lunedì 27 luglio 2020

#SerieA 19/20_36> #JUVENTUSsampdoria 2-0 – #NONOstantetutto la nave è approdata


Vincere un campionato pochi minuti prima del 27 Luglio oltre ad essere un evento storico è anche l'emblema di quanto sia stata lunga e dura quest'anno. Una stagione divenuta interminabile per ragioni al di fuori di ogni nostradamico pronostico. Una squadra che arriva al traguardo di uno record storico, il nono scudetto consecutivo, ma ci arriva a spinta, come una macchina che da tempo ha finito la benzina e tutti lì dietro a fagli fare la strada che la separa dalla sua meta. Di sicuro la più sofferta delle otto precedenti, non solo per il finale ma anche per quanto si è sofferto partita per partita durante questi 11 mesi di Serie A.
Pensare che lo scorso anno ci annoiavamo, dopo aver vinto uno scudetto a Gennaio. Così quest'anno abbiamo pensato bene di sudarcelo e soffrircelo ad ogni giornata. Collezionando una caterva di 2-1, senza chiuderene una in tranquillità neppure sul 2-0 (e col Napoli anche sul 3-0) e a volte subendo vergognose rimonte. Certo qualche partita l'abbiamo pure condotta a termine senza eccessivi patemi d'animo, ma per il resto la dueaunentus ci ha "regalato" un anno thrilling, come mai fino ad ora in questi nove anni.

L'abbiamo visto anche oggi quanta fatica prima di poter segnare questi due gol, con in testa ancora la paura di mancare anche questo match ball. Un avvio di gara condotto con le gambe di chi sembrava già a fine partita. Con le occasioni migliori lasciate persino a loro. Come un maratoneta che soffre eccessivamente l'ultimo chilometro. Un vantaggio ottenuto sul gong del primo tempo, un raddoppio segnato subito dopo la famigerata ora di gioco, superata la quale si inizia a rientrare negli spogliatoi con testa e gambe.

Certo da fuori e col senno di poi sembra un 2-0 tranquillo. Un risultato persino stretto, che non si allarga col rigore di CR7 (il primo sbagliato in campionato) ma che, come molte volte abbiamo visto quest'anno, quando rimane così stretto rischia di risucchiarci nelle sue sabbie mobili mentre ci dimeniamo per cercare di attraversarle. Perciò solo noi che abbiamo vissuto ogni minuto, di ogni partita, di ogni giornata possiamo davvero sapere come è andata, al di là del risultati finali.

Non si può nemmeno dimenticare il fatto che 5 sconfitte in campionato non le vivevamo dall'era pre-filotto. Non abbiamo neppure scordato di aver mancato prima due trofei. Ma uno scudetto è sempre uno scudetto e va celebrato e festeggiato. Soprattutto perché (ripeto) dopo aver ripreso distanza nella lotta punto a punto, aver vinto quasi tutti gli scontri diretti (4 su 6) perderlo sarebbe stato un delitto e una sciagura difficilmente perdonabile a questa gestione. Perciò gioiamo e godiamo, soprattutto perché anche quest'anno l'antipopolo ci aveva creduto e vederli delusi mentre alziamo un altro scudetto è sempre una goduria. Personalmente, dovessi vincerlo per altri cento anni non mi stancherei mai, anzi... Non dopo il 2006.

Un anno che personalmente ritengo finisca qui. Dopo questo scudetto il cavallo non sembra più in grado di poter sopportare altre galoppate. Sognare è lecito ma poi la montagna è reale e quella la devi scalare da sveglio. Perciò una volta festeggiato al meglio questo trentottesimo scudetto sarebbe bene iniziare a pensare al prossimo anno.

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