domenica 13 aprile 2025

Juventus 2-1 Lecce – 32ª Serie A 24/25 – Pasticciotto evitato


Farsi rimontare anche questa sul finale, dal Lecce di Giampaolo, in casa, dopo una partita dominata, in cui la nostra più grande pecca è stata quella di non aver chiuso in goleada, davvero sarebbe stata una grande bestemmia, altro che il patteggiamento di Lautaro Martinez. Visto il calendario di oggi, c'era una sola cosa da fare, vincere, a qualunque costo. Perciò al di la del fastidio che rimane per non aver infierito sull'avversario e non aver tolto alle pulci anche la tosse, quello che resta sono vittoria e prestazione.

Al netto delle solite fragilità difensive e del "buonismo" offensivo è innegabile che qualcosa di buono, e soprattutto di nuovo, si è visto, in queste prime tre partite di Tudor. Una fra tutte la corsa. Come da inno di Paolo Belli: "solo chi corre può, fare di te la squadra che sei", e questa era una squadra divenuta statica che si muoveva tanto ma che restava anche ferma, correndo solo all'indietro per recuperare gli avversari in contropiede.

Quest'anno abbiamo assistito alla ribalta delle cenerentole della serie A, venute allo Stadium per dominare lunghi tratti di gara. Contro Genoa e Lecce questo non si è rivisto minimamente. Le uniche occasioni che abbiamo concesse loro, sono arrivare su nostri errori difensivi. Topiche che ieri potevano costarci caro, come dopo il vantaggio, quando per due volte nella stessa azione abbiamo lanciato in area l'avversario, fermato da palo e Di Gregorio. Cose che restano imperdonabili e di cui non riusciamo a liberarci.

Il gioco di Tudor, però, richiede un grande dispendio di energie fisiche e lo si è visto nel secondo tempo, quando tutti sono arrivati con la lingua di fuori, ormai non più abituati a correre e pedalare. Una mancanza che non si può colmare in così poco tempo e che, se non gestita bene, espone la squadra a pericolosi finali di gara, in cui non basta nemmeno un doppio vantaggio per considerarsi al sicuro.

Ci è voluto però un altro calcio piazzato per subire gol, altro nostro grande limite. Meno male che almeno due gol li avevamo fatti. Vlahovic sembra ormai irrecuperabile, sbaglia gol incredibili, ma anche chi entra al suo posto fa poco o nulla, per il poco o nulla che viene servito. Lo stesso Tudor ha chiamato i subentrati ad uno sforzo maggiore di quello che hanno mostrato.

Il finale di stagione sarà come il finale delle nostre gare. Un vero e proprio sprint ciclistico in cui saremo costretti a pescare dal fondo delle nostre forze rimaste, nel fisico e nella testa. Dovremo fare i conti con giocatori che non saranno sicuri di esserci anche il prossimo anno, ma penso che potremo contare su un allenatore che nel bene e nel male vorrà dimostrare qualcosa.

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