giovedì 29 agosto 2013

KICK-ASS 2 - di Jeff Wadlow

Ci sono film che per un motivo o per l'altro in Italia non escono, o escono direttamente in Home video, o escono con ritardo abissale rispetto alla proiezione Usa. 
Kick-Ass rientrò nell'ultimo caso: distribuito nel 2010 negli Usa, in Italia faticò parecchio ad arrivare, sia perché non era stato intuito il suo potenziale, sia perché era un film "difficile" da distribuire a causa di scene parecchio violente e splatter che riguardavano minori e in particolar modo una bambina (si era pensato di affibbiargli un v.m. 18 anni).
Alla fine, circa un anno dopo, e sulla spinta delle recensioni positive provenienti dall'estero alla fine uscì anche da noi, in sordina, per pochissimo tempo. Il passaparola però è difficile da combattere e così piano piano, zitto zitto, anche da noi divenne un piccolo cult.

domenica 25 agosto 2013

Serie A, 1> Sampdoria vs Juventus 0-1 - La Signora In Giallo

C'eravamo lasciati con la Sampdoria a Genova, nostra "bestia nera" dello scorso anno, ci ritroviamo a Genoa sempre con la Samp per metter sin da subito le cose in chiaro. Quella che avete incontrato qualche mese fa, cari blucerchiati, non era la vera Juve, ma solo qualcuno che avete avuto la fortuna di incontrare al momento giusto, quando cioè (in entrambe le gare) la tensione era ai minimi stagionali. Ieri sera la signora in giallo e l'assassinio erano invece la stessa persona e il caso è stato risolto con un solo colpo di pistola, quello di Tevez. Gol facile ma che fa tanto morale, per l'apache, che si è mosso abbastanza bene, anche se il suo gioco è ancora grezzo, gol servito su un piatto d'argento dal fenomeno Pogba, sempre più il vero top Player di questa Juve.

Dopo la vittoria dilagante in supercoppa contro la Lazio di Lotito - quando più che la coppa ci siam potuti gustare la sua faccia da pesce lesso, mentre col telefono più che guardare il secondo tempo cercava di contattare i suoi amici della lega per chiedere se gli avessero accreditato il bonifico dell'intero incasso - ieri abbiam dovuto affrontare il fortino di Delio Rossi, che al nostro cospetto ha dovuto ancora una volta rinnegare gli insegnamenti del suo maestro della Boemia e sacrificarsi al Dio catenaccio. Stavolta però non gli dice bene. Abbiam dovuto fare un po' di manovre ma alla fine siam riusciti a parcheggiare nel posto auto del vincitore. Alla fine non c'è stata storia, vittoria stretta ma ampiamente meritata

Buona la prima dunque, di un campionato che si presenta scorbutico sin da subito, con una serie consecutiva di Big match intervallati da gare di Champions. Ma non c'è nessuna "merda" e nessun motorino per noi li fuori. Accettiamo la sfida è andiamo avanti, consci che poi i conti si fanno alla fine.

venerdì 9 agosto 2013

LA NOTTE DEL GIUDIZIO (The Purge)- James DeMonaco

USA, 2022, Scenario fantapolitico post rivoluzionario. La crescente criminalità ha determinato uno stato di polizia che, se da un lato, ha portato benessere, sicurezza e sconfitto la disoccupazione, dall'altro, ha riempito le carceri in maniera allarmante. Per poter sopperire a questa anomalia da maxi rigore si è deciso di bilanciare il sistema con 12 ore all'anno di immunità totale da ogni crimine. Una valvola di "sfogo" della società, altrimenti destinata ad esplodere sotto la pressione dello zio Sam trasformatosi in Grande Fratello.

Una notte di lecito "fuoco e fiamme" dunque, un macabro Halloween criminale che non solo viene depenalizzato ma viene addirittura promosso con una sorta di rito che pare più una pratica di qualche setta satanica. Un'occasione semi-celata di epurazione (Purge. Titolo originale) civile, che ha lo scopo di combattere la povertà eliminando il problema alla radice... i poveri.

sabato 3 agosto 2013

PAIN AND GAIN (muscoli e denaro) – Michael Bay

Tratto da una storia vera, grottesca critica al sogno americano, o meglio, all'interpretazione distorta che in molti ne hanno. Questi criminali impacciati e principianti, che suscitano simpatia anziché disprezzo, sono tre palestrati classici, cresciuti col mito del corpo a discapito di quello del cervello. Una sorta di stereotipo da steroidi, in chi tra cultura e culturismo non si è avuto dubbi su cosa scegliere. Attorniati da falsi miti e falsi ideali i nostri tre ragazzoni non possono che non continuare a scegliere sempre la strada più breve per ogni cosa. La loro filosofia è ispirata alla prima norma di Finagle: "Prima tracciate le curve che vi servono, poi trovate i punti che corrispondono". L'importante non è il piano d'azione, ma il punto di arrivo e per poter arrivare il più presto allo scopo non si può perdere tempo prezioso in lunghe pianificazioni. Il delitto perfetto deve richiedere poco tempo, la vita va vissuta in fretta e al massimo. L'altare del "tutto è subito" richiede però a volte sacrifici umani.

Il piano, che sta nella trama, è in sostanza questo: rapire un riccone e farsi intestare tutto sotto tortura, meglio ancora se poi questo riccone è un tipo odiato da tutti, chi avrà mai compassione per lui? Dovrà essere quasi un atto eroico nei confronti dell’umanità, o quanto meno dell’America. Piano che a dirlo così può apparire semplice, soprattutto agli occhi dei nostri tre "sempliciotti", ma la vita è altro dal “copione di un film” e come lo stesso Finagle afferma nella sua quarta legge, che anticipa la norma sopra enunciata, in realtà “Una volta che si è pasticciato qualcosa, qualsiasi intervento teso a migliorare la situazione non farà altro che peggiorarla”.

Pain and Gain è un film spassoso e cruento al tempo stesso, in stile "quei bravi ragazzi" in salsa "Burn After Reading". Il titolo originale, come sempre violentato da quello italiano, che per fortuna qui rimane solo in sottotitolo, è il motto del Fitness “no pain no gain” (nessun dolore nessun guadagno), cioè in sostanza il nostro: “chi bello vuole apparire un po’ deve soffrire”. Con questo film di “denuncia” dunque Michael Bay, si spoglia da regista di film su eroi patinati (Armageddon) e macchine antropomorfe (saga Trasformers) e ci da una visione del sogno americano visto in uno specchio deformato. In cui l’autorealizzazione personale è l’unico scopo di vita di un uomo che pretende la cima della piramide di Maslow. Gli attori sembrano adattarsi bene nella parte che dovrebbe di fatto ridicolizzarli, tipo quella di The Rock, la montagna di muscoli senza cervello pieno di droghe e steroidi, poco sembra importare loro se qualcuno potrebbe accomunarli coi personaggi che interpretano. In gergo tutto questo io lo chiamerei non prendersi troppo sul serio e il risultato ne guadagna. Vinta la diffidenza iniziale della locandina il film è davvero ben fatto e per nulla stupido e caciarone, anzi ridicolizza anche il genere in alcuni tratti. La commistione di generi poi è davvero azzeccata. Da non perdere.

voto 7,5