venerdì 30 dicembre 2011

Col senno di POI - Un anno di Poi Si Risolve [edizione 2011]

Anche il 2011 volge al termine, un anno per certi versi ordinario, per altri epocale: le dimissioni del piduista con annesso governo tecnico non erano certo preventivabili, così come la crisi che ormai ha colpito un po' tutti e della quale non è possibile immaginare ancora gli sviluppi futuri.
Altro evento epocale, ma soltanto nell'ambito del calcio nostrano, è il ritorno della Juve, quando ormai era data per spacciata da tutti, tifosi compresi: una squadra che per quanto ancora non del tutto sbocciata (Gennaio è un mese in(f/v)ernale) ha chiuso la prima parte della stagione da imbattuta e fa ben sperare per il prosieguo. Allo stesso modo c'è stato un risveglio su un altro fronte (Agnelli se non altro non è Cobolli), ben più scottante, che ha smosso poco le istituzioni ma se non altro ha fatto riflettere qualcuno e ha fatto sguinzagliare i cani a qualche altro.
Il risultato di un anno di battaglie tra juventini e interisti? Nulla, le istituzioni sono incompetenti, non possono decidere, che se la vedano tra loro e continuino la loro guerra, agli organi calcistici interessa poco. Il fatto è fatto, chi s'è visto s'è visto, gli errori del passato hanno fatto male al pallone, pensiamo al calcio giocato che non merita di essere invaso dai tribunali, guardiamo avanti per potere costruire un futuro basato su...SCOMMESSOPOLI. Insomma cambia tutto e non cambia niente, cambiano solo le misure adottate e le parole utilizzate per questo o quell'altro quando sarà il caso di trovare l'ennesimo capro espiatorio.
Bisogna che qualche testa salti affinché il sistema possa continuare la sua opera, e che opera...
Sul fronte musicale il mai troppo amato progressive rock (se fai prog sei vecchio e noioso, se fai punk sei un innovatore, anche se ti limiti a rifare gli stessi pezzi dei Clash) ha vissuto un anno molto positivo.
Da una parte sono tornati i vecchi leoni del passato (che meriterebbero più rispetto, soprattutto quando sfornano signori dischi) come Steve Hackett, i Pendragon, I Dream Theater, Peter Gabriel...
L'ex chitarrista dei Genesis ci ha regalato uno dei suoi migliori album degli ultimi anni, tra vecchio e nuovo, come al solito impeccabile. I Pendragon si sono confermati come uno dei gruppi neo prog storici più in forma, sfornando un album che, anche se inferiore al precedente e con qualche influenza un po' troppo metallica (il metal non è un male in se, ma spero che non facciano la fine dei porcupine Tree), resta comunque godibile e con alcuni pezzi davvero belli.
Sia i Dream Theater che Peter Gabriel invece continuano a lasciarmi perplesso: i primi preannunciano faville ad ogni album per poi sfornare qualche buona idea annegata tra la solita noia, Gabriel invece già tartarughesco di suo, continua sulla strada del sinfonismo, lasciando però ancora una volta le idee nel cassetto e l'emozione in naftalina (da segnalare però che la voce resta sempre splendida anche quando si limita a ricantare pezzi già stranoti).
Sotto un altro versante molti altri gruppi hanno sfornato il disco della "conferma": i polacchi Millenium con Puzzles (molto bello, anche se inferiore al precedente Exists) si sono confermati tra i più interessanti gruppi neo prog degli ultimi anni, i floydiani Airbag, col secondo disco (All Rights Removed) si sono affinati e hanno prodotto un album di pregevolissima fattura, i Credo (Against Reason) hanno cominciato ad abbandonare i troppi manierismi e citazionismi per un lavoro più personale e particolare, Phideaux sforna il solito disco di alta qualità (Snowtorch)
Sul fronte cinematografico si sono fatti notare Super 8 (bellissimo omaggio alla generazione dei bambini/ragazzini degli anni 80'), la trasferta "americana" di Sorrentino col particolare This must be the place, il dark-romantico Drive (dalle atmosfere bellissime, merito anche delle musiche e dall'iconografia molto eighties), il tanto atteso ritorno di John Carpenter con The ward (non apprezzato da tutti, ma a me me piace!), il quantumleapiano (ma di riferimenti ce ne sono molti altri in questo ottimo film, perfino a GTA) Source Code del figlio di Bowie e il particolare e "ostico" il Cigno nero (che riscatta una prima parte un po' lentuccia con un finale riuscitissimo).
Sul fronte videogame come al solito tendo a recuperare giochi vecchiotti di qualche mese (Bioshock II, Mafia II, God of war...), mentre di giochi al lancio ho acquistato soltanto l'interessante (per quanto meno risucito degli altri giochi Rockstar) L.A. noire, magari poco capito ma davvero intrigante sotto molti punti di vista, e il pantagruelico Skyrim (giochicchiato poco, e di questo passo potrebbe durarmi un anno), in prospettiva bellissimo.
Insomma di cose ce ne sono state, ora aspettiamo cosa potrà darci il 2012, anno che sulla carta dovrebbe essere abbastanza pesantuccio. Dovremo sobbarcarci infatti il peso della manovra Monti e persino dell’apocalisse del 21 Dicembre (non so cosa sia peggio a questo punto), e chissà che alla fine non lo si rimpianga questo 2011… ma guardiamo la cosa positiva, se anche i Maya avessero ragione avremo comunque un giorno in più da vivere, visto che il 2012 è bisestile.

mercoledì 21 dicembre 2011

Serie A 20(r)> Udinese vs Juventus 0-0 - Natale in condominio

Da oggi é ufficiale, nel 2012, altro che difensore... urge un attaccante! Uno di quelli cattivi. Così cattivi sotto porta da far piangere i bambini a casa e sugli spalti. Non si può infatti continuare ad essere così inconcludenti negli ultimi metri, se davvero ambisci a ottenere un buon piazzamento alla fine della fiera. Prendi il Milan a Cagliari: sonnecchia per tutta la partita ma gli basta avere Ibra per vincere in scioltezza, quasi come fosse sempre una passeggiata. Noi invece facciamo sempre una fatica della malora per andare in gol e devono farlo un pò tutti. Una grande squadra si distingue dalla freddezza sotto porta. La soluzione che si legge sui giornali sembra una barzelletta anti-juventina (Borriello) e speriamo che sia solo questo, perché invece servirebbe un Tevez o simile.

Potevamo almeno chiudere in testa solitari il 2011, invece ecco il Milan in subaffitto, una di quelle squadre che quando addentano l'osso non lo mollano, soprattutto ora che il nano è tornato. l'ottimismo è allora fuori luogo perché, pur non perdendo ancora, abbiamo inanellato 7 pareggi... Davvero un gran numero di doppi punti perduti per strada.

La giornata di oggi in tal senso è stata la festa delle inseguitrici. Quasi fossero tutte al parco dei divertimenti si son fatti beffe delle squadrette giunte alla bisogna, eccettuata la Lazio son tutte li, pronte a far banchetto sulle nostre prime sconfitte come sporchi avvoltoi.
Questo pareggio dunque è meglio di una sconfitta ma ci porta davvero poco. Speriamo che il nuovo anno non assomigli alla ripresa degli scorsi anni. Con l'augurio di poter vedere le stelle... Oro o argento che siano.

domenica 18 dicembre 2011

Serie A 16> Juventus vs Novara 2-0 - Quagliamo poco, ma poi torna Quagliarella

Ancora una volta sembriamo un Barcellona con la penna scarica, nel senso che creiamo tantissimo ma realizziamo poco. Chiaro che non mi sono montato la testa, ma la mia era solo una battuta sarcastica che nasconde una critica profonda. Questa squadra si piace troppo, lo si vede nelle leziosità degli attaccanti sotto porta, ma esser grandi significa anche essere concreti con gol semplici. Se non si inizia a capire in fretta questo può mettersi male. Partite come queste si rischia di non vincerle (vedi Bologna e Genoa) tanto più che sono sempre più ormai le squadre che si difendono in 11 per ripartire in contropiede.

Meno male che Pepe la mette subito in buca, altrimenti la paura di non vincerla sarebbe stata maggiore. Il pomeriggio del riscatto panchinaro, infatti, stava fallendo miseramente. Del Piero e Quagliarella si son mangiati l'impossibile, gli ha fatto eco Giaccherini per non lasciarli soli. Alla fine della fiera la beffa del pareggio sarebbe divenuto realtà, se ancora una volta decisivo non fosse stato il nostro numero 1. Alla fine però la luce l'accende proprio lui, un anno dopo l'infortunio, Quagliarella.

Conte, intervistato da Premium, risponde a chi pensa che sia l'attaccante sia in vendita di non essere "Giocondo", e che il mercato lo si fa per rinforzasì... Appunto! Iniziano a pensare a cosa bisogna fare in tal senso. La classifica è corta, il campionato è luogo e i posti in prima fila pochi. Sarà questo il tormentone, ergo servono uomini in grado di reggerlo. Nelle ultime partite ad esempio pare che si debba pensare a un attaccante di peso, paradossalmente prendendo dove c'è più abbondanza, ma lucidamente per fare di più proprio per evitare il discorso fatto in precedenza sulle occasioni mancate.

Fuori dal campo invece, molte sono le storie che sgomitano per poter entrare. Storie di tavoli natalizi e di accordi impossibili, di beghe forse poco inclini con lo spirito del Natale ma che non potevano essere risolte a tarallucci e vino. Non finché non sarà stata fatta giustizia o non si tratteranno televisivamente allo stesso modo, identiche sviste arbitrali pro Juve e Milan, in partite nelle quali quest'ultime non sono parse decisive. Chi parlerà ad esempio dell'aiuto rimonta alla prescritta? A noi basterebbe già giocarci un campionato senza giochi al massacro.

Fino a martedì saremo così ancora primi, sperando di mangiare il panettone in vetta, nonostante ci attenda, forse, la partita più difficile di questo girone d'andata ad Udine: lo scontro diretto.

lunedì 12 dicembre 2011

Serie A 15> Roma vs Juventus 1-1 - i più grandi errori dopo i weekend

Dallo stadio olimpico in Roma, abbiamo trasmesso, il festival dell'errore. Qualcuno l'aveva già ribattezzata "La più grande sfida dopo il weekend", e ad un occhio neutrale dev'esser parsa tale. Per chi invece di calcio é malato, come me, è sembrata un vero pastrocchio. Con errori da ambo le parti, a tratti clamorosi, culminati con un rigore parato da Buffon (occhio domani alle condizioni meteorologiche).

Se devo invece analizzare solo i nostri, non posso invece ritenermi soddisfatto. Parliamoci chiaro, una vecchia signora d'altri tempi, con la licenza di pronunciare quella Parola, questa partita doveva vincerla, dato le premesse di una Roma in emergenza, son due punti persi. La vecchia signora dello scorso anno invece l'avrebbe persa, dato che sembrava proprio quella, quindi alla fine il pareggio ci sta di nuovo bene.
Insomma, l'analisi di questa partita gira tutto intorno a questo. Pronti via, partiamo subito con l'handicap. Vidal si trasforma nel suo shampoo e cicca clamorosamente il pallone, che arriva lento in porta su un tiro di De Rossi, che altrimenti andava fuori, quasi un gol segnato in moviola. Stralindi e pinti i giallorossi si ritrovano in vantaggio con il minimo dello sforzo. Noi invece viaggiamo troppo molli e con troppa sufficienza, sbagliamo passaggi e, come al solito, le rifiniture. Sembra di rivedere il primo tempo di Napoli, davvero odiosi. Saranno stati i nefasti pantaloncini neri (come a Napoli e come gli scorsi due anni) oppure la stanchezza rimediata coi tempi supplementari di giovedì scorso in coppa Italia, sta di fatto che loro avevano più fame di noi, mentre il primo tempo è sembrato volare. Poi nel secondo tempo abbiamo fatto meglio ma abbiamo mangiato nella loro area concesso tavole inbandite nella nostra. Risultato finale: un pareggio che appiattisce la classifica. Parrà anche un campionato aperto e spettacolare, come questa partita, ma se sarà così fino alla fine sarà anche un gioco d'azzardo, soprattutto per chi, come noi, non entrare di nuovo in Champions potrebbe essere davvero preoccupante dal punto di vista sportivo ed economico. Consoliamoci col primato e con l'inbattibilità (unico club in Europa)

venerdì 9 dicembre 2011

Coppa Italia (1/8)>Juventus vs Bologna 2-1 - ...e deve pensarci sempre lui

Dalla vittoria di stasera dobbiam trarre due semplici conseguenze. la prima é che sciupiamo troppo con chiunque, facendo una fatica immane a far gol. La seconda è che dobbiamo affidarci sempre al jolly Marchisio per poter risolvere le partite. Se da un lato dunque possiam godere dello splendido momento di forma del Principino, stasera autore di un altro gol strepitoso, dall'altro dobbiam iniziare e riflettere sulla scarsa cattiveria in fase di finalizzazione. Poiché se per un pneumatico la potenza é nulla senza il controllo, per una squadra come la Juve, che quest'anno, ha il gioco più bello di tutta la serie A, il bel gioco e incompleto senza la concretezza realizzativa.

Bologna come il Cesena dunque, giusto un pò meglio ma fedele allo stesso dio, il catenaccio. Ripeto, scarsa stima nutro per queste compagini che si difendono in 11, ma se proprio non son capaci di far altro (manco fossero di B o C) ancor più scarsa ne posso provare per i telecronisti nostrani che considerano ammirevoli le loro prestazioni. Per carità ai telecronisti RAI non si può certo chiedere questo ulteriore sforzo, visto la loro incompetenza tecnica a tratti imbarazzante. scambiano Elia per Estigaribia per tutta la partita, affermano che Marchisio ha giocato sempre nella Juve dimenticando Empoli, ma la perla la donano sul pareggio, affermando: "c'è da dare atto che il Bologna é andata in area per segnare"... ma va?!? Sembrava che erano li per perder tempo nell'ultima azione, invece guarda un pò cosa sono andati a pensare, sti geni!
Già... quel maledetto pareggio al 95', che sortisce il doppio effetto di sfiancare noi e loro, che domenica affrontano il Milan. Di sicuro se ne fregheranno ancor meno e rischieranno "l'asfalto".

Tutto nella sera in cui Krasic fallisce clamorosamente la sua occasione di riscatto ed Elia si mette in luce con una buona prestazione. I sostituti nel complesso appaiono però un gradino sotto ai titolari, mentre il capitano, stoico, giganteggia e rischia persino di farsi riaprire i punti in testa in uno scontro di gioco. Onore a Giaccherini ad esempio, che fa due gol strepitosi e gliene convalidano soltanto uno. Della serie gli scandali arbitrali sono solo quelli che si commettono a favore dei bianconeri: perché si è parlato tanto di quel rigore di domenica e non si menziona affatto il gol regolare annullatoci stasera, o del fallo di mano limite/area loro e della diversa morale che si applica nel proseguire l'azione quando ci sono giocatori a terra? ...forse a quest'Italia però è più facile far odiare il catenaccio che rispettarci come squadra.

domenica 4 dicembre 2011

Serie A, 14> Juventus vs Cesena 2-0 – Principini che rompono scudi e lotte rosso sangue

Legge morale del calcio italiano:

La squadra J: domina per l’intera partita, tiene palla per il 71% del totale, fa 8 tiri in porta e 12 totali ma non riesce a segnare. Nonostante tutto riesce a segnare ma usufruisce di un rigore generoso (il primo in tutto il campionato)…

La squadra C: gioca un’itera partita con 11 giocatori in porta non entra mai nell'area avversaria e perde meritatamente. tira in porta una sola volta, un suo giocatore, già ammonito, spacca la faccia al capitano, fa un fallaccio da giallo al limite dell’area ma non viene ammonito.

verdetto finale: in tutto il resto del mondo la squadra J avrebbe meritato ampiamente la vittoria e in America ci avrebbero addirittura girato un film, in Italia invece la squadra C è un eroe e martire. J ha rubato… ecco  perchè odio il calcio italiano.

Ancora una volta devo intervenire contro la mistificazione della realtà. Anche se l’avevo ampiamente previsto nei post recedenti. Mi chiedevo infatti cosa sarebbe successo una volta tanto che avremmo avuto un rigore discusso a favore. La mia domanda era retorica la risposta non si è fatta attendere. E non sto parlando del Cesena, che la partita l’ha vissuta sulla pelle, ma delle telecronache che siamo costretti ad ascoltare, noi utenti juventini di Premium (per non parlare di chi ha sky) pieni zeppi di una demagogia che calciopoli ha solo rinforzato. Che non solo, allorché non ne avessero potuto più, si sono sintonizzati su Zuliani per non ascoltare Pardo e Agostinelli, ma li hanno dovuti ascoltare in sottofondo prima che puntualmente dopo il 70’ si riproponessero grazie al noto bug del sistema (chi segue Zuliani lo sa).

In Italia una squadra come il Cesena è il simbolo della mentalità nazionale. 11 giocatori in porta e sperare nel contropiede vincente. Dopo di che è logico che partite come queste vengono vinte da squadre che hanno i fuoriclasse capaci di rompere gli scudi. Logico che è anche colpa della Juventus se si specchia e si piace, peccando di presunzione e quagliando poco in attacco. Ma non si può continuare ad elogiare simili prestazioni. Chi ha detto che la miglior difesa è l’attacco? Di sicuro non era un italiano.

Ecco perchè, infine, la squadra da battere (per chiunque voglia contenderli qualcosa) è il Milan. Perchè analizzati i fatti questa Juve non è ancora sufficientemente cattiva. Non ha chi ti punisce senza pietà e deve vestire di fuoriclasse Marchisio, il principino che rompe lo scudo cesenate e rompe la stasi, che pensavamo ormai fosse lunga una intera partita. Se vogliamo concludere qualcosa dunque dovremo saper essere più forti di noi stessi, degli altri e dei fantasmi del passato.