giovedì 30 luglio 2020

Pendragon - Love Over Fear


Con colpevolissimo ritardo mi accingo a recensire l'ultimo album dei Pendragon, uscito ormai circa 5 mesi fa. 5 mesi fa, quando eravamo nel bel mezzo di una tempesta (in realtà non ne siamo purtroppo ancora usciti), attanagliati dalla paura, dall'insicurezza, incapaci di capire un qualcosa piú grande di noi, che era arrivato all'improvviso a sconvolgere tutto e tutti e senza la benché minima intenzione di levare le tende, non subito. Mesi che hanno mostrato il meglio di noi ma anche purtroppo il peggio. E' la natura umana.
Un pò tutto questo sembra essere confluito anche, piú o meno esplicitamente o volutamente, in questo "Love Over Fear", che già dal titolo mostra le sue carte.

mercoledì 29 luglio 2020

#SerieA 19/20_37> #cagliariJUVENTUS 2-0 – Sarri peggior vincente


JLa sconfitta nell'ormai inutile match di Cagliari serve solo per ufficializzare una cosa: dati alla mano, con le sue 6 sconfitte e i suoi 40 gol subiti la Juve di Sarri è la peggiore delle Juve scudettate degli ultimi nove anni. E manca ancora una giornata...
Statistica che, ok, può anche non valere nulla dopo uno scudetto, ma che è comunque la fotografia di un annata particolare di per sé e anche dalle tante note dolenti sotto il profilo gestionale.

Messaggi da Elsewhere - serie TV (2020)


La solitudine é una brutta bestia. Tutti desideriamo essere compresi, apprezzati, sentirci importanti, unici, capaci di lasciare una traccia indelebile nel mondo. Se però un giorno ci accorgiamo che la nostra vita é "vuota", ordinaria, se nessuno si accorge di noi? Se rischiamo di essere solo una formica come tante che passa senza che nessuno la noti, finché un giorno rimane schiacciata? Non stupisce quindi il pullulare di gruppi, sette, associazioni culturali con visioni di fondo apparentemente assurde, illogiche, antistoriche, antiscientifiche. E' uno modo per mostrare al mondo la propria unicità, costi quel che costi, distinguersi dalla massa, dirsi "io ho capito come funziona il mondo e il senso della vita e tutti gli altri no". Un modo per sentirsi importanti, parte di un qualcosa di unico, che in pochi capiscono, é un modo per cercare di trovare realmente noi stessi. Ma chi siamo noi? Siamo poi cosí tanto unici? Dobbiamo arrivare a stravolgere il senso della logica e della realtà pur di dimostrarlo? Dobbiamo affidarci a qualche "santone" di turno che ci indichi il modo di comprendere le leggi che governano il mondo? O forse l'unico vero modo di capire un po' di piu' (capirlo davvero é impossibile a meno che, appartenendo ad uno di questi "gruppi", ve ne illudiate appunto) la vita é confrontarsi con gli altri e cercare di conoscerli veramente, senza pregiudizi.

lunedì 27 luglio 2020

#SerieA 19/20_36> #JUVENTUSsampdoria 2-0 – #NONOstantetutto la nave è approdata


Vincere un campionato pochi minuti prima del 27 Luglio oltre ad essere un evento storico è anche l'emblema di quanto sia stata lunga e dura quest'anno. Una stagione divenuta interminabile per ragioni al di fuori di ogni nostradamico pronostico. Una squadra che arriva al traguardo di uno record storico, il nono scudetto consecutivo, ma ci arriva a spinta, come una macchina che da tempo ha finito la benzina e tutti lì dietro a fagli fare la strada che la separa dalla sua meta. Di sicuro la più sofferta delle otto precedenti, non solo per il finale ma anche per quanto si è sofferto partita per partita durante questi 11 mesi di Serie A.
Pensare che lo scorso anno ci annoiavamo, dopo aver vinto uno scudetto a Gennaio. Così quest'anno abbiamo pensato bene di sudarcelo e soffrircelo ad ogni giornata. Collezionando una caterva di 2-1, senza chiuderene una in tranquillità neppure sul 2-0 (e col Napoli anche sul 3-0) e a volte subendo vergognose rimonte. Certo qualche partita l'abbiamo pure condotta a termine senza eccessivi patemi d'animo, ma per il resto la dueaunentus ci ha "regalato" un anno thrilling, come mai fino ad ora in questi nove anni.

L'abbiamo visto anche oggi quanta fatica prima di poter segnare questi due gol, con in testa ancora la paura di mancare anche questo match ball. Un avvio di gara condotto con le gambe di chi sembrava già a fine partita. Con le occasioni migliori lasciate persino a loro. Come un maratoneta che soffre eccessivamente l'ultimo chilometro. Un vantaggio ottenuto sul gong del primo tempo, un raddoppio segnato subito dopo la famigerata ora di gioco, superata la quale si inizia a rientrare negli spogliatoi con testa e gambe.

Certo da fuori e col senno di poi sembra un 2-0 tranquillo. Un risultato persino stretto, che non si allarga col rigore di CR7 (il primo sbagliato in campionato) ma che, come molte volte abbiamo visto quest'anno, quando rimane così stretto rischia di risucchiarci nelle sue sabbie mobili mentre ci dimeniamo per cercare di attraversarle. Perciò solo noi che abbiamo vissuto ogni minuto, di ogni partita, di ogni giornata possiamo davvero sapere come è andata, al di là del risultati finali.

Non si può nemmeno dimenticare il fatto che 5 sconfitte in campionato non le vivevamo dall'era pre-filotto. Non abbiamo neppure scordato di aver mancato prima due trofei. Ma uno scudetto è sempre uno scudetto e va celebrato e festeggiato. Soprattutto perché (ripeto) dopo aver ripreso distanza nella lotta punto a punto, aver vinto quasi tutti gli scontri diretti (4 su 6) perderlo sarebbe stato un delitto e una sciagura difficilmente perdonabile a questa gestione. Perciò gioiamo e godiamo, soprattutto perché anche quest'anno l'antipopolo ci aveva creduto e vederli delusi mentre alziamo un altro scudetto è sempre una goduria. Personalmente, dovessi vincerlo per altri cento anni non mi stancherei mai, anzi... Non dopo il 2006.

Un anno che personalmente ritengo finisca qui. Dopo questo scudetto il cavallo non sembra più in grado di poter sopportare altre galoppate. Sognare è lecito ma poi la montagna è reale e quella la devi scalare da sveglio. Perciò una volta festeggiato al meglio questo trentottesimo scudetto sarebbe bene iniziare a pensare al prossimo anno.

venerdì 24 luglio 2020

#SerieA 19/20_35> #udineseJUVENTUS 2-1 – fermate la stagione voglio scendere


No, questa non è una "Juve-rimanda-piaceri" – che pure spesso, quando c'era da chiudere i discorsi con i match point, ce la siamo presa sempre comoda – qui si tratta di una "Juve-prolunga-agonia". Questa è una squadra che davvero non vede l'ora che questa lunghissima stagione finisca. Proprio come io non vedo l'ora di non dover più assistere a questo continuo scempio. Da notare che non ho parlato di campionato ma di stagione, perché questa è una squadra che in simili condizioni di forma penso debba avere delle remore persino a scendere in campo nel trofeo Birra Moretti, altro che ritorno col Lione.

Una squadra che si fa rimontare da squadre come Verona, Milan, Udinese, ecc. (letteralmente da cani e porci) come pensa di fare minimo due gol senza subirne? In un intero campionato ha subito più di un gol a partita di media (1,08). Un onta per una che vince un campionato... Vince? Molto probabile che sia cosi, ma penso che sia molto più probabile che lo conquisti perché le inseguitrici perdano le loro prossime partite piuttosto che lei riesca a vincerlo sul proprio campo con le proprie gambe. Lo so esagero e parlo da tifoso ferito e infastidito... ma non penso di essere poi tanto distante dalla realtà.

Ma ammettiamo pure che becchi la serata giusta e che la ribalti, ad Agosto con il Lione (magari anche loro sono fuori forma da calcio giocato) ma come pensa una squadra che nella sua storia ha sempre avuto scarsa fortuna nelle finali, di poterne vincere tre. Perché stavolta non è il solito modo di dire, davvero dai quarti in poi sono tre finali, giocate a partita singola e a campo neutro, in cui solo l'ultima vale per la coppa.

Ok, io adesso mi son spinto oltre giusto per parlare, ma questa è una squadra che domenica sera butterà il sangue per cercare di vincere contro la Sampdoria... manco fosse il Real o Barca, vedrete se non sarà così. Come una provinciale qualsiasi. Senza nessun orgoglio.

Io dal canto mio mi sarei anche stancato di vedere sempre lo stesso film dell'orrore, così come mi sono sinceramente scocciato di ripetere sempre le stesse cose sul blog. Potrei farmi scrivere un software che generi articoli in automatico per il post partita, inserendo solo una serie di parole iniziali e nessuno noterebbe la differenza. Una squadra che corre spesso a vuoto, che bagna la maglia con sudore inutile e poi si spegne puntualmente dopo un ora. Trovate ogni speranza o voi che entrate in campo contro questa Juve. Passate dopo un ora, chiunque voi siate, e potrete vantarvi di averla battuta.

Di fatto se dovessimo conquistare questo scudetto sarebbe senza dubbio il più brutto dei nove anni. Farsi rimontare dall'Udinese... Roba da pazzi... Perché solo il cazzaro verde può dirlo?

C'è di peggio che la prossima stagione rischiamo davvero di rivedere tutto questo odioso zemanismo. Perché non potremo di certo cacciarlo al surrogato zemaniano in panchina, non dopo uno scudetto. L'unica speranza è una buona campagna acquisti che più che altro tagli tanti rami secchi. E che Dio ce la mandi buona.

martedì 21 luglio 2020

#SerieA 19/20_34> #JUVENTUSlazio 2-1 – non c'è esultanza senza tre


Ormai esulto solo dopo il 3-0...

Un castello abbandonato, in una notte d'inverno, in transilvania, fa meno paura di una rimonta in agguato negli angoli più bui di una partita della Juve. Ancora una volta il timore di gettare via un altro 2-0 ha aleggiato su di noi come la maledizione di un vecchio marinaio. Una partita tutto sommato in nostro controllo, nella quale non solo è mancato il 3-0 (quello che appunto mi avrebbe fatto esultare per un gol) ma sicuramente anche qualcosa di più. Una paura forse eccessiva, se vista col senno di poi, ma motivata dai tanti film horror in quest'ultimo mese abbiamo visto. Tutti i film horror hanno uno schema ripetitivo (una ragazza sola, una coppia appartata che fa sesso, una notte buia e tempestosa...) Il nostro schema è invece il 2-0. Perciò non bisogna mai fidarsi di certi fantasmi.

giovedì 16 luglio 2020

#SerieA 19/20_33> #sassuoloJUVENTUS 3-3 – Bohemian Sarri


Io penso che ad un certo punto, un poco poco poco... Ma almeno poco poco poco, questa squadra si debba vergognare. Vergognare e preoccupare per il nome che porta. A cominciare da quel surrogato zemaniano che abbiamo in panchina. Non foss'altro per l'ennesima rimonta subita dopo il 2-0 e molto più perché nove gol in tre partite la Juve non li subiva dagli anni sessanta.
Una squadra da dilettanti allo sbaraglio. Se solo penso che in tutta la mia vita da tifoso, le poche volte che la Juve si è fatta rimontare dal 2-0 mi son sempre girate quasi più delle sconfitte, figuratevi ora che ne stiamo collezionando più quest'anno che in tutta la nostra storia. Mi girano come le stelle intorno a Gargantua.

domenica 12 luglio 2020

#SerieA 19/20_32> #JUVENTUSatalanta 2-2 – occhio per occhio, mano per mano


Vi è piaciuto "prendervi" quel rigore (farlocco) in Milan-Juve senza batter ciglio? Bene ora prendetevi questi due rigori (il primo dei quali persino più netto del suddetto e il secondo ineccepibile) e andate a letto senza nemmeno un fiato. Già, perché all'improvviso (vedendo anche in TV nelle interviste a Gasperini) ci si accorge che la nuova regola è una porcata. Accade ciclicamente quando torna a girare per la Juve. Perché questa porcata è come la ruota della sfortuna, chi la becca paga pegno. Beh, ma poi serve a ben poco lamentarsi solo quando tocca a te, caro Gasp.

mercoledì 8 luglio 2020

#SerieA 19/20 31> #milanJUVENTUS 4-2 - Porcate e Backout


Se è vero che il calcio è fatto di episodi e basta un attimo perché una partita cambi, qualsiasi sia l'analisi di questo Milan-Juve non può prescindere da quel rigore, Fosse anche solo per dividere, molto semplicisticamente il prima dal dopo. Un rigore che, nuova o vecchia regola che sia, per me rimanere farlocco e a parti invertite avrebbe suscitato le solite ire mediadiche.

Dragon Quest Xi - ovvero il potere della semplicità


Non sono mai stato un grandissimo fan dei giochi di ruolo da ragazzino, men che meno di quelli a turni. Mi scocciava aspettare le mosse del nemico, pianificare, impostare le azioni da far svolgere in automatico agli alleati, controllare le statistiche, girare per i menú per ore..."Si ma quando si gioca?" Mi veniva sempre in mente questa frase.
Solo piú tardi, ormai da adulto, poco alla volta, cominciai ad approcciarmi ai titoli piu' famosi. Non é stato mai vero amore però (non con i combattimenti a turni almeno, gli rpg invece devo dire che mi hanno conquistato definitivamente) ma ho scoperto col tempo che se un videogioco é fatto bene, con competenza, con passione, nessun genere videoludico é da scartare a priori. Questo Dragon Quest XI ne é un ottimo esempio.




Il bello é che il gioco non ha nulla di innovativo, proprio nulla, anzi é ricolmo di tutti i cliché e le meccaniche tipiche di tutti quei giochi ai quali mi riferivo poche righe sopra. La trama é quella vista e rivista in questo tipo di produzioni (il giovane che da signor nessuno si accorge di essere il prescelto che dovrà salvare il mondo dal male), le mappe e i dungeon non potrebbero essere piú classici, i "companions" che si uniranno a noi saranno quelli tipici del genere (il mago saggio, il guerriero, il ladro ecc.) e avranno spesso quel bizzarro atteggiamento da anime giapponesi. E poi pozioni, boss, boss segreti, statistiche, punti vita e magia, post game...Tutto quello che vi viene in mente quando pensate ad un jrpg a turni c'é ed é esattamente come ve lo immaginate.

Allora cosa rende questo Dragon Quest XI cosí memorabile? L'insieme. Il modo col quale tutti questi elementi sono amalgamati, rimescolati, rivisitati. Difficilmente ci saranno dei momenti nei quali vi ritroverete a pensare "ma quando finisce questo dialogo"? Dialoghi semplici ma che non sono stracchiati all'eccesso pur di aumentare artififiosamente la durata. Il gioco dura tanto perché tanto avrete da fare insomma.




C'é invece un lavoro cosí sopraffino di cesellatura che vi ritroverete a giocarci per centinaia di ore senza stancarvi mai. Vi ritroverete cosí ad imparare a memoria i percorsi delle piccole città, ad accorgervi di piccole chicche che sono tanto banali quanto utilissime ad arricchire il mondo di gioco (ad esempio i due negozianti di Gondolia che cercano di rifilarvi lo stesso equipaggiamento con esiti esilaranti), a risolvere missioni secondarie a volte stupide per il solo gusto di farlo, a cercare di forgiare quella particolare spada o a cercare di sconfiggere quel boss che vi siete lasciati dietro e che qualche livello fa vi aveva fatto penare...

Stupisce ad un certo punto pure la trama, ma non con colpi di scena o scelte ardite e particolarmente adulte (sarebbero state pure fuori posto), ma con la sua "consequenzialità". Il gioco é strutturato come un lungo viaggio, nel quale ci imbatteremo nei nemici piú svariati o faremo conoscenze che ci cambieranno. Vedremo poi lo scorrere del tempo (ho sempre adorato i giochi che utilizzano questo espediente , vedi Grim Fandango) e i cambiamenti che questo apporterà al mondo di gioco, scopriremo retroscena sul passato, ad un certo punto ci viaggeremo perfino nel tempo, vedendo molte cose da una prospettiva diversa.
Il tutto assumerà quindi una consistenza notevole, ci affascinerà, facendoci affezionare a determinati personaggi o luoghi (che dopo un pò vi si stamperanno subito in testa, fugando fin da subito la temuta classica situazione nella quale faticate a ricordare chi é chi). Nulla é lasciato al caso. Tutto appare superfluo eppure nulla lo é davvero mentre ci giocate. Tutto ha una sua storia, un suo vissuto, o almeno é questo che il gioco vuole indurvi a pensare, magari anche solo utilizzando una singola frase o un pezzo di equipaggiamento in una determinata situazione.




Quando insomma hai l'atmosfera, la capacità di catturare, facendo dimenticare al videogiocatore lo scorrere del tempo (facendo del tempo invece il vero fulcro dell'esperienza) hai centrato pienamente il bersaglio.

Dragon Quest XI é insomma la dimostrazione che semplicità non equivale sempre a banalità, anzi a volte é proprio grazie alla semplicità che ci accorgiamo delle cose piú sincere.

domenica 5 luglio 2020

#SerieA 19/20 30> #JUVENTUStorino 4-1 – Una mano lava l’altra


Quello che una mano dà una mano toglie... alla fiducia di questo Torino di potersela giocare alla pari con la Juve. Abbiamo provato a chiuderla in un tempo, il primo, tenendo il campo e non lasciando a loro neppure gli avanzi. Poi quel rigore, giusto sullo scadere, e il Toro ottiene un po' di biada per affrontare la ripresa. Quindi abbiamo dovuto spendere il secondo tempo per metterla al sicuro. Alla fine il costo è stato persino eccessivo per una simile vittoria. Il massimo vantaggio (+7) arriva alla vigilia di un tour de force non da poco e con il sacrificio dei due uomini migliori, Dybala e De Ligt, che saranno assenti a Milano contro il Milan.

mercoledì 1 luglio 2020

#SerieA 19/20 29> #genoaJUVENTUS 1-3 – Bene, brava, tris


La Juve porta a termine il suo minimo sindacale, chiudendo con un en plein la trilogia delle partite da "vincere senza scuse", perché contro tre avversarie decisamente abbordabili. Stavolta però bisogna anche darle atto che qualcosa di meglio ha pure offerto sotto il profilo del gioco e dell'impegno. Oltre a vincere, convince (come si dice in gergo) e abbiamo visto quanto negli ultimi tempi questo non sia del tutto scontato per questa squadra, che con le piccole di solito si appiattisce al loro livello.