mercoledì 29 luglio 2020

Messaggi da Elsewhere - serie TV (2020)


La solitudine é una brutta bestia. Tutti desideriamo essere compresi, apprezzati, sentirci importanti, unici, capaci di lasciare una traccia indelebile nel mondo. Se però un giorno ci accorgiamo che la nostra vita é "vuota", ordinaria, se nessuno si accorge di noi? Se rischiamo di essere solo una formica come tante che passa senza che nessuno la noti, finché un giorno rimane schiacciata? Non stupisce quindi il pullulare di gruppi, sette, associazioni culturali con visioni di fondo apparentemente assurde, illogiche, antistoriche, antiscientifiche. E' uno modo per mostrare al mondo la propria unicità, costi quel che costi, distinguersi dalla massa, dirsi "io ho capito come funziona il mondo e il senso della vita e tutti gli altri no". Un modo per sentirsi importanti, parte di un qualcosa di unico, che in pochi capiscono, é un modo per cercare di trovare realmente noi stessi. Ma chi siamo noi? Siamo poi cosí tanto unici? Dobbiamo arrivare a stravolgere il senso della logica e della realtà pur di dimostrarlo? Dobbiamo affidarci a qualche "santone" di turno che ci indichi il modo di comprendere le leggi che governano il mondo? O forse l'unico vero modo di capire un po' di piu' (capirlo davvero é impossibile a meno che, appartenendo ad uno di questi "gruppi", ve ne illudiate appunto) la vita é confrontarsi con gli altri e cercare di conoscerli veramente, senza pregiudizi.

Messaggi da Elsewhere é questo sostanzialmente. La storia di quattro persone comuni, prese a caso dalla nostra società, persone che si sentono inadeguate, depresse o disilluse, che si ritrovano a partecipare assieme ad altre persone ad uno strano "gioco". Lo scopo é seguire degli indizi lasciati da due misteriosi personaggi, in lotta tra loro (?) che conducono a nuovi indizi. Da questi si arriverà a nuove rivelazioni che sveleranno ulteriori indizi...
Chi risolverà il gioco? Quale sarà la soluzione? Esiste davvero una soluzione ? O invece che un gioco si tratta di un esperimento sociale o di un complotto? Tante domande, ma in fondo  nessuna davvero importante. Si perché, se dal principio sembrerà di trovarci di fronte ad una specie di Ready Player One con spunti di nonsense e grottesco, in realtà col passare delle puntate ci accorgeremo ben presto che si tratta solo di fumo negli occhi. Come si dice, in fondo "l'importante é il viaggio"? Eh, a volte pure il viaggio non é cosí entusiasmante come si vorrebbe far credere. 


"Nel messaggio c'era scritto BUTTATI DAL TETTO DI UN PALAZZO. Secondo te dovremmo farlo?" "Penso di sì" 


Le puntate da un certo punto di vista provano  ad appassionarci ai misteri di questa fantomatica "caccia al tesoro", provano (attraverso uno dei tanti riferimenti metatestuali che hanno pero' la finezza di un elefante) a farci entrare nel meccanismo, come i protagonisti, ma purtroppo già dalla prima puntata si intuisce dove si andrà a parare e il telefilm lo mostra chiaramente. Non c'é spazio quindi per teorie oscure o congetture che escano troppo dal seminato, il gioco é quello che é, non potrebbe essere altrimenti visto il fine "filosofico" che il telefilm si prefigge. 

E' una serie non per tutti, questo é certo, ma non perché (come hanno scritto alcuni) é cervellotica. E' anzi l'esatto opposto: é costruita sulle emozioni che vuole suscitare,  e sotto quel versante funziona, il resto però e' puro esercizio di stile e poco altro. Nulla di realmente intricato perché non ha gli elementi per poterlo essere. Non abbastanza grottesco da risultare inquietante, non abbastanza misterioso per risultare avvincente, troppo solare per giocare su concetti come "siamo in un sogno? Siamo morti? In quale realtà siamo?". 

Quello del gioco misterioso é allora semplicemente un espediente al quale affidarsi per arrivare al "messaggio" (che pero' come detto é ovvio e semplice, non richiede di essere veicolato attraverso centinaia di metafore e una serie di presunti misteri). 
Se però i 4 protagonisti comunque affrontano tutto sommato un percorso, una serie di ostacoli (forzati, fittizi, costruiti, ma comunque ci sono), un cambiamento, lo spettatore si limita a guardarli vagare per 10 puntate alla ricerca di un qualcosa, un indizio che sappiamo già che non porterà a nulla di concreto. La soluzione insomma é prevedibilmente" dentro loro stessi" e riguarda loro stessi. 

"Sono sicuro che la soluzione é qui, non sono pazzo. Dopo aver seguito la scia chimica che ci ha condotti alla base degli illuminati dovevamo svoltare a destra se credevamo che la terra era piatta. In questo punto dovrebbe esserci Atlantide, perché non c'é? " 


E' in questo senso proprio la puntata finale, quella che dovrebbe essere risolutiva, a mostrare quanto purtroppo, al di là dello stile e della confezione, il contenuto si regga in piedi solo sulla capacità di empatizzare con questo o quel personaggio. Non solo assistiamo ad un inutile spiegone (che non spiega nulla che già non sapessimo, come era ovvio che fosse), ma é uno spiegone che ti dice "credevate che il telefilm parlasse di questo? Siete stati ingannati" (ma quando mai). "Avreste dovuto apprezzare il viaggio e godervelo, lo scopo non é la trama ma il significato e il significato é...e vi si ripete, quasi facendo lo spelling, una cosa che vi hanno detto prima già piú e piú volte con metafore diverse. Va bene la cosa del riferimento metatestuale, ma non é che mi devi spiegare pure per filo e per segno perché lo é. Ci arrivo da solo, almeno a quello. 

In un eccesso di autoindulgenza infine vi si dice pure come avreste dovuto interpretare il telefilm per capirlo, aggiungendo che ha un contenuto didattico. Questa ridondanza però oltre ad essere inutile ti fa sentire anche un pò come un bambino che deve essere imboccato perché altrimenti non sa mangiare. Non preso in giro, perché le premesse erano già ben chiare fin dall'inizio, ma trattato un po' come un povero fesso. 
La serie smette del tutto di raccontare (e già raccontava poco) e comincia a spiegare insomma. Superfluo e autoreferenziale. 

"Salve, siamo gli attori di Messaggi da Elsewhere, vi é piaciuto il telefilm? Se non vi é piaciuto ve lo spieghiamo, vedrete, vi piacerà" 



Guardando le immagini finali non si può non apprezzare il messaggio di fondo, non si può non essere solidali col tentativo, non si può non essere contenti che un telefilm provi ad entrare nella vita quotidiana e nel modo di pensare di tante, troppe persone, che ritengono di non avere un posto nel mondo. Ci si commuove perfino.
Il problema però é che tutto questo faccia a cazzotti con la natura di serie TV dello stesso e Messaggi da Elsewhere come telefilm non funziona molto. E' sfilacciato, inconcludente, senza una chiara direzione, salta di palo in frasca, prova ad appassionare e incuriosire senza fornire gli elementi necessari. Verrebbe da dire che é (ennesimo voluto gioco metatestuale) come i suoi protagonisti: alla ricerca di sé stesso. Il problema é che "non si trova mai" 

Inutile allora vederci un (il telefilm stesso si definisce cosí) Fight Club sotto acido (il "club" che spinge a compiere azioni assurde), un Ready Player One senza citazioni (la caccia al tesoro) o un OA senza superpoteri (il "gruppo" che é in grado di capire una realtà sconosciuta ai piú). Non é paragonabile a tutto questo perché oltre lo spunto di base simile non va. Non crea una sua mitologia coerente, si limita a buttare degli spunti abbozzati. 

Sense8? Si, forse il prodotto piú affine: simili intenti, stessa lentezza e subordinazione della trama al messaggio. In quel caso però il percorso c'era ed era ben visibile cosí come la costruzione delle vicende risultava piú appassionante e meno didascalica

In definitiva, purtroppo, Messaggi da Elsewhere é un telefilm che mira effettivamente a lasciare un messaggio, un bel messaggio, ma lo fa scegliendo una strada troppo autocompiaciuta, banale, inconcludente, priva di un'impalcatura ben solida. La regia é puntuale, gli attori sono bravi, lo stile (le sezioni stile cartone animato sono davvero carine) c'é. Manca il collante che renda tutto questo un telefilm. Peccato, davvero un peccato

PRO

- Alcune scelte registiche e lo stile
- Gli attori ce la mettono tutta
- Il messaggio di fondo é forse banale ma condivisibile

CONTRO

- Metafore e spiegoni inutili e ridondanti sparsi per tutte le puntate
- Trama esile e sfilacciata
- Eccessivamente autoindulgente

Voto 6

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