venerdì 15 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 1 - Party like a russian






Forse non ve ne siete accorti (magari in questi mesi stavate su marte, chi può saperlo) ma l'Italia non si è qualificata per i mondiali di calcio. Orrore, disgusto e vergogna...e ora che si fa? Di che parliamo? Beh, se consideriamo che nelle precedenti manifestazioni l'Italia ha fatto più la comparsa che altro, facciamo quello che facciamo sempre in quei casi: guardare le altre nazionali. Chi vincerà? Chi ci farà emozionare Ma la cosa che ci interessa di più è in questo caso soprattutto chi ci farà divertire e sghignazzare? Anche il nostro blog seguirà quindi il mondiale quotidianamente con le 5 cose da ricordare della giornata calcistica precedente.


1) La cerimonia di apertura
Poco appariscente ma efficace, l'unica cosa che purtroppo non appare (ahinoi) e la bandiera italiana tra quelle che sfilano sul campo. E' proprio il caso di dirlo, nel calcio non ci son più le bandiere di una volta.

2) Robbie Williams (o Robert Williamovski per gli amici russi). 
La musica russa non è che abbia così tanto da offire e allora in qualche modo ci si deve arrangiare. E allora si saranno detti "chi possiamo chiamare"? "Dunque, vediamo un po', c'è quel cantante inglese che ha scritto un pezzo che si chiamava tipo "Party like a Russian""
"Si, ma è inglese e la canzone non è "tenera" con la Russia..."
"C'è la parola russian nel titolo della sua canzone? E allora va benissimo lui".

Poi naturalmente Robbie quella canzone nella cerimonia non la canterà...Putin ci aveva rassicurato che ci avrebbero mostrato una Russia moderna e "aperta" due secondi prima


3) Piccinini. Sentire in una telecronaca dei mondiali i suoi classici "sciabolata morbida", "non va", "proprio lui" è un qualcosa che sta tra l'estasi e il ribrezzo, una sensazione strana: pure se passano i minuti non riesci mai ad abituartici e allora ti immagini che lui stia commentando un match di champions ma poi senti i nomi improponibili dei calciatori e capisci che no, di certo tutto può essere meno che la champions

4) L'ennesima ecatombe de "La Rabbia Esaurita". Fingono di prendersela con l'arbitro per delle decisioni troppo casalinghe (a tratti non del tutto a torto), in realtà la loro rabbia è più frutto di frustrazione che altro. I russi in rosso, dati in condizioni precarie (figuriamoci in condizioni normali), al confronto sembrano dei funamboli. Un'imbarcata per i sauditi, che già nel 2002 fecero capolino al mondiale con uno 0-8 storico contro la Germania. Parliamo insomma di quella che con grossa probabilità è la squadra più scarsa del torneo, che però qualche settimana fa per poco non pareggiava in amichevole contro l'Italia. Poi ci chiediamo perchè gli azzurri non sono al mondiale.

5) "Gol ho vint". Dopo due assist e tante belle giocate decide che la misura è colma: "qua tra un po' segna pure Putin e io no?" Avrà pure il nome (Golovin) di uno sciroppo per la tosse ma di sicuro i piedi buoni non gli mancano. Chiude su punizione una gara per lui perfetta, che gli vale almeno 100 milioni in più di quotazione di mercato. La Juve per acquistarlo sarà ora costretta a vendere Higuain, Dybala e Costa, ma deve sperare che non segni altri goal nelle partite successive altrimenti gli toccherà impegnarsi lo stadio.




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