sabato 31 ottobre 2009

Serie A 11> Juventus vs Napoli 2-3 – La notte delle streghe

Vergognosi.
Solo così può essere definita una squadra che butta alle ortiche un vantaggio di due gol in casa per ottenere in cambio una sconfitta. Solo così si può chiamare i giocatori di una compagine mediocre che non è degna nemmeno di qualificarsi in Champions, figurarsi altre mire.
Dolcetto o scherzetto? abbiamo scelto lo scherzetto… e che scherzetto! Una difesa che nemmeno una squadra di B messicana si può permettere. E dire che Ferrara aveva detto di essersi preso tempo per analizzare l’avversario, e poi non riesce a contenerlo neppure sul 2-0. Almeno il Milan aveva pareggiato a Napoli in 10 e solo sul finale. Questi sono errori da principiante, ma soprattutto sono sempre gli stessi e sempre con le stesse squadre, ogni santissimo anno. Di cosa vogliamo parlare? In campionato tutto sembra girare nel verso giusto per i “nemici”, che vedono a uno ad uno le squadre alle loro spalle essere indegne di lottare per la vetta. Colpo su colpo tutti si ammorbidiscono e cedono ai nerazzurri mentre con noi si giocano la finale di coppa… Eccezion fatta per quei buon samaritani dei blucerchiati.
Ed ecco che siamo costretti ad assistere all’ennesimo fuoco di paglia. Per vincere lo scudetto non basta schiacciare un solo avversario, ma bisogna impegnarsi con tutte, mentre la discontinuità di questi giocatori ha del frustrante, per chi è costretto, dalla propria decennale fede, a tifare per loro. Ma come si fa a tenere in campo ancora giocatori come Grygera, Poulsen e Tiago, che dopo l’assist di stasera ad Hamsik è fortunato che in panchina non ci sia un tifoso.
Basta, non vado avanti altrimenti rasento l’insulto.

SCHEDA TECNICA

JUVENTUS-NAPOLI 2-3 (1-0)
RETI: 35’ pt Trezeguet, 8’ st Giovinco, 14’ st e 37’ st Hamsik, 20’ st Datolo.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Fabio Cannavaro, Chiellini, Grosso; Poulsen (31’ st Amauri), Felipe Melo; Camoranesi (31’ pt Tiago), Diego, Giovinco (38’ st De Ceglie); Trezeguet. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Amauri, Immobile. All. Ferrara.
NAPOLI: De Sanctis; Campagnaro (14’ st Datolo), Paolo Cannavaro, Contini; Maggio, Cigarini, Gargano, Aronica; Hamsik, Lavezzi; Denis (24’ st Quagliarella). A disposizione: Iezzo, Rinaudo, Grava, Pazienza, Pià. All. Mazzarri.
ARBITRO: Damato di Barletta.
ESPULSI: 48’ st Amauri.
AMMONITI: 45’ pt Contini, 13’ st Campagnaro, 43’ st Chiellini.

giovedì 29 ottobre 2009

Serie A 10> Juventus vs Sampdoria 5-1 – Come diceva Jim Morrison: Five to one babe!

Meravigliao! Come se l’avessimo tenuta dentro per così tanto tempo da scoppiare incontenibilmente… La rabbia agonistica profusa nella superba prestazione odierna esplode incontenibile e un po’ ci sorprende, ma soprattutto esplode in faccia ai nostri avversari, svegliandoli dai loro sogni con una bella sberla.
Ma cosa si aveva stasera che ci mancava nelle altre? Certo però che è un piacere veder giocare così la Juve, sfacciata e spietata. Sin dai primi minuti si capisce che sarebbe stata una serata strana (nel senso positivo del termine), perfetti in ogni reparto giriamo palla a meraviglia e così persino Amauri scoppia, con due gol e un assist vincente per Chiellini. Marocchino su Premium ha definito Diego il compasso del gioco bianconero, vero, ma come non sottolineare la prova della formica atomica (in tema di bombe), che affronta a muso duro il suo gigante Mannini, quasi a dire: se vieni fuori ti aspetto, e poi sgroppa sulla sinistra come un pony e mette quel pallone sui piedi del Camo che segna il 3-0 con annessa starnazzata, all’indirizzo di chissà chi. Grazie alla collaborazione di Grosso partecipa alla festa anche Trezeguet che, per essere alla sua ultima stagione con questa maglia, come diciamo noi, “fesso fesso” non avrà problemi ad arrivare ad una quindicina di reti, sentite me. Vabbè poi perchè non regalare letteralmente a Pazzini la bandierina?
Ora però gettiamo un pò d’acqua sui bollenti spiriti, tanto che fra tre giorni si torna in campo col Napoli, e molti di noi ci tengono a fargli la festa. Disinnescato Cassano la Samp è stata ben poca cosa. Non bisogna cullarsi su questa prestazione ma trarne insegnamento: Giocando a pallone la Juve non può fallire, 4-2-3-1 e samba. Chiaro che ogni partita fa storia a se e che ad ogni avversario va messo un freno diverso ma questa è una strada che ci far luccicare gli occhi.

SCHEDA TECNICA

Serie A 2009/10 – 10ª giornata d’andata Torino, stadio Olimpico
Mercoledì 28 ottobre 2009
JUVENTUS-SAMPDORIA 5-1 (2-0)
RETI
: 26’ pt e 17’ st Amauri, 42’ pt Chiellini, 5’ st Camoranesi, 19 st Pazzini, 43’ st Trezeguet.
JUVENTUS: Buffon; Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko (7’ st Poulsen), Felipe Melo (21’ st De Ceglie); Camoranesi, Diego, Giovinco; Amauri (21’ st Trezeguet). A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Immobile. All. Ferrara.
SAMPDORIA: Castellazzi; Stankevicius (16’ st Cacciatore), Gastaldello, Lucchini, Zauri (37’ pt Bellucci); Mannini, Tissone (3’ st Padalino), Poli, Ziegler; Pazzini, Cassano. A disposizione: Fiorillo, Rossi, Franceschini, Pozzi. All. Del Neri.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: 19’ pt Sissoko, 30’ pt Gastaldello.

domenica 25 ottobre 2009

Serie A 9> Siena vs Juventus 0-1 – Ricomincio da Siena

Ferrara ricomincia da Siena, laddove aveva iniziato lo scorso anno, e torna alla vittoria in campionato dopo più di un mese. Come mercoledì in Champions, di nuovo il massimo punteggio con il minimo risultato… o forse dovrei dire il minimo sperato col massimo sforzo? Comunque sia di questi tempi portar casa tre punti va bene comunque, come ha ammesso lo stesso Buffon. Giocare con squadre come il Siena, ultima in classifica e con un assetto tattico volutamente “barricato”, richiederebbe l’estro del campione che con un’invenzione ti scardina la difesa avversaria. Noi invece attualmente siamo altro dall’essere propositivi in fase di inventiva, figurarsi invece fare quel che, in Italia, alle grandi riesce a malapena, contro i fortini delle provinciali. Così quando la partita inizia e non riesci a distinguere la cromatografia delle maglie capisci che faticherai a vederla sta partita, perchè pensi che sarà brutta come la nostra attuale seconda divisa.
Lenti nelle ripartenze e in fase propositiva, spesso senza idee facciamo una fatica dell’accidente nel cercare di capire come fare, come se stessimo sempre lì ad aspettare (giocatori e tifosi) il ritorno del panda Diego, che per il momento sembra una Panda (utilitaria Fiat) che in retromarcia Arretra sempre più tendendo alla carriera di difensore. Meno male che qualcosa di buono la fa sempre, così come il calcio di punizione che porta al gol di Amauri. Fino ad allora sembrava non crederci nessuno a questa vittoria anche se Il Siena, oltre a Maccarone in contropiede, è sinceramente poca cosa, è per questo che ci si incazza a vedere ogni volta Buffon fare il miracolo, come quando sul finale disinnesca un pallonetto dell’ex Ekdal che tutti avevano gia visto dentro.
Quando leggi in formazione persone come Poulsen, Grygera e Molinaro subito si mette mano ai pregiudizi… il guaio è che spesso si ha ragione ad averli, persino Ferrara nel dopo partita non ha risparmiato la sua frecciatina a  due esterni. Chiellini ancora una volta a voti alti assieme, a mio modo di vedere, a De Ceglie.
Come si suol dire, il meno è fatto, ora due ostici incontri interni in una settimana con Samp e Napoli. Volevate motivazioni? Iniziate con queste!

SCHEDA TECNICA

SIENA-JUVENTUS 0-1
RETI
: 26’st Amauri
SIENA (4-3-1-2): Curci, Del Grosso, Terzi (13’st Rosi), Ficagna, Brandao, Vergassola, Codrea (37’st Paolucci), Ekdal, Jajalo, Calaiò (27’st Reginaldo), Maccarone. All. Micarelli. A disposizione: Ivanov, Rossi, Jarolim, Reginaldo, Paolucci, Garofalo, Rosi.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon, Grygera (1’st Caceres), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro (9’st Camoranesi), Poulsen, Felipe Melo, De Ceglie, Diego (43’st Sissoko), Amauri, Trezeguet. All. Ferrara. A disposizione: Manninger, Cannavaro, Caceres, Grosso, Sissoko, Camoranesi, Giovinco.
ARBITRO: Tagliavento
AMMONITI: 37’pt Legrottaglie, 26’st Codrea, 39’st Camoranesi

giovedì 22 ottobre 2009

Uccidiamo Berlusconi o quelli che non usano il PC perchè pensano sia l'acronimo di Partito Comunista?

MI ricordo che il compagno di classe di mio fratello che per spiegare la differenza tra DC e PSI negli anni della prima Repubblica disse che la DC era la Dream Cast e i PSI era la Playstation Italiana. Be poco ci manca di ascoltare cose del genere anche dai nostri politici se gli chiediamo la differenza che passa tra un monitor e un modem. Ma anche tra un sito o un gruppo (riferito a Facebook). Meglio non scomodare nemmeno l'articolo 21 della Costituzione dunque, secondo il quale:

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”

Gli intenti dei social network sono (fonte Wikipedia):

“Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari”

Vale a dire (applicato ad internet) un’interconnessione anche casuale tra diverse persone nel mondo, non necessariamente ascrivibile a un gruppo politico o ad un mezzo di stampa. Come cioè se ci si trovasse ad in un bar virtuale in cui chi entra inizia a dire qualsiasi cosa gli passa per la testa. Fino a che questo non si si concretizza, o non vi sia una palese ed inequivocabile intenzione di farlo non può essere perseguibile poiché opinione personale. Se invece si tratta di un affermazione colorita o una semplice goliardata (di cattivo gusto o meno) come quella che è stata posta in essere da questo utente di facebook, beh allora stiamo parlando di aria fritta. Il gruppo infatti si iscrive, già dalla sua fondazione, nelle etichette (tag) di affermazioni bizzarre – svago.

La Minaccia: la vera minaccia invece è quella di un potere (quello politico) che per colpire un goliardico oppositore applichi la censura alla rete, non chiudendo (perchè non in loro potere territoriale) ma oscurando una parte di essa in stile Repubblica Popolare Cinese. Non erano loro quelli che definivano le affermazioni razziste e xenofobe della Lega Nord una “goliardata” o “colorita” affermazione di una parte politica. Perseguire i fondatori o anche gli iscritti al gruppo sarebbe come arrestare l’intera curva juventina perchè in una partita con l’Inter grida: “aiuto allarme, Milano in fiamme”, magari ignorando quanti juventini risiedano a Milano. O come fa questo europarlamentare della lega ad una festa:

La Conseguenza: come conseguenza invece abbiamo la pubblicità gratis e a livello nazionale per un piccolo gruppetto (chi vuol trovare 20 milioni di italiani che non voteranno Berlusconi è arrivato a più di 400.000 iscritti) che ha moltiplicato i suoi iscritti in poche ore e che alla lunga non faticherà a fruttare con le regole del social engineering .  Si formano così i conseguenti uccidiamo chi vuole uccidere Berlusconi o il successivi uccidiamo chi vuole uccidere quelli ke vogliono uccidere Berlusconi!

Insomma la questione è più ampia e merita altro spazio. Perchè tutto questo odio? perchè siamo tutti aizzati dai politici o perchè i politici ci fanno sempre più incazzare? Con riferimento particolare a chi in questi ultimi 150 anni per essere il più amato del reame si è fatto beffe dei giudici e della pubblica morale.

CL 2> Juventus vs Maccabi Haifa 1-0 – Maccabi Aiha !

Botte da orbi all’olimpico di Torino, a prenderle una sola squadra, la Juve. match più che maschio (come si suol dire) che poteva finire 11 contro 7, se solo l’arbitro fosse stato meno magnanimo. Dutra, poco più che diciasettenne, entra a piedi uniti sul connazionale Melo che esce tra imprecazioni e lacrime. L’irrispettoso giovanotto si ripete su Chiellini, ma stavolta le grazie son finite.
Di buono stasera ne è uscito il risultato, che può servire da morale, in quanto a gioco invece ne siamo ancora a corto… col fiato corto. In 11 contro 10 ci si aspetta ben altro dalla Juve in casa contro il Maccabi, che con tutto il rispetto, non può rappresentare uno spauracchio, visto che per starci addosso ha dovuto sfornare una quantità industriale di falli. Noi invece sembra troviamo gustoso farci incalzare da chiunque in contropiede, e così ancora una volta un’altra statua d’oro sarà eretta in qualche piazza all’eroe Gigi Buffon.
Detto questo, è vero che siamo in Champions e che non esistono più le, cosiddette, squadre materasso ed è anche vero che qualcosa di buono l’abbiamo anche fatta. Oltre al palo di Amauri le sgroppate della formica atomica, in ottima forma, e la sfortuna di Trezeguet più volte davanti al portiere. Ma anche Grosso sulla sinistra ha inciso significativamente sulla difesa avversaria.
Ferrara cambia modulo ma non ottiene risultati significativi e a mio parere nel finale doveva metter fuori uno tra Diego e Sissoko (stravolti dalla stanchezza) anzichè Trezegol. Meno male che… Chi e lì? Chiellini! La butta dentro all’inizio della ripresa… e passa la paura. Ora però dobbiamo profondere ben altri sforzi se vogliamo tornare in carreggiata.

Scheda Tecnica

Champions League 2009/10 - Fase a Gironi
Girone A – 3ª giornata
Torino, Stadio Olimpico
Mercoledì 21 ottobre
JUVENTUS-MACCABI HAIFA 1-0 (0-0)
RETI: 2’ st Chiellini.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (35’ pt Caceres), Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Felipe Melo (16’ st Poulsen); Camoranesi, Diego, Giovinco; Trezeguet (36’ st Amauri). A disposizione: Manninger, Legrottaglie, De Ceglie, Iaquinta. All. Ferrara.
MACCABI HAIFA: Davidovitch; Meshumar, Teixeira, Keinan, Masilela (1’ st Zaguri); Osman, Boccoli, Culma, Refaelov (12’ st Dutra); Dvalishvili, Arbeitman (1’ st Ghadir). A disposizione: Edri, Harazi, Mayomon, Strahman. All. Levi.
ARBITRO: Benquerença (Portogallo).
ESPULSIONI: 22’ st Dutra.
AMMONIZIONI: 11’ pt Culma, 31’ pt Teixeira, 38’ pt Osman, 6’ st Zaguri, 45’ st Boccoli.
NOTE: spettatori 18.838 per un incasso di € 445.561,06.

domenica 18 ottobre 2009

Serie A 8> Juventus vs Fiorentina 1-1 – Sogni di gloria Viola-ti

Penso che la giornata di sabato 17 ottobre (mai numero fu più profetico) abbia sancito la fine dei nostri sogni tricolori. Sotto la pioggia di questo weekend sono crollati tutti i nostri castelli di carta, non solo perchè in condizioni normali 4 punti dall’Inter sono un abisso, ma soprattutto perchè si è assistito ancora una volta all’assenza delle idee e del carattere di questa squadra.
Da un mese non vinciamo e all’ottava arrivano Juve-Fiorentina e inter-Genoa, due big match da alta classifica, noi pareggiamo in casa e loro stracciano il Genoa fuori (glisso sulle disparità di prestazioni del Genoa). Chi conosce un po' la storia del calcio sa che questo è una traccia tangibile su come andrà a finire il campionato. Mettiamoci l’anima in pace, non siamo ancora da scudetto. Siamo ancora all’ottava? Vero, ma è anche vero che le grandi squadre concedono pochi spazi alle crisi e che, nella maggior parte dei campionati, vince chi già dall’inizio si stacca, e non parlo della Sampdoria o del Genoa o delle altre che finiscono le loro munizioni prima dell’inizio del girone di ritorno ma delle squadre che hanno l’organico sufficiente per tenere botta per 40 partite più gli impegni di coppa.
Entriamo quindi in un ottica più empirica ed iniziamo ad analizzare quello che già è stato, lasciando perdere i discorsi su quel che potrebbe essere. Ieri ancora una volta la Juve ha detto: questi sono i miei limiti. Nascosta dietro il blasone dell’avversario ci diranno che c’era di fronte la Fiorentina, ma l’inter con chi giocava? che abbiamo fatto col Bologna in casa? Ed eccettuate le buone prove con Roma e Genoa, come abbiamo ottenuto le vittorie con Lazio e Livorno? Questo è il punto cruciale! Come quello che il 4-3-1-2 è sempre più inutile se Diego non torna Diego. Non è più logico un momentaneo cambio di modulo, visto che ormai anche i fatti hanno dimostrato che questa era un’architettura costruita su questo giocatore? Oltretutto parte sempre da posizioni troppo arretrate per incidere significativamente. Il suo prodotto poi è una squadra cosi sbilanciata in avanti che per l’equilibrio dei reparti ci vorrebbe una difesa più che granitica, cosa che la Juve non ha. Cosi l’avversario può tranquillamente rimanere arretrato e ripartire in contropiede nella più classica delle superiorità numeriche
Si dice che il migliore in campo sia stato Poulsen, il che fa capire quale sia stata la prestazione del resto della squadra. Melo continua a non convincermi e a perdere palla, per di più sbaglia il gol della sua espiazione. Iaquinta e Amauri non sono fatti per stare insieme, come due galli nello stesso pollaio si pestano i piedi finendo col danneggiare la squadra, Trezeguet lo si mette in campo solo quando gioca male. Le disfunzioni di questa squadra sono le stesse degli scorsi anni e non penso che l’inesperienza di Ferrara possa porvi rimedio.

venerdì 9 ottobre 2009

BASTARDI SENZA GLORIA (Inglorious Basterd) – Quentin Tarantino

Due donne si fermano di fronte alla locandina del film all’esterno della multisala, leggendo il titolo una di queste chiede all’altra di che si tratta, e la risposta è: “quest? un film violeint” (in slang dialettale). Lungi da me l’intento di voler giudicare le persone in questione decontestualizzando tale frase, ma quelle parole ascoltate di sfuggita mi han fatto pensare questo: per vedere certi film bisogna gettarsi alle spalle ogni tipo di pregiudizio.

Chiunque leggendo una scarna trama potrebbe aspettarsi una versione Pulp della seconda guerra mondiale in stile kill Bill, ed infatti era ciò che io stesso mi aspettavo. Si insomma, la storia di un manipolo di ebrei chiamati bastardi che va in giro uccidendo nazisti e collezionando i loro scalpi, e un regista come Tarantino… pensate al mix che ne può venir fuori. Il risultato invece è tutt’altro che scontato anche se pregno delle caratteristiche che hanno reso celebre il regista italoamericano.

Ogni buon regista che si rispetti ha dovuto prima o poi cimentarsi con la rappresentazione cinematografica della guerra, ed ognuno di questi l’ha fatto secondo la propria visione del mondo e secondo la propria idea. In Bastardi senza gloria Tarantino, per sua stessa ammissione, rende omaggio a molti di loro, saccheggiando western, fiaba e cinema di casa nostra, ma il punto di vista risultante rimane come sempre originale oltre che geniale.

La storia viaggia sempre sui binari paralleli della verosimiglianza e della fantasia, passando dal drammatico, al grottesco, al comico nel giro di poche sequenze. Ad accentuare il pathos delle scene c’è poi questa colonna sonora western che cresce dentro di te col presagirsi di un evento spiacevole, che nel contempo ti spaventa e ti sostiene dandoti coraggio. Solo Tarantino poteva legare, all’epoca in questione, elementi tanto anacronistici come una canzone di Bowie e un Brad Pitt che imita palesemente il padrino. Nel film vi è una sorta di vendetta ebrea in cui i ruoli si scambiano, I suoi Nazisti sono tanto comici quasi macchiettistici, con un Hitler che è Chaplin e più di Chaplin del Grande Dittatore, con un magnifico Christoph Waltz (premiato a Cannes) nei ruolo di un colonnello (Hans Landa) che sembra uscito da un cartone animato, tanto è crudele e grottesco ne contempo. Mentre i sui ebrei sono agli antipodi di quel clichè che li vuole soccombenti e assoggettati in toto ai loro persecutori. Nel film questi ultimi sono invece spietati e lucidi, coscienti del fatto che nessuna pietà può essere concessa a coloro che, a parti invertite, non te la concederebbero.

ATTENZIONE. LA PARTE SEGUENTE CONTIENE RIVELAZIONI CIRCA IL FINALE DEL FILM…
Il finale è forse la parte migliore del film. Come topi i nazisti sono chiusi nel cinema che brucia e vengono sterminati sotto i colpi dei mitra. La scena senz’altro più ad effetto è quella in cui, al termine della proiezione nazista, sullo schermo appare il volto della ragazza ebrea che ride mentre il telone prende fuoco, il proiettore continua a girare e il volto continua a ridere nel fumo che resta, in perfetto stile horror. Nella scena finale Brad Pitt marchiando Landa con la svastica sulla fronde dice: Credo che questo sia il mio capolavoro, ed è facile immaginare che le parole fossero quelle di Tarantino.

Voto 8,5

domenica 4 ottobre 2009

Serie A 7> Palermo vs Juventus 2-0 – Ignobilmente verso il baratro

Ignobili. Con nessun altro aggettivo possono essere definiti coloro che per quattro mesi hanno continuato ad illudere se stessi e i tifosi di essere cambiati. Chi ha sperperato denari su denari che acquistare signori nessuno che niente hanno in più di chi li ha preceduti. Di chi ha creduto che un allenatore giovane, che non ha mai allentato in serie A, potesse essere meglio di un mediocre Vecchio come Ranieri (vedere che succede con quell’altro “strappone” di Leonardo). Di chi non ha l’orgoglio di indossare questa maglia, rinunciando a qualsiasi parvenza di reazione.
Quel calcio di punizione che Diego non mette dentro ci dice soltanto quanto è frustrante constatare che, se anche passassero dieci anni, non riusciremmo a vincere nemmeno la coppa del nonno. Spendere 25 milioni di euro per un Melo del genere è stata una colossale bestemmia, meglio aver comprato un intero uliveto ed averli mandati tutti a coltivarlo. Cacchio sempre errori decisivi, palle perse a centrocampo e gol subiti, e pensare che quei deficienti di tifosi viola hanno costretto i Della Valle alle dimissioni perchè l’hanno venduto, toglietevi quelle fiorentine dagli occhi.
Ogni sacrosantissima volta che crossano sul palo sinistro c’è sempre un avversario che muore di solitudine e dalla voglia di segnare. La difesa senza Cannavaro è un colabrodo utile nemmeno a scolare la pasta, alla faccia degli juventini finti che l’anno fischiato. Ciro, come cavolo si fa a non capire che se questa squadra è costruita intorno a Diego, e che se lo stesso non gira, nemmeno il resto della squadra lo farà? il neonato 4-3-1-2 ha fatto già il suo tempo e ora tornare indietro sarà il danno maggiore, anche se necessario. Per non parlare del fatto che prima ci viene detto che Poulsen è da vendere e poi bisogna sopportarselo ogni maledetta domenica.
E così come ogni volta ci verranno a parlare della forza del Palermo, che bisogna dare all’avversario i suoi meriti… E basta! Fate una statistica, ogni squadra che ci ha impensierito il turno dopo ha toppato. E’ sempre stata la nostra prerogativa (del dopo terremoto) salvare allenatori avversari sull’orlo della cacciata, perchè ormai ci conoscono tutti, e tutti non vedono l’ora di incontrarci per un bel titolo sui giornali.
Abbiamo paura della vetta, ogni qualvolta è li vicina, ed adattando una frase di Frankie Hi-Energy: I primi rimarranno primi se gli altri restano al palo… e continuiamo a farci del male.

Scheda Tecnica

Serie A 2009/10 – 7ª giornata d’andata
Palermo, stadio Barbera
Domenica 4 ottobre 2010
PALERMO-JUVENTUS 2-0 (2-0)
RETI: 37’ pt Cavani, 42’ pt Simplicio.
PALERMO: Sirigu; Migliaccio, Kjaer, Bovo; Cassani, Bresciano (29’ st Nocerino), Simplicio, Balzaretti; Pastore (40’ st Budan); Simplicio; Miccoli, Cavani (32’ st Goian). A disposizione: Rubinho, Bertolo, Blasi, Mchedlidze. All. Zenga.
JUVENTUS: Buffon; Zebina (30’ st Grygera), Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Felipe Melo, Poulsen; Camoranesi (25’ st Trezeguet), Diego (18’ st De Ceglie), Iaquinta; Amauri. A disposizione: Manninger, Cannavaro, Marrone, Giovinco. All. Ferrara.
ARBITRO: Orsato di Schio.
AMMONITI: 34’ pt Camoranesi, 47’ pt Legrottaglie, 25’ st Cassani, 26’ st Zebina, 37’ st Pastore, 46’ st Grygera.