mercoledì 26 dicembre 2018

#SERIEA1819 18> #AtalantaJuventus 2-2 - Consuetudini vecchie a morire


Atalanta Juve è quella partita che, qualunque cosa accada in campo, finisce sempre 2-2. Ormai quasi un regola non scritta o quantomeno una consuetudine degli ultimi anni. Secondo pareggio stagionale tutto sommato più prezioso di quell'altro sciaguratamente regalato al Genoa allo Stadium, e visto come si erano messe le cose migliore degli altri 2-2 degli ultimi anni, che ci permette di chiudere imbattuti le trasferte di tutto il 2018. E per la serie non sempre si può vincere, 50 punti con una partita in meno sono un signor girone d’andata, non pensate?



Stavolta si è andati vicini alla prima sconfitta stagionale, le condizioni erano tutte favorevoli affinché questa ci capitasse. Con l'uomo in meno creare gioco contro questa Atalanta non efra affatto facile, tento meno rimediare allo svantaggio. Finché Allegri non si gioca il Jolly, che per una rivincita di Sconcerti che qualche anno fa lo pronosticò tra le risate di tutti, comprese gli juventini più sognanti. Peccato non essere riusciti addirittura a vincerla, che goduria sarebbe stata nei confronti del tifo atalantino e dei suoi cori.

Risultato di consuetudine, si diceva, come il consolidato atteggiamento dell’opinione pubblica antiju continuamente a sostegno di un complotto a senso unico, come quasi esplicitamente dice Allegri a fine partita, e che si concretizza sugli spalti di campi come quelli di Bergamo, in cui persino quando si sta vincendo e si è in superiorità numerica contro la Juve, si grida “Mafia” a prescindere, per un antico costume culturale di provincia. Non eravamo quelli che non venivano mai espulsi? Sembra infatti che negli ultimi anni qualche cosa ve la sia stata data con il VAR, Higuain ancora non dimentica il rigore non avuto lo scorso anno.

Fatto salvo il risultato (come detto tutto sommato giusto) bisognerebbe pur far notare quanto Gasperini abbia plasmato la squadra a sua immagine e somiglianza sia nel bene che nel male. Nel bel gioco come nel lamento, sistematico, in campo e sugli spalti ad ogni alito di vento che non piace. Quel Mafia gridato dagli spalti, in vantaggio di punteggio e di uomini, dà la dimensione del cieco odio di questa provincia Italia che ospita la metropoli Juve. Come Allegri fa notare se si parla bene e si razzola male non è certo colpa dei decerebrati della curva ma dei “cervelloni” di quei presidenti che continuano a lamentarsi preventivamente delle designazioni. Persino dopo una partita (Juve Roma) in cui l’arbitro fa di tutto per lasciare aperto il risultato fino all'ultimo secondo di recupero.

Ma comunque sappiamo che siete voi il nostro carburante. La nostra voglia di continuare a vincere scudetti e a lasciarvi a bocca asciutta. Se l’Atalanta che per consuetudine da anni fa 2-2 in casa, ma contro questa Juve festeggia alla fine sotto la sua curva, in una partita che per come si era messa avrebbe potuto benissimamente vincere, questo ti dà solo l’ennesima dimostrazione della forza di questa Juve.

Per carità non sono qui a lamentarmi della giusta espulsione di Bentancur, se le andata a cercare e dobbiamo essere rammaricati in primis con noi stessi, perché con un pizzico di impegno in più e in parità numerica alla lunga avremmo avuto sicuramente ragione di un’Atalanta che alla fine ha rischiato di perdere la partita, se solo Mandzukic fosse riuscito ad arrivare su quella palla a porta vuota o se Bonucci fosse stato un pizzico più dietro su quel cross, restando in gioco. Bisogna esser critici per primi con noi stessi, come dovrebbe essere critico Bonucci, uno che da quando è tornato è entrato in negativo in più del 50% dei gol subiti. Zapata fa quel che vuole e se lo palleggia come vuole. L’Atalanta fa una buona partita, la nostra difesa tiene botta in inferiorità numerica e sul finale sembra quasi si sia noi in 11 contro 10 e nonostante le occasioni per passare in vantaggio a freddo dobbiamo dire che è giusto così. Se abbiamo digerito il pareggio con il Genova questo è il boccone meno pesante delle vacanze Natalizie, perché questo girone d’andata resta comunque un’abbuffata, un abbuffata fatta da Capodanno a Natale, se si considera l’intero 2018.

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