lunedì 15 dicembre 2025

Bologna 0-1 Juventus – 15ª Serie A 25/26 – La Cabala


La Cabala dunque non viene sfatata neppure stavolta. È infatti dal 29 novembre 1998 che il Bologna non vince in casa contro la Juve. C’erano ancora Ciro Ferrara & co.

Se diamo a Cesare quel che è dí Cesare dobbiamo dare a Luciano quello che è di Luciano. Stavolta la Juve non mi è dispiaciuta; o almeno non totalmente. Vincere a Bologna non è semplice, farlo con merito è anche meglio. Poiché al di là della sfuriata territoriale iniziale, il Bologna non ha affatto meritato di vincerla; e da un certo punto in poi nemmeno di pareggiarla. Francamente non mi aspettavo che la Juve potesse andare a Bologna a fare la partita; e poco importa se sia stato merito suo o demerito del Bologna. Pardo di certo ci è rimasto male, per quel buco difensivo che ha portato al gol, bollandolo come errore imperdonabile della difesa felsinea. Ma sono sicuro che a parti invertite si sarebbe profuso nella solita sequela di complimenti al marcatore.


Ma ho detto: “o almeno non totalmente” e arrivo subito al punto, così anche stavolta ci togliamo il dente. Fatto salve la bella vittoria, che finalmente arriva in modo pieno e soddisfacente, resta però evidente la deficienza offensiva di questa squadra. La sua atavica paura di tirare in porta. Quando poi finalmente lo fa, magari glielo annullano per un fuorigioco. Meno male, perché pensavo che fosse David in offside, il che sarebbe stato peggio, visto che McKenny poteva segnare da solo. Invece il suo rimane un gesto altruista.


Resta il fatto che Openda è meglio di David Pastafresk. Non foss’altro per aver causato l’espulsione. Si muove meglio ed è allo stesso tempo sfortunato e incapace nel non aver trovato il raddoppio. La sua pecca più grande è stato infatti quel pallone gettato in curva, davanti al portiere. Ma col senno di poi glielo perdoniamo.


Giocare in superiorità numerica è stato un grande sospiro per la difesa, ma per onestà intellettuale si dovrebbe riconoscere che il Bologna era sotto controllo anche in 11. Nel secondo tempo, infatti, non ricordo una parata di Di Gregorio; ma forse sono io che non ho buona memoria. Il Bologna si ferma su quella traversa del primo tempo, dimostrazione che un pizzico di fortuna non guasta mai. Poi nulla di nulla. Meritavamo più noi il raddoppio che loro il pareggio. 


In fatto di casi scuola, poi, se vogliamo sorvolare sulla spintarella di Lucumi su David (a parti invertite, se ci avessero dato rigore contro, ci saremmo incazzati) resta molto al limite il sollevamento di Conceiçao in area. Altre volte ho visto questo comportamento antisportivo che a mio parere dovrebbe essere sempre da giallo, ma qui l’arbitro e il VAR se ne lavano bellamente le mani, evitando il rischio di inaugurare un caso di scuola inedito, dato che la palla era ancora in gioco. Insomma i nostri arbitraggi sono sempre borderline. 


Ciliegina sulla torta un caso comico. La narrazione televisiva, in diretta, ci descrive un Cambiaso arrabbiatissimo per la sostituzione. “Pardo, l’ho visto! Dà un calcio alla bandiera e la rompe”. Poi le immagini del post gara ci mostrano un Cambiaso, mogio sì, ma che allontanandosi tocca col piede l’asta e fa cadere la bandiera. Poi si vede lo stesso che (ops) la prende da terra e la rimette a posto. Che teppista gentiluomo!


Ma tutto è bene quel che finisce bene e godiamoci questo regalo di Natale anticipato, nella concreta eventualità che con la Roma non si faccia risultato.

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