domenica 31 dicembre 2023

Serie A 23/24 – 18ª Juventus 1-0 Roma – Cortomou


La sfida di fine anno tra i due re del catenaccio italico si conclude con un solo gol di scarto, e non poteva andare diversamente. In una gara tutto sommato spumeggiante, a tratti, anche se ovviamente dominata dalle due difese, a mettere il corto muso avanti è Allegri, col suo cavallo pazzo Rabiot. Juve che scardina l’ostruzionismo Mourinhiano e annulla il solito Lukaku, dai numeri sempre più impietosi contro i bianconeri. L’unico a far vedere qualcosa tra le loro fila, pur restando inoffensivo, è stato Sbirulino, che ha provato in tutti i modi a farci il gol dell’ex. Uno che, pur giocando ormai part time per infortunio, non ha voluto mancare a questa sfida.

lunedì 25 dicembre 2023

Le mie 5 canzoni del Natale

Natale è atmosfera e quindi anche musica. Il momento migliore nel quale farci cullare da dolci note sognanti. Le canzoni natalizie sono tante, le più note le abbiamo sentite decine, centinaia, migliaia di volte, tanto da diventare perfino indigeste come a volte il pranzo del 25 dicembre. Ma ce ne sono tante altre che per un motivo o l'altro tendiamo ad associare a questo periodo, pezzi che magari non sono totalmente dedicati al Natale, che magari lo lambiscono solo di striscio, ma che contengono l'essenza di certe atmosfere che ci fanno sognare o tornare bambini. Ecco 5 canzoni che mi ricordano in qualche modo il Natale.

A Winter's Tale - Queen.



E' pieno inverno. La luna "di seta" é alta nel cielo, i bambini stanno sognando, c'é una specie di magia nell'aria... Sto sognando? Si chiede Freddie Mercury? E noi con lui ci addentriamo in questo magnifico paesaggio, fatto di alte montagne e di una soffice pioggia, mentre della gente sta chiacchierando del più e del meno, attorno al fuoco. Sembra un qualcosa che viene direttamente dal paradiso. "Oooh, it's bliss"


Wintertime Love - The Doors




E' inverno, fa freddo, i venti del nord pungono e mettono malinconia. Un nuovo amore, un "amore invernale" potrà cambiare la situazione. Un pezzo semplicissimo sia nel testo che musicalmente ma che, grazie all'ottimo uso delle tastiere e ad un Jim Morrison molto più contenuto del solito, evoca atmosfere di tranquillità e speranza. "Come with me, dance, my dear Winter's so cold this year"


A Winter's Tale - Genesis




Stesso titolo del pezzo dei Queen. Brano diversissimo (e non certo tra i più famosi o celebrati del gruppo) ma ugualmente evocativo di certe atmosfere. Il calore del fuoco che consola, quando l'amarezza viene scacciata dalla quiete di una notte serena, al riparo dalla pioggia. In quel momento i sogni delle cose che sopraggiungeranno ci fanno sperare nel ritorno di un sentimento sopito. E' il momento di non nascondere quindi i sentimenti e mostrarli apertamente. "The winter's bitterness is lost. It's the fireside warmth that comforts me, the peace for all my thoughts"


This Strange Engine - Marillion




Il cuore è un motore strano. Ci porta a commettere gli atti più belli e quelli più atroci. E' lo spunto per Steve Hogarth per raccontarci della sua infanzia, dai momenti più felici alle delusioni, alla paura, alle sensazioni che si provano quando tutto sta per cambiare. Ci si ritrova quindi a ripensare al passato, con la sensazione di fluttuare tra gli edifici delle vecchie città e i loro abitanti che dormono, "inseguendo la luna". Ci riporta alla mente i "fantasmi del Natale", ci fa ricordare i profumi e le voci di quando ti senti ancora sperduto nel mondo senza sapere chi sarai e cosa diventerai. "Running as fast as I could run. Send to me the ghosts of Christmas, whispering, ""You're the only one""


Christmas Song - Jethro Tull




Qui andiamo sul classico, non sul classicissimo. I Jethro Tull hanno sempre avuto un rapporto burrascoso con le religioni, quindi sono perfetti per un Natale gioioso ma poco convenzionale, non per questo lontano da certe tradizioni ed atmosfere: le castagne arrostite sul fuoco, i canti natalizi, Jack Frost, il vischio, il tacchino. E allora i Jethro Tull ci offrono la loro canzone, a noi bambini "dagli uno ai novantadue anni" che in fondo aspettiamo ancora tutti l'arrivo di Babbo Natale. "Hey! Santa! Pass us that bottle, will you?"

Buon Natale a tutti!




sabato 23 dicembre 2023

Serie A 23/24 – 17ª Frosinone 1-2 Juventus – Yippe Ki-Yay con patate


Vola in alto e salva il Natale. Non è Santa Claus, ma anche lui arriva dall’est. Ultimamente ci aveva portato solo carbone, oggi invece lascia tre punti d’oro sotto l’albero. Sto parlando di Vlahovic, che per una volta segna (un gol decisivo) e ci da una mano ad ingoiare questo panettone, che altrimenti ci sarebbe rimasto ancora una volta in gola. Difficilmente, infatti, avremmo potuto mandar giù un altro Genoa-Juve. Continua dunque il miracolo di Natale di una squadra che, nonostante i mezzi e l’utilizzo di questi, resta aggrappata alla zona alta della classifica come John McClane in Die Hard, mentre sotto già si apre un baratro imbarazzante. “Yippe Ki-Yay motherfuckers”.

sabato 16 dicembre 2023

Serie A 23/24 – 16ª Genoa 1-1 Juventus – Memorie di Massa e RAM/VAR


Il pareggio col Genoa ci dice due cose che sapevamo da secoli.

La prima e che, se sei forte, riesci ad andare anche contro gli episodi sfavorevoli, cosa che questa squadra non è capace di fare. Vittorie come quelle di Monza non avvengono sempre e purtroppo non insegnano niente. Se tiri troppo una corda poi quella si spezza. Ma non sono neppure sicuro che pareggi come questi altri servano di più. Se sei duro di comprendonio, troppo fossilizzato sulla tua mentalità di gioco e continui a fare questi secondi tempi, non andrai lontano e il secondo posto è già un miracolo. Siamo una nazione troppo legata al concetto di sorte soprannaturale, di fortuna e di miracolo. Ma la fortuna è un tiro di dadi casuale, che gira, senza poli e senza versi preferenziali, i miracoli invece (se esistessero) sarebbero cosa rara, il sangue non si scioglierebbe a comando. Una squadra senza attacco (e con un centrocampo mediocre) non può continuare a sperare negli straordinari dei propri difensori. Subire un gol è di fatto una sentenza. La squadra si spegne, non reagisce, diventa prevedibile. Prevedibile come questi inoffensivi secondi tempi, e meno male che non abbiamo le coppe, giusto per rispondere alla solita teoria. Di solito Allegri e uno che incarta l’avversario, in questo caso è riuscito a farsi incartare da un novellino come Gilardino, che ha giocato al suo stesso gioco, curando più la difesa che l’attacco e rinunciando a fare il Monza dopo il pareggio.

lunedì 11 dicembre 2023

Loki - serie TV (2021-2023)


Prendete un famoso villain dell'universo Marvel, rendetelo protagonista assoluto di una serie TV, inseritelo in una trama fatta di viaggi nel tempo, multiversi, mondi post-apocalittici, loop temporali, viaggi spaziali,...Cosa potrebbe andare storto? Nulla (o quasi). Perché Loki (la serie), a dispetto del cambiamento di prospettiva del protagonista (da "cattivo" ad eroe) e dell'apparente sgangheratezza della premessa e delle situazioni, funziona incredibilmente bene, tanto da essere una delle migliori serie TV di Marvel Studios. Come riesce in questa impresa apparentemente impossibile? Grazie ai suoi "gloriosi propositi".

Diciamo innanzitutto che il Loki della serie pur essendo lo stesso di quello dei film allo stesso tempo non lo è. Avete presente la storia degli universi paralleli? Dopo aver rubato il Tesseract e aver giurato di annientare gli Avengers il Dio dell'inganno si ritroverà misteriosamente intrappolato in un luogo sconosciuto, catturato da una strana organizzazione che vuole usarlo per dare la caccia ad una minaccia estremamente pericolosa: se stesso. Confusi? Normale e sarà così buona parte delle due stagioni. 

sabato 9 dicembre 2023

Serie A 23/24 – 15ª Juventus 1-0 Napoli – Supertelegattone



Pensando di farci arrabbiare, col risentimento di una volpe che non riesce a raggiungere l’uva, tutti i tifosi napoletani sono concordi: “tanto lo scudetto non lo vincete”. Ma questo già lo sappiamo, tranquilli. Ma vincere contro di voi è sempre una goduria particolare, non unica, quella è una prerogativa di voi senza-derby, che come a Firenze vi siete creati questo odio artificiale per sentirvi grandi, tanto da creare una letteratura fantastica spacciandola per storia. Tanto che ormai, avete messo su questa nuova alleanza con l’inter, (ancora) senza il consenso dell’inter: Coloro che nella scorsa gara, è vero che vi hanno stracciato, ma con un arbitraggio che, a parità di risultato, se l’aveste subito contro di noi, avreste raggiunto la secessione prima della Padania. Quindi ci sta di dedicare la vittoria a DeLamentis, il cineasta che prosegue questa saga fantastica.

sabato 2 dicembre 2023

Serie A 23/24 - 14ª Monza 1-2 Juventus - Non dire Gatti finchè non la insacca



L’ho già detto, tifare Juve dovrebbe essere considerato lavoro usurante. Lavoro per la fatica psico-fisica che si fa a vedere questi secondi tempi, usurante perché ormai la cosa si protrae da anni. Il cortomusismo sfrenato che diventa ormai ragione di vita, anche quando basterebbe poco per chiudere certe partite. La rinuncia al possesso palla che si trasforma in rinuncia al contropiede e il continuare a giocare con la sorte una patologia simile alla ludopadia. Ma benedetta sia ogni vittoria, soprattutto se arriva contro gli scarti/scartati dell’inter. Una vittoria dedicata ai D’Ambrosio ma soprattutto ai Gagliardini, via Rabiot, che sul pareggio esulta e lo deride prima che Gatti la insacchi.

lunedì 27 novembre 2023

Serie A 23/24 – 13ª Juventus 1-1 inter – Firma in calce



Puntuale come una vecchia fiera pre-natalizia di fine di novembre arriva Juve-inter, in un periodo sempre troppo acerbo per poter essere chiamato “scontro diretto” per qualcosa. Lo sanno bene le due squadre, che ieri hanno deciso di non farsi troppo del male con questo pareggio, lasciando un senso di sciapo in bocca a tutti i propri i tifosi. Anche se, dietro il loro congeniale snobismo da recensori di Tripadvisor, in molti avrebbero firmato per questo pareggio alla vigilia. L’avremmo fatto noi, conoscendo i nostri limiti e guardando chi è sceso in campo come titolare. L’avrebbero fatto loro, perchè un pareggio allo Stadium non è mai da buttare, soprattutto se sai di poter mantenere la vetta. Ma l’avrebbero fatto anche tutte le altre inseguitrici, avendo l’opportunità di poter rosicchiare due punti ad entrambe.

sabato 25 novembre 2023

Hawkeye - serie TV (2021)


Recensendo Andor avevamo sottolineato come fosse una serie diversa dai classici standard di Star Wars, un ottimo modo per avvicinarsi a quell'universo pur conoscendo poco tutta la saga. Si potrebbe pensare allora di fare la stessa cosa con una serie della Marvel. L'operazione qui però risulta leggermente più complicata (quasi tutto è consequenziale), ma non impossibile. Prendiamo ad esempio Hawkeye. Tra tanti personaggi ingombranti degli Avengers probabilmente Occhio di Falco è tra i meno celebrati e considerati. Uno che sta nelle retrovie, che tendi a dimenticare. Eppure almeno nei fumetti qualche exploit lo ha avuto (prendiamo ad esempio l'ottimo ciclo di fumetti raccolti sotto il titolo di "Vita Normale"). A livello cinematografico/telefilmico invece calma piatta. Almeno fino al'omonima Hawkeye appunto, serie TV targata fine 2021.

mercoledì 15 novembre 2023

Andor - serie TV (2022)


Approcciarsi alle serie TV a tematica Star Wars (disponibili su Disney plus) può essere piuttosto disorientante. Non solo sono tante, ma sono ambientate anche in epoche diverse, in posti diversi, piene di nomi, luoghi, eventi difficili da ricordare per chi non è un fan sfegatato. Aggiungiamoci poi che (come è noto) giá la numerazione canonica dei film era piuttosto confusionaria...
Ogni volta bisogna chiedersi: quando è ambientata? Dove si situa all'interno della timeline di Star Wars? A quali eventi è collegata?
Servirebbe insomma una sorta di guida prima di cominciare un approccio consapevole alla visione. E se invece volessimo addentrarci comunque in questo bosco fitto, alla ricerca di un prodotto ugualmente godibile pur senza prima aver visto 7000 puntate di altre serie TV? Impossibile? Ni. Una piccola soluzione ci sarebbe: Andor.

domenica 12 novembre 2023

Serie A 23/24 12ª – Juventus-Cagliari 2-1 – Kamikaze



Soffrire sempre e comunque, contro chiunque. Questo ormai è il nostro motto. Anche contro il Cagliari in casa. Bisogna sempre lasciare la porta aperta agli spifferi e ai colpi d’aria, quelli che fanno volar via un cappello chiamato doppio vantaggio, che era da tanto che non indossavamo. Che già è diventato difficile, per non dire impossibile, esultare dopo un gol, per colpa del VAR ex machina, che tutto può sovvertire all’improvviso, andando a ripescare pestoni, o altro, sempre più indietro nel tempo. Tutto questo si traduce in una perenne spada di damocle, appesa sulla nostra testa ad ogni partita fino all’ultimo secondo. 

lunedì 6 novembre 2023

Serie A 23/24 11ª – Fiorentina-Juventus 0-1 - L’elefante e la farfalla viola



Questa è una di quelle partite su cui ci sarebbe da dire molto, ma in cui l’elefante nella stanza finisce per occupare la maggior parte dello spazio, tanto da non lasciare quasi nulla al resto. Quindi ci tocca iniziare da lui.

martedì 31 ottobre 2023

I miei giochi di Halloween

Di videogiochi horror ce ne sono tanti, quindi potreste avere l'imbarazzo della scelta qualora voleste passare queste ore con qualcosa di particolarmente attinente al periodo. Ma spesso molti tendono a consigliare dei giochi che sono semplicemente pieni di mostri o sangue, che però non hanno poi davvero molto in comune con lo "spirito" di Halloween. Non mi riferisco alla qualitá in se. Un Resident Evil è si truculento, pieno di zombie e mostroni, ma a parte forse nei primissimi capitoli è semplicemente uno sparatutto con una bella atmosfera. Va bene in ogni periodo dell'anno. Silent Hill? Troppo "alto", troppo psicologico, troppo "serio". Halloween per me è altro. E' ironia, humor macabro, Slasher movies, costumi, una certa dose di trash ecc. Ecco quindi alcuni giochi che (secondo me) rappresentano al meglio il periodo.


SHADOW OF THE DAMNED (2011)


Folle, come tutti i giochi di Suda. Truculento, sboccato, ironico, pieno di chicche e citazioni ai capolavori del genere. Non manca di momenti più introspettivi però, laddove il gusto per la parodia rallenta per un attimo lasciando spazio ai fantasmi (veri e metaforici) che inseguono il protagonista per tutto il gioco. Garcia Hotspur è infatti una rockstar che finisce agli inferi per cercare di riportare sulla terra la sua ragazza, rapita e portata all'inferno dal demonio. Nella sua discesa dantesca nell'incubo sará accompagnato da una strana "spalla": un teschio di cristallo che parla continuamente ma (soprattutto) spara. Tra demoni assurdi, slanci poetici, situazioni tra il parodistico e il geniale, un gioco costantemente fuori di testa.

MediEVIL (1998) 


Peccato per quel remake del 2019 che non gli ha reso granché giustizia. Ma i primi 2 MediEVIL, usciti su PS1 erano l'apoteosi dell'atmosfera halloweenesca. A cominciare dalle scenografie e dai personaggi, che sembravano usciti da un film di Tim Burton, e ricordavano in particolare tantissimo quelli di Nightmare Before Christmas (che non è di Burton, lo so). Anche qui il protagonista è una sorta di antieroe: quel Sir Daniel Fortesque, citato nelle storie e nelle canzoni dei menestrelli come un grande guerriero è in realtá un semplice soldato morto in circostanze molto poco nobili: colpito in un occhio da una freccia lanciata a caso, all'inizio della battaglia. Ma quando le tenebre avanzeranno mettendo in pericolo il regno di Gallowmere e i morti usciranno dalle tombe, anche Daniel "risorgerà", intenzionato a riscattare il suo nome e diventare un eroe vero. Se cercate Tim Burton versione videogioco insomma è qui che lo troverete.

LOST IN RANDOM (2021) 


Un gioco di ruolo molto molto particolare, dove i combattimenti sono guidati dal caso, da un lancio di dadi più precisamente. Il videogame è infatti ambientato nel mondo di Random, un regno nel quale al compimento del dodicesimo anno di vita si viene giudicati da un grosso dado oscuro. Ma se il dado fosse "truccato"? Se tutto non fosse così aleatorio come appare? Cosa si nasconde dietro il "regime" del caso? Lost in Random è una fiaba oscura e a tratti macabra, piena di luoghi e personaggi grotteschi e affascinanti. Se MediEVIL ricordava Nightmare Before Christmas, qui ci troviamo invece dalle parti di Coraline. Horror puro pochissimo, atmosfere halloweenesche a fiumi.

COSTUME QUEST 1 e 2 (2010 e 2014) 


Cosa c'è di più halloweenesco di un videogame che parla di Halloween? I protagonisti del gioco sono infatti due fratelli gemelli che durante la notte delle streghe girano le case del vicinato a caccia di dolci. In una di queste case però abita davvero una strega che rapirá uno dei due. Stará a voi (potete scegliere chi essere dei due) salvare il vostro fratellino o la vostra sorellina. Impossibile? E' pur sempre Halloween no? E allora i costumi e le maschere conferiranno ai bambini (il protagonista incontrerá degli "alleati" durante il cammino) poteri veri, come nei migliori RPG.
Costume Quest oltre ad essere un gioco dall'atmosfera fantastica è anche intriso del classico umorismo di Double Fine, con i suoi consueti personaggi bizzarri e sopra le righe. Un po' gioco di ruolo, un po' avventura, di sicuro però halloweeniano fino al midollo. 

INSCRYPTION (2021) 


Un gioco difficile da spiegare in due righe. Agghiacciante forse è uno dei termini migliori per descriverlo. Può un semplice gioco di carte trasformarsi in un horror dove è il videogioco che gioca con l'utente e non viceversa? Tra continui sfondamenti della quarta parete, meccaniche che cambiano continuamente costringendo a rivedere le proprie strategie, un'ambientazione che sembra uscita dal primo "La Casa", una trama che pesca a piene mani dal filone leggenda metropolitana e che necessita di varie congetture per essere compresa fino in fondo...
Per alcuni un mero esercizio di stile, per altri più cervellotico che godibile, per altri ancora un viaggio intrippante. Una sola cosa è innegabile: l'atmosfera è magnetica e il gusto per il colpo di scena continuo regalano brividi e curiositá costanti. 



domenica 29 ottobre 2023

Serie A 23/24 10ª – Juventus-Verona 1-0 - un peso e trenta misure



Ed hanno avuto anche il coraggio di chiamarci fortunati, dopo una partita del genere, i pagliacciotti del Tube. Con i loro cappellini colorati, dai loro cessi di casa, si sono strutti in video per quel gol al 96:00 spaccato, dopo aver passato una partita intera a ridere delle nostre “sventure”. Da noi si dice che “gli è rimasto in gola” (tradotto in italiano) come il boccone che non riesci a mandar giù. Ecco perché nell’inconscio (neppure tanto inconscio) delle loro menti semplici, questo gol è stato peggio di quello di Locatelli arrivato con deviazione, in una partita (quella sì) caratterizzata dalla sorte e dal karma. Il che dice tutto sul loro concetto di bilanciamento degli episodi e della sorte, che poi è lo stesso concetto di bilanciamento che si è sempre avuto in Italia nei nostri confronti, tenuto anche da giornalisti e addetti ai lavori, seri e sedicenti seri.

mercoledì 18 ottobre 2023

Only Murders In The Building - st 1-3 (2021/2023)


La crisi dei servizi di streaming ha portato negli ultimi mesi non solo ad un aumento massiccio e generalizzato del costo degli abbonamenti ma anche alla chiusura anticipata, sempre più frequente, di serie TV anche acclamate dalla critica e di buon riscontro tra il pubblico. Sembrano lontani i tempi nei quali i vari Netflix, Prime Video ecc. costituivano un porto sicuro, dove il tuo abbonamento ti avrebbe tenuto al sicuro da cancellazioni improvvise o bizze da TV generalista. Non è più così ormai e perfino una Apple TV+ bisognosa di risalto cancella uno dei suoi prodotti di punta, così, di punto in bianco. Mi riferisco ad Afterparty, che sebbene fosse impostata come una serie antologica aveva ancora molto da dire. La sua rilettura del giallo classico e il suo giocare con i generi rappresentava di sicuro una delle operazioni più riuscite degli ultimi anni in questo campo. Non la sola. Si, perchè nel frattempo altrove (su Disney plus) una serie con parecchi tratti in comune con Afterparty veniva invece rinnovata per una quarta stagione: Only Murders in The Building.

giovedì 12 ottobre 2023

Starfield - un Odisseo nello spazio


Per molto tempo ho snobbato i giochi di ruolo. Li giudicavo troppo schematici, ripetitivi (molti anni fa il grinding selvaggio era assolutamente necessario alla prosecuzione in questo tipo di giochi), coi combattimenti casuali che la facevano da padrone, le battaglie a turni che mal sopportavo visto il modo col quale spezzavano la tensione (poi col tempo ho in parte rivisto questo giudizio), il continuo spostarsi nei menù e nei sotto menù alla ricerca della descrizione delle proprietà di questo o quell'oggetto. Che noia. Molto meglio i survival horror, le avventure (grafiche e non) e tutti quei giochi che mettevano in primo piano l'atmosfera, la sensazione di pericolo, la trama, un protagonista ben definito e carismatico ecc.

Poi però arrivò Fallout 3 e fu (inaspettatamente) subito amore. Eppure in teoria era pure quello un gioco di ruolo. Cosa mi fece cambiare idea? Il concetto di gioco di ruolo che adottava (e adotta ancora, con i suoi pro e contro) Bethesda.
Il vero protagonista degli RPG della casa di sviluppo del Maryland è il mondo di gioco. Non il protagonista (quasi sempre anonimo e privo di voce) ma l'ambientazione. Vastissima, piena di segreti, storie, personaggi, luoghi. Ci si poteva perdere girando nella "zona contaminata" alla ricerca di nuove avventure, alleati, nemici, semplici compagni di viaggio. Il gioco assecondava questa attitudine, invogliando la risoluzione delle missioni nel modo che più ci aggradava (come fosse un'avventura grafica). Nessuno schematismo, nessun confine, il mondo di gioco ci chiedeva solo di essere esplorato, certo sempre a nostro rischio e pericolo (il livello dei nemici era un incentivo e un deterrente allo stesso tempo).

domenica 8 ottobre 2023

Serie A 23/24 8ª – Juventus-Torino 2-0 – tolto il dente… della mole


Che poi, cosa deve essere rimasto ad un tifoso del Toro oltre all’odio per la Juve, eredità che gli spetterebbe per diritto di nascita ma che deve dividere con tutti, come un pappone innamorato ma al contrario, se poi puntualmente perde ogni derby. Persino i derby come questo, contro questa Juve, spuntata e amorfa. Il suo inconscio desidererebbe persino il tradizionale sfottò dedicato agli sconfitti del derby, ma stando al manuale dell’antijuventino, dato che a Torino città ci sono solo tifosi del Toro e in Calabria solo tifosi della Juve, non vedo quanto valga la pena affrontare il viaggio. Sia chiaro, non tanto per una questione di soldi (dato che a uno del nord i soldi non mancano a differenza di uno del sud senza più RDC) ma per una questione di visibilità, perché non se lo cacherebbero proprio. In più i calabresi, essendo un popolo di cuore, troverebbero alquanto scorretto sparare sulla croce rossa. Deve essere davvero frustrante ritornarsene con il macchinone, affrontando la Salerno-Reggio Calabria due volte, senza nemmeno la soddisfazione di potersi lamentare dell’arbitro, cosa che spesso vale più di una vittoria che non arriva da decenni.

lunedì 2 ottobre 2023

Serie A 23/24 7ª – Atalanta-Juventus 0-0 – più bianco che nero

Se ti presenti a Bergamo senza attacco, con Kean a fare numero (solo per non giocare in dieci) e Chiesa cattedrale nel deserto, lo 0-0 è una maglietta a reti bianche ordinata su Wish che sulla carta dovresti farti andare bene e che quando ti arriva a casa, per quel che si è visto in campo, non ci pensi proprio a rendere. Sulla bilancia delle occasioni siamo noi a guadagnare un punto e loro a perderne due. Lo sa bene Allegri, che accetta questo pareggio come una vittoria, conscio del fatto che più di questo non poteva e non potevano fare. Anzi, è già molto che non abbiamo ripetuto Sassuolo. La maglia bianca, indossata ieri in campo, ci va anche un po’ larga. 

sabato 30 settembre 2023

The walking dead - undicesima stagione (2021-22)


Non lo volevo fare. Guardare ancora The Walking Dead intendo. Che poi uno sta ogni volta a ripetere le stesse cose ancora e ancora dopo ogni stagione. Ma ogni volta ti dici che siamo lì, vicini al traguardo e che fai, ti fermi proprio adesso? Non vuoi vedere la fine? Dopo i famosi 99 cancelli scavalcati te ne torni indietro sancendo la tua sconfitta? E che fine fanno le decine di ore inevitabilmente perse a guardare qualcosa che non ti interessa (più)? E' per questo che ci ho messo un po' a vedere la stagione finale, non è che smaniavo di guardarla, tantomeno mi è venuto in mente di abbonarmi a Disney Plus apposta. Poi però, complice, la recente offerta di 3 mesi a prezzo scontato...Massì dai.

mercoledì 27 settembre 2023

Serie A 23/24 - Juventus-Lecce 1-0 - In medio stat Juventus


Dopo la sciagurata sassuolata di Sabato scorso la Juve era chiamata a rispondere e lo fa da nuova Juve, cioè col minimo sindacale, contro il Lecce in casa, in una gara diventata inedito scontro diretto in classifica. Una vittoria arrivata con un gol di Milik, schierato titolare solo per segnare a porta vuota, in una partita sporca in cui si produce poco ma subisce anche meno (Szczesny resta inoperoso). 

domenica 24 settembre 2023

Serie A 23/24 – Sassuolo-Juventus 4-2 – Scansuventus

 

E c’è chi ancora parla di Scansuolo quando, nella realtà dei fatti, si dovrebbe iniziare a parlare di Scansuventus, dato che è ormai questo l’andazzo degli ultimi anni al Mapei, al di là di ogni preconcetto e pregiudizio spicciolo, radicato ormai nel popolino da anni. Non sarò qui a parlarvi di quanto ieri si sia toccato il fondo, per quanto vero e innegabile che sia, perché conoscendo i miei polli so che ci sarà sempre un nuovo abisso da scavare, un altro record negativo da superare, nel viaggio verso il centro della terra intrapreso da questo Jules Ventus.


domenica 17 settembre 2023

Serie A 23/24 - 4ª Juventus - Lazio – Non ci resta che piangere



Sarà pure il peggior allenatore italiano, ma ogni volta riesce a incartare Sarri e la sua Lazio. La società calcistica italiana, invece, si identifica alla perfezione col sarrismo. Quella del finto calcio spettacolo, senza uno straccio di adattamento all’avversario, il tikitaka sterile, capace di spostare sempre e comunque l’attenzione sull’arbitro quando le cose non girano bene, il parafulmine di tutti i propri mali del mondo. Ebbene sì, non ridete, persino dopo una partita del genere, in cui nessun sano di mente ha visto fatti strani, se si eccettua il fatto che il primo giallo per la Lazio è arrivato dopo 85 minuti, con già mezza Juve ammonita. Ecco dunque come giustificare l’ennesima sberla tattica presa da Allegri, l’allenatore più criticato d’Italia.

martedì 12 settembre 2023

One Piece - Serie TV (2023)


Non ho mai capito fino in fondo l'idolatria per One Piece. Sará che nel periodo del suo boom, almeno qui in Italia, ero ormai troppo cresciuto per appassionarmici e giá decisamente vivevo quella fase nella quale si considerano certi prodotti "per bambini" e poco degni di essere guardati (prima che in età adulta si faccia il classico giro a 180 gradi alla ricerca dei prodotti amati nell'infanzia). Oppure forse l'ho visto come un qualcosa un po' troppo sopra le righe per i miei gusti, troppo esagerato, caciarone, stupidotto, pieno delle classiche giapponesate da clichè. Fatto sta che io ero uno di quelli che aspettavano con ansia il live action dedicato a Cowboy Bepop (poi rivelatosi un floppone) mentre per quello di One Piece avevo un hype pressochè rasente lo zero. 


"One piece, io ti troverò, fosse anche tra 5000 puntate, me lo ha promesso Netflix"


Parliamo però del manga più venduto di tutti i tempi, mica pizza e fichi, quindi volente o nolente un po' tutti, anche di sfuggita, ci siamo in un certo senso imbattuti prima o poi in One Piece (io ad esempio attraverso un paio di videogames dedicati alla saga e qualche episodio dell'anime visto qua e là). Va da sé che la fan base del prodotto oltre ad essere sterminata è decisamente molto, troppo, esigente. Per questo motivo all'annuncio di un adattamento per Netflix molti sono rimasti perplessi, io in primis. Dopo il flop di Cowboy Bepop se ne escono con un prodotto molto più complesso (visto il suo poco realismo e la mole di effetti speciali da dover per forza di cose utilizzare) e con un pubblico pronto a distruggerlo per la minima inesattezza o cambiamento apportato? Si sa d'altronde che viviamo nell'epoca della ricerca della purezza massima, nella quale ogni adattamento deve essere incontaminato e preservare la sacralità del testo (in questo caso pure disegno) originale pena il linciaggio sui social (si vede che molti non hanno vissuto gli anni 80/90 e gli adattamenti di quell'epoca). Insomma floppone annunciato, no? Non c'è manco da ragionarci su più di tanto e lasciar passare pure questo e pensare ad altro. E invece no: tempo un paio di giorni e diventa giá il prodotto più visto di sempre, tutti ne parlano, tutti fanno teorie, perfino i fan dell'anime e del manga lo lodano e si spellano le mani. Possibile?

sabato 9 settembre 2023

The Afterparty - seconda stagione (2023)


Se una formula è vincente, ha poco senso cambiarla. Questo avranno pensato Christopher Miller e Phil Lord dovendo ideare la seconda stagione di The Afterparty. Perchè se l'impalcatura era costituita dal classico Cluedo e affini, un "invito a cena con delitto" virato in chiave farsesca, stava poi nel modo in cui erano costruite le varie puntate a decretare la riuscita di una stagione davvero sfiziosa e particolare: ogni puntata era infatti dedicata ad un sospettato (che raccontava l'accaduto dal suo personalissimo punto di vista) e si rivelava una parodia di un genere cinematografico: il cartone animato, il musical, l'action e vari altri. Tante piccole serie in una insomma, tanti personaggi folli, tanti colpi di scena e tante risate. 

Nella seconda stagione accade in pratica quasi la stessa cosa, se non altro a livello di struttura. Sebbene infatti il delitto e il contesto siano totalmente differenti (qui un matrimonio, in luogo di una festa nella villa di un riccone) permangono alcuni personaggi (Aniq, Zoe e la Detective Danner, qui riproposti come trio che deve sbrogliare la matassa) e soprattutto la struttura degli episodi: ancora una volta tanti piccoli quadretti che si divertono a citare i vari classici del cinema (e non) del passato (dal thriller hitchcockiano, all'horror, al film d'epoca in costume, alla telenovelas o ancora la commedia romantica). Stavolta però abbiamo anche piccole incursioni in frangenti più moderni: una puntata ad esempio rilegge l'accaduto dal punto di vista di un tiktoker.

mercoledì 30 agosto 2023

Oppenheimer - Christopher Nolan (2023) - distruggere mondi a colpi di cinema


Se c'è un regista che più di ogni altro negli ultimi anni è riuscito a coniugare cinema "alto" con le esigenze di botteghino è Christopher Nolan. Forse per questo non è stato mai davvero capito dalle frange più estreme dei due schieramenti. Per i fan del cinema "colto" il regista inglese utilizza troppi "spiegoni", scene ad effetto, "irruenza sonora" che sottolinea costantemente i momenti clou, per coloro che invece dal cinema cercano solo disimpegno puro, beh, non è difficile capire perchè non lo gradiscano. 
La sua forza sta invece proprio nell'unire due anime, due mondi profondamente distinti, che mai come nei suoi film riescono a trovare un contenitore che li amplifichi entrambi e crei una miscela esplosiva. Si potrebbe dire che quindi Oppenheimer, in un certo senso, simboleggia perfettamente il modo di fare cinema da parte di Nolan. Un cinema ambiguo, ambivalente, proprio come l'uomo che stava dietro il famigerato progetto Manhattan.

domenica 27 agosto 2023

Serie A 23/24 - 2ª Juventus-Bologna 1-1

 


“Stessa spiaggia, stesso mare, come l’anno scorso… ” cantava Edoardo Vianello. Vittoria per 3-0 all’esordio (Sassuolo/Udinese) e pareggio con una provinciale (Samp/Bologna). Tutto già visto, tutto gia vomitato. Le estati passano ma questa Juventus naviga in balia delle maree, senza né meta né terra in vista, come se per lei il tempo non passasse. Non vinciamo due gare iniziali consecutive dal 2019 (l’anno dell’ultimo scudetto) ma per i burocrati societari continua ad andare bene così.


mercoledì 23 agosto 2023

Painkiller - miniserie (2023)


E' evidente che nella sanità americana c'è qualcosa che non va. Fin dai tempi di Sicko, di Michael Moore, sono stati tanti i film o le serie TV che ne hanno messo in discussione la credibilità e i meccanismi distorti. In una nazione dominata dalle lobby e dalla ricerca forsennata del profitto è pressoché scontato che anche il dolore possa diventare uno spunto per fare soldi. Quando una persona è disperata, soffre, non trova vie di uscita tende a fidarsi di personaggi poco raccomandabili (maghi, truffatori, usurai...). Ma a volte capita che questi personaggi discutibili si nascondano dietro persone stimate, credibili (all'apparenza), legittimate dalla legge e dalla loro posizione di potere. Se un farmaco arriva nelle farmacie vuol dire che è sicuro, legale, soprattutto con pochi effetti collaterali. Non sempre, non in certi ambiti.

"Non è forse vero che la vendita del piacere è essa stessa il piacere?"

Painkiller è la storia della famiglia Sackler e in particolare di Richard, il nipote del fondatore della Purdue Pharma. Così come l'ingombrante parente ha in testa una sola idea: il profitto. Per risollevare la sua azienda troverà infatti un modo piuttosto ingegnoso e perverso: sfruttare il dolore delle persone. Assieme ai suoi dipendenti ideerà quindi l'Oxycontin, un antidolorifico "miracoloso" in grado di estirpare qualsiasi forma di dolore, dal più piccolo al più persistente e invalidante. L'effetto collaterale? Crea dipendenza, parecchia dipendenza. Ecco quindi che, grazie ad abili mosse di marketing, una massiccia campagna di "sensibilizzazione", qualche funzionario corrotto, una massa di dipendenti avvenenti e convincenti, quello che dovrebbe essere un oppioide destinato soltanto ai malati terminali finisce invece per essere venduto a tutti. Fa sparire il dolore, giusto? Quindi funziona. E' questo il senso e il meccanismo alla base del piano di Richard. Se poi quelli che ne fanno uso decidono di diventare dei "drogati" è solo colpa loro (questa è anche una delle strategie difensive col quale si difenderà a processo). Fu così che in quegli anni negli Usa ci fu una sorta di epidemia di persone dipendenti dagli oppioidi, con un bilancio di più di 200.000 vittime e un tasso di criminalità aumentato esponenzialmente nello stesso periodo. Tra coloro che si batteranno per mettere in luce le malefatte dei Sackler ci sará Edie Flowers, che scoprirà però ben presto come mettersi contro la Purdue non sará esattamente una passeggiata.

Painkiller è una serie piuttosto ingegnosa, grazie alla scelta di un cast particolare ma di alto profilo (finalmente rivediamo Matthew Broderick in un ruolo di rilievo che ne esalta la bravura), che si avvale di un montaggio serrato, a tratti sopra le righe, puntellato da un costante accompagnamento musicale che regala alla serie un retrogusto da videoclip. Uno stile che abbiamo già visto nel pioniere La Grande Scommessa e che qui viene riproposto in maniera simile ma non pedissequa. I buoni e i cattivi sono ben evidenziati fin da subito e lo svolgimento è piuttosto enfatico, come accade per molti prodotti dello stesso genere. Ma statistiche, dati, i disclaimer e (soprattutto) le introduzioni ad ogni puntata (dove parlano i veri parenti delle vittime) aiutano a riconnetterci con la cruda realtá della vicenda. Per dirla come uno dei motti della Purdue:"chi vuole fuggire dal dolore cerca il piacere", ma se questo piacere finisce per diventare una condanna a morte non c'è più grossa differenza tra un'azienda farmaceutica ed uno spacciatore, cambia solo il conto in banca.


"Sono stato forse io ad inventare la dipendenza? E' un qualcosa che esiste da sempre e sempre esisterà"

Painkiller è insomma a tratti un documentario, a tratti un stilosa commedia su un personaggio discutibile, un thriller legale, un serie drammatica sulla discesa nel baratro delle dipendenze (ottima l'interpretazione in questo senso da parte di Taylor Kitsch). In ogni caso resta un prodotto di denuncia, che mira a sensibilizzare piuttosto che a scioccare, pur nel suo stile peculiare.

PRO
- Un Matthew Broderick mefistofelico
- Il montaggio serrato e incalzante
- Il mescolare vari generi mantenendo sempre comunque in primo piano il suo essere un prodotto di denuncia

CONTRO
- Non tutti i personaggi sono rilevanti
- Un po' di retorica, necessaria comunque in un prodotto del genere.
- I toni enfatici potrebbero dare fastidio a qualcuno, nonostante non siano mai troppo sovrabbondanti.

Voto 8+

lunedì 21 agosto 2023

Serie A 23/24 - 1ª Udinese-Juventus 0-3 - statistiche random



Riparte il campionato più ipocrita d’Europa e forse il più “pezzente” della storia, perché condotto alle “pezze americane” del mercato estivo. Mentre tutti erano lì, col culo stretto per averla scampata con le plusvalenze (tranne i soliti) gli arabi ci usavano come allevamento di polli da scegliere. Nemmeno le solite telenovele, come quella di Lukaku (che è da inizio estate son sicuro non verrà) riescono ad appassionare i più sgamati. Mezzucci per radicalizzare ancor di più le tifoserie nell’attesa di un ritorno economico dai fanatici, nel nulla cosmico degli acquistucci all’Eurospin. Con le TV che mandano a monte aste e intanto aumentano i prezzi per recuperare i soldi da chi rimane abbonato al prodotto più scarso di sempre.

In tutto questo la Juve riparte da dove ci aveva lasciato, con una vittoria contro l’Udinese ad Udine, ma con lo stesso punteggio della prima col Sassuolo dello scorso anno, sul campo da dove era partita l’anno prima, nell’ultima gara di Ronaldo e delle papere di Szczesny, Ci sarebbe da chiedere all’amico di Sarri una percentuale sulla probabilità di queste statistiche semi-random.

martedì 15 agosto 2023

Lincoln Lawyer (Avvocato Di Difesa) - serie TV - seconda stagione.



C'è qualcosa nel modo di fare di Mickey Haller che potrebbe ricordare Saul Goodman: la sua capacitá di trovare escamotages, di inventare "trucchetti" per salvare i suoi assistiti, di ficcarsi nei pasticci difendendo chi sembra giá condannato. Il personaggio creato da Michael Connelly però ha una caratteristica che lo rende (e rende la serie che lo vede protagonista) molto più "solare": è un avvocato fin troppo accondiscendente con i suoi assistiti, empatico. Il suo farsi trascinare dai clienti finisce quasi sempre per renderlo appetibile (visto che è anche molto bravo) ma anche molto più "manipolabile". D'altronde è un avvocato "di difesa", è il suo scopo cercare ogni mezzo (legale o comunque al massimo al limite dell' illegalità, a differenza di Saul Goodman) per scagionare coloro che deve difendere. Ma ne vale sempre la pena?
A questo l'interrogativo col quale si chiudeva la prima stagione ed è con questo interrogativo che in un certo senso ci trasciniamo anche in questa seconda stagione.

lunedì 7 agosto 2023

The Witcher - serie TV - terza stagione


Ultimamente le serie fantasy di tipo "epico" non se la passano molto bene. Dopo il boom dei primi anni duemila, ascesa durata fino alla fine degli anni 10, negli ultimi tempi abbiamo assistito alla demolizione da parte di una buona fetta di pubblico di qualsiasi grande trasposizione. Tutti ricordiamo il giro a 360 gradi da parte dei fan di Game of Thrones dopo l'ultima stagione. Gli anelli del potere? Distrutto dal review bombing, dalla sua eccessiva ambizione, dai maniaci della purezza dell'opera originale. Pure la terza stagione di The Witcher non è scampata alla mannaia dei puristi del web, a ragione o a torto. Eppure la prima stagione (e in una certa misura la seconda) aveva abbastanza convinto, se non con la totale fedeltà ai romanzi o ai videogames dai quali era ispirata, grazie soprattutto alla convinzione degli attori, alle atmosfere, alle buone scene action, alla costruzione credibile su schermo dell'affascinante mondo creato da Andrzej Sapkowski. Cosa è andato storto qui allora? 
The Witcher, la serie, è sempre stata per i fan sinonimo di Henry Cavill. Inutile girarci intorno. Non è certo l'attore più espressivo o più capace al mondo, anzi, eppure si è dimostrato in grado di entrare perfettamente nei panni del personaggio di Geralt di Rivia. Sará per l'anima da burbero dalle poche parole del Witcher o per il fatto che Cavill è un appassionato di videogames e della saga dello Strigo. Non stupisce quindi che la notizia del suo abbandono alla serie, arrivata in maniera totalmente inattesa ovviamente (motivi mai del tutto chiariti in maniera esaustiva e che comunque alla fine poco contano in un giudizio su una serie TV), sia stata accolta non proprio in maniera serena o pacata, diciamo così. Eufemismi. 


"Chi cavolo è Liam Hemsworth? Credevo mi sostituiste con Chris Hemsworth, è da queste cose che si capisce la bassa considerazione che avevate di me"


"Cavill abbandonerà in maniera naturale", "il finale vi stupirà per la naturalezza della transizione tra lui e il suo successore". Queste più o meno le frasi che gli sceneggiatori, nel tentativo di rassicurare gli spettatori, si erano affrettati a lasciar trapelare. Inutile dire che si sono rivelate del tutto inutili come tentativo di placare gli animi sempre particolarmente agitati dei fan delle saghe fantasy. Aggiungiamoci poi che questa "transizione naturale" tanto promessa era l'ennesima invenzione, visto che se guarderete la serie vi accorgerete che il finale di stagione tutto è meno che un vero "finale" e di transizioni, cambiamenti, mutamenti, non c'è traccia alcuna. C'è da restarne, se non incavolati, quantomeno perplessi. 

Parliamo quindi di una schifezza totale? Una stagione inutile, inconcludente, pessima, che distrugge il sacro spirito dell'opera originaria? A guardare i voti su IMDB verrebbe da rispondere di si (voti perfino peggiori rispetto a quelli de Gli Anelli Del Potere, che per forza di cose si portava appresso un fardello molto più pesante e godeva di una visibilità decisamente maggiore). Da tempo però abbiamo imparato che delle esagerazioni e delle sentenze lapidarie bisogna quasi sempre diffidare. Molto spesso il review bombing è un fenomeno artificioso, pilotato, che parte magari da un fondo di veritá ma viene poi ingigantito da una massa di giudizi "fantasma" (gente che non ha manco visto la serie ma ne ha sentito parlare male da altri che magari ne avevano sentiti altri ancora parlarne male). La terza stagione di The Witcher, ad esempio, a ben guardare è decisamente più aderente ai romanzi della seconda, solo paradossalmente è proprio questo a renderla più problematica. Un paradosso? Non proprio.


"Non puoi riposare, ho solo 8 puntate per insegnarti tutto" 


La serie ha sempre avuto, come detto, il suo punto di forza nella figura del protagonista, nel suo rapporto conflittuale col potere (è uno che non si schiera,che odia la politica e i giochi di palazzo). Geralt è un uomo che non ha legami, che non ha un passato e una vita "normale", che però scopre nell'amicizia con Ranuncolo, nell'amore per Yennefer e nell'affetto paterno per Ciri un nuovo se stesso al quale non è più disposto a rinunciare. Non è più solo un mercenario che uccide per denaro ma un uomo che è disposto a tutto per proteggere chi gli sta accanto. Non stupisce quindi che i momenti nei quali questi personaggi interagiscono siano quelli più riusciti.
C'è però sempre stata un'altra faccia di The Witcher, fino alla seconda stagione non quella preponderante ma che qui invece ha preso la maggior parte dello spazio: la politica. 
The Witcher non è Game of Thrones e, sebbene io non sia un grandissimo fan dei giochi di potere e delle telenovelas mascherate da fantasy, la serie tratta dai romanzi di George R. R. Martin ha affrontato certe tematiche in maniera perfetta. Qui è l'esatto opposto.

Giá dalla prima stagione, chi non conosceva i romanzi o i videogames, ha sempre fatto una fatica immensa a raccapezzarsi tra la miriade di nomi, razze, luoghi, alleanze del mondo che dipingeva. Perchè? Perchè sostanzialmente la serie ha sempre approcciato male a quell'aspetto. Scarsa capacitá di fare percepire i luoghi e le distanze (personaggi che si spostano da un luogo all'altro in pochi minuti, come se tutto il mondo fosse grande quanto il Molise), poca profondità nel dipingere gli intrighi politici (sono tutti sono contro tutti perchè vogliono Ciri, ma allo stesso tempo non lo sono, o forse si: insomma una gran confusione). Non aiuta l'inserimento di personaggi inventati, da fare stare di forza in una storia invece giá nota e con eventi consequenziali, cosa che ha contribuito a numerose forzature. 
E' questo insomma che intendo quando scrivo che paradossalmente il difetto maggiore di questa terza stagione è proprio il suo essere maggiormente aderente ai romanzi originari: riserva uno spazio maggiore a ciò che meno funzionava nelle due stagioni precedenti, le vicende politiche e gli intrighi. La serie non ha mai affrontato bene queste questioni ma finché restavano sullo sfondo si poteva chiudere un occhio. Ora molto meno.


"Non uccidermi, ti sono sempre stato fedele principessa. Certo ho ucciso quasi tutti i tuoi cari ma l'ho fatto senza cattiveria"


Altra caratteristica che colpevolmente la terza stagione sceglie di mettere in secondo piano è l'azione. Pochissime sono le battaglie contro i mostri, ancor meno quelle contro gli umani. Un vero peccato, perchè oltre ad essere state una vera e propria cifra stilistica della serie, le sequenze più action sono tra le cose più riuscite. Cavill ci crede e si vede, ma anche gli altri attori non sono da meno e gli effetti speciali fanno il loro. Non si capisce per quale motivo siano state quasi azzerate, vista anche la scarsa capacitá di costruire, come detto, un intreccio profondo che riguardasse le varie "casate" e che si potevano raccontare le stesse cose in un tempo decisamente minore. La confusione generale sarebbe stata la stessa.

The Witcher è insomma una serie che affascina e si guarda comunque con piacere ma a volte sembra soffrire di una sorta di masochismo che la porta ad affidarsi più a ciò che le riesce meno piuttosto che esaltare i suoi punti di forza. Tanto i personaggi principali e le sequenze più epiche sono riuscite quanto l'intreccio, gli intrighi sembrano artificiosi e mal pensati. Non riesce insomma mai a fare il passo decisivo nella giusta direzione. Eppure basterebbe poco.

PRO
- I 3 personaggi principali
- Le sequenze action non sono molte ma sono avvincenti
- Più aderente ai romanzi che in passato

Contro
- Finale anticlimatico e in controtendenza rispetto a quanto annunciato 
- Troppo spazio dato ad intrighi politici poco interessanti e a personaggi secondari
- Alcune forzature fanno storcere il naso

Voto 7+

martedì 1 agosto 2023

Fubar - serie TV - prima stagione (2023)


Non c'è nulla che in vita sua Arnold Swarzenegger non abbia fatto: bodybuilder, attore, politico, filantropo...Un uomo di non facile catalogazione, che ha sempre cavalcato le etichette e gli slogan, smarcandosene costantemente allo stesso tempo. Eroe roccioso, uomo "che non deve chiedere mai", duro e monoespressivo (Commando, Terminator) oppure omone grande, grosso e un po' impacciato che suscita simpatia (I Gemelli, Un poliziotto alle elementari). La stessa cosa si potrebbe dire della sua carriera politica, vissuta anch'essa in un costante dualismo tra due anime ben diverse racchiuse però in una sola persona. Di recente è giunto un documentario su di lui su Netflix, che ci testimonia ulteriormente la sua natura poliedrica e sfaccettata e ci mostra un uomo che nella sua vita ha cercato di fare un po' di tutto puntando sempre al massimo. Ma le serie TV? In un periodo nel quale gli attori cinematografici più famosi si lasciano convincere dai servizi di streaming lui poteva esimersi? La risposta appare scontata: no.


"Vieni con me se vuoi vivere"


Fubar è una spy comedy, di quelle leggere, anzi leggerissime (direbbero Di Martino e Colapesce). Sembra uscita, per indole e approssimazione, direttamente dagli anni '90, se non fosse per il suo ammantarsi di una costante ironia consapevole (a differenza dei capostipiti del genere, che Swarzy ha contribuito a forgiare) e per le battutacce (molte fuori fuoco o del tutto infantili). Poco Terminator insomma e molto Un poliziotto alle elementari, che però usciva più di 30 anni fa e ora Arnold non ha più esattamente il fisique du rol dell'agente sotto copertura che deve fingere la sua impacciataggine o incapacità. Non a caso qui molte delle battute sono sulla sua età o sul suo essere antiquato. E' un po' come rivedere delle puntate del Bud Spencer imbolsito di Big Man o Extralarge, avete presente? Non è più lui ma è comunque lui. Qui è la stessa cosa sostanzialmente.


"Sei un tipo divertente e simpatico, per questo ti ammazzerò per ultimo"


Mettiamoci poi che per far contenti i fan di Arnold (perchè lui è l'unico motivo per il quale vedrete il telefilm, non giriamoci intorno, gli sceneggiatori ne sono ben consapevoli) innumerevoli sono le citazioni alla sua vita privata (allusioni alle sue origini austriache o alle sue magagne coniugali ad esempio) o al suo passato cinematografico (battute su Danny De Vito o situazioni che richiamano direttamente film come True Lies). Spesso ti vengono spiattellate in faccia senza alcun ritegno, senza il minimo contesto e bisogna prenderle così. Stessa cosa vale per la trama, che fa il suo, è funzionale, classicissima: c'è un pericoloso terrorista che va fermato a tutti i costi. Chi lo fermerà? Lui, ovvio. La variante? Il rapporto di amore/conflitto tra padre e figlia che è alla base delle serie TV. Interessante anche se forse soffre di un po' di ripetitività.
Degli altri personaggi invece sostanzialmente fregherà meno di zero, si viaggia tra l'inutile (Aldon), il mal sfruttato (Barry) e l'irritante (Roo).


"Perchè voglio distruggere il mondo? Sono un villain no? C'è bisogno di un altro motivo?"


Fubar è una serie veloce, sottilissima, vecchia nella concezione. Diverte, strappa qualche risata, non ha momenti di noia ma risulta inconsistente e piena di incongruenze e deus ex machina. Prova insomma ad annegare la sua banalità con la comicità peró spesso si affida a battute stantie e da bar. Ma è comunque una serie interamente costruita su Swarzenegger e ne sfrutta il personaggio mungendone trovate a ripetizione. Se insomma siete fan del muscoloso attore austriaco non potete non guardarla, nonostante tutto. Se non lo siete potete passare oltre.

PRO
- Continue citazioni sul personaggio Swarzenegger
- La trovata del rapporto conflittuale padre/figlia che dona un piccolo tocco di originalità ad una serie classicissima
- Alcune battute vanno a segno

CONTRO
- Trama e maggior parte dei personaggi inconsistenti
- Gran parte delle battute sono più stupide che irriverenti
- 60 minuti a puntata sono troppi per una serie comedy

Voto 6,5