venerdì 29 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 15 - Paradossi gialli

Ultima giornata dei gironi e clamorosa qualificazione dei giapponesi grazie al fair play. La Colombia batte ed elimina il Senegal mentre Belgio-Inghilterra che si preannunciava spettacolare ha regalato solo sbadigli. Panama-Tunisia...boh.

1) Il giallo dei gialli
Si può dire che era destino: non era mai successo che una squadra passasse il girone a scapito di un'altra solo grazie al fair play e beh, quale squadra migliore di loro poteva inaugurare questa prima volta? In pratica i gialli del Giappone passano il turno grazie al minor numero di gialli rispetto al Senegal, un piccolo paradosso. Altro piccolo paradosso è il fatto che nel finale i giapponesi perdessero tempo e giocassero a 2 all'ora cercando di conservare la preziosa "sconfitta": un fallo di troppo o un goal subito di troppo potevano essere fatali infatti. Ecco quindi che la squadra che passa grazie al fair play finisce fischiata per mancanza di fair play. 

2) La Colombia della pace
Pure loro sono gialli, anche se solo di maglia, però riescono a passare lo stesso. I colombiani (che speriamo non festeggino con la consueta dose di morti assurde dopo ogni vittoria) hanno la meglio su un Senegal volenteroso ma poco concreto grazie a una Mina a 15 minuti dalla fine. Cuadrado è apparso appannato e James si è infortunato ma per il momento il passaggio è arrivato. Poi si vedrà, James n'coppa James Ja', funiculì funiculà.

3) Una vittoria di Pirla
Si confermano Pollonia: arrivati a questi mondiali con qualche ambizione riescono invece a vincere l'unica partita inutile. Davvero paradossale vedere gli avversari che stanno perdendo contro di loro fare melina. Evitano lo zero nella casella dei punti ma c'è poco da festeggiare: Lewa saluta la competizione con 0 goal fatti e in generale i polacchi sono parsi davvero poca cosa. Chissà forse la colpa è del fatto di aver schierato troppi "italiani", della mancanza di amalgama, o semplicemente del fatto che erano più scarsi di quanto si pensava.

4) Vincere o non vincere? Questo è il problema
La lotta per il primato del girone era influenzata da due fattori: il primo il fair play (con un pari probabilmente sarebbe andata a finire come nel pomeriggio per decidere chi passava come prima), il secondo un primato che avrebbe consegnato però la parte più dura del girone. Due fattori che ci hanno regalato un primo tempo squallido e noioso, con due squadre che pensavano ad altro. Nella ripresa qualche bagliore, soprattutto grazie al gran goal di "Jonunzaj" (lo so invece chi è), ma in generale c'era grossa aria di scansamento da parte di entrambe le formazioni. 

5) Chi ha giocato?
Partita che probabilmente tutti avranno dimenticato dopo 2 secondi dal fischio finale. In contemporanea davano Inghilterra-Belgio, ci chiediamo chi siano quegli stoici che invece in barba a tutte le convenzioni hanno deciso di farsi del male (Inghilterra-Belgio però non è che sia stata tutto sto granchè) guardando questa partita. Che dire? Nulla, non l'abbiamo vista, sappiamo che Panama ha chiuso come previsto a 0 punti, tant'è

giovedì 28 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 14 - Tenimmoce accusì: anema e Core(a)

La quattordicesima giornata regala sorprese inimmaginabili. Non solo il Messico cede di schianto alla Svezia cercando di suicidarsi proprio nel match finale del girone, la Germania salva i sudamericani capitombolando incredibilmente contro una Corea già eliminata e dice addio ai mondiali per la prima volta ai gironi, da campione del mondo in carica. Il Brasile in serata fa il suo battendo con una partita non eccezionale ma efficace la Serbia, la Svizzera si accoda con un pari "tranquillo" contro la Costa Rica che garantisce gli ottavi.

1)  La maledizione del trofeo d'ottone
2006 l'italia vince i mondiali/2010 l'Italia va fuori ai gironi. 
2010 la Spagna vince i mondiali/2014 la Spagna va fuori ai gironi. 
2014 la Germania vince i mondiali/2018 la Germania va fuori ai gironi. 
E' ormai praticamente diventata una vera maledizione del vincitore (pensiamo pure al fatto che, salvo il 2006, era già successo pure alla Francia tra 1998 e 2002: sono quindi 4 volte su 5), fossimo nei prossimi campioni del mondo non ci presenteremmo nemmeno all'edizione successiva, la figuraccia è praticamente certa.



2) Una Corea è per tutti
Arrivati a questi mondiali con la nomea di "squadra da battere" e la classica sbruffonaggine crucca, sono stati senza dubbio quella tra le big che ha fatto maggiormente pena in questi mondiali (L'Argentina mezza partita decente gliela attribuiamo): prima sconfitti dal Messico, poi vittoria di misura al 95' contro la Svezia, infine scempio totale contro la Corea già eliminata (ma in fondo Son felici: chiudono terzi davanti ai tedeschi nel girone). Una Germania senza gambe e testa (il finale con Neuer che gioca da attaccante per 6 minuti e subisce puntualmente goal è pura follia) che saluta per la prima volta i mondiali ai gironi. Khedir(e), prima o poi doveva accadere pure a voi cari crucchesi, sono gli High & Loew della vita, c'è una Corea per tutti.


3) Messico è tra le nuvole
Due partite perfette per i centroamericani, poi all'improvviso il crollo, contro una Svezia che (non ci avremmo scommesso 1 euro) si prende il primato del girone con un roboante 3-0. Blackout totale per i "Rosolio" boys che lasciano campo fin dai primi minuti ai lungagnoni in giallo. Verrebbe da pensare che in fondo forse questi qui non erano i pipponi che credevamo fino a qualche mese fa ma sarebbe un assist a personaggi come Sventura e Stravecchio e la loro scellerata gestione. Il Messico comunque si "salva" grazie al disastro tedesco e tutto sommato va agli ottavi con merito anche se l'unico evento Gallardo e da ricordare della loro partita è stato il giallo record dopo soli 12 secondi rimediato dal calciatore della tricolor.


4) Bra(vi)sile senza (ri)Serbo.
Due clamorose eliminazioni in un giorno sarebbero state troppa grazia. Un Brasile poco spettacolare vince contro un'arcigna Serbia grazie a "vai vai Paulinho" e Thiago Silvan. La difesa scricchiola, il gioco latita ma le accelleazioni e i contropiede risolvono la pratica. La Serbia si conferma più fumo che arrosto: Milinkowc, Milenkowc, Milleproblemiatavici non girano. Agli ottavi sarà Brasile-Messico, un duello all'americana 


5) Viva la Var
Ormai si è capito, questo è il mondiale degli autogoal, dei goal arrivati nel recupero e, soprattutto, del var. Non c'è partita che a livello arbitrale non regali momenti di discussione. Perfino in una partita tranquilla come Svizzera-Costa Rica si deve ricorrere al supporto tecnologico e addirittura facciamo l'en plain: autogoal del portiere nel recupero grazie al var, che solo 60 secondi prima aveva sconfessato "Tapin" su un rigore assegnato tropopo frettolosamente (fuorigioco nettissimo). Pure ai mondiali insomma questo "rodaggio" crea più di qualche grattacapo, grattacapo che pure la Svizzera avrà agli ottavi dovendo fare a meno della difesa titolare.


mercoledì 27 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 13 - Non facciamoci del male

Altra giornata e altre sentenze: l'Argentina riesce in qualche modo a qualificarsi a spese della Nigeria, l'Islanda battuta dalla Croazia saluta la competizione mentre Francia e Danimarca raccolgono il classico pareggino che accontenta tutti. Il Perù battendo l'Australia ottiene una vittoria inutile che comunque non la relega a fanalino di coda del girone

1) Biscotti danesi
La Danimarca di biscotti se ne intende si sa, la loro è una tradizione antichissima, una tradizione che richiede almeno altre 22 mani che collaborino all'impasto. L'amalgama più efficace è quello che vede impiegare i mirtilli svedesi ma in mancanza d'altro ci si più arrangiare anche con un po' di cioccolato francese. Meglio se usate la farina di tipo 0-0.
Per prepararli ci si impiega la bellezza di 90 minuti di noia e attesa ma il risultato è pressochè garantito, tutti alla fine mangiano con gusto. 


2) Feet Don''t Fail Me
Salutano il mondiale anche i cangurotti australiani che per un po' avevano illuso di poter fare qualcosa di più e invece chiudono addirittura ultimi, battuti anche dal Perù. Tanta buona volontà ma i piedi sono quelli che sono (si sa d'altronde che i famosi marsupiali non hanno proprio piedi finissimi), così il Perù vince col contro(piede) e si prende il terzo posto effimero nel girone. Gli uomini di Gareca chiudono a testa alta (dopo qualche ora invece l'ex collega del suo quasi omonimo, Careca, chiuderà col gomito altissimo, ma questa è un'altra storia)


3) Messi(one) compiuta
Lo avevamo anticipato ieri: dopo la deludente prestazione di Ronaldo avremmo scommesso che Messi sarebbe risorto: ecco quindi ora su tutti i giornali i titoloni dedicati al fuoriclasse argentino che (in barba a quanto scritto solo poche ore prima)  fanno immediatamente dietrofront. In realtà Messi ha segnato solo il primo goal, la Nigeria aveva impattato, la partita l'ha decisa nel finale inaspettatamente Rojo, che però nesssuno si sta cacando di strijo: non guadagna quanto Messi e non fa notizia, ci sta. Davvero un peccato per la Nigeria che (come capita spesso a molte africane) si perde proprio quando c'è da fare l'ultimo sforzo. Agli ottavi Messi(&)co dovranno vedersela però con la Francia in un match che si preannuncia molto interessante.


4) Il gomito de Dios
Non si rassegna e cerca sempre di dare spettacolo anche ora che è lontano dai campi da parecchi anni. Se prima però quello che offriva in campo era uno spettacolo di gran livello, quello che gli resta ora ha a che fare più col trash che altro, complice probabilmente qualche ettolitro di alcool in circolo. Anche ieri El Pube de oro, sugli spalti, è stato inquadrato quasi quanto i giocatori in campo: prima balla, poi si muove sguaiatamente, poi a tratti si addormenta, poi si sente male (nulla di serio), poi torna e al goal dell'Argentina festeggia distribuendo diti medi come fossero volantini. Le telecamere lo assecondano relegandogli un ruolo da protagonista, lui offre il classico spettacolo da circo che però alla sua età comincia ad avere delle conseguenze.


5) Hoppipolli
Ne siamo Sigur  Ros, l'Islanda è fuori dai mondiali. La favola della squadra di Hall(GRIMM)son di 2 anni fa agli europei non si è ripetuta. Il girone obiettivamente era complicato e loro comunque ce l'hanno messa tutta. E' bastata però la Croazia B per avere la meglio sui poveri ghiaccioli, che si sono sciolti lentamente (non fa caldo per essere giugno) ma inesorabilmente. Il goal decisivo per la Croazia (che ha chuso a punteggio pieno) è stato siglato dall'interista Periscic (Cerqueti sei sempre nei nostri pensieri).

martedì 26 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 12 - Still It Takes Me by Surprise

Nella giornata numero 12 dei mondiali il girone B si chiude col botto, o quasi: la Spagna e il Portogallo decidono di complicarsi la vita salvo spuntarla in maniera rocambolesca su formazioni di livello basso o addirittura già eliminate. Nel frattempo l'Uruguay batte la Russia in maniera schiacciante e si prende il primo posto nel girone, girone che vede sorprendentemente l'Arabia Saudita terza davanti ad un Egitto disastroso che chiude a 0 punti.

1) Pure i Ronaldo steccano. 
All'improvviso, dopo due grandi prestazioni, CR7 decide di prendersi una vacanza russa, una vacanza che poteva incredibilmente costare cara ai suoi (che ricordiamo "sono un gruppo", mica sono Ronaldo dipendenti, certo che no). Non solo sbaglia un rigore, rischia pure di farsi buttare fuori per una gomitata. I suoi compagni di squadra naturalmente vanno nel pallone e, dopo essersi fatti pareggiare, a momenti perdono una partita che poteva significare eliminazione. Se stasera Messi tornasse a fare magicamente il Messi non  ci stupiremmo, ormai si è capito che Leo vive in funzione delle prestazioni del portoghese

2) Iran(toli) degli asiatici
Hanno dato tutto, finendo la partita stremati e sfiniti, sfiorando una miracolosa qualificazione agli ottavi. Bye Bye Iran, bella meteora di questo mondiale. Dopo aver fatto soffrire tantissimo la Spagna, fa lo stesso, forse ancora di più, contro il Portogallo. Una partita piena di Var(iazioni) di percorso: prima il Portogallo può chiudere grazie al rigore di Ronaldo (lo sbaglia), poi ancora il Var protagonista con l'arbitro che non se la sente di cacciare Ronaldo rivedendo le immagini, infine ancora il Var a decretare un rigore per l'Iran. finisce l-1, inutile l'assalto finale. Sospiro di sollievo portoghese che ancora una volta passa i gironi per il rotto della cuffia.

3) Carry me Cara(var) take me away/Take me to Portugal, take me to Spain
Gli altri iberici non vogliono essere da meno e riescono addirittura a complicarsi la vita contro un Mar Rocco già eliminato. Di goal ne segnano, ma quanto subiscono però: con i due goal di ieri fanno 5 goal presi in 3 partite. Ogni loro partita sembra un thriller di Iscocock: ieri riacciuffano il pari per ben due volte (l'ultima in maniera contestata e sul filo di lana grazie al Var) dopo aver regalato le praterie agli avversari (Ramos ieri è sembrato più il maldestro Leprecauno di American Gods che il campione del Real). Passano comunque il girone da primi grazie al CR7 & Co, Marocco invece A(spas), non senza rimpianti.

4) Il tri angolo no, non l'avevo considerato
La vera grossa delusione della giornata non è la Russia, no, è un Uruguay che su 3 goal fatti ne realizza uno solo su calcio d'angolo, la media si è abbassata drasticamente: ora siamo a 3 goal su 5 (sono comunque più della metà). Ieri si vede che era la giornata delle sorprese in negativo (vedi Ronaldo). Ci ha provato Suarez a farsi deviare la palla in angolo su punizione ma purtroppo il portiere russo piazza male la barriera e si butta in ritardo (goal degli uruguaiani). Ci va decisamente più vicino Laxalt: tiro dalla distanza (giustamente diretto verso il fondo a cercare una devizaione) che Chery Shave devia incredibilmente nella propria porta. Solo al terzo tentativo è Cavani a prendersi quello che è loro di diritto segnando sugli sviluppi di un corner solo al terzo tentativo. 

5) Desideri E(sauditi)
Dovevano essere i più scarsi del torneo e invece questo ambito premio andrà probabilmente di diritto a Panama, passando per l'Egitto. I Sauditi dopo aver cominciato male (prima goal di Salame che poi sfiora anche il raddoppio) ci mettono l'anima e vanno a prendersi la prima vittoria della loro storia in un mondiale. Una piccola spinta gliela da l'arbitro assegnandogli due rigori generosi in pochi minuti, poi fanno tutto loro spuntandola nel recupero. L'Egitto si congeda dalla manifestazione con un bottino misero e deludente, 0 punti, l'unica cosa per la quale verranno ricordati ai mondiali è il record del portiere più vecchio schierato in una partita: El Hadary, 45 anni.


lunedì 25 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 11 - Il salto di Panama

Mentre l'Inghilterra continua la sua marcia (per ora) inarrestabile Giappone e Senegal si confermano tra le sorprese del torneo mentre la Colombia rialza la testa dopo la partita gettata letteralmente alle ortiche all'esordio.

1)Stiamo Harryvando

La partita si preannunciava come una sfida impari e tale è stata. I poveri panamensi erano giunti a questo mondiale da cenerentola designata e tale si sono rivelati: basta guardare con quanto entusiasmo hanno festeggiato il goal della bandiera (dopo i 6 subiti prima) nel secondo tempo. l'Inghilterra ne ha fatto un solo boccone sfoggiando tutta l'argenteria migliore, Kane e Stones su tutti. Dove Harryveranno gli inglesi? difficile dirlo, conoscendoli si fermeranno proprio sul più bello, ma "mai dire mai" direbbe un loro famoso personaggio di finzione.

2) Ne dovete mangiare ancora di  Panama(ro)...

Quando sei molto più scarso dell'avversario qualcosina per ridurre almeno un po' il gap devi inventartelo: c'è chi si butta sul sicuro catenacciando, chi prova la carta del gioco violento o delle perdite di tempo e chi, in mancanza di qualità anche i quei frangenti, prova la carta dello stealth: l'Inghilterra segna ed esulta, nel frattempo visto che non li cacano manco di striscio i panamensi zitti zitti provano a segnare senza essere visti da nessuno. Peccato che ci sia un piccolo particolare che non hanno considerato: per ripartire il gioco deve esserci il consenso dell'arbitro. Eh vabbè, questi sono alla prima partecipazione, quanto siete esigenti, volete che sappiano già tutte le regole? Col tempo impareranno...


3) Honda su Honda il pari ci porterà...
Il Ronin  Keisuke dato per disperso è diventato protagonista di questo mondiale col suo Giappone (con il goal  segnato ieri è andato a segno in 3 diverse manifestazioni). Nulla di trascendentale ma in entrambe le partite finora disputate è stato decisivo e suoi samurai vedono gli ottavi quasi a sorpresa. Il Senegal, ingenuo, si fa riprendere due volte, spesso la squadra di Sarr(i) e Koulibaly gioca bene ma si perde nei fondamentali e ottiene meno di quanto espresso, tutto il contrario del Giappone: concreto, efficace, anche fortunato se vogliamo. 


4) La Colombia trova la Cuadra
Nella prima partita era stato costretto ad uscire per scelta tecnica dopo che la sua nazionale era rimasta sciaguratamente in dieci appena scesa in campo, ieri finalmente invece tutto Cuadra nella Colombia: goal, grandi giocate, sacrificio, poca sofferenza. Il giocatore della juve si prende la sua rivincita trascinando i Cafeteros allo "spareggio" dentro/fuori contro il Senegal. D'altronde ieri era San Juan, non poteva andare diversamente


5) I polaccchi non sono proprio Sczcesny in campo
Già nel primo tempo la Colombia Mina le sue pochissime certezze, nel secondo tempo la Pollonia crolla definitivamente e dice addio ai mondiali dopo sole due partite. Zio Elinski, My lick, Cow Naki probabilmente sono stati esaltati perchè fenomenali solo nel contesto italiano (poi fuori...). Mettiamoci un Lewa in formato "cugino scarso" e un "codice a barre" che se vuole essere davvero l'erede di Buffon deve cominciare ad uscire ogni tanto dall'area piccola abbiamo il quadro di una nazionale non scarsa ma pompata e male assortita.

domenica 24 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 10 - Germaniaci

Nella decima giornata si rischia il dramma (calcistico) con la Germania campione del mondo, ad un passo dall'eliminazione, che risorge proprio sul fischio finale. Nel frattempo il Belgio seguita a passeggiare contro squadre materasso e il Messico continua la sua marcia lenta ma efficace verso gli ottavi.

1) Belgio(co) e tanti goal
Gli avversari sono quelli che sono però il Belgio continua a rifilargli goleade (laddove altri invece si inceppano incredibilmente) in serie. La difesa, punto debole, contro giocatori come Khazri(di), Skhiri (una versione masterizzata di Shaqiri), Ben You Selfie e company se la cavicchia (ma le crepe a tratti si vedono), in questo modo i Diavoli Rossi possono Hazard(are) senza rischiare troppo e sbilarciarsi liberamente. Dalla prossima si dovrebbe cominciare a fare sul serio, vedremo di che pasta saranno fatti.


2) Messico senza nuvole
In questi mondiali ci sono quelli Messi male e quelli invece Messico(sìbene) da vedere già gli ottavi. I sudamericani si confermano squadra non irresistibile ma solida, che anche contro la Corea va a gonfie Vela (goal su rigore). Così la nazionale con la bandiera simile alla nostra continua a dominare il girone delle squadre più odiate dagli italiani (Germania, Svezia e Corea). Avanti così, e ora sotto con gli svedesi.


3) Son spacciati
Bye bye Corea, ma era scontatissimo: la nazionale di Moreno del 2002 al confronto sembrava il Real Madrid. Questa pare fatta di picchiatori raccattati per le strade di Seoul, che la palla la sanno prendere al massimo solo con le mani. A differenza di 16 anni fa però, qua i rigori contro glieli danno e loro possono fare ben poco. Dopo una partita intera a dormicchiare si risollevano parzialmente: sogno o Son (l'unico a salvarsi) desto? Siete sveglissimi, preparatevi che è ora di partire per casa.


4) Germa(nici) di scopa per scacciare le streghe
Rischiano seriamente di uscire ai gironi di un mondiale per la prima volta, da campioni del mondo in carica, un incubo. Sull'1-1 nei minuti finali e con Boateng che si fa espellere vedono le streghe, contro una Svezia che anche in superiorità numerica bada soltando a erigere un muro che al confronto La Barriera di Game of Thrones è alta quanto un marciapiede. Poi, quando non ci credeva più nessuno una punizione di Kroos cambia la storia del mondiale. Hai voglia a scrivere ora "ci credono fino alla fine", "sono i più forti perchè non mollano mai" e cose del genere, nel calcio serve anche cul...tura del sacrificio.


5) Basta biscotti, oggi solo crauti
Ci avete provato di nuovo eh? Ma stavolta vi è andata male, la Germania a differenza dell'Italia è una squadra solida, con grandi individualità e dotata di discreto sedere. Il vostro catenaccione ad oltranza prima o poi doveva incappare in un incidente di percorso. E così mentre pregustavate già il megabiscottone all'ultima contro il Messico che vi avrebbe permesso di andare agli ottavi siete rimasti con le pive nel sacco.

sabato 23 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 9 - Rivincite personali

Nella nona giornata il Brasile acciuffa per i capelli una vittoria insperata e si rimette in carreggiata, la Svizzera in rimonta stende la Serbia e l'Islanda capitombola contro la Nigeria. Ora la qualificazione per i vikinghi diventa una mezza impresa mentre l'Argentina, quasi spacciata fini a ieri, torna ad avere discrete speranze.

1) Colpo di Costa
Un Brasile in grossa difficoltà, stile Argentina, riesce proprio sul filo di lana a spuntarla sulla Costa Rica, ma quanta fatica: tra nervosismi, neymarismi (tanto forte quanto irritante), gomitate, proteste, perdite di tempo... Il recupero monstre permette ai verdeoro di spuntarla, ma per battere la Costa Rica c'è voluto Costa: finalmente in campo, anche se solo nel secondo tempo si è rivelato decisivo per le sorti della partita. Alla fine segna pure Neymar e si mette a piangere (tanta la paura di fare la fine di Messi), ma fino a quel goal (ininfluente) era lui ad aver fatto piangere.


2) Ticos(ta) la qualificazione
Bye Bye ticos (nomignolo col quale sono noti i costaricensi, i costaricani, i costarichesi...i ticos appunto). 4 anni fa riuscirono ad eliminare l'Italia e passare agli ottavi, ma il miracolo non si è ripetuto. L'unica tattica adottata è sembrata quella di far innervosire gli avversari (sarà colpa del caffè che gira da quelle parti) per il resto tanto catenaccio e poco costrutto. Non ci mancheranno.


3) Il "rigore" dell'Islanda
Inatteso stop per i vikinghi islandesi che complicano tremendamente il loro cammino in questi mondiali. Stavolta nulla ha potuto Skula(son), anzi la dea bendata non è stata proprio dalla loro: buon primo tempo ma senza concretezza e addirittura un rigore sbagliato nel finale che poteva riaprire la partita. (Sigur)ds(son) si è mostrato mica tanto sicuro dal dischetto, aveva anzi la classica faccia di chi pensa "non lo segnerò mai". Nigeria e Argentina possono sorridere, si giocheranno i "sedicesimi di finale" all'ultimo turno in una partita secca.


4)Balla Laika
Il programma condotto da Nicola Savino e Ilary Blasi ha chiuso la sua (quasi) ultima puntata (?) in "grande stile": trash a fiumi, battutacce da osteria, ospiti improbabili, domande degne di un programma della D'urso... Quello che dovrebbe essere un programma di approfondimento sui mondiali ci ha regalato invece una puntata interamente dedicata a Maxi Lopez (manco parlassimo di Ronaldo), costretto (a suon di euro probabilmente) in un quasi "uno contro tutti" nel quale è stato tempestato di domande allusive su Icardi (ai mondiali manco c'è) e Wanda Nara. E così mentre Savino e Brandi giocavano a contendersi il ruolo di Signorini della situazione, perfino Belen ad un certo punto non ne poteva più. Però in fondo un merito va dato a Balalaika (stoppato fino al 30 giugno, pare fosse già previsto): è riuscito a far sembrare pure il teatrino Pardesco di Tiki Taka Russia un programma decente al confronto. Non era facile.


5) Where eagles dare
Il gesto dell'aquila col quale hanno esultato Xhaka e Shaqiri non voleva essere un omaggio all'ex squadra allenata dal loro allenatore Petkovic (la Lazio), era invece un tributo alle loro origini. Tra i tanti di una Svizzera imbottita di "stranieri" chi va a segnare i due goal che ribaltano la Serbia? Due kosovari. inutile dire che i serbi l'hanno presa un tantino male, poco poco. Sanzioni in arrivo dalla FIFA? Per il momento l'unica FIFA che è sicura è quella della Serbia che rischia seriamente di uscire fuori dai mondiali.



venerdì 22 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 8 - Per(Messi) negati

Nell'ottava giornata si consuma la tragedia (sportiva) dell'Argentina che floppa ancora ed è ad un passo dalla clamorosa eliminazione. Nel frattempo la Francia continua con la sua lenta marcia fatta di vittorie di misura e non convincentissime ma che gli garantiscono gli ottavi. La Danimarca tiene a bada l'Australia e si prende un punto prezioso.

1) Argent(in)eria scolorita
Il pari al debutto contro l'Islanda poteva essere un incidente di percorso, la ripassata che gli infligge la Crozia invece è una prova decisiva: questa Argentina è pallida, scolorita, piena di talento ma senza idee. Ne è l'emblema il suo giocatore simbolo, s(Messi) i panni da supereroe a questi mondiali stiamo osservando un calciatore che gioca per se, arruffone e inconcludente, che ieri a tratti manco si è visto in campo. Più Ronaldo splende, più Messi ingrigisce, come una sorta di quadro di Dorian "Grey" che ingloba anche tutti i suoi compagni di squadra.

2) Partita sei già mia, chiudi il gas e vieni via

La giocata più memorabile della giornata è stata sicuramente il paperone clamoroso di Caballero, che non è Paulista (a differenza del vecchio spot di caroselliana memoria) per sfortuna degli argentini, ma è un calciatore dell'albiceleste che non è forte, non è bruno (è anzi calvo) e non ha manco il baffo che conquista. Fino al suo errore clamoroso c'era stato tutto sommato un sostanziale equilibrio, ma dopo la sua svirgolata che ha portato in vantaggio i croati la partita è stata una mattanza. Diciamo che tra Karius, De Gea ecc. Wilfredo (si, si chiama proprio così) è in buona compagnia, ma ha poco da consolarsi: il pur non fenomenale Romero era tutt'altra cosa


3) sempre più CR(oazia)
Finora oltre ad essere il mondiale di Ronaldo si può dire che è anche il mondiale della Croazia: due vittorie belle e convincenti, larghe e meritate, condite da ottime giocate individuali e un bel gico di squadra. Sarà la volta buona? Difficile a dirsi: sono una squadra che di solito parte bene e poi Kalinic col tempo, ma l'attaccante del milan lo hanno cacciato quindi hanno buone possibilità stavolta. Le indidualità ce le hanno e si è visto ieri: "il Modric non si è fermato mai un momento", Mangio Kitsch è il solito guerriero, finchè c'è Vida c'è speranza, Rakitikic è secco e sgusciante, "Periscic" (un omaggio a Cerqueti in questi mondiali orfani della Rai) sembra più continuo di quello visto nell'inter...


4) Pareggio senza (Danni)marca
I danesi partono bene e vanno in vantaggio contro in canguri ma poi si appiattiscono, speculano ed offrono il fianco agli avversari che pareggiano ma non vanno oltre. Un pari che va comunque bene a Eriksen e soci, puniti ancora una volta da un rigore (stavolta trasformato) causato da Poulsen. I cangurotti non faranno salti di gioia ma non sono ancora usciti fuori dal mondiale, e diciamo che un punto ciascuno non ha fatto male a nessuno.


5) O te tu batti il Perù, o te tu sposti la chiesa o vinci al totocalcio
Non basta affidarsi a Santamaria, il Perù è fuori dai mondiali. I sudamericani hanno mostrato buoni fraseggi, con giocatori bravi (Advincula)rsi ma non a tirare in porta (grida vendetta la caterva di occasioni sprecate all'esordio). E così ancora una volta i formaggini di Deschamps portano a casa i 3 punti pur senza entusiasmare (soprattutto nel secondo tempo), grazie ad una retè di Frappè. Sono già agli ottavi ma serve altro per poter ambire alla vittoria finale, tipo un'eplosione definitiva di Dembelè, non un granchè. 


giovedì 21 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 7 - Problemi di comunicazione

La settima giornata di questi mondiali è stata piuttosto avara di emozioni, con le favorite che hanno battuto rivali poco accreditate di misura, a volte anche con qualche affanno. Portogallo, Spagna e Uruguay fanno quindi passi importanti verso gli ottavi mentre le cenerentole Arabia Saudita e Marocco hanno già pronte le valigie. L'Iran grazie alla vittoria sul Marocco nella prima giornata è invece ancora in corsa.

1) Portonaldo
Ormai i suoi compagni manco si affannano più, tanto ci pensa lui, un Ronaldo in forma strepitosa (e con un nuovo pizzetto capirno sfoggiato per l'occasione) aggiunge al suo campionario di giocate anche il goal di testa (che ancora gli mancava, e dire che viene soprannominato Penaldo). Si adagiano così tanto sugli allori i suoi compagni che, arrivato il goal di CR7, smettono del tutto di giocare, sicuri che in caso gli avversari pareggiassero il loro fenomeno riporterebbe il risultato dalla loro. E giustamente lui si incazza: ok, sono la stella della nazionale, ma non il tuttofare. A sto punto fatemi fare anche l'allenatore così mi pagate pure, tanto schemi e moduli non servono ad una mazza. Ciao Mario, Bernardo Silvan e company stanno pregando in tutte e lingue del mondo che non gli venga manco un raffreddore, per non parlare di Fernando Santos, che continua a dichiarare (ma non ci credono più manco i suoi parenti) senza vergogna "siamo un collettivo".


2) Moroccan Croll

Se perdi all'esordio contro l'Iran vuol dire che te la sei andata ampiamente a cercare e la qualificazione è quasi un miraggio. Non basta tanta volontà se non riesci a segnare, mettiamoci che ieri Rui Patricio sembrava in stato di grazia (per la gioia del Napoli che non lo ha più preso)...
Benatia e soci salutano tristemente il mondiale con largo anticipo senza mai veramente sfigurare, è la legge del calcio: o segni o sogni. Addio ottavi.


3) Con le gambe ad angolo ballo il twist
Secondo voi l'Uruguay con che punteggio può aver vinto e in che modo? Inutile dirlo, già lo sapete: 1-0 su calcio d'angolo. Il portiere saudita decide di pagare subito la tassa dopo poco più di venti minuti e togliersi davanti il pensiero uscendo a farfalle. Suarez ringrazia e porta a casa segnando a porta vuota. Poi tante altre occasioni per i sudamericani ma, come detto in precedenza, avrebbe poco senso far goal su azione per una nazionale come loro.


4) Pass di Spagna
Vittoria risicata e sculata per una Spagna ancora una volta deludentissima: vince in pratica solo grazie ad un goal su rimpallo fortunoso e poi più di una volta rischia il pari dell'Iran. No, dico dell'Iran. Dopo l'abbandono di Logopedegui deve esserci qualche difetto di comunicazione tra Hierro e i suoi calciatori perchè questi ultimi spesso sembrano dimenticarsi cosa fare. Non è un caso che segni infatti quasi solo Diego Costa, un brasiliano naturalizzato: il portoghese è evidentemente una lingua più efficace a questi mondiali.


5) Ira(n)
Avevano adottato la stessa tattica della prima gara: catenaccione selvaggio e "segnamo se gli avversari si sucidano". Fino ad un certo punto erano pure riusciti nell'intento ma poi un gollonzo degli avversari, un goal annullato per fuorigioco e due occasionissime clamorose sprecate li condannano. Quegli altri saranno pure le furie rosse ma ieri tra le due di certo si sono incazzati di più gli iraniani. Oggi a me e domani a te...


mercoledì 20 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 6 - Russians

Continuano le sorprese in un mondiale finora piuttosto anomalo: gironi più equilibrati di quanto previsto, altri invece già chiusi con primati indiscutibili di nazionali sulla carta non certo fenomenali. Così, ridendo e scherzando, si entra nel secondo turno dei gironi, dove le cose cominciano a farsi più serie.

1) La mano de San (chez)
La Colombia è una di quelle nazionali di seconda fascia che sembra sempre poter fare grandi cose ma spesso si perde in un bicchiere d'acqua, o in una tazza di caffè. Una compagine che può schierare giocatori come Cuadrado, James Rodriguez, Falcao non può essere considerata di certo una cenerentola. Ecco però che spesso dove arrivano le gambe non arriva la testa: col Giappone dopo 3 minuti restano in 10 per una "parata" di Sanchez, la prima espulsione finora del torneo, espulsione che narco(s)tizza la partita e permette al Giappone (nonostante il pari momentaneo subito) di gestire la partita e il possesso palla. Vorranno restare fedeli alla loro nomea di "cattivi" ma vedere tanto talento sprecato è sempre un peccato.

2) Big in Japan
Mai dire Banzai ma anche mai dire mai. Il Giappone dato alla vigilia come quasi sicura ultima nel suo girone approfitta della follia colombiana per mettere in kashina 3 punticini preziosi. E così se Kagawa (la battuta a doppio senso di quel tipo l'ho fatta ieri e non la faccio ma ogni volta che leggo il suo nome, fosse anche 100 volte, il pensiero va fisso lì) viene raggiunto da Quintero, nella ripresa il Giappone continua a spingere fino a quando a 15 minuti dalla fine la spunta. Tra le due ha vinto chi ha Osako di più

3) Pollo(nia)
Secondo k.o. in due gare per una Polonia molto "italiana" (e di questi periodi avere a che fare con l'Italia calcistica porta una certa sfiga si sa): tra Szczesny, Cionek, Zielinski, Milik e l'ex Blaszczykowski si può dire che mezza squadra bazzica nel campionato italiano o ha avuto a che fare di recente con esso. E si vede: il primo goal del SEGHEnal è frutto di una paperazza di Cionek che con un autogoal clamoroso porta in vantaggio gli avversari, di lì in poi gli africani prendono coraggio e perfino uno come Niang riesce a diventare decisivo mentre la Polonia con questa sconfitta forse si Lewa definitivamente di torno.

4) Walk like an Egyptian
Un Egitto anonimo e praticamente già fuori da questi mondiali è comunque una notizia. Va bene che Salah era acciaccato ed in pessime condizioni, però qualcosina di più era lecito aspettarsi. Invece i Salah boys sembrano poco dinamici, senza idee, ballerini in difesa. I sahariani si sono persi nella steppa.



5) Mother Russia poetry majestic tells the time of a great empire
Diciamo che nei mondiali la nazionale di casa ha sempre una corsia privilegiata (di solito capita casualmente in gironi non così ostici diciamo) e ha spesso arbitraggi piuttosto casalinghi. Nessuno però si aspettava una Russia in così grande spolvero. Tra la rivelazione Gol(ovin), CHERY(shev), Dzjuba(la)...sfornano prestazioni di alto livello e goal a raffica. Sono la vera rivelazione del torneo e si qualificano per la prima volta agli ottavi. Vedremo se si confermeranno pure contro l'Uru(guay)