Netflix negli ultimi anni ha cercato sempre piu' di avvicinare i prodotti televisivi alle grandi produzioni cinematografiche, attirandosi perfino a volte le critiche da parte di registi e adetti ai lavori del mondo del cinema. Se già altri in passato avevano dimostrato di poterci arrivare, Netflix si è sempre mostrata intenzionata ad alzare l'asticella sia della qualità, che delle aspirazioni che dello stesso budget a disposizione, portando sul piccolo (o piccolissimo se guardate le serie su uno smartphone) schermo prodotti sempre più audaci. L'approdo di una serie come Altered Carbon segna un nuovo standard sotto questo ambito: un telefilm cyberpunk dai contenuti profondi e violenti, pieno di analisi sulla natura umana e sul concetto di "vita". Un prodotto insomma "ambiziosetto" e sostanzialmente inedito per gli standard netflixiani questa serie tratta dal romanzo "Bay City" di Richard K. Morgan. Un prodotto che ha affascinato il pubblico a giudicare dalle "visualizzazioni" pur non ricevendo il plauso unanime della critica (chi lo ritiene troppo action, chi, come in parte chi scrive, lo ritiene un po' lento ad ingranare). In realtà questo Altered Carbon è un prodotto forse poco originale e non privo di difetti ma che rapisce, tanto visivamente quanto concettualmente.