sabato 14 giugno 2025

Dope Thief - serie TV (2025)

Ispirato al romanzo di Dennis Tafoya, Dope Thief è una serie crime drama sui generis. I due protagonisti non appartengono infatti alle forze dell'ordine e neppure ai classici narcotrafficanti (anche se uno dei due attori è quel Wagner Moura conosciuto dai più per aver interpretato Escobar in Narcos). Stanno invece in mezzo tra le due fazioni. Si tratta infatti di due delinquentelli, due truffatori che si spacciano per agenti della Dea, che rubano a piccoli spacciatori e criminali locali, cullati dalla convinzione assolutoria di fare comunque qualcosa di positivo. Non utilizzano la violenza, stanno attenti, non si prendono rischi. Ma l'avidità è quasi sempre una cattiva consigliera e la rapina nella casa sbagliata al momento sbagliato innescherà una reazione a catena che li trasformerà da falsi agenti a presunti narcotrafficanti, in mezzo ad una vera e propria guerra nella quale le fazioni diventano sempre più sfumate.


"Cos'è che hai detto lì dentro? PLATA O PLOMO? Devi essere fatto proprio di brutto amico"


Dope Thief può essere vista come una serie che viaggia su un doppio binario. Da una parte abbiamo una parte più prettamente poliziesca, che ha per oggetto un complotto che riguarda il traffico di droga: fughe, sparatorie, complotti, tradimenti, alleanze inaspettate... è, seppur girata con perizia, la parte più prevedibile e classica. Avvincente, giocata costantemente sul filo della tensione, ma anche soggetta a volte a delle inverosimiglianze e a qualche forzatura di troppo. 

Abbiamo poi una parte più prettamente drammatica e riflessiva. Dope Thief è in fondo la storia di due amici per la pelle che devono lottare ogni giorno per non perdersi come tanti altri. Le dipendenze, la criminalità, la mancanza di soldi, tutte problematiche che rischiano di portarli quotidianamente a fondo. Eppure Ray e Manny cercano costantemente di fare la cosa giusta, di aiutarsi a vicenda e di trovare il modo di uscire dal buco nero nel quale sono finiti. I momenti più leggeri (soprattutto nella prima parte) fanno da contraltare ad un crescendo che li trasforma, li rende fragili, mostra la loro parte più emozionale. Una storia di rimpianto e redenzione, che non coinvolge soltanto loro due ma anche le persone che gli gravitano attorno. L'agente Mina (Marin Ireland) ad esempio, anche lei si ritrova (dopo quella rapina "sbagliata") a perdere tutto, ritrovarsi sola, messa da parte senza più voce (letteralmente). Dovrà lottare contro il desiderio di vendetta per arrivare a capo di una vicenda molto diversa da quella che immaginava e rivedere le sue convinzioni.

La stessa cosa si può dire pure del padre di Ray, che cerca di ricucire il rapporto con suo figlio, nonostante gli innumerevoli errori compiuti, che hanno condotto quest'ultimo a prendere scelte sbagliate. 
Persone alla ricerca di un modo per rimediare ai propri errori e in costante fuga dal passato.
Tutta la serie ha poi un'altra protagonista, silente ma onnipresente: l'America post-pandemia (la serie è ambientata nel 2021) che si è riscoperta sempre più povera e disillusa. Philadelphia è sporca, inospitale, pericolosa ma anche piena di gente che ha perso tutto e vive alla giornata.

"Mani in alto lo dici tu che hai la voce più grossa"


Scritta da Peter Caig (The Batman, Top Gun Maverick) e prodotta da Ridley Scott (che dirige anche il primo episodio). Dope Thief è una serie crime che gestisce bene i momenti più drammatici e quelli più divertenti, regalandoci una storia non originale ma appassionante e dipingendoci l'immagine vivida di uno spaccato di Stati Uniti ben lontani da quelli del "sogno americano", che devono quotidianamente guardare in faccia i propri demoni. 

PRO

- Alterna bene momenti più leggeri ed altri più drammatici
- Le ambientazioni sono evocative
- Ray e Manny sono una coppia di protagonisti memorabile

CONTRO

- Qualche forzatura, che riguarda soprattutto i momenti più action
- Qualche ripetitività nelle puntate centrali 
- Il finale semiaperto

Voto: 8

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