mercoledì 31 gennaio 2024

Cosa non funziona nel remake di Quantum Leap


Ho avuto modo più volte di scrivere su questo blog che Quantum Leap è la mia serie preferita di tutti i tempi. E' la stato il primo vero telefilm (all'epoca li chiamavamo solo così) guardato consapevolmente, in un'etá nella quale tutto ci colpisce ed influenza di più. Tra un episodio sparso di Supercar di qua ed un A-Team di là, che pure apprezzavo, in Viaggio nel Tempo (in Italia lo conoscevano così) mi ha mostrato per la prima volta qualcosa di diverso, di inusuale, lontano dai cliché dei buoni e dei cattivi dell'epoca.
Innanzitutto mi ha "iniziato", appunto, ai viaggi nel tempo (e alla fantascienza tutta), tematica che da lì in poi ho sempre adorato e divorato in tutte le sue forme. In secundis mi ha mostrato il valore dell'empatia, del riuscire a capire il punto di vista dell'altro, delle persone di un'altra epoca, del dolore che rende le persone incattivite, ad ogni epoca e ad ogni latitudine. Quantum Leap era l'unica serie leggera e drammatica allo stesso tempo, con puntate tipicamente comedy ed altre agghiaccianti. In una puntata ti trovavi di fronte ad un musical, in un'altra in uno scenario di guerra, passando per il gangster movie, il thriller, il giallo, il legal thriller, l'horror. Quantum Leap era tutti i generi immaginabili in un solo telefilm, quanti altri potevano fare lo stesso?
Mettiamoci poi che, in un'epoca ancora piuttosto restia ad affrontare con consapevolezza certi temi (gli anni 80 e i primi 90) ti prendeva a pugni nello stomaco, facendoti vivere dal'interno il razzismo, l'omofobia, l'abbandono di chi ha problemi di disabilità, la misoginia...E raramente lo faceva con la retorica spiccia, ma mostrandoci il perchè certi modi di pensare possono diventare pericolosi (gli stessi Al e Sam nel telefilm mostrano dei pregiudizi, che poi nel corso del tempo imparano a superare e noi con loro).
Potrei stare insomma a parlare per ore del perchè per me Quantum Leap sia IL telefilm e della ferita mai rimarginata della sua chiusura: immaginate di avere un eroe da bambini che nell'ultimo numero del fumetto rimane intrappolato in un loop infinito dal quale non uscirá mai più, morendoci. Fine. Quel "Sam non fece più ritorno a casa" mi tormentò per anni.
Va da sé che attesi per decenni questo fantomatico Remake, come il Messia che sarebbe giunto infine a fare giustizia, a chiudere tutte le questioni irrisolte, a regalare a Quantum Leap e Sam Beckett il finale che meritavano, prima di salutarci per sempre.
Quel Remake alla fine inaspettatamente arrivò, giunse pure in Italia (con tempi biblici) e...puff. Puff? Si, puff. Avete presente quando adorate un videogame, non vedere l'ora che esca il secondo e poi quello esce anni dopo e ha solo una grafica un po' più bellina, due o tre features in più che manco vi interessano e manca di quelle caratteristiche che vi avevano esaltato del primo? Ecco.
In sintesi questi sono i motivi per i quali il remake di Quantum Leap ad oggi non funziona e (pur non essendo una schifezza) risulta una delusione. Almeno la prima stagione.



1) La ricostruzione delle epoche.
Una delle caratteristiche principali di Quantum Leap era il suo immergerci ogni volta in un anno ed in un'epoca differente. Cosa c'è di meglio in una serie sui viaggi nel tempo dell'assaporare usi, costumi e location di una determinata epoca che non abbiamo vissuto o che ricordiamo vagamente? Qui le puntate per il 90% sono ambientate al chiuso di una nave, un'astronave, un ospedale psichiatrico, in un ristorante. Ok che il budget sarà risicato ma che viaggio nel tempo é se il fattore "tempo" del viaggio viene messo sullo sfondo? Dove sono i paradossi, le citazioni, le battute da anacronismo, i costumi?


2) Le sezioni ambientate nel presente
Quantum Leap non era una Spy story. Le scene ambientate nel presente servivano solo a dare un contesto e un background alle peripezie di Sam (e al perché del suo voler tornare a casa). Perché allora qui invece almeno 1/3 di quasi tutte le puntate sono dedicate ad un fantomatico gioco di scacchi tra fazioni in gioco non ben definite, che si giocano la possibilitá di controllare i viaggi nel tempo? Pure nel Quantum Leap originale c'erano gli Evil Leapers, ma erano figure sfuggenti, affascinanti, mai ben identificabili, che apparivano solo all'interno dei viaggi. E questo porta ad un ulteriore problema che vediamo nel punto seguente.


3) La gestione del tempo
Il remake di Quantum Leap ha (paradossalmente) problemi con il tempo. Tutto sembra affrettato, veloce, affetto dalla frenesia del voler risolvere tutto subito (anche a causa del maggior spazio dedicato alle scene ambientate nel presente). Che fine fa l'empatia con i personaggi, l'affezionarci a loro, il capire i loro problemi, il loro punto di vista? Spariti. Cosa ce ne dovrebbe fregare se Tizio o Caio é discriminato, é depresso, ha problemi, è in pericolo? Ci dispiace ovviamente ma é il dispiacere nel guardare una persona dall'esterno, della quale non conosciamo nulla. E così vengono gettate alle ortiche tutte le premesse originali, per assistere ad una retorica spiccia che spesso non ha l'effetto voluto. Il Quantum Leap originale ci emozionava, ci faceva stare in pena o in ansia per i personaggi, questa ci fa chiedere solo "come risolveranno la questione?"


4) I protagonisti
Non che i due attori non ci provino, ma Quantum Leap era Scott Bakula e Dean Stockwell (e i relativi Sam e Al), piaccia o non piaccia. Erano i loro battibecchi, i loro scherzi, la loro amicizia il vero motore della serie. Il modo col quale Sam ogni volta, pur con le sue 5000 lauree, si mostrava impacciato se doveva imparare a ballare, la sua inadeguatezza, la sua corsa strascicata...Non era un eroe perfetto, anzi, il più delle volte risultava inadeguato, fuori posto, incapace di rapportarsi con usi e costumi di una certa epoca o comunità. Il suo equivalente, Ben, sa fare tutto o quasi, fin da subito e se non lo sa fare tutto gli viene spiegato all'istante. Sam era un nerd fatto e finito, Ben invece un tuttofare buono per ogni situazione. Allo stesso modo se Al era un militare con dei pregiudizi che imparava a superare (ma allo stesso tempo un tipo anche tremendamente esilarante nelle sue fissazioni), Addison é un personaggio monodimensionale.


5) La meccanica dei viaggi
Nel Quantum Leap originale Sam saltava in un "ospite" e quest'ultimo veniva sbalzato al suo posto nel presente. In questo modo vedevamo lo straniamento di entrambi nel ritrovarsi uno nel passato e l'altro nel futuro, causando a volte grossi problemi. Questa meccanica del salto permetteva a coloro che agivano nel presente di interrogare il malcapitato e farsi "aiutare ad aiutarlo". Qui invece con un retcon abbastanza posticcio ci viene spiegato che Ben salta direttamente nell'ospite, che é ancora lì, anche se incosciente. Un modo molto semplice per mettere da parte una caratteristica molto importante del telefilm.

Difficile insomma che la serie possa compiere quel "salto" decisivo per raggiungere la qualità della serie originale, non ne ha forse nemmeno le ambizioni e probabilmente è passato troppo tempo e le nostre aspettative erano troppo alte. Si fa guardare e quelle poche citazioni non possono che farci piacere, quelle chicche che sono rivolte ai veri fan che ogni tanto spuntano in maniera inaspettata. Diciamo che lo si guarda più che altro per quelle. Ma chissà, magari il tempo ci sorprenderà


domenica 28 gennaio 2024

Serie A 23/24 – 22ª Juventus 1-1 Empoli – tappeto rosso



Juve-Empoli è durata diciotto sporchi, micragnosi minuti. Il tempo per quel deficiente di Milik di farsi espellere. Poi si è giocata un’altra partita, diversa da quella che sarebbe potuta e dovuta essere. Di fatto trasformatasi in un lungo tappeto rosso per l’inter. L’inerzia, nel calcio, è uno stato fondamentale e quasi raramente si riesce a contrastare durante un campionato. Quando una capolista forte come l’inter (o come la Juve dei nove anni) prende il primo posto, difficilmente si riesce a sorpassarla e a darle una spallata. Questa sarebbe potuta essere una spallata, non decisiva, dato l’asterisco e la lunga strada ancora da percorrere, ma una bella botta psicologica al campionato. Invece si è voluto dimostrare che non si è ancora pronti a crescere, in pensieri, parole, opere e omissioni. La cazzata di Milik, fatti i dovuti distinguo, si può paragonare alla papera di Radu a Bologna, un punto di svolta che cambia la stagione di una squadra. Lo scontro diretto della settimana prossima va solo nella direzione già presa, soprattutto se giocato con l’inter prima e con l’asterisco. Situazione completamente opposta a quella della settimana scorsa.

venerdì 26 gennaio 2024

Reacher - Seconda stagione (2023-24)


C'era un costante uso dell'ironia nella prima stagione di Reacher, un gusto per la commedia e il continuo mettere in risalto le caratteristiche peculiari e strambe del protagonista, un'ironia che rendeva una serie concettualmente e stilisticamente legata a certo action degli anni 80/90 immediatamente identificabile come un prodotto dei nostri tempi. Reacher é un eroe muscolare, come quelli di una volta, ma al contempo geniale, che certamente non si fa scrupoli ad usare la violenza, ad uccidere per "fare giustizia", ma che non rinuncia mai al lato più riflessivo. Un duro che però in fondo ha il cuore d'oro, uno di poche parole, che non ha famiglia, pochi amici, zero legami e nessun bagaglio nella sua vita da nomade (a parte lo spazzolino da denti: le armi si trovano, gli alleati pure, i soldi non sono un problema ma l'igiene orale evidentemente gli sta molto a cuore). Rispetto ad un Sylvester Stallone d'annata viene costantemente messo in discussione da coloro che gli stanno intorno, la sua mole diventa motivo di discussione, così come le sue abitudini fanno storcere il naso. Reacher sta insomma in mezzo tra i vecchi eroi degli anni '80 e i personaggi interpretati da Shwarzy nella sua fase comedy. Se ripensiamo al fatto che nelle sue prime sortite sullo schermo venne interpretato da Tom Cruise non possiamo che pensare a quanto fosse strampalata quella scelta di cast e a quanto Alan Ritchson risulti invece molto più aderente al personaggio. Eppure...

lunedì 22 gennaio 2024

Serie A 23/24 – 21ª Lecce 0-3 Juventus – Pescatori di asterischi



Sotto un’onda a forma di parentesi rotonda… la Juve pesca l’asterisco al Via del mare e per una volta supera la lepre con la coda di paglia, impegnata a prelevare soldi al bancomat arabo. Altra vittoria pesante, più di quella contro il Sassuolo, perché ottenuta su un campo di provincia, lande in cui si è sudato parecchio quest’anno. Tanto più pesante perché sembra che il modello coppa Italia si possa benissimamente esportare anche in campionato e segnare più di una rete a partita. E bastato ritrovare il gol degli attaccanti, in special modo quelli di Vlahovic che, con Yildiz al proprio fianco, viaggia al ritmo di una doppietta a partita. Un tiro sporco e uno di “rapina”, soffiato a McKennie sulla linea, ed ha già raggiunto i gol che ha segnato lo scorso anno in tutta la stagione. Bremer mette la ciliegina e la pressione si sposta tutta sulla banda bauscia.

domenica 21 gennaio 2024

La Caduta Della Casa Degli Usher - Miniserie (2023)


Non si può dire che Mike Flanagan abbia paura di misurarsi con i mostri sacri, anzi sembra quasi che la sua sia una sfida, un lavoro di scandaglio alla ricerca delle radici della narrativa orrorifica. Le sue sono riletture personali, a loro modo originali, eppure in un certo senso fedeli alle fonti dalle quali sono ispirate. Se non nella confezione sicuramente nel succo e nell'essenza. Era così per The Haunting, che nelle sue due stagioni riprendeva le opere più fortunate di Shirley Jackson e Henry James (The Haunting e Il Giro di Vite). Opere seminali, destinate ad influenzare quello Stephen King diventato poi vero ispiratore della visione "flanaganiana", tanto che per anni è alle sue opere che il regista ha guardato: non solo nei rifacimenti più espliciti e diretti (Il Gioco di Gerald, Doctor Sleep) ma anche nelle opere più "originali" e personali. Midnight Mass è forse l'esempio migliore: una specie di opera mai scritta dallo scrittore del Maine che però contiene al suo interno tutto ciò che è l'essenza stessa del romanzo kinghiano.
Ma Flanagan, come si è detto, non ha paura di osare e sfossare le tombe dei nostri sacri. E quale autore potrebbe incarnare l'essenza stessa dell'orrore puro, se non il suo pioniere e codificatore per eccellenza? Parliamo di Edgar Allan Poe ovviamente. La Caduta della Casa Degli Usher è uno dei suoi racconti più celebrati ma è anche una metafora, un monito, un concentrato di mistero e fascinazione che in poche pagine racchiude l'essenza stessa della tensione che sfocia nel classico colpo di scena che fa gelare il sangue (riproposto e copiato poi infinite volte). 

mercoledì 17 gennaio 2024

Serie A 23/24 – 20ª Juventus 3-0 Sassuolo – Guardia e ladri

Non so quanto pensata o spontanea, la risposta di Allegri alla “lepre” Marotta resta la trollata migliore dell’anno, superando persino quella sulla cravatta dell’avvocato Grassani, dello scorso anno. Non nuovo a questo tipo di satira alla livornese, la “guardia” Allegri risponde sul campo e ai microfoni al “ladro” inter. Forse dovrei farvi notare il mio virgolettato e c’è una piccola probabilità che quella di Allegri fosse solo una gaffe, ma tanto basterebbe per incendiare la coda di molte cravatte di paglia. Il video, diventato ormai virale tra i tifosi bianconeri, gli vale una settimana di tregua da parte degli AllegriOut.

venerdì 12 gennaio 2024

Coppa Italia 2004 quarti – Juventus 4-0 Frosinone - dottor A e mister CI



Chiamatelo effetto Mediaset, chi lo sa, ma questa coppa Italia, finora, sembra un multiverso della Marvel in cui la Juve acquisisce i super poteri e fa cose “strane”. In sole due partite segna un terzo dei gol (10) fatti in un girone intero di campionato (29). Non solo dilaga, contro due squadre che in campionato aveva battuto solo al novantesimo e oltre (l’ultima anche in rimonta) ma continua ad attaccare, mai doma, per novanta minuti e se ne mangia altrettanti. Cosa ancor più strana è stata vedere un palo della luce come Milik fare tripletta e vedersi togliere il quarto dal Var. Già, perché l’unica cosa che rimane uguale, tra campionato e coppa, è il gol annullato a partita di default.

lunedì 8 gennaio 2024

Serie A 23/24 – 19ª Salernitana 1-2 Juventus – fratello maggiore


Dopo l’exploit di Coppa Italia, torniamo in modalità routine in campionato. In un calcio dai meccanismi sempre più consolidati, e dai calendari di Coppa Italia sempre più preconfezionati, capita sempre più spesso di assistere alla doppia sfida ravvicinata tra due squadre in queste due competizioni. Ma persino i sassi sanno ormai quanto queste due sfide siano diverse. Troppo bella e straripante la Juve di giovedì scorso, un’eccezione difficilmente ripetibile ieri, se non nell’incipit iniziale e nella resa finale: svantaggio e rimonta. La Juve ritorna asciutta dal diluvio di Salerno e in un girone intero colleziona 46 punti, due in meno della vetta. Un mezzo miracolo per questo organico.