mercoledì 3 dicembre 2025

Juventus 2-0 Udinese –ottavi Coppa Italia 25/26 – dopo la festa dolore di tasca e dolore di testa


Torna l’isola felice degli ottavi di Coppa Italia, il tempo e il luogo in cui qualsiasi Juve, degl’ultimi disastrosi anni, ha trovato ristoro. Poi la musica finisce, gli amici se ne vanno e come al solito: dopo la festa, dolore di tasca e dolore di testa.


Una vittoria che si distingue da quella di campionato (3-1) giusto per l’occasione non finalizzata da Zaniolo. I soli due gol di scarto non rendono abbastanza l’idea della differenza tra le due squadre, tanto che stavolta non concediamo loro nemmeno un tiro nello specchio. La cronaca del giocato si liquida dunque così, in due parole, ma i metadati raccolti restano più eloquenti della stessa. Innanzitutto, il conto pagato alla cassa per aver mangiato il pedone Udinese è stato un Gatti (rottura del Menisco). Un prezzo a dir poco salato, rapportato al misero pasto consumato. Per di più alla vigilia di un trittico infernale di partite di campionato, in un contesto da “piove sempre sul bagnato”. Sembra che ultimi scampoli di questo 2025 andranno via con l’acqua del cesso. 


Pioggia che investe anche  già fradici David ed Openda, che si vedono cancellare due gol in modo assurdo. Il primo (quello di David) ricorda molto da vicino il fantasma di Candreva, soprattutto per la posizione in campo; ed è subito pioggia di meme. Dalla regia Mediaset ci nascondono l’uomo in basso, che terrebbe in gioco Iceman, per mostrarci più volte le immagini ufficiali, che invece evidenziano l’uomo in alto. Tornano allora alla memoria le immagini con le righe tracciate da Galliani, all’epoca del

Milan del “buonanima”. Allora si che si era solerti a mostrare immagini alternative e “fatte in casa”. Ora invece si aspetta la fine dell’approfondimento, per tenerci incollati allo schermo con la promessa di immagini esclusive, per poi propinarci l’accrocco, allestito dagli organi ufficiali, dove come al solito si sceglie il frame opportuno, per pararsi il culo. Insomma, l’artigianato di Mediaset non è più quello di una volta. 


Il secondo annullamento (quello di Openda) si equipara al primo per la solita scelta del frame. Come il detersivo che elimina il 99% dei batteri, il VAR ci rifila sempre quell’1% contro il nostro sistema immunitario già debilitato. Ma mai nessuno (o pochi) parlano della scelta del frame. Spesso più influente dell’1% stesso e completamente indipendente da quest’ultimo.


Insomma non c’è fortuna per questa Juve al VAR, tanto come non c’è fortuna per chi, le poche volte che segna, si vede annullare tutto dal VAR. Meno male che quanto meno, stavolta, vedono lo step-on-foot su Cabal. L’Udinese può perciò fregiarsi del titolo di unica squadra contro cui danno i rigori alla Juve, cosa da cui si sono tenute lontane molte, pur “rischiando grosso”. 


Liquidata la coppa siamo ora pronti a rovinarci il Natale. In bocca al lupo col VAR e col resto. 

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