domenica 29 aprile 2012

Seruie A 35> Novara vs Juventus 0-4 – l’ottovolante non basta ancora

Cornice da festa anticipata, con guest star del calibro di Platini e Boniperti. Uno stadio ricolmo di tifosi juventini che sembra di giocare in casa (d’altronde Novara è sempre stata una roccaforte bianconera), goleada e ottava vittoria consecutiva, nonchè record del Milan battuto con 35 partite senza sconfitte in un campionato… si ma non abbiamo raggiunto quel che dovevamo. Il che se ci pensi un po' è frustrante, per chi vorrebbe vincere facile. Invece il sogno è ancora li a sei punti. Così vicino da poterlo quasi toccare ma ancora lontano, come la vicina riva vista della nave per chi non è abituato alle distanze in mare.

Nessuna nuova Cesena dunque, mettiamo subito in chiaro quel che vogliamo già al 15’, con una perla di Vucinic, quest’oggi stoico pendolino tra la difesa e l’attacco, incastona una storica doppietta. Stavolta nessuno di là a dire “ha pareggiato il Cesena”, anche perchè per loro (come noi) stavolta è stata una passeggiata di salute. Mandiamo persino in gol, di nuovo, Borriello e qualcuno già lo rivaluta, in pieno stile memoria corta, ma se alla fine dovesse ravvedersi, sportivamente parlando, tanto di guadagnato per noi e per lui, in questo finale di stagione avremo davvero bisogno di tutti. Dato che ormai son rimasti in pochi a non aver segnato, girano voci che Barzagli sia oggetto di scherno per questo. Persino Elia s’affanna a mettere la sua firma, entrato per non annullare legalmente il suo contratto corre, sbaglia un paio di gol e si dispera.

La concomitanza dei due match e il pomeriggio di domenica da il sapore di vecchio calcio, mentre il fatto di giocare ogni tre giorni continua a comprimere questa polveriera, ma c’è di buono che comunque vada si risolverà nel giro di un paio di settimane. Mercoledì ad esempio arriva a Torino l’avversario più ostico, aspettiamo questo risultato per capire un po' di più se quella riva può essere raggiunta anche a nuoto. Da qui ad allora ogni altra parola, su terze stelle o polemiche sterili e noiose, saranno inutili, solo i fatti potranno darci pane da mangiare. 270 minuti all’alba… o al tramonto.

giovedì 26 aprile 2012

Serie A 33> Cesena–Juventus 0-1 – il settimo sigillo di San Marco

25 aprile, giorno della liberazione dell’Italia dal fascismo, la chiesa festeggia San Marco Evangelista… Borriello. Nel giorno del suo onomastico firma il gol che ci tiene aggrappati a quel sogno che non si può pronunciare. Impronunciabile non solo per la scaramanzia minima necessaria ad ogni tifoso di buonsenso, ma perchè vedere ancora una volta noi soffrire contro le barriere e loro vincere di “rapina”, non mi farà mai cantar vittoria preventiva. Lungi da me.
Tante troppe sono state infatti le squadre che ci han beffato schierando in porta 11 portieri. Ci ricordiamo bene l’andata, ma meglio tutti gli altri turni infrasettimanali, o piuttosto le domeniche pomeriggio, con le piccole di fronte. Ancora una volta la svolta è opera del capitano. Il suo ingresso si sente, le vele della nave iniziano a prendere quel vento che sembrava non ci fosse, è in fatti poco dopo la sua punizione che arriva il gol. Sembrava si dovesse rimanere al palo, quello di Pirlo sul rigore, inesistente, e meno male non influente. perchè a differenza del rigore non dato al Genoa, qui il rigore dato a noi l’abbiam sbagliato e loro non han fatto neppure un tiro in porta.
Oggi dobbiamo la stagione al denigrato e insultato Borriello. Noi lo ringraziamo, certo, ma coerentemente non cambiamo idea, perchè ci vuole coerenza e costanza in questo calcio, quella che deve dimostrare lui. Coerenza e cervello che manca ad un signore e ai suoi media di corte. L’acciuga è rimasto davvero sotto, con quel go’ de Muntari e non c’è volta che non lo tiri fuori come un fantoccio o un cornetto per il malocchio. “Chissenefrega se per il Genoa c’era un rigore solare (data l’ora) e un espulsione per il Milan, per noi conta solo er go’ de Muntari”. Cetto Laqualunque ti risponderebbe con un sibillino “non ti sputo sennò ti profumo”, perchè tu e i tuoi seguaci siete ormai più patetici dei prescritti d’annata. la vendetta sarebbe anche vederti messo fuori alla porta a fine anno, senza squadra e senza televisioni. Quelle televisioni che inscenano teatrini squallidi per chiederti perchè alla Juve è stato assegnato un altro rigore inesistente. Un altro? ma perchè la gente dovrebbe pagare il nano per le sintesi ad hoc delle partite. Patetici, noiosi e senza vergogna.
Intanto per noi è il settimo sigillo, trentaquattresima partita senza sconfitta. Continuate a chiacchierare gufi fraudolenti, il calcio intanto è qualcosa che non vi riguarda.

lunedì 23 aprile 2012

Serie A 34(r)> Juventus vs Roma 4-0 – tre metri sopra il cielo

C’era una volta Totti, che dopo un 4 a zero ai nostri danni sventolava fiero il suo famoso gesto “4 e a casa”. Altri tempi. Stasera la bandiera della Roma era in panchina e a riproporre il gesto c’era un ex laziale Lichtsteiner, che in risposta si prende uno sputo, da prova tv, da Lamela. Chi di quattro ferisce di quattro perisce. A volte la storia spesso si dimentica, così come si è tentato di fare in questi ultimi anni, altre semplicemente non la si conosce, perchè ad esempio non se ne è fatto parte, come il povero Luis Enrique che critica lo svizzero, della serie perdona loro…

Dopo il pareggio di questo pomeriggio del Milan, la tavola era apparecchiata, ma mai si sarebbe pensato di aver potuto cenare tanto lautamente. Certo ci speravamo, viste le amnesie difensive mostrate dalla Roma quest’anno, ma sempre con l’incognita di affrontare una scheggia impazzita. Una di quelle squadre che in una partita pesca l’asso e diventa il Barcellona l’altra il 2 di picche e si trasforma nel Barcellona… Pozzo di Gotto. Per questo il match di stasera era particolarmente temuto. Invece è subito festa. Por Toda la Vidal, recitava uno striscione, altro Inler! La doppietta di stasera la dedichiamo a Rumenigge. Che magia quello stadio, che gioco questa squadra, ancora rimpiango di non esserci ancora stato. E poi, miracolo! Ho visto bene? Rigore per la Juve? Sta cambiando il mondo! Ancora Bergonzi, colui che ci diede l’altro contro il Cesena, giusto un girone dopo. Fin li però la superiorità era già stata schiacciante Mai in apprensione, contro questa Roma sembrava il remake della gara di Coppa Italia. Quando poi tutto è già scritto, c’è anche il tempo del tributo al nostro capitano, mentre l’altro rimane in panchina. Ecco il ricorso storico.

Sesta vittoria consecutiva, matematicamente almeno secondi e in Champions dalla porta principale, ma la storia non può fermarsi davanti a un portone, come diceva De Gregori. Tre punti, però, sono ancora pochi, per cinque giornate, checché ne dicano i gufi, quelli che ancora oggi fanno uso massicci di scaramanzia in confezione famiglia sui giornali e nelle telecronache,come quelli che quasi lasciavano lo stadio dopo il vantaggio del Bologna, commentando con la maglia rossonera addosso. Se alla fine sogno sarà, siamo ancora alla mattina, e non si andrà a letto fino a che non sarà sera. Noi tifosi e sognatori invece ci saremo sempre, e remeremo per portare la nave all’agognata riva.

giovedì 12 aprile 2012

Serie A 32> Juventus vs Lazio 2-1 – Dal caos l’ordine, il capitano porta la nave fuori dalla tempesta.

E sono cinque! Un filotto simile non si vedeva da anni ormai. Superiamo il record di imbattibilità dei cartonati, quello dell’anno del vincere facile, che caddero alla trentaduesima. Eppure ancora una volta gli spettri del pareggio hanno aleggiato cupi sullo Stadium.

Dopo aver visto il Milan spuntarla sul Chievo immeritatamente, col gol della Domenica di Muntari e subendo gli avversari per novanta minuti, stasera quasi ci capitava la cosa opposta, non vincere, dominando ancora. In vantaggio con un gol da antologia di Pepe, Marchetti si veste di nuovo da santo distribuendo miracoli a destra e a manca. Come Buffon nella pubblicità para tutto con una mano mentre beve da una bottiglietta con l’altra. Eppure se Vidal avesse messo dentro quel gol dalla nostra trequarti la Lazio si sarebbe ritirata prima della fine per manifesta inferiorità. La cabala del calcio ci insegna quanto questo sia un oscuro presagio. E così, come accade spesso in questo sport, primo tiro in porta loro, gol, pareggio e intervallo. Tutto da rifare. Quante volte abbiamo vissuto in passato questa situazione? Persino i tifosi allo stadio iniziavano a non crederci più, lo si sentiva dal loro tifo stentato. Il fulmine a ciel sereno che ti fiacca e ti fa soffrire più del meritato. Loro si riorganizzano e si barricano ancora meglio. Noi invece sprechiamo ancora qualsiasi palla gol. Come si può portare a casa una partita del genere, un altro mercoledì maledetto?

E così dalla confusione nasce l’ordine, come un big bang appare Del Piero, approfittando della babele creatasi su un calcio di punizione, parte all’improvviso batte e segna. Ancora una volta lui, il capitano intramontabile, ci porta fuori dalle acque tempestose. Le nuvole si sgombrano e portiamo a casa un’altra vittoria importante. Quante discussioni e interviste nei prossimi giorni saranno incentrate sul contratto di Del Piero? Magari ancora altre occasioni per attaccare la Juve su qualcosa, magari da chi gli aveva dato del dopato inneggiando Zeman. Sapete cosa vi dico? Rosicate, Del Piero è Juve e la Juve è Del Piero e voi altri sciacquatevi la bocca quando parlate di uno o dell’altra. A noi invece non resta che sperare che il momento dell’addio, se alla fine deve esserci, sia un saluto dolcissimo.

lunedì 9 aprile 2012

Serie A 31> Palermo vs Juventus 0-2 - A Pasqua la rivincita degli Agnelli è superare il diavolo

Eccolo il sorpasso, quando meno te lo aspetti, quando a -4 sembrava già finita, quando ancora una volta il milan sblocca la sortita con qualcosa che... Non ricordo il nome... A chi tanto e a chi nulla e che accade negli ultimi 11 metri. Ecco ciò che non ti aspetti, Amauri, con il suo look da messia, che risorge che Pasqua, ed è miracolo! Allegri colpito nell'orgoglio, che senza episodi a suo sfavore non può certo parlarci del suo rigore (ecco il nome) farlocco, in conferenza stampa rimprovera i media di corte di aver gufato. Sarete conventi di aver gufato? Ma chi, rispondono loro, un pò tutti ribadisce lui. E già come dargli torto? Avesse detto Tuttosport avremmo capito ma tutti gli altri che appartengono alla corte come osano? Ma come, proprio loro che (mediaset) nell'intervista ad Amauri chiedono perché davanti alla porta non ha pensato che segnando avrebbe fatto un piacere alla sua odiata Juve.

Con tali presupposti scendere in campo può farti pressione o caricarti, a noi ci ha caricati. Nella settimana pre partita i microfoni spia svelano le parole di Conte alla squadra, se vogliono prevalere sino alla fine dovranno sputare sangue. A Palermo allora è assedio bianconero, col 78% di possesso palla nel primo tempo, ma ancora il gol non arriva, come è di consueto ormai nei primi 45 minuti. Ma i nostri regali li avevano pronti Bonny & Quaglia e la vittoria è nostra. Abbiamo persino preso alla lettera zelig Allegri, il quale ci consigliava di picchiarli per farli sputare sangue, peccato che a farne le spese non è il Milan ma Milan Milanovic, difensore in forza al Palermo, che rimedia un naso spaccato per un contrasto aereo con Estigaribia.

La prova di forza del gruppo è stata convincente anche nei singoli, anche se ancora Vucinic è tanto utile in fase di manovra quanto inconcludente sotto porta. Accogliamo il secondo gol consecutivo di Quagliarella che sblocca finalmente questo attacco e ci temiamo stretta la miglior difesa d'europa, con 17 subiti in queste 31 giornate per noi record, senza aver ancora perso superiamo noi stessi e il Perugia di Castagner. In ultimo anche il barbera cade, dopo per per anni ci aveva dato delusioni.

Pasqua però è una festività corta, che dura solo un paio di giorni. Così anche noi abbiam poco tempo per gingillarci con numeri parziali. Mercoledì c'è già la Lazio, siamo di nuovo chiamati a rispondere al Milan di domani. Dobbiamo lottare fino alla fine.

lunedì 2 aprile 2012

Serie A 30> Juventus vs Napoli 3-0 – Niente pesce d’Aprile, ha vinto la Domenica delle (3) Palme

La cabala partenopea era già pronta, oggi primo aprile si va a Torino per fare lo scherzaccio. Meno male che oggi era anche la Domenica delle Palme, sarà forse stato questo a salvarci dal diluvio. Il tabellino alla fine recita 10 tiri in porta per noi e nessuno per loro, dato eloquente. La svolta però, come era accaduto anche domenica scorsa coi prescritti, c’è stata soprattutto nel secondo tempo. Eppure il Napoli è parso alquanto sottotono e alla portata. In realtà la nostra zavorra si chiamava Borriello, oltre che a un mediocre Vucinic. Il tronista è una certezza, purtroppo per noi, in negativo. Non vuoi segnare? metti il tronista e sarai esaudito, subissato di fischi alla sostituzione. Il montenegrino invece deve averci un interruttore da qualche parte, ma non si è capito ancora dove, accende la luce e ti porta in finale di Coppa Italia poi per intere partite è a dir poco stucchevole in quei tocchettini al pallone che si perde nelle gambe degli avversari. Il vero colosso della partita è stato Vidal, ruba palla a centro campo e poi fa un gol strepitoso nella stessa azione. La punizione finale arriva da Quagliarella, l’ex denigrato e offeso ma non esultante, se avesse messo dentro quel gol da centro campo sarebbe crollato lo stadio e forse l’orgoglio di qualche napoletano.

Naturalmente con il riavvicinamento del Milan nasceranno discorsi inutili, visto il calendario da strapazzo che si ritrovano, e monteranno le polemiche costruite ad arte da chi (parole di Allegri) quando è in bilico e si lamenta… mentre non l fa quando con la Roma si prende un rigore nato da una sua doppia irregolarità. Insomma questa polemica non avrà mai fine. Le giovani menti dei milanisti (e per giovani intendo poco grandi) cavalcheranno l’onda sospinti dal vento dell’etere del biscione. Oggi ad esempio doppiamo aggiornare il record di rigori negatici e quello di gol regolari non convalidatici. Ma non lo dite in giro perchè altrimenti condizioniamo gli arbitri e la FIGC ci da lo scudetto perchè ci deve risarcire di calciopoli… e porcate del genere.

Polemica tanto stucchevole quanto inevitabile. Peccato che non riesco ancora ad anestetizzarmi, sarà perchè le stronzate non mi piacciono neppure quando le dicono gli juventini. La sfida dunque sarà a chi si lamenta di più. Allegri che dichiara che loro sono la squadra più penalizzata non si può sentire, e ti fa andare fuori dai gangheri, e se esco fuori dai gangheri attacco e gioco sporco anche io. Ma d’altronde lui è come Giancarlo (Abete), non dico nulla ma parlo.