Ci mette un po' ad ingranare la marcia la seconda stagione di Gen V. Un po' perchè certe esagerazioni non stupiscono più come all'inizio della serie madre, un po' per cause di forza maggiore, che hanno costretto i creatori a ripensare totalmente lo sviluppo degli eventi.
Rispetto a The Boys, si può dire che Gen V ne è un po' il figlio adolescente ribelle, problematico, immaturo. E' come se avesse bisogno di tempo per capire realmente dove vuole andare in futuro.
L'ibrido tra dramma adolescenziale ed escalation sui supereroi folli e violenti ci restituiva nella prima stagione uno spaccato molto più "ristretto" del mondo creato da Garth Ennis. Un concentrato fatto con le stesse trovate di The Boys, ma anche con minor raggio d'azione a disposizione.
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