieni fuori ti aspetto, e poi sgroppa sulla sinistra come un pony e mette quel pallone sui piedi del Camo che segna il 3-0 con annessa starnazzata, all’indirizzo di chissà chi. Grazie alla collaborazione di Grosso partecipa alla festa anche Trezeguet che, per essere alla sua ultima stagione con questa maglia, come diciamo noi, “fesso fesso” non avrà problemi ad arrivare ad una quindicina di reti, sentite me. Vabbè poi perchè non regalare letteralmente a Pazzini la bandierina?
Ora però gettiamo un pò d’acqua sui bollenti spiriti, tanto che fra tre giorni si torna in campo col Napoli, e molti di noi ci tengono a fargli la festa. Disinnescato Cassano la Samp è stata ben poca cosa. Non bisogna cullarsi su questa prestazione ma trarne insegnamento: Giocando a pallone la Juve non può fallire, 4-2-3-1 e samba. Chiaro che ogni partita fa storia a se e che ad ogni avversario va messo un freno diverso ma questa è una strada che ci far luccicare gli occhi.

SCHEDA TECNICA

Serie A 2009/10 – 10ª giornata d’andata Torino, stadio Olimpico
Mercoledì 28 ottobre 2009
JUVENTUS-SAMPDORIA 5-1 (2-0)
RETI
: 26’ pt e 17’ st Amauri, 42’ pt Chiellini, 5’ st Camoranesi, 19 st Pazzini, 43’ st Trezeguet.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko (7’ st Poulsen), Felipe Melo (21’ st De Ceglie); Camoranesi, Diego, Giovinco; Amauri (21’ st Trezeguet). A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Immobile. All. Ferrara.
SAMPDORIA: Castellazzi; Stankevicius (16’ st Cacciatore), Gastaldello, Lucchini, Zauri (37’ pt Bellucci); Mannini, Tissone (3’ st Padalino), Poli, Ziegler; Pazzini, Cassano. A disposizione: Fiorillo, Rossi, Franceschini, Pozzi. All. Del Neri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: 19’ pt Sissoko, 30’ pt Gastaldello.

domenica 25 ottobre 2009

Serie A 9> Siena vs Juventus 0-1 – Ricomincio da Siena

Ferrara ricomincia da Siena, laddove aveva iniziato lo scorso anno, e torna alla vittoria in campionato dopo più di un mese. Come mercoledì in Champions, di nuovo il massimo punteggio con il minimo risultato… o forse dovrei dire il minimo sperato col massimo sforzo? Comunque sia di questi tempi portar casa tre punti va bene comunque, come ha ammesso lo stesso Buffon. Giocare con squadre come il Siena, ultima in classifica e con un assetto tattico volutamente “barricato”, richiederebbe l’estro del campione che con un’invenzione ti scardina la difesa avversaria. Noi invece attualmente siamo altro dall’essere propositivi in fase di inventiva, figurarsi invece fare quel che, in Italia, alle grandi riesce a malapena, contro i fortini delle provinciali. Così quando la partita inizia e non riesci a distinguere la cromatografia delle maglie capisci che faticherai a vederla sta partita, perchè pensi che sarà brutta come la nostra attuale seconda divisa.
Lenti nelle ripartenze e in fase propositiva, spesso senza idee facciamo una fatica dell’accidente nel cercare di capire come fare, come se stessimo sempre lì ad aspettare (giocatori e tifosi) il ritorno del panda Diego, che per il momento sembra una Panda (utilitaria Fiat) che in retromarcia Arretra sempre più tendendo alla carriera di difensore. Meno male che qualcosa di buono la fa sempre, così come il calcio di punizione che porta al gol di Amauri. Fino ad allora sembrava non crederci nessuno a questa vittoria anche se Il Siena, oltre a Maccarone in contropiede, è sinceramente poca cosa, è per questo che ci si incazza a vedere ogni volta Buffon fare il miracolo, come quando sul finale disinnesca un pallonetto dell’ex Ekdal che tutti avevano gia visto dentro.
Quando leggi in formazione persone come Poulsen, Grygera e Molinaro subito si mette mano ai pregiudizi… il guaio è che spesso si ha ragione ad averli, persino Ferrara nel dopo partita non ha risparmiato la sua frecciatina a  due esterni. Chiellini ancora una volta a voti alti assieme, a mio modo di vedere, a De Ceglie.
Come si suol dire, il meno è fatto, ora due ostici incontri interni in una settimana con Samp e Napoli. Volevate motivazioni? Iniziate con queste!

SCHEDA TECNICA

SIENA-JUVENTUS 0-1
RETI
: 26’st Amauri
SIENA (4-3-1-2): Curci, Del Grosso, Terzi (13’st Rosi), Ficagna, Brandao, Vergassola, Codrea (37’st Paolucci), Ekdal, Jajalo, Calaiò (27’st Reginaldo), Maccarone. All. Micarelli. A disposizione: Ivanov, Rossi, Jarolim, Reginaldo, Paolucci, Garofalo, Rosi.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon, Grygera (1’st Caceres), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro (9’st Camoranesi), Poulsen, Felipe Melo, De Ceglie, Diego (43’st Sissoko), Amauri, Trezeguet. All. Ferrara. A disposizione: Manninger, Cannavaro, Caceres, Grosso, Sissoko, Camoranesi, Giovinco.
ARBITRO: Tagliavento
AMMONITI: 37’pt Legrottaglie, 26’st Codrea, 39’st Camoranesi

giovedì 22 ottobre 2009

Uccidiamo Berlusconi o quelli che non usano il PC perchè pensano sia l'acronimo di Partito Comunista?

MI ricordo che il compagno di classe di mio fratello che per spiegare la differenza tra DC e PSI negli anni della prima Repubblica disse che la DC era la Dream Cast e i PSI era la Playstation Italiana. Be poco ci manca di ascoltare cose del genere anche dai nostri politici se gli chiediamo la differenza che passa tra un monitor e un modem. Ma anche tra un sito o un gruppo (riferito a Facebook). Meglio non scomodare nemmeno l'articolo 21 della Costituzione dunque, secondo il quale:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”

Gli intenti dei social network sono (fonte Wikipedia):

“Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari”

Vale a dire (applicato ad internet) un’interconnessione anche casuale tra diverse persone nel mondo, non necessariamente ascrivibile a un gruppo politico o ad un mezzo di stampa. Come cioè se ci si trovasse ad in un bar virtuale in cui chi entra inizia a dire qualsiasi cosa gli passa per la testa. Fino a che questo non si si concretizza, o non vi sia una palese ed inequivocabile intenzione di farlo non può essere perseguibile poiché opinione personale. Se invece si tratta di un affermazione colorita o una semplice goliardata (di cattivo gusto o meno) come quella che è stata posta in essere da questo utente di facebook, beh allora stiamo parlando di aria fritta. Il gruppo infatti si iscrive, già dalla sua fondazione, nelle etichette (tag) di affermazioni bizzarre – svago.

La Minaccia: la vera minaccia invece è quella di un potere (quello politico) che per colpire un goliardico oppositore applichi la censura alla rete, non chiudendo (perchè non in loro potere territoriale) ma oscurando una parte di essa in stile Repubblica Popolare Cinese. Non erano loro quelli che definivano le affermazioni razziste e xenofobe della Lega Nord una “goliardata” o “colorita” affermazione di una parte politica. Perseguire i fondatori o anche gli iscritti al gruppo sarebbe come arrestare l’intera curva juventina perchè in una partita con l’Inter grida: “aiuto allarme, Milano in fiamme”, magari ignorando quanti juventini risiedano a Milano. O come fa questo europarlamentare della lega ad una festa:

La Conseguenza: come conseguenza invece abbiamo la pubblicità gratis e a livello nazionale per un piccolo gruppetto (chi vuol trovare 20 milioni di italiani che non voteranno Berlusconi è arrivato a più di 400.000 iscritti) che ha moltiplicato i suoi iscritti in poche ore e che alla lunga non faticherà a fruttare con le regole del social engineering .  Si formano così i conseguenti uccidiamo chi vuole uccidere Berlusconi o il successivi uccidiamo chi vuole uccidere quelli ke vogliono uccidere Berlusconi!

Insomma la questione è più ampia e merita altro spazio. Perchè tutto questo odio? perchè siamo tutti aizzati dai politici o perchè i politici ci fanno sempre più incazzare? Con riferimento particolare a chi in questi ultimi 150 anni per essere il più amato del reame si è fatto beffe dei giudici e della pubblica morale.

CL 2> Juventus vs Maccabi Haifa 1-0 – Maccabi Aiha !

Botte da orbi all’olimpico di Torino, a prenderle una sola squadra, la Juve. match più che maschio (come si suol dire) che poteva finire 11 contro 7, se solo l’arbitro fosse stato meno magnanimo. Dutra, poco più che diciasettenne, entra a piedi uniti sul connazionale Melo che esce tra imprecazioni e lacrime. L’irrispettoso giovanotto si ripete su Chiellini, ma stavolta le grazie son finite.
Di buono stasera ne è uscito il risultato, che può servire da morale, in quanto a gioco invece ne siamo ancora a corto… col fiato corto. In 11 contro 10 ci si aspetta ben altro dalla Juve in casa contro il Maccabi, che con tutto il rispetto, non può rappresentare uno spauracchio, visto che per starci addosso ha dovuto sfornare una quantità industriale di falli. Noi invece sembra troviamo gustoso farci incalzare da chiunque in contropiede, e così ancora una volta un’altra statua d’oro sarà eretta in qualche piazza all’eroe Gigi Buffon.
Detto questo, è vero che siamo in Champions e che non esistono più le, cosiddette, squadre materasso ed è anche vero che qualcosa di buono l’abbiamo anche fatta. Oltre al palo di Amauri le sgroppate della formica atomica, in ottima forma, e la sfortuna di Trezeguet più volte davanti al portiere. Ma anche Grosso sulla sinistra ha inciso significativamente sulla difesa avversaria.
Ferrara cambia modulo ma non ottiene risultati significativi e a mio parere nel finale doveva metter fuori uno tra Diego e Sissoko (stravolti dalla stanchezza) anzichè Trezegol. Meno male che… Chi e lì? Chiellini! La butta dentro all’inizio della ripresa… e passa la paura. Ora però dobbiamo profondere ben altri sforzi se vogliamo tornare in carreggiata.

Scheda Tecnica

Champions League 2009/10 - Fase a Gironi
Girone A – 3ª giornata
Torino, Stadio Olimpico
Mercoledì 21 ottobre
JUVENTUS-MACCABI HAIFA 1-0 (0-0)
RETI: 2’ st Chiellini.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (35’ pt Caceres), Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Felipe Melo (16’ st Poulsen); Camoranesi, Diego, Giovinco; Trezeguet (36’ st Amauri). A disposizione: Manninger, Legrottaglie, De Ceglie, Iaquinta. All. Ferrara.
MACCABI HAIFA: Davidovitch; Meshumar, Teixeira, Keinan, Masilela (1’ st Zaguri); Osman, Boccoli, Culma, Refaelov (12’ st Dutra); Dvalishvili, Arbeitman (1’ st Ghadir). A disposizione: Edri, Harazi, Mayomon, Strahman. All. Levi.
ARBITRO: Benquerença (Portogallo).
ESPULSIONI: 22’ st Dutra.
AMMONIZIONI: 11’ pt Culma, 31’ pt Teixeira, 38’ pt Osman, 6’ st Zaguri, 45’ st Boccoli.
NOTE: spettatori 18.838 per un incasso di € 445.561,06.

domenica 18 ottobre 2009

Serie A 8> Juventus vs Fiorentina 1-1 – Sogni di gloria Viola-ti

Penso che la giornata di sabato 17 ottobre (mai numero fu più profetico) abbia sancito la fine dei nostri sogni tricolori. Sotto la pioggia di questo weekend sono crollati tutti i nostri castelli di carta, non solo perchè in condizioni normali 4 punti dall’Inter sono un abisso, ma soprattutto perchè si è assistito ancora una volta all’assenza delle idee e del carattere di questa squadra.
Da un mese non vinciamo e all’ottava arrivano Juve-Fiorentina e inter-Genoa, due big match da alta classifica, noi pareggiamo in casa e loro stracciano il Genoa fuori (glisso sulle disparità di prestazioni del Genoa). Chi conosce un po' la storia del calcio sa che questo è una traccia tangibile su come andrà a finire il campionato. Mettiamoci l’anima in pace, non siamo ancora da scudetto. Siamo ancora all’ottava? Vero, ma è anche vero che le grandi squadre concedono pochi spazi alle crisi e che, nella maggior parte dei campionati, vince chi già dall’inizio si stacca, e non parlo della Sampdoria o del Genoa o delle altre che finiscono le loro munizioni prima dell’inizio del girone di ritorno ma delle squadre che hanno l’organico sufficiente per tenere botta per 40 partite più gli impegni di coppa.
Entriamo quindi in un ottica più empirica ed iniziamo ad analizzare quello che già è stato, lasciando perdere i discorsi su quel che potrebbe essere. Ieri ancora una volta la Juve ha detto: questi sono i miei limiti. Nascosta dietro il blasone dell’avversario ci diranno che c’era di fronte la Fiorentina, ma l’inter con chi giocava? che abbiamo fatto col Bologna in casa? Ed eccettuate le buone prove con Roma e Genoa, come abbiamo ottenuto le vittorie con Lazio e Livorno? Questo è il punto cruciale! Come quello che il 4-3-1-2 è sempre più inutile se Diego non torna Diego. Non è più logico un momentaneo cambio di modulo, visto che ormai anche i fatti hanno dimostrato che questa era un’architettura costruita su questo giocatore? Oltretutto parte sempre da posizioni troppo arretrate per incidere significativamente. Il suo prodotto poi è una squadra cosi sbilanciata in avanti che per l’equilibrio dei reparti ci vorrebbe una difesa più che granitica, cosa che la Juve non ha. Cosi l’avversario può tranquillamente rimanere arretrato e ripartire in contropiede nella più classica delle superiorità numeriche
Si dice che il migliore in campo sia stato Poulsen, il che fa capire quale sia stata la prestazione del resto della squadra. Melo continua a non convincermi e a perdere palla, per di più sbaglia il gol della sua espiazione. Iaquinta e Amauri non sono fatti per stare insieme, come due galli nello stesso pollaio si pestano i piedi finendo col danneggiare la squadra, Trezeguet lo si mette in campo solo quando gioca male. Le disfunzioni di questa squadra sono le stesse degli scorsi anni e non penso che l’inesperienza di Ferrara possa porvi rimedio.

venerdì 9 ottobre 2009

BASTARDI SENZA GLORIA (Inglorious Basterd) – Quentin Tarantino

Due donne si fermano di fronte alla locandina del film all’esterno della multisala, leggendo il titolo una di queste chiede all’altra di che si tratta, e la risposta è: “quest? un film violeint” (in slang dialettale). Lungi da me l’intento di voler giudicare le persone in questione decontestualizzando tale frase, ma quelle parole ascoltate di sfuggita mi han fatto pensare questo: per vedere certi film bisogna gettarsi alle spalle ogni tipo di pregiudizio.

Chiunque leggendo una scarna trama potrebbe aspettarsi una versione Pulp della seconda guerra mondiale in stile kill Bill, ed infatti era ciò che io stesso mi aspettavo. Si insomma, la storia di un manipolo di ebrei chiamati bastardi che va in giro uccidendo nazisti e collezionando i loro scalpi, e un regista come Tarantino… pensate al mix che ne può venir fuori. Il risultato invece è tutt’altro che scontato anche se pregno delle caratteristiche che hanno reso celebre il regista italoamericano.

Ogni buon regista che si rispetti ha dovuto prima o poi cimentarsi con la rappresentazione cinematografica della guerra, ed ognuno di questi l’ha fatto secondo la propria visione del mondo e secondo la propria idea. In Bastardi senza gloria Tarantino, per sua stessa ammissione, rende omaggio a molti di loro, saccheggiando western, fiaba e cinema di casa nostra, ma il punto di vista risultante rimane come sempre originale oltre che geniale.

La storia viaggia sempre sui binari paralleli della verosimiglianza e della fantasia, passando dal drammatico, al grottesco, al comico nel giro di poche sequenze. Ad accentuare il pathos delle scene c’è poi questa colonna sonora western che cresce dentro di te col presagirsi di un evento spiacevole, che nel contempo ti spaventa e ti sostiene dandoti coraggio. Solo Tarantino poteva legare, all’epoca in questione, elementi tanto anacronistici come una canzone di Bowie e un Brad Pitt che imita palesemente il padrino. Nel film vi è una sorta di vendetta ebrea in cui i ruoli si scambiano, I suoi Nazisti sono tanto comici quasi macchiettistici, con un Hitler che è Chaplin e più di Chaplin del Grande Dittatore, con un magnifico Christoph Waltz (premiato a Cannes) nei ruolo di un colonnello (Hans Landa) che sembra uscito da un cartone animato, tanto è crudele e grottesco ne contempo. Mentre i sui ebrei sono agli antipodi di quel clichè che li vuole soccombenti e assoggettati in toto ai loro persecutori. Nel film questi ultimi sono invece spietati e lucidi, coscienti del fatto che nessuna pietà può essere concessa a coloro che, a parti invertite, non te la concederebbero.

ATTENZIONE. LA PARTE SEGUENTE CONTIENE RIVELAZIONI CIRCA IL FINALE DEL FILM…
Il finale è forse la parte migliore del film. Come topi i nazisti sono chiusi nel cinema che brucia e vengono sterminati sotto i colpi dei mitra. La scena senz’altro più ad effetto è quella in cui, al termine della proiezione nazista, sullo schermo appare il volto della ragazza ebrea che ride mentre il telone prende fuoco, il proiettore continua a girare e il volto continua a ridere nel fumo che resta, in perfetto stile horror. Nella scena finale Brad Pitt marchiando Landa con la svastica sulla fronde dice: Credo che questo sia il mio capolavoro, ed è facile immaginare che le parole fossero quelle di Tarantino.

Voto 8,5

domenica 4 ottobre 2009

Serie A 7> Palermo vs Juventus 2-0 – Ignobilmente verso il baratro

Ignobili. Con nessun altro aggettivo possono essere definiti coloro che per quattro mesi hanno continuato ad illudere se stessi e i tifosi di essere cambiati. Chi ha sperperato denari su denari che acquistare signori nessuno che niente hanno in più di chi li ha preceduti. Di chi ha creduto che un allenatore giovane, che non ha mai allentato in serie A, potesse essere meglio di un mediocre Vecchio come Ranieri (vedere che succede con quell’altro “strappone” di Leonardo). Di chi non ha l’orgoglio di indossare questa maglia, rinunciando a qualsiasi parvenza di reazione.
Quel calcio di punizione che Diego non mette dentro ci dice soltanto quanto è frustrante constatare che, se anche passassero dieci anni, non riusciremmo a vincere nemmeno la coppa del nonno. Spendere 25 milioni di euro per un Melo del genere è stata una colossale bestemmia, meglio aver comprato un intero uliveto ed averli mandati tutti a coltivarlo. Cacchio sempre errori decisivi, palle perse a centrocampo e gol subiti, e pensare che quei deficienti di tifosi viola hanno costretto i Della Valle alle dimissioni perchè l’hanno venduto, toglietevi quelle fiorentine dagli occhi.
Ogni sacrosantissima volta che crossano sul palo sinistro c’è sempre un avversario che muore di solitudine e dalla voglia di segnare. La difesa senza Cannavaro è un colabrodo utile nemmeno a scolare la pasta, alla faccia degli juventini finti che l’anno fischiato. Ciro, come cavolo si fa a non capire che se questa squadra è costruita intorno a Diego, e che se lo stesso non gira, nemmeno il resto della squadra lo farà? il neonato 4-3-1-2 ha fatto già il suo tempo e ora tornare indietro sarà il danno maggiore, anche se necessario. Per non parlare del fatto che prima ci viene detto che Poulsen è da vendere e poi bisogna sopportarselo ogni maledetta domenica.
E così come ogni volta ci verranno a parlare della forza del Palermo, che bisogna dare all’avversario i suoi meriti… E basta! Fate una statistica, ogni squadra che ci ha impensierito il turno dopo ha toppato. E’ sempre stata la nostra prerogativa (del dopo terremoto) salvare allenatori avversari sull’orlo della cacciata, perchè ormai ci conoscono tutti, e tutti non vedono l’ora di incontrarci per un bel titolo sui giornali.
Abbiamo paura della vetta, ogni qualvolta è li vicina, ed adattando una frase di Frankie Hi-Energy: I primi rimarranno primi se gli altri restano al palo… e continuiamo a farci del male.

Scheda Tecnica

Serie A 2009/10 – 7ª giornata d’andata
Palermo, stadio Barbera
Domenica 4 ottobre 2010
PALERMO-JUVENTUS 2-0 (2-0)
RETI: 37’ pt Cavani, 42’ pt Simplicio.
PALERMO: Sirigu; Migliaccio, Kjaer, Bovo; Cassani, Bresciano (29’ st Nocerino), Simplicio, Balzaretti; Pastore (40’ st Budan); Simplicio; Miccoli, Cavani (32’ st Goian). A disposizione: Rubinho, Bertolo, Blasi, Mchedlidze. All. Zenga.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (30’ st Grygera), Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Felipe Melo, Poulsen; Camoranesi (25’ st Trezeguet), Diego (18’ st De Ceglie), Iaquinta; Amauri. A disposizione: Manninger, Cannavaro, Marrone, Giovinco. All. Ferrara.
ARBITRO: Orsato di Schio.
AMMONITI: 34’ pt Camoranesi, 47’ pt Legrottaglie, 25’ st Cassani, 26’ st Zebina, 37’ st Pastore, 46’ st Grygera.

mercoledì 30 settembre 2009

CL 1> Bayern Monaco vs Juventus 0-0 - ovvero 0-nulla

Certo di fronte questa sera abbiamo trovato un grande Bayern, che anche se solo per un tempo avrebbe meritato di più, ma la squadra sembra non girare, e con due pareggi in due partite adesso siam condannati a vincere le prossime tre con Maccabi e Bordeaux. Ergendo le nostre barricate abbiamo respinto le loro devastanti ripartenze restituendo in cambio soltanto qualche tiro pericoloso. Ci siam aggrappati a questo pareggio con le unghie e con i denti considerandolo come oro, e poco è importato se la loro difesa non fosse impenetrabile. Abbiam preferito corrergli dietro come a guardia e ladri e non abbiamo acceso mai la luce.
Il momento è di quelli delicati, la risalita e dura per chi è condannato a pensare inconsciamente alla Champions come ad una partecipazione d’eccellenza in cui sarà difficile arrivare in fondo (se davvero c’è un obbiettivo su cui quest’anno si può lavorare di certo è solo il campionato) e se lo scorso anno c’era l’euforia del ritorno nell’Europa che conta, accompagnata da una vittoria interna d’esordio con lo Zenit, quest’anno il gol del Bordeaux ci ha ridimensionato. Così accade che oggi dovevamo vincere invece otteniamo un punto sudato e questo non è di gran stimolo.
Ferrara si ranierizza al 60’ mettendo fuori Diego per Poulsen, ma nel paradosso non fa una cosa tanto errata, visto la ruggine che ancora porta sulle gambe il brasiliano dopo l’infortunio e il ruolo che Poulsen può ancora avere in questa squadra e cioè quello di porsi dinnanzi all’avversario per impedirgli di passare… o almeno rallentarlo. Poco altro però si è visto. Il gelo ricopre ancora i campi bianconeri ed il tepore sembra ancora ben lungi da riscaldarli.
D’altronde siamo in bella compagnia visto i risultati delle altre. Di questo passo l'Italia perderà la terza squadra in Champions proprio a favore delle tedesche e l’Inter può abbaiare solo nei nostri confini.

domenica 27 settembre 2009

Serie A 6> Juventus vs Bologna 1-1 – Tutto già visto!

Il campionato di calcio Italiano sembra ormai un film che si ripete negli anni e non c’è verso di vedere colpi di scena. Come ogni maledetto anno capita un piccolo miracolo, la sconfitta dell’Inter, e come ogni anno chi deve approfittarne si ritrova a giocare in casa con una squadretta… tutto semplice? No affatto. Subentra qualcosa di strano e inspiegabile e mandi tutto alle ortiche.
La partita di oggi della Juventus è stata a dir poco ignobile, stancante e frustante. Giochi in casa col Bologna e nel secondo tempo non fai un beneamato nulla per portare a casa il risultato che peraltro era già tuo. Sembrava di assistere alla scalata di una montagna gigantesca da parte di uno scalatore stanco e depresso, il suo procedere compassato e sempre più pesante con il vento che cerca di buttarlo a terra. Quando poi finalmente arriva a un metro dal traguardo ecco il piede in fallo e la caduta.
Giochi in casa e arriva il Bologna, se vinci sei in vetta e a tre punti dall’Inter invece sei stanca e senza idee, giochi il secondo tempo più brutto degli ultimi dieci anni, dopo che sei passato in vantaggio nel primo, e subisci il pareggio alla fine del secondo. Ma la cosa più e che te lo meriti. Il tricolore non si vincerà neppure tra dieci anni. Perchè finché non si capirà che col calcio moderno, che offre una partita ogni tre giorni, l’unico avversario di cui devi avere timore sei te stesso, l’unica squadra che continuerà a vincerlo sarà sempre e solo l’Inter.
Con la mente appannata abbiamo continuato a commettere sempre lo stesso errore: dormire sui loro calci di punizione a sorpresa… tutto il resto è aria fritta.

Scheda Tecnica

Serie A 2009/10 – 6ª giornata di ritorno
Torino, stadio Olimpico
Domenica 27 settembre 2009
JUVENTUS-BOLOGNA 1-1 (1-0)
RETI: 24’ pt Trezeguet, 47’ st Adailton.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (21’ st Caceres), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Melo, Marchisio; Diego (15’ st Giovinco); Amauri (39’ st Del Piero), Trezeguet. A disposizione: Manninger, De Ceglie, Poulsen, Iaquinta. All. Ferrara.
BOLOGNA: Viviano; Raggi, Britos, Portanova, Lanna; Vigiani (17’ st Osvaldo), Mingazzini, Guana, Valiani (10’ st Tedesco); Di Vaio (21’ st Adailton), Zalayeta. A disposizione: Colombo, Zenoni, Santos, Mudingay. All. Papadopulo.
ARBITRO: Russo di Nola.
AMMONITI: 22’ st Viviano, 40’ st Raggi, 42’ st Giovinco.

venerdì 25 settembre 2009

Il gioco è bello quando dura poco, VII puntata – Commando, Behind the enemy lines

Commandos non è un brutto videogame, anzi non nego che mi fece passare parecchie ore di divertimento e che nonostante (come abbia già detto) non fossi un amante dei giochi strategici mi seppe intrattenere. Il tutto è fatto bene, si presenta bene, con una buona grafica e un buon coinvolgimento. Qual è allora il problema? Commandos: BEL è un gioco tremendamente frustrante, per certi versi una delle pietre di paragone del gioco frustrante.
L'obiettivo sicuramente è interessante: distruggere intere roccaforti grazie all'ausilio di un manipolo di uomini non è cosa da tutti i giorni, è un'impresa, un miracolo perfino, e dovrebbe esserlo anche nel gioco. Insomma il realismo è salvaguardato: quasi impossibile nella realtà e quasi impossibile nel videogame.
Il punto però è: ma il divertimento? Se infatti nelle prime missioni saremo incentivati a trovare una strategia più efficace, nei livelli successivi la possibilità di fallimento è dietro ogni angolo, il minimo errore pregiudicherà tutto il livello, con risultati davvero nefasti sulla voglia di ricominciare.
Le armi ed i proiettili sono pochi, e quindi dovremo salvaguardare tutto nei minimi particolari, salvo trovarci alla fine di una missione senza proiettili e quindi di fatto senza possibilità di vittoria.
Dovremo saper usare inoltre tutti i nostri uomini al meglio (ognuno specializzato in un diverso campo): perso uno di loro Kaputt.
Le missioni in se sono abbastanza varie, il problema è che dovendo ripetere centinaia di volte le stesse azioni (visto che per superarne una ci vorrà la perfezione unita ad una buona dose di fortuna) il tutto alla fine diventa stancante e tutt'altro che divertente. Commandos è un discreto gioco, per molti un capolavoro (per quelli che amano il genere), che però è minato da un'eccessiva difficoltà, la dose di tempo rubata dalla pianificazione nei minimi dettagli di tutto ciò che dovremo fare nella missione è elevatissima. Nelle prime missioni riuscire a sbaragliare le basi nemiche è divertentissimo ed appagante, nelle ultime missioni invece diventa ripetitivo e richiede una buona dose di fortuna (un ottimo piano vanificato da una stupidata è quanto di più frustrante ci possa essere in un gioco).
Molte volte l'errore cruciale non era neanche voluto, ma era parte integrante del gameplay (un errore di puntamento del mouse o di risposta lenta ai comandi di quest'ultimo) il che rendeva il tutto ancora più sconfortante.
In conclusione, Commandos non è assolutamente uno dei peggiori giochi a cui abbia giocato, anzi a tratti mi ha divertito parecchio, il modo però nel quale è stato concepito è davvero troppo difficoltoso per un giocatore medio e non esperto del genere.
Stancante.

giovedì 24 settembre 2009

Serie A 5> Genoa vs Juventus 2-2- Il demone del Ferraris è rosso di vergogna


C’è un demone che aleggia sullo stadio Ferraris sito nel quartiere Marassi di Genova. E’ un demone a dir poco sbarazzino che si diverte ad annebbiare la vista degli arbitri in favore della squadra di casa. Quest’anno ne hanno fatto le spese già Roma e Napoli e non poteva restarne immune la Juventus.
Due gol regolari annullati dovevano significare 4-2 o 3-2 (visto che sul secondo il fuorigioco pare ci stesse) invece ecco un 2-2 a dir poco immeritato. In fondo si potrebbe parlare di sudditanza psicologica, visto come i coristi della curva Genoana apostrofano ogni singolo e sacrosanto fallo subito dai bianconeri. Un continuo “buu!” intervallato da un sistematico “ladri! ladri!” che sa di stantio, anche quando i gialloblu meriterebbero un cartellino giallo o altro. Nessun Controcampo, nessuna Domenica Sportiva staranno li a tirare le file delle giustificazioni. ma quel che da più fastidio è sentirsi chiamare ladri da chi quest’anno in casa è sempre stata coccolata dalle giacchette nere. Zuliani per poco non entrava in campo stasera.
La Juventus ce la messa tutta, anche sprecando e subendo due gol da polli. Iaquinta più col cuore ma anche sprecone, Marchisio polmoni d’acciaio. Trezeguet può dire che finora ha segnato due gol in due partite giocate. Bella partita al cardiopalma, come tutte quelle col Genoa del resto, ma che vale pur sempre solo un punto. Quel che serve è essere più cinici e spietati, il che significa anche più concreti. Melo Gigioneggia troppo e perde troppi palloni pericolosi. Ci resta la magra consolazione di restar li in vetta, perchè partite come questa di solito si perdono.

Scheda Tecnica

Serie A 2009/10 – 5ª giornata di ritorno
Genova, stadio Ferraris
Giovedì 24 settembre 2009
GENOA-JUVENTUS 2-2 (1-1)
RETI
: 6’ pt Iaquinta, 31’ pt Mesto, 30’ st Crespo, 41’ st Trezeguet.
GENOA: Amelia; Biava, Moretti, Bocchetti; Rossi, Milanetto (22’ st Kharja), Zapater, Modesto (17’ st Papastathopoulos); Mesto, Floccari (1’ st Crespo), Sculli. A disposizione: Scarpi, Esposito, Palacio, Palladino. All. Gasperini.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Marchisio (31’ st Giovinco), Felipe Melo, Poulsen; Camoranesi, Amauri (37’ st Trezeguet), Iaquinta. A disposizione: Chimenti, Zebina, Caceres, De Ceglie, Salihamidzic. All. Ferrara.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
AMMONITI: 12’ st Bocchetti, 30’ st Iaquinta, 36’ st Felipe Melo, 49’ st Rossi.

martedì 22 settembre 2009

Il gioco è bello quando dura poco, VI puntata - Thunder brigade

Thunder brigade è un gioco dalle basse ambizioni, dove la solita navetta futuristica deve trovare la base nemica e fare fuori altre navette abbastanza simili, o difendere la propria base dall'arrivo di queste. Tutto qui.
All'inizio però un qualche divertimento lo trasmette, ha sicuramente degli spunti interessanti, il principale difetto però è che poco vario e tremendamente noioso. La grafica non è di qualità infima, ma per forza di cose per un gioco di questo tipo non fa gridare certo al miracolo. Una delle principali caratteristiche è quella di essere un gioco tremendamente lento, dove la maggior parte del tempo la passeremo "fluttuando" in cerca della prossima navetta nemica da fare fuori, dove non ci sono strategie se non quella di arrivare nel punto B e fare fuoco. La conformazione del campo di battaglia è piuttosto "aperta": non ci sono nascondigli o scappatoie, quando ci troveremo faccia a faccia col nemico l'unica cosa che potremo sperare è quella di riuscire a distruggerlo prima che questo distrugga noi (anche con una buona dose di fortuna).
Le armi disponibili sono soltanto sei, e così come le navette non saranno sinonimo di originalità o di varietà. Un gioco così però poteva risultare affascinante 20 anni fa (forse), non certo oggi dove un minimo di varietà sarebbe necessaria. C'è poco altro da dire, su un gioco che in effetti è poca cosa e poche parole richiede per essere recensito.
Inutile.

domenica 20 settembre 2009

Serie A 4> Juventus vs Livorno 2-0 – The Great Gigi In The Sky

Non è tutto oro quello che riluce ma vale la quarta vittoria consecutiva in campionato e altri tre punti. Dopo l’opaca prestazione con la Lazio ieri si è vinto ancora perchè ci chiamavamo Juventus e loro Livorno. Perchè c’era chi ha saputo sfruttare due splendidi assist di un Camoranesi altalenante e soprattutto perchè c’era Super Gigi sulla porta blindata.
Ok ragazzi, va bene la fortuna, va bene le assenze ma non può andare sempre così. Per carità, non penso che siamo stati poi così disastrosi ieri, le occasioni le abbiamo avute anche noi e abbiamo fallito gol incredibili firmate Trezeguet e Iaquinta, ma non è sempre Natale. Dopo un primo tempo, definito da alcuni da ping pong, con squadre lunghe e occasioni da ambo le parti siamo riusciti ad arrivare all’intervallo con due gol di vantaggio, e ci siamo cullati su questo. Nel secondo tempo abbiamo mostrato i fianchi ai livornesi che come sparring partner hanno trovato un portierone che lavora in banca, cosa che ci permette di guardare il bicchiere mezzo pieno visto che Buffon è pur sempre un giocatore della Juve… E’ chiara l’allusione ai nemici, che invece hanno rimontato il miracolo di un rigore subito dopo 2 anni con due gol di Milito gentilmente offertigli dalla difesa de Cagliari… per non parlare dell’attacco. Così questa giornata ci ha detto che le grandi strappano vittorie sofferte laddove non sono riuscite a brillare.
Il fatto: lo scorso anno giocavamo decisamente meglio con le seconde linee che non le riserve (se quattro partite soltanto possono essere prese a campione) mentre ora sembra che tutto sia tornato all’ovvio, cioè chi è in panchina sembra che finora la meriti. Oltre Buffon c’è Iaquinta su tutti. Giovinco non si da una mano ad entrare nelle grazie dei tifosi come vice Diego e nemmeno Trezeguet si schioda da questo suo immobilismo post infortunio. Sarebbe stato meglio tenerlo in campo al posto di Iaquinta sulla sostituzione con Amauri per permettere all’ormai titolare calabrese di tirare un po' il fiato. Legrottaglie? non eri un uomo diverso? Forse vivere all’ombra di Cannavaro ti ha tolto un po' di fiducia in te stesso.
Ora a Marassi col Genoa altro esame, aspettando che sfolli l’infermeria, quest’anno come lo scorso, vera protagonista bianconera.

Scheda tecnica

Serie A 2009/10 – 4ª giornata d’andata
Torino, stadio Olimpico
Sabato 19 settembre 2009
JUVENTUS-LIVORNO 2-0 (2-0) RETI: 8’ pt Iaquinta, 30’ pt Marchisio
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Camoranesi (27’ st Marrone), Poulsen, Marchisio; Giovinco (15’ st De Ceglie); Iaquinta, Trezeguet (35’ st Amauri). A disposizione: Manninger, Zebina, Ariaudo, Molinaro. All. Ferrara.
LIVORNO: De Lucia; Raimondi, Diniz, Miglionico, Pieri; Pulzetti, Mozart (1’ st Filippini), Moro; Candreva; Tavano (25’ st Cellerino), Lucarelli (18’ st Danilevicius). A disposizione: Benussi, Knezevic, Vitale, Marchini. All. Russo.
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze.
AMMONITI: 46’ pt Moro, 47’ pt Lucarelli.
NOTE: spettatori 22.788 per un incasso di € 501.959,45.

domenica 13 settembre 2009

Serie A 3> Lazio vs Juventus 0-2 – Caceres c’è, audaces fortuna Juve

I campionati si conquistano anche vincendo queste partite, quelle che porti a casa soffrendo, giocando male e con la fortuna che ti aiuta.
Quella vista ieri è una Juve sotto tono, con il fiato corto dei nazionali, il problema muscolare di Diego che sembrava un segno divino ed un avversario, la Lazio, sicuramente nel suo momento migliore. Poteva starci benissimamente un pareggio invece è stata vittoria, che vale per quante volte è successo ai nostri “nemici” (qualcuno già li chiama Charlie) e la stessa Lazio deve ricordarsi in che modo gli ha strappato la supercoppa italiana. Certo subire quel gol “regolare” nel primo tempo ci avrebbe tagliato definitivamente le gambe. Sfido però chiunque, nella stessa posizione fisica dell’arbitro, a vedere se quello era fallo o meno, anche se ammetto che la sua direzione non è stata impeccabile.
Juve sulle gambe, quindi, e Lazio più tonica, con Foggia che fa il diavolo a quattro e un Diakite’ che pareva uscito da un uovo di Pasqua. Con Cruz eterno spauracchio bianconero siamo rimasti sugli scudi grazie al migliore dei nostri, Buffon (assieme ad Amauri e Marchisio), che pare tornato il grande numero 1 di una volta, vivendo però su folate singole. Il meccanismo non ha girato e la tegola Diego e stata la pioggia sul bagnato, ma come capita in giornate strane come questa chi ti segna? Giusto chi gioca peggio, come a mantenere un certa coerenza cosmica. Proprio quel Caceres quel Trezeguet tanto alieni quanto calciatori. Più volte qualcuno ieri avrà desiderato che la Juve avesse venduto il francese, in cambio di qualche milione, poi lo stesso ti segna un gollonzo in collaborazione col portiere laziale e già voci di corridoio parlano di un suo ripensamento circa l’abbandono a fine stagione… Stranezze del calcio.
Punteggio pieno in classifica e 9 punti di grande peso specifico per il campionato.

SCHEDA TECNICA

LAZIO-JUVENTUS 0-2 (0-0)
RETI: 27’ st Caceres, 49’ st Trezeguet.
LAZIO: Muslera; Lichtsteiner, Diakite, Siviglia, Kolarov; Dabo (32’ st Inzaghi), Baronio, Mauri; Matuzale; Cruz, Foggia (34’ st Eliseu). A disposizione: Bizzarri, Radu, Meghni, Del Nero, Faraoni. All. Ballardini.
JUVENTUS: Buffon; Caceres, Legrottaglie, Chiellini, Grosso (41’ st Molinaro); Camoranesi (24’ st Tiago), Felipe Melo, Marchisio; Diego (45’ pt Giovinco); Trezeguet, Amauri. A disposizione: Manninger, Cannavaro, Poulsen, Iaquinta. All. Ferrara.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova.
AMMONITI: 30’ pt Legrottaglie, 9’ st Felipe Melo, 15’ st Caceres, 43’ st Amauri.

sabato 5 settembre 2009

Rainbow six, Lone wolf (il gioco è bello quando dura poco. V puntata)

Non sono un grande fan dei giochi di guerra, degli stealth, dei giochi strategici o dei picchiaduro, li trovo monotoni e poco vari: l'unico scopo è trovare il modo di ammazzare questo o quello o di fare fuori decine e decine di persone dall'inizio alla fine. E' ovvio che (come per tutte le cose) ci sono delle eccezioni: Resident evil 4 era un grande gioco, molto improntato sulle sparatorie e sull'azione, ma un grande gioco; la serie di Splinter cell o di Syphon filter le ho apprezzate (per quei giochi ai quali ho giocato) e non dubito che anche la serie di Rainbow six abbia avuto degli episodi riusciti. Non è il caso di questo Lone wolf.
Innanzitutto bisogna dire che il gioco non si presenta benissimo: la grafica non è del tutto penosa, ma è piatta, poco curata, senza nessun picco, ma soprattutto mina la giocabilità. Le mura a volte lasciano vedere i nemici dall'altra parte, a volte invece i nemici saranno impossibili da trovare, semplicemente perchè non riusciremo a vederli. Verremo ammazzati senza il più delle volte sapere da dove i proiettili provengano, magari da grossa distanza, o da vicino a noi. L'intelligenza artificiale completa il tutto: alcuni nemici non si accorgeranno della nostra presenza nemmeno sotto i loro occhi, altri invece ci scoveranno da grandissima distanza e ci faranno fuori senza che si riesca ad individuarli.
Il problema però viene superato dal fatto che una volta individuata la loro posizione (se ci riusciamo, e non è così facile) non avremo più grattacapi di questo tipo: i nemici si trovano sempre nello stesso posto infatti. Il sonoro anch'esso è di qualità non certo elevata: nulla che sia degno di nota, anzi fastidioso più che altro e ripetitivo all'inversosimile. Altra caratteristica di questo gioco è quella di essere brevissimo: solo 5 livelli, anche se forse se ce ne fossero stati di più il risultato sarebbe stato soltanto quello di rendere il gioco più noioso.
Comunque una volta imparato il meccanismo completarlo richiederà pochissimo, sicuramente un periodo di tempo non degno di un gioco della sua generazione. Insomma Rainbow six: Lone wolf pecca sotto tutti i punti di vista, se a questo ci aggiungiamo (come ho detto) che non sono proprio un fan del genere di appartenenza del suddettol la frittata è fatta. Sicuramente uno dei peggiori giochi ai quali abbia giocato, fortunatamente anche uno di quelli ai quali ho giocato meno.
Pessimo.

giovedì 3 settembre 2009

S. DARKO - Chris Fisher

Ho visto al cinema S. Darko. Perchè? Puro masochismo immagino. Avendo visto Donnie Darko (un buon film con ottime intuizioni a mio avviso) volevo "vedere quello stupido dove voleva arrivare" (per dirla alla Totò), proprio perchè DD era autoconclusivo e non ammetteva "repliche".

Partiamo dallo slogan strombazzato in lungo e in largo: "Donnie aveva una sorella". Risposte:
-Ma va? Non ce ne eravamo accorti.
-Veramente di sorelle ne aveva 2, e avete preso quella scema per farci il seguito.
-Speriamo che non avesse una sorella pure Jena Plissken

Il film (?) in pratica è una schifezza colossale: se nel primo la trama era volutamente articolata per mostrare varie sfaccettature (la ribellione giovanile, la voglia di rivalsa, la fede, gli universi paralleli ecc.), qui invece è articolata per risultare nonsense.

-C'era uno vestito da coniglio nel primo? Mettiamocelo anche qui, anche se non si capisce cosa c'entri. Nel primo aveva una sua valenza, qui viene inserito come specchio per le allodole. Lì il costume da coniglio lo metteva la guida, colui che diceva al protagonista cosa fare. Qui lo mette un folle, perchè. Boh. Forse il regista non aveva molto chiaro il senso di DD.

-C'era un incendio nel primo? Mettiamocelo pure qui, cosa importa se lì aveva come significato quello di smascherare la vera attitudine del santone in realtà pedofilo (la verità è diversa da come ce la raccontano). Qui invece lo appicca l'eletto perchè glielo ha detto una morta che poi in realtà non muore, in quanto salvata dal sacrificio di lui… E quindi?

-C'erano i viaggi nel tempo e le profezie nel primo? Mettiamoceli pure qui, mescoliamo tutto, facciamo che tutti possono viaggiare nel tempo, che non ci sono limiti, che tutti muoiono e poi non muoiono più, perchè qualcuno li ha salvati. Come si fa a viaggiare? Basta desiderare di salvare le persone che sono morte, e puff si viaggia nel tempo. Lasciate perdere tutte le teorie del primo, si viaggia nel tempo ogni volta che lo volete.

-C'era il countdown per la fine del mondo nel primo? C'è anche qui, anzi a dire la verità il conto alla rovescia non funziona: mancano prima 2 giorni alla fine del mondo, poi 1 e poi di nuovo 3, ma che è? Insomma se il primo aveva come significato ultimo quello di mostrare la ribellione di un adolescente problematico, e di fargli capire attraverso un mondo parallelo come sarebbe stato un futuro nel quale non egli non fosse tragicamente morto, qui invece lo scopo è riprendere il primo senza però la benché minima idea di dove andare a parare.

C'è un povero reduce di guerra che si sente l'eletto ed è l'unico a morire, perchè? Viene accusato di aver rapito dei bambini, la protagonista gli fa dei viaggi nel tempo nei quali gli dice di "fare delle cose insulse" per salvare il mondo. Un film insomma da evitare come la peste, soprattutto se ci era piaciuto Donnie Darko, e senza dubbio il peggior film che io abbia avuto la (s)fortuna di vedere al cinema.

Voto 3