domenica 23 giugno 2019

GET EVEN - The Farm 51 (2017) Un bel pessimo gioco

Recentemente su questi lidi abbiamo parlato di What Remains of Edith Finch, un walking simulator che riesce, grazie a tante idee, ad elevarsi dalla mediocrità e restare scolpito nella mente. Non si trattava di videogame vero e proprio ma di una "esperienza", che rinunciava del tutto al gameplay per raccontare una bella storia. Ci sono però altri giochi che provano a narrare qualcosa di profondo pur restando nei canoni videoludici, con esiti alterni. Uno di questi è get Even.
Dovessimo limitarci al puro giocato, infatti, ci metteremmo poco a bollare questo sparatutto fantascientifico come mediocre. La grafica è appena passabile (ma trattandosi di gioco a basso budget ce ne freghiamo). il gameplay è macchinoso e "pesante", le fasi sparatutto risultano noiose quando non frustranti, il sonoro è...ottimo. Si, almeno dal punto di vista uditivo è stato fatto invece un gran lavoro. Dopo un'oretta scarsa si ha l'impessione di trovarsi di fronte ad uno stranissimo ibrido tra un Call of Duty pezzotto, un Silent Hill in prima persona senza mostri e il sottovalutato Murdered Soul Suspect, con i fantasmi sostiruiti da quelli interiori.

giovedì 13 giugno 2019

Sneaky Pete - terza e ultima stagione (2019)

Marius Josipovich è un truffatore che a a cuore la vita delle persone. Per quanto la cosa possa sembrare paradossale (e lo è), questo dualismo tra la sua innata capacità di ingannare il prossimo e la sua volontà di non far del male agli altri è sempre stata la cifra stilistica della serie. Lui stesso affermerà (cercando di convincersene davvero) che non è un criminale: è solo uno che prende i soldi da persone che sono davvero convinte di volerglieli dare. E' per questo motivo che la sua famiglia "acquisita", quelle persone che doveva truffare e dimenticare in fretta, ben presto sono diventate parte della sua vita. Quasi come fossero una vera famiglia. Ecco perchè, se prima mentiva sulla sua identità per poter svolgere al meglio il raggiro, ora si ritrova a trattenersi dal rivelare la sua reale identità soltanto perchè non vuole far loro del male. Non a caso Julia, l'unica persona che sa del suo "segreto" è l'unica che non lo sopporta, non vuole più saperne nulla di lui, eppure ancora una volta lei e i suoi parenti saranno costretti a fidarsi ciecamente di Marius e a seguirlo in tutte le sue bizzarre inziative se vorranno salvare la pellaccia.

lunedì 3 giugno 2019

What Remanins of Edith Finch - Epic Games (2017) L'albero GENIALlogico

I Walking Simulator non godono di grandissima fama, si potrebbero considerare come i giochi "piatti" per eccellenza. Lo dice già il nome: si cammina e si guarda, senza fare praticamente nient'altro. Tutto ciò che insomma per la stragrande maggioranza di utenti è eresia pura: il videogioco secondo la maggior parte delle persone è gameplay, senza quello è il concetto stesso di "gioco" che decade. Molti hanno scomodato la parola "esperienza" per definire meglio il concetto. Spesso però questo termine è servito solo a mascherare prodotti evanescenti, privi di spunti di interesse, che si limitavano a costruire uno scenario sul quale far camminare (a 2 all'ora mi raccomando, così invece che 30 minuti il gioco dura 1 ora, ma in compenso annoia molto di più) il protagonista, naturalmente muto (altrimenti poi dobbiamo inventarci dei dialoghi e la cosa diventa troppo complicata) . Un paio di figure misteriose, qualche simbolo qua e là (scelti a casaccio, altrimenti poi devi spiegare che significano) e la trama è fatta. Zero evoluzione, zero background, magari nei 5 minuti finali ci piazzi qualche scena "strana" che incuriosisca e spinga l'utenza a trovare un qualche significato ad una storia che in realtà di fatto non esiste. Spesso insomma i walking simulator sono solo dei bei filmati interattivi che si limitano ad offire scenari interessanti nei quali muoversi. Tech demo o giù di lì. Un po' pochino.