giovedì 29 gennaio 2009

Udinese-Juventus 2-1 (sempre più in basso)

20’ Quagliarella, 74’ Di Natale, 77’ Iaquinta (rig.)
Se tre indizi fanno una prova, dopo le prestazioni poco esaltanti dell’ultimo mese dovevamo preventivare questa sconfitta. Siamo diventati gli sparring partner di una squadra, l’Udinese, con l’acqua alla gola e che non vedeva l’ora di incontrarci per tirarsi su di morale.
La Juve di stasera è stata a dir poco svogliata e appannata. Mai in palla e con la testa fra le nuvole e già ci si chiede come possa affrontare campionato e coppa ogni tre giorni. Proprio loro (o forse era solo Ranieri che ci credeva) che dissero: Tornare a giocare ogni tre giorni ci fa bene perché giochiamo meglio. Collezione infinita di passaggi sbagliati e di palle perse, ecco cosa ci regala giocare ogni tre giorni. Si, gli assenti, ma possibile che una squadra che vuole essere competitiva su tutti i fronti non si renda conto che sono finiti i tempi in cui i giocatori si dividevano tra titolari e panchinari? Continuiamo a dire che serve una seria politica di campagna-acquisti e non più quella che ha portato a Torino giocatori come Andrade, Tiago, Poulsen spacciandoli come fuoriclasse decisivi. La Snai non accetta più scommesse sul minuto delle sostituzioni di Ranieri, tutte puntualmente dall’80 in poi.
Niente da fare, l’Inter è ancora troppo avanti con l’organico. Dovevamo festeggiare il ritorno di Trezegol e invece in una notte sciagurata abbiamo gettato alle ortiche tutte le fatiche fatte per avvicinarci alla vetta. Non voglio citare un giocatore in particolare per questa disfatta, tutta la squadra non ha girato, a partire a Buffon (ancora in ripresa) sino a Giovinco (inadatto alla difesa muscolare dei friulani). Domenica c’è il Cagliari a Torino, attenti alle figuracce.

domenica 25 gennaio 2009

Juventus-Fiorentina 1-0 (Marca Marchisio, ma siamo in debito con la fortuna)

21’ Marchisio
Giochiamo il jolly con il karma e portiamo via tre punti pesanti ma non proprio meritati. Colpa dell’arbitraggio, della bella prestazione dei viola o per dei demeriti bianconeri… o meglio delle tre componenti combinate, questa sera possiamo dire di essere stati graziati. In un lapsus freudiano post-partita sembrerebbe quasi di averla persa questa partita se non si vedesse il tabellino delle marcature
L’analisi tecnica però ci dice altro. All’imbarazzata difesa juventina, orfana di Chiellini e Molinaro, ha fatto da contraltare il bulimico attacco fiorentino che ha mangiato gol come fosse ad un banchetto di nozze. Oltre al gol di Gilardino infatti, e a qualche miracolo di San Buffon, loro hanno sprecato tanto. Non è che la Juve non sia stata da meno però. Negli sprazzi di maggiore lucidità siamo andati molte volte vicini a chiuderla questa partita. Anche gli angeli mangiano fagioli però, un appunto va fatto su Buffon e sul gol annullato a Gila, l’avesse trattenuta quella palla… ma alla luce della prestazione odierna dobbiamo chiudere più di un occhio per non restare acciecati. I nervi saltano persino a del Piero che palesemente esterna il suo disappunto per la sostituzione, stizza inficiata forse dall’inconscia consapevolezza di non esser stato troppo in palla stasera. Amauri continua nella sua astinenza e mi fa sempre sperare nel veloce del ritorno di Trezegol, che in quest’attacco inconcludente potrebbe dire la sua.
Purtroppo, dopo i meriti da riconoscere anche agli avversari, non posso non criticare la mia squadra stasera, goffa e impacciata, a tratti timorosa. Fatto sta che ormai è dalla ripresa del campionato, dopo la sosta natalizia, che non riusciamo più a convincere. Eccettuata la prova in coppa Italia col Catania, abbiamo annaspato col Siena e non inciso con la Lazio. Urge un cambiamento di mentalità, non possiamo più aprire conti con la fortuna perché primo o poi dobbiamo pagarli.

venerdì 23 gennaio 2009

YES MAN - Peyton Reed

Jim Carrey torna all'ovile, e lo fa riprendendo tutte le caratteristiche che lo hanno reso uno dei migliori attori comici in circolazione. Yes man non è altro che la classica commedia che punta tutto su un'idea iniziale ingegnosa in grado di reggere per tutto (o quasi) il film, uno spunto che dia la possibilità al protagonista di gigioneggiare e di dare il meglio di se. 

mercoledì 21 gennaio 2009

SETTE ANIME (Seven Pounds) – Gabriele Muccino

Al secondo tentativo "americano" Muccino centra il bersaglio, pur con qualche piccola consueta falla del suo modo di fare cinema.

La prima parte del film è intrigante, quasi misteriosa, piena di interrogativi che ci portano a riflettere sulle azioni del protagonista, così come la consueta "spiegazione" finale azzeccata e puntuale che riesce a rimettere a posto i fili del discorso (anche se bisogna dire che la storia per quanto profonda è un un tantino inverosimile).

domenica 18 gennaio 2009

Lazio-Juventus 1-1 (“Mannaggia-Manninger” e la timidezza…)

25’ Ledesma (L); 30’ Mellberg (J)
Penso si possa parlare tranquillamente di un’occasione d’oro buttata alle ortiche. Un pareggio che va bene più all’Inter che a noi, dato che alla luce… o meglio “al buio” della sua prestazione pomeridiana con l’Atalanta, da cui a preso 3 scoppole e più di un’umiliazione, rimane a +3 in classifica. A chi dice che comunque la sconfitta dei nerazzurri abbia riaperto il campionato rispondo: quando ricapiterà? Nemmeno il tempo di godere come matti per questa figura del cacio dei perdazzurri ecco che dobbiamo ricordare Buffon, Chiellini, Grygera e i loro fratelli dispersi.
Primo tempo, Juve timida e al limite dell’imbarazzo, pressata dall’onere di dover resuscitare il campionato e chioccia nei confronti di una difesa piena di defezioni, rimane rintanata nella sua metà campo e non crede nell’impresa. Si riprende solo dopo la papera di Mannaggia-Manninger che nel remake del classico “Caniggia contro Zenga ai mondiali 90” ci fa prendere un gol in maniera assurda da un incredulo Ledesma. La rete del vichingo Mellberg, primo con questa maglia, riapre i cuori e le speranze della vetta, alimentate da un secondo tempo più coraggioso ma non ancora all’altezza. Troppi i cross sbagliati dalla destra, Amauri non più il castigamatti delle difese con i suoi colpi di testa fiacchi e quel palo di Legrottaglie nel finale ti fanno dire: niente da fare, è andata.
Ok c’è anche l’avversario, e la Lazio, soprattutto nella prima frazione, è riuscita a fare il gioco che voleva ottenendo infine il risultato che gli consente di mentire su chi sia stata la migliore in campo, ma nel calcio ci sta anche questo. Però chi insegue deve imparare il cinismo e la prontezza di riflessi di chi non vuol perdere il treno dello scudetto. Le squalifiche di Sissoko e Molinaro arrivano poi come pioggia sul bagnato. Speriamo bene per sabato con la Fiorentina.

giovedì 15 gennaio 2009

Addio “Prigioniero” libero

Dopo una breve malattia il 14 Gennaio è scomparso all’età di 80 anni il mitico Patrick McGoohan, l'uomo che impersonò uno dei personaggi più amati della fantascienza televisiva. Grazie a lui il Prigioniero (serie di cui era autore e interprete) diventò un fenomeno di culto. Proprio come il protagonista del suo telefilm (il mitico numero 6) McGoohan è da sempre stato contrario alle regole conformiste e omologanti del cinema moderno, sin dal suo rifiuto di interpretare James Bond in Agente 007 - Licenza di uccidere.

Molte volte gli fu chiesto di creare un seguito di suddetta serie, o quantomeno altri episodi, ma lui ha sempre rinunciato. A mio parere giustamente, poiché il prigioniero è, e deve rimanere, nei suoi 17 episodi originali. “Non sono un numero, sono un uomo libero, recitava il suo personaggio nel continuo tentativo d’evasione dallo sconosciuto villaggio in cui era stato imprigionato e in cui tutti erano numeri. Vana risulterebbe in un sequel la rivelazione finale in cui il protagonista scopre l’identità del suo sconosciuto carceriere. Quando il numero 6 riesce a strappare le maschere che ricoprono il volto del numero 1 e vede che sotto queste c’è in realtà la il proprio volto prende coscienza del fatto di essere prigioniero di se stesso. D'altronde l’ormai celebre dialogo iniziale della sigla tra lui è il numero 6 ci lascia un indizio non da poco.

  • Numero 6: Chi è lei?
  • Numero 2: Sono il nuovo Numero 2.
  • Numero 6: Chi è il Numero 1?
  • Numero 2: Lei è il Numero 6. (you are number 6)

    in lingua originale recitato in maniera più netta.

    In questa sorta di parafrasi pirandelliana del famoso romanzo Uno nessuno e centomila, il protagonista continua a rinunciare per tutti e 17 gli episodi a farsi chiamare “numero 6” dagli altri, ma nel contempo non svela mai a questi il suo nome, di fatto quindi rifiutando anche questo.

    Le citazioni poi si sprecano, dal cinema, alla musica, alla tv. Gli Iron Maiden scrivono The Prisoner e Back in the village, e citano la serie nel video del brano The Wicker Man in cui è ben visibile il grosso pallone bianco. Pallone che insegue Caparezza nel video del brano Fuori dal tunnel. Persino i Simpsons, sempre cosi attenti, non potevano essere da meno dedicandogli un episodio dal nome Galeotto fu il computer e chi lo usò.

  • Juventus-Catania 3-0 (Giovince la Juve)

    4’ Marchionni;  69’ Giovinco 71’ Del Piero
    Una Juve trasbordante che taglia via quel “pelo irto e setososul sopracciglio di Zenga che tanto ci ha fatto penare in campionato nel match con gli stessi siciliani del 24 settembre. Più forte della sfortuna perché persevera e non si piange addosso. Alla fine colleziona 18 tiri in porta e deve rammaricarsi solo contro se stessa se ne ha messi dentro solo un sesto.
    Ranieri finalmente ci consegna il vice Nedved in naftalina, e ci promette che avrà più spazio (speriamo!). Parlo naturalmente di Giovinco, autore di una prestazione maiuscola, Incontenibile sulla fascia sinistra e autore di un gol su cui il Capitano mette ancora la firma (e che firma!) in una sorta di romantica staffetta. Lo stesso Capitano sale poi sul palco per il suo acuto da solista e danzando col pallone sotto la suola si gira e ci regala un’altra perla. Sissoko invece avrebbe meritato la marcatura, cosi come Amauri a cui è mancato il cinismo e la convinzione.
    Passiamo dunque ai quarti in gara unica, interna, col Napoli… un’altra rivincita del blackout di quel periodo? vedremo. intanto possiamo continuare a sognare la stella d’argento.

    martedì 13 gennaio 2009

    ALLUCINAZIONE PERVERSA (Jacob's Ladder - 1990) - Adrian Lyne [recuperafilm]

    Qualsiasi amante del cinema dinnanzi a tale titolo si sarebbe tirato indietro. Se poi ci mettiamo che il regista dello stesso venne alla ribalta per i suoi due precedenti film: 9 settimane e mezzo e Attrazione fatale, il fraintendimento è completo.

    Jacob's ladder infatti (titolo originale di Allucinazione perversa) è gran bel titolo che si lega benissimo alla trama e che cita il passo della Bibbia nel libro di Giacobbe in cui è narrato il sogno della scala. Diversissimo dal resto della cinematografia di Lyne tanto da farci credere che appartenga ad un altro regista.
    Mi ci sono avvicinato quasi per caso, leggendo che il videogame Silent Hill deve moltissimo a questa pellicola, ed essendo Silent Hill il gioco forse più cinematografico e disturbante della storia videoludica...
    Il film è un'agghiacciante indagine sugli scherzi della mente umana e sugli orrori della guerra, per molti versi premonitore (Il sesto senso e altri film "a finale sconvolgente" nascono praticamente da qui), che riesce ad attraversare vari generi (horror, psicologico, thriller, di guerra) senza appartenere totalmente a nessuno di questi.

    Tim Robbins è nella parte, e riesce perfettamente a rendere lo stato di un uomo che scivola nella "scala" della follia. I riferimenti sono molti, dalle allucinazioni lynchiane alle mutazioni deformi alla Cronenberg fino alla Divina Commedia dantesca, che si susseguono fino alla "rivelazione" finale che rispetto alle visioni dei due registi sopracitati è molto meno enigmatica e molto più "realista", pur mantenendo quell'alone di ambiguità di fondo.

    In definitiva un piccolo grande cult rovinato dal titolo italiano, non esente da pecche ma fondamentale per la nascita di molto del cinema futuro, nonché vera e propria tappa obbligata per coloro che amano Silent Hill (moltissime le citazioni che il gioco ne ha tratto: l'ospedale, gli uomini che si contorcono spasmodicamente, gli amorfi appesi alle grate, il finale...) e i film a "scatole cinesi".

    Straconsigliato: voto 8,5

    domenica 11 gennaio 2009

    Juventus-Siena 1-0 (Gimme Five)

    33' Del Piero (pun.)

    Quinta vittoria consecutiva in campionato e distanza dalla vetta accorciata. Con uno dei "suoi gol" dalla mattonella il Capitano traghetta la nave nel nuovo anno con una vittoria. In attesa che star come Buffon, Camoranesi e Trezeguet tornino a sfilare sul tappeto verde, prendiamo questi tre punticini d'oro.

    Ancora una volta Lui dunque, il leader storico Del Piero Alessandro, ci toglie dall'impaccio di una partita che poteva impantanarsi nel pesante terreno dell'olimpico di Torino. Ormai dovremmo iniziare a gridare gol già dall'assegnazione della punizione, poichè la percentuale di realizzazione di Alex su punizione tende a quella dei suoi rigori, come ho voluto rimarcare nel tabellino. Soffriamo più del dovuto però, visto che il Siena, non fosse per Alex Magno, era riuscita ad imbrigliarci tra le maglie della sua difesa nella speranza di un pareggio, e a pungere nel finale con lo scatenato Ghezzal, che impegna Manninger un paio di volte. Ok panettone ancora da digerire su un campo da hockey su ghiaccio ma Domenica prossima c'è una squadra chiamata Lazio...

    Una domanda... l'ha detto Ranieri: "dobbiamo migliorarci?" Sissoko dovrebbe farlo. Buon giocatore ma ancora Fifty-Fifty, come il rapporto tra le palle da lui recuperate e le palle da lui perse. Bacio in fronte a Grygera che si avventa a corpo morto su quel tiro di Ghezzal, una di quelle occasioni che fanno arrendere qualsiasi tifoso avversario. Bene anche Mellberg e Legrottaglie, Amauri un pò in ombra e mal servito. Lo spettacolo deve ancora iniziare.

    giovedì 8 gennaio 2009

    GUNS'N'ROSES - Chinese Democracy

    © 22 novembre 2008
    Il disco più atteso della storia (si come no...), quello più desiderato dai fans della buona musica (aridaje), quello con la gestazione più lunga, insomma il ritorno in pompa magna dei Guns.
    Ma mi chiedo, qualcuno l'avrà ascoltato?
    Non ho mai amato i Guns (a parte qualche pezzo), ma visto che secondo molti era "il disco" ho deciso di dargli un ascolto.

    1) Chinese Democracy - si vabbè, gnegnenè, gnagnahà, niente di che, a tratti pure irritante, quasi quasi mi fermo qui
    2) Shackler's Revenge - Pseudometaleggiante ma banalissima, con un ritornello almeno decente
    3) Better - Noiosa
    4) Street Of Dreams - Si ok, e poi?
    5) If The World - Orientaleggiante, se non altro diversa. Niente male
    6) There Was A Time - non pessima, ma ancora una volta banale con un assolo abbastanza decente
    7) Catcher N' The Rye - La voce del rosso comincia a stancarmi
    8) Scraped - Un po' di volume in più ma la pappa è quella
    9) Riad N' The Bedouins - Ma che è? Una gallina che si lamenta? No, è sempre lui
    10) Sorry - Darkeggiante, un po' blacksabbathiana, diciamo originale. Il secondo brano decente dell'album, con un assolo funzionale. Forse un po' lunghetta.
    11 ) I.R.S - Si ma basta però!
    12) Madagascar - Il film? No la canzone purtroppo. Oddio qualcosa di diverso c'è, per esempio un passo di Martin Luther King campionato che mi ricorda I Could be God dei Galahad, ma quello era ben altro pezzo. Brano se non altro più ambizioso degli altri, anche se alla lunga noiosetto
    13) This I Love - Il lentaccione che non guasta in questo tipo di dischi. Qualche tratto sinfonico
    14) Prostitute - Ordinaria così come tutto l'album
    Ora io mi chiedo:"12 milioni di dollari e 14 anni per questo disco"?
    A me da profano dei Guns sembra un onesto disco minore (degno di qualcosina recente degli Scorpions), che alla sufficienza ci arriva proprio a voler chiudere un occhio un po' su tutto.
    Due o tre cosine qua e la (proprio quello che ci trovavo anche nei dischi precedenti) e tanti proclami, un po' quello che in fondo i Guns sono sempre stati.

    Mah!

    giovedì 1 gennaio 2009

    BUON MMIX A TUTTI

    L'AMMINISTRAZIONE DI POI SI RISOLVE AUGURA A TUTTI VOI

    B U O N    2 0 0 9    !!!        B U O N     M M I X    !!!