Una lunga attesa durata nove anni che finisce per caricare l'opera di molte aspettative, non del tutto evase... Ma andiamo per ordine.
Torna la "Città del peccato" di Rodriguez e Miller, stavolta orfana di Tarantino. Sempre crudele e ancor più "fumettosa", "un posto in cui entri tenendo gli occhi aperti o non ne esci più", un luogo in cui i concetti di giusto, sbagliato, bene e male si mischiano ma nel quale giustizia e vendetta sono sinonimi. Qui non v'è legge infatti che può fermare il corso di una giusta-vendetta, poiché coloro che la ostacolano "sono tutti colpevoli" (citando Mickey "Marv" Rourke), non di meno quelli che la legge dovrebbero farla rispettare ma che sono schiavi del potere (preso nel termine più generale possibile).