venerdì 30 novembre 2012

End of the Watch - David Ayer

Difficile dire oggigiorno qualcosa di nuovo in un genere come l'action poliziesco, ci prova David Ayer, gia' sceneggiatore di Training day e Harsh times, con questo End of The watch.
A differenza delle pellicole sopracitate questa si differenzia per l'utilizzo della tecnica del mockumentary che dona al tutto una certa dose di originalita' (anche se ultimamente risulta un po' straabusata). Il film infatti ci descrive in maniera cruda e realistica l'inferno quotidiano di una coppia di poliziotti di pattuglia, tra delinquentelli e criminali col grilletto facile.

Ad una prima parte piu' frammentaria e slegata nella quale si assiste ad una serie di eventi apparentemente scollegati fa seguito una seconda piu' classica e action. Purtroppo la trama e' un punto dolente, risultando troppo banale e ricca di cliche' (quando non di esagerazioni forse troppo buoniste, come i poliziotti tutti senza macchia e impeccabili), facendo si che quando nel finale si cerchi di tirare le fila non tutto funzioni alla perfezione. Il tutto appare un po' troppo affrettato (si arriva troppo presto alla "resa dei conti" senza aver creato la giusta dose di tensione) e manieristico (nemici sterotipati) e sebbene le scene siano ben girate (bella la sparatoria finale), l'escalation di violenza non risulta troppo riuscita.

Se quindi sul versante della sceneggiatura il film non brilli, d'altro canto risulta perfetto per quanto riguarda la caratterizzazione dei protagonisti. Il rapporto di amicizia tra i due poliziotti e' davvero ben reso, si riesce ad empatizzare con loro, a sentire che la loro e' una vita perennemente al limite, dove quotidianamente si rischia la vita spesso per futili motivi. I momenti di vita quotidiana dei due poliziotti aiutano il film a mantenere una certa dose di realismo (che invece spesso viene relagata in disparte nei momenti più action, troppo "classici"), risultando alla fine la cosa più interessante del film.

Alla riuscita di questa peculiarita' del film contribuiscono le ottime interpretazioni dell'ex Donnie Darko Jake Gyllenhaal e di Michael Pena, che riescono a rendere perfettamente credibili e sinceri i due personaggi che interpretano. Meno interessanti i personaggi di contorno, ma svolgono il compitino.

End of the watch quindi non e' un capolavoro, ne un film esaltante o originale, ma riesce ad essere sincero, genuino, rivelandosi alla fine come un film sull'amicizia e sul coraggio piu' che un classico poliziesco d'azione
(versante dove manca il bersaglio).

Voto 7-

lunedì 26 novembre 2012

Serie A, 14> Milan vs Juventus 1-0 - No No No

se stasera si parla di calcio è perchè han vinto loro e un rigore inesistente, se pur decisivo, non fa notizia se lo subisce la Juve, rientra nella casistica dei chissenefrega morattiani. Intervistato Galliani liquida l'accaduto con un: "il gol di Muntari l'ho già dimenticato e tutti divengon più buoni come se non fosse il 25 Novembre ma il 25 Dicembre. Dall'altra parte invece timitamente si abbozza ad una domanda: "se fosse successo a parti invertite?", già perchè è questa la vera questione, quello che davvero ci fa incazzare, la continua mancanza di uniformità di indignazione popolare. Se è vero che gli errori ci son sempre stati, ci sono e ci saranno, non ci si venga a rompere le scatole solo quando si è sfavoriti, facendo leva sullo stesso sentimento popolare che porta la massa informe dell'ignoranza faziosa italiaca a mettere a rogo streghe in pubbiche piazze.

Per quel che riguarda il campo invece, fa bene a dire il marmottone che in condizioni normali sarebbe stato uno scialbo 0-0, ma siccome nel calcio non si vince o perde ai punti, come nella boxe, la sconfitta è il frutto della svogliatezza e dell'indisponenza di questa squadra. Perdere con l'Inter dopo tanto tempo ci poteva stare, ma perdere senza orgoglio, contro un Milan tuttaltro che irresistibile è da calci in culo a tutta la squadra. Qualcosa stasera infatti non ha funzionato al di la' di ogni qualsiasi scusante fisica, stasera la squadra sembra che proprio se ne sia fregata di impegnarsi. Il primo tempo è stato talmente disastroso che persino la formazione di Del Neri aveva più orgoglio, l'infiltrato milanista è stato Isla, tutto è ruotato attorno a lui in una spirale di incapacità e sfiga. Nel corso delle sue presfazioni mi è piaciuto sempre poco e stasera non lo voglio vedere neppure su una figurina panini. Della fame manco a parlarne, neppure a provarci con Amelia in porta e questa difesa da fondo classifica, così dannatamente svogliati da dare l'impressione di farlo apposta, con quella spocchia di chi si sente arrivato ma in realtà non è ancora partito. Se non vogliono tornare nell'abisso dal quale sono tornati meglio si diano una svegliata. Meglio che Conte li strigli a dovere perchè certi atteggiamenti vanno estirpati sul nascere come la gramigna. Il nervosismo di Quagliarella, un altro che dopo il Chelsea si è montato di testa, la scarsa collaborazione e gli errori sui passaggi, denotano molto più che un momento di scarsa forma fisica, no qui c'è un problema di testa.

Far ridere i polli proprio no, ci sono modi più decorosi di perdere, quest'anno l'andazzo non mi piace affatto, perdere con certi avversari è da evitare la sconfitta, ma snobbare gli impegni con queste prestazioni è davvero peggio, senza contare che con questa mentalità te lo scordi lo scudetto. Meglio che capiscano che nulla gli è dovuto o niente avranno

mercoledì 21 novembre 2012

Champions League, E5> Juventus vs Chelsea 3-0 - 3/4 Di Ottavi

Semplicemente maestosi... La Juve annichilisce i campioni d'Europa in carica con una prestazione maiuscola e in grassetto. Avevamo chiesto 11 leoni per affrontare i leoni di Londra e undici leoni sono stati, mai domi, spinti dalla bolgia dello stadium. Una risposta convincente per gli scettici e gufi, sedicenti professionisti festanti per un gol, segnato a tempo scaduto, che di fatto ci tiene ancora legati all'ultimo punto. Al di la infatti del giustificato entusiasmo non abbiamo ancora staccato il biglietto per gli ottavi, bisognerà uscire inbattuti dal campo di uno Shaktar già qualificato. Lungi però da noi l'idea che il biscotto si possa sfornare facilmente, dobbiamo fare la nostra parte, visto che loro non regalano nulla, neppure la restituzione di una palla scodellata

E questo però il tempo di godersi la vittoria e trarne motivazione e coraggio. Un po' sciuponi, un po' graziati, un po' fortunati, ma soprattutto concreti e padroni del nostro destino, quello che non era andato per il verso giusto nella partita stregata contro la Lazio è riuscito ieri, dove la sorte ci restituisce finalmente le deviazioni, quelle che il il miracolato Marchetti si è trovato sulle mani sabato scorso, una voluta dall'acclamatissimo Quagliarella, l'altra ottenuta dal talento Vidal, due protagonisti indiscussi della serata, le star brillanti attorno a cui sembrava girare il pallone. E stata però anche la sera dell'instancabile pendolino Lichsteiner... Chi? Il rinnegato di Conte, con le valige pronte? Storia di come spesso i giornali siano lontani dalla realtà per il gusto di supporre o solo di vendere un po' di copie in più quando c'è magra di eventi. Gloria persino per Buffon sullo 0-0, felino nel deviare col polpaccio un gol che Pardo aveva già assegnato e per Giovinco, ormai specializzatosi nei sigilli, quei gol che un po' sono inutili in verità, ma forse attestano il carattere delle grandi prestazioni. Speriamo però di vederlo segnare anche qualchè gol decisivo, magari al 90' di qualche altra partita stagnante o stregata.

Si è visto dunque il famigerato occhio della tigre affamata, quello che lo scorso anno ci ha fatti amare e invidiare, è dunque la fame ciò che ci vuole per non farci mai sentire arrivati. Ed ora bisogna tornare con la testa a Milan, consci del fatto che non sia un animale ferito ma che sia più ostico del Chelsea, questa é la storia dei grandi classici, ma comunque sempre con la stessa mentalità, quella da vera Juve.

domenica 18 novembre 2012

Serie A, 13> Juventus vs Lazio 0-0 - Marchetti, Che Tu Sia Maledetto

Parafrasando Auriemma in un celebre sfogo dello scorso anno ce la prendiamo con noi e con la sorte, assistiamo increduli ad una squadra che, appena quinta nel campionato italiano, schiera in campo 10 difensori ed un portiere, quest'ultimo miracolato come spesso accade a chi ci incontra. Certo son sempre dell'idea che a segnare deve essere capace chi gioca meglio, cioé ieri noi, senza cercare alibi, ma persino il Nordsjelland ha giocato meglio della Lazio. E poi ci vengono a parlare di una Lazio magnifica e solo perchè una settimana fa vinceva il derby degli sfigati, di un Petkovic mago ed una squadra votata all'attacco, certo in Italia conta soltanto il risultato e il fine giustifica sempre i mezzi, ma solo da noi vedi certe partite, ma soprattutto solo da noi certi atteggiamenti vengono elogiati invece che criticati, e ci si meraviglia del fatto che l'Europa sia lontana. Una partita condotta all'assedio a fort apache, Buffon ancora una volta in porta a giocare alla psp, ma tantè.

E' solo la 13 giocata il 17? A loro a portato più che bene però. Chiaro che il calcio è questo, se sprechi troppo poi lo paghi e il nostro problema è ormai noto, la cinicità in attacco. Ecco cosa dire a Marotta quando dice che davanti stiam bene così, naturalmente al contrario ammetterebbe la sua incapacità, perchè bisogna anche finirla di dar la colpa alla sfortuna e pensare di aiutarci per farci aiutare dal cielo. Il problema di Giovinco invece e il suo essere caparbio, controllo palla quasi da fuori classe e tiro in porta da pippa, sempre con la testa bassa ed atteggiamento da egoista, il povero Quagliarella non ha ricevuto un assist che sia uno, da alcuno, e quando finalmente cattura un rinvio del portiere, su tiro dello stesso Giovinco, spara fuori da porta semi aperta. Ecco cosa intendo, stasera son scesi in campo tutti gli attaccanti tranne Vuvinic e tutti han sprecato e deluso, nella misura in cui son rimasti in campo. La mancava di Pirlo non sarebbe poi stata un'assenza tanto sentita se non fosse mancato anche il gol dei centrocampisti, coloro che in questa squadra son chiamati ad un compito che non gli competerebbe. Si distingue Vidal, solita partita eccelsa.

In definitiva però la squadra ha girato bene ma si ritrova con 2 punti in meno e all'inzio di una settimana decisiva che mettera sul piatto champions e primato in campionato. Uno snodo decisivo, il primo della stagione perchè non sarà l'ultimo, Importante sarà per il morale cercare di vincere in Champions, che lo spettacolo cominci...

venerdì 16 novembre 2012

7 PSICOPATICI (Seven Psychopaths) - Martin McDonagh

Sette psicopatici in cerca d'autore... O meglio, di uno sceneggiatore (Colin Farrell), un irlandese ubriacone col blocco dello scrittore. Lo stesso Verga, rispondendo alle critiche di chi lo accusava di far parte del movimento verista e scrivere storie inverosimili, diceva che la vita non ha bisogno di essere verosimile perchè è vera, con tutte le sue imprevedibilità essa non è calcolabile. Beh, a dire il vero questo film un po' oltre si spinge, ma lo fa' nell'ambito della stessa sceneggiatura. Lo scrittore infatti scrive la storia nell'attimo stesso in cui la vive e a volte sono gli stessi personaggi che l'anticipano raccontandone la trama futura e scegliendone la sceneggiatura, questo lo rende verista nell'universo parallelo del film stesso. 

Qualcuno ci ha visto una ispirazione tarantiniana, sarà per la sua cruda violenza che sa di satira grottesca: "il sangue è il loro, il vomito è il suo... sta bene" ma 7 Psicopatici non è solo questo, è la parodia di se stesso e in genere dei cliché’ dei film:
- “mani in alto! 
- no! 
- Ma ho un fucile! 
- non mi interessa
- ma non ha alcun senso!
- Peccato!



Che recensisce persino se stesso, rendendo superflue persino le critiche, perchè si critica da solo durante il film stesso… qualche autorevole sito, ad esempio, è caduto nella trappola rimproverandogli il ruolo marginale che in esso hanno le donne, ma il film stesso se lo rimprovera, con una battuta che sa di stilettata a certo film d’azione o di gangster. Un Kill Bill psicopatico dunque, in cui non c’è la minima ombra di vendetta, ma tutto al maschile, pieno zeppo di frasi ad effetto che diventeranno un must nelle citazioni, che ad un occhio meno attento potrà sembrare demenziale ma che non lo è affatto, uno psicopatico conserva infatti una sorta di ragionata lucidità in quello che fa nei confronti di uno schizofrenico.

Un film che contiene altri film, le storie che in esso si raccontano, fantasiose e spassose forse più del film. Richiede una media cultura cinematografica ma per chi come me riuscirà a capire il suo scopo lo apprezzerà davvero tanto, sicuramente destinato alla storia del genere Cult-Pulp. Grande!

Voto 8,5

domenica 11 novembre 2012

Serie A, 12>Pescara vs Juventus 1-6 – Big Show

La rabbia per la prima sconfitta in campionato ha prodotto un mostro, due squadre divorate con 10 gol segnati. Dopo il Nordsjelland, vittima sacrificale di ieri è stato il piccolo Pescara di Stroppa, in balia di un avversario che a tratti li ha paradossalmente graziati. Una vera e propria fiera del gol, il cui gran maestro delle cerimonie è stato Quagliarella che mette a segno una tripletta cinematografica e corona una prestazione impeccabile.

venerdì 9 novembre 2012

ARGO - Ben Affleck

Ormai è certificato: Ben Affleck è un ottimo regista, una cosa che se solo qualcuno avesse osato immaginarla qualche anno fa gli avrebbero riso in faccia. Nelle due precedenti pellicole girate si era affidato a luoghi e tematiche a lui note, aveva delineato personaggi con i quali poteva avere molto in comune, aveva scelto attori (il fratello in Gone baby gone) non di rilevanza assoluta ma funzionali.


Sarebbe capace uno così di gestire qualcosa di completamente diverso? Argo è un film che parla di come la controparte cinematografica di Affleck tenti di ideare un falso film di nome Argo, allo stesso tempo è un film impegnato su una storia vera (il falso film dovrà servire a liberare degli ostaggi facendoli fuggire dall'Iran sotto falsa identità). Follia? No, perchè Ben riesce a miscelare perfettamente l'ironia nei confronti di Hollywood (molte le battute e le scene che smitizzano il cinema americano o che omaggiano certa fantascienza minore e non) con le atmosfere tipicamente anni 70' (ottima la colonna sonora e l'atmosfera creata) di film spionistici come I tre giorni del Condor o Quinto potere (citato tra l'altro apertamente).

In questa prima parte del film tutto funziona alla perfezione: impegno ma anche divertimento ed ironia costanti che aiutano il film a non essere troppo verboso e perfino un'introduzione molto riuscita, che per non risultare troppo didascalica si avvale del fumetto.

Purtroppo la seconda parte è tesa, serrata, ma decisamente troppo classica (leggasi qualche escamotage o deus ex machina di troppo) e anche il finale non è pienamente soddisfacente, non brutto in se, anzi, ma per come viene inscenato. Per fortuna sui titoli di coda il film dimostra ancora una volta  la sua bontà (tra pupazzetti di Star wars e realtà della situazione negli Stati Uniti e in Medio Oriente) e la sua unicità.
Argo è sostanzialmente un film sulla menzogna (quella che devono inventarsi coloro che ideeranno il falso film e lo spacceranno per vero e quella di Stati Uniti e Canada su come la vicenda si svolse in realtà), sul fatto che a volte le bugie aiutino ad evitare qualcosa di peggiore (come la violenza), su quanto sia falsa e illusoria ma "utile" la cinematografia, ma anche sull'aiuto reciproco (quello che devono instaurare Canada e Stati Uniti per sbrogliare la matassa).

Un'altro fiore all'occhiello del film è il cast: oltre all'ormai onnipresente Bryan Cranston (Breaking bad), rivediamo piacevolmente Kyle Chandler (Ultime dal cielo) e soprattutto il sempre divertentissimo Alan Arkin (che ricordiamo per l'oscar nella mitica parte del nonno in Little Miss sunshine) e l'ottimo John Goodman (che ultimamnete sembrava scivolato nel dimenticatoio).
Affleck naturalmente si riserva la parte dell'attore principale, ma è bravo a non strafare e gigioneggiare e riesce ad essere efficace ("Carter mi ha detto di dirti che sei un grande", "Un grande cosa?", "Questo non lo ha specificato").

Insomma un film da vedere assolutamente, che per via di qualche pecca e didascalismo non raggiunge lo status di capolavoro assoluto, ma che saprà deliziare i cinefili grazie alla suspance, alle tematiche impegnate affrontate col giusto piglio e alle intelligenti citazioni cine-politiche (perfetta la chiusa finale):

- Quello che inizia con una farsa, finisce in tragedia
- Chi l'ha detto?
- Marx.
- Groucho ha detto questo?

Voto 8.

giovedì 8 novembre 2012

Champions League, Girone E 4> Juventus vs Nordsjelland 4-0 - Cioccolata Scaduta

"Hanno un gusto di aglio le mie dita di cioccolata" direbbe Rael... Quel che rimane dopo la valanga Juve di ieri non è affatto esaltazione ma rimpianto e beffa. Rimpianto pensando al pareggio dell'andata e come abbiamo potuto permetterlo, visto la pochezza di chi avevamo di fronte, beffa per la vittoria in extremis del Chelsea. Tanto che alla fine appare superfluo parlare di questo 4-0 contro i mediocrissimi danesi, che dopo tutti quei pareggi significa ritorno alla vittoria in Europa.

Scaduta era dunque la cioccolata che eravamo pronti ad addentare, tanto da non essere più gustabile, per qualificarci infatti dovremo prenderne un altra e almeno dividerne l'ultima a Donetsk. 
Scaduto come il tempo di Chelsea-Shaktar, in cui un arbitro in vena di regali casalinghi decide di far battere quell'angolo oltre il terzo minuto di recupero assegnato.
Scaduta come la pazienza di Conte, che perde le staffe di fronte ad un giornalaio della gazzetta festante per il gol del Chelsea... e poi ci si viene a dire che loro sono imparziali e che bisogna tifare le italiane per il ranking. Sapete dove potete mettervelo il ranking?

Tra gli appunti della partita allora spicca ancor di più solo la Bulimia offensiva di Matri, che forse si allontana sempre più da Torino e, pian piano, dal cuore dei tifosi. E pensare che persino Giovinco si è sbloccato, mentre per far segnare lui abbiam rinunciato anche ad incrementare il bottino della differenza reti.

La maggiore esperienza in Europa del Chelsea ci ha messo la coda, tanto che, chi segue il calcio da un po' di tempo, poco crederebbe che i Blues possano farsi scappare la qualificazione. Ora dovremo compiere una mezza impresa, sicuramente alla fine della fiera pesa il pareggio col Nordsjelland dell'andata, l'ago della bilancia di un girone rivelatosi di ferro. La cosa peggiore è che egoisticamente non possiamo neppure sperare di ffarla finita completamente per concentrarci sul campionato, male che va infatti sarà Europa League, con tutto quello che comporta in termini di dispendio di energie fisiche, che rapportato in maniera inversamente proporzionale alle motivazioni potrebbero portare ad un patrocchio che potrebbe portare a debacle italiana ed europea, con estrema goduria della gazzetta tutta, dopo i finti onesti e i finti simpatici anche i finti imparziali. W Tuttosport che almeno quando lo apri sai per chi patteggia perchè te lo dice in faccia e se non lo condividi lo eviti.

domenica 4 novembre 2012

Serie A, 11> Juventus vs inter 1-3 - La Prima Caduta E' Una Valanga

Qui non piove ma diluvia, dicono gli inglesi, infatti dopo 49 partite senza sconfitte la legge dei numeri ci consegna quella più implacabile della nostra storia recente... Nulla di che, ben inteso, siamo sempre primi e prima o poi doveva accadere, ma perdere in casa con i prescritti un po' di fastidio lo da'. Il rischio ora è che la squadra perda la fiducia in se stessa, quella che ad esempio che ci ha fatto vincere al 93' contro il Bologna, solo qualche giorno fa. A questo punto la dietrologia galoppa, era meglio perdere la prima con il Catania? Se la si potesse scambiare con questa forse si. Ma tantè il calcio e bisogna accettarlo e andare avanti, non diventare come quei piagnoni che piangono dopo aver subito un gol in fuorigioco e credono ai complotti e alla compensazione insieme, l'eterno paradosso, perchè se è tutto truccato e l'arbitro vuol favorirti, non esiste che ti dia quel rigore contro, con trattenuta fuori area, per compensazione. Ad ogni modo interessante sarà vedere quale sarà la nostra reazione. In quanto allo scudetto non c'è bisogno di scomodare la mia antica scaramanzia, il campionato è ancora lungo. Gli appunti invece sono sempre gli stessi, checchè ne dica Marotta, mancanza di un bomber. Ci fosse stato quello, con tutte le zuppe della difesa interista, avremmo visto un'altra partita. Il loro basare sempre tutto sul contropiede non potrà salvarli a lungo invece, noi invece per la prima volta non abbiamo messo in campo quell'odio nei loro confronti, quasi che dopo tanti anni le cose si siano capovolte, come nei derby in cui vince chi meno è favorito. A giudicare dalla loro esaltazione invece pare abbiano vinto la Champions, dimostrazione che batterci è davvero un impresa. Esaurite tutte le lacrime per la sconfitta siamo ormai inconsolabili, un amico per riderci su mi fa notare una cosa: Pirlo gioca troppo... Ormai non ha più nemmeno il tempo di farsi la barba.

giovedì 1 novembre 2012

Serie A, 10> Juventus vs Bologna 2-1 - La Paura Fa 90... Ma Pogba Risolve Al 93'

Nella notte di halloween, ogni passeggiata può trasformarsi in un film horror, come quello che stava per accadere ieri allo Stadium. Per tutta la partita dominatori ma schiacciati dall'ormai cronica difficoltà relizzativa, facciamo una fatica del diavolo per portare Quagliarella in gol all'inizio della ripresa, ma lo scherzetto è dietro l'angolo ed è De Ceglie a confezionarlo. Cinico come uno zombie che approfitta di qualcuno che inciampa arriva il Bologna, a banchettare su quello scellerato rinvio e il film si tinge di tinte fosche. Dal vicolo è uscito un essere che rischia di portarci alla portata dei prescritti, tutta Italia (antijuventina) se la ride è pregusta una sorta di giustizia divina post Catania. Ma se la paura fa 90' al 93' in Italia inizia un'altra festa, quella di Ognisanti, che combinazione coincide con i 115 anni della vecchia signora. A mettere il sigillo è proprio chi, per tutta la partita, meraviglia la platea: L'uomo nero vestito di nero, non Man In Black, Paul Pogba, il nostro dolcetto. Uno che in poco tempo ha dimostrato un gran valore e senza mettergli fretta, per non bruciarlo, può diventare un vero campione. E l'altra Italia? Tace, avendo pregustato a lungo il frutto della gufata, coi titoloni pronti sulla giustizia divina post Catania e la testa della classifia servitata loro su un piatto d'argento. Juve-prescritti rimane la nemichevole di sempre, ma per ora non vale il primato, guadagnamo così un punto dalla seconda dopo la sconfitta del Napoli a Bergamo e si delinea quello che avevo pronosticato, la vera anti Juve sarà l'Inter, più che il Napoli, non per la sua effettiva forza ma per la scarsita di resistenza che avranno le altre e per situazioni ormai ripetute che la favoriscono sempre. Altro che Catania, se l'Italia non avesse avesse le fiorentine sugli occhi vedrebbe il vero mondo, quello celato agli ignoranti e col folto pregiudizio, coloro che ormai vanno avanti per moda italiaca a denigrarci vedrebbero gli arbitraggi avuti dai prescritti e cambierebbero parere... Ma questo è solo Essi Vivono di John Capenter, loro invece dormono così bene che paiono morti... Viventi