giovedì 30 settembre 2021

#UCL 21/22 H2> #JuventusChelsea 1-0 – Rondine d'autunno


Per rivedere una Juve solida e concreta sembra che quest'anno si debba attendere la musichetta della Champions. Seconda vittoria-clean-sheet europea dopo quella col Malmö, ma stavolta di fronte c'erano i campioni d'Europa in carica e non gli operai dell'ikea, e scusate se è poco. Forse una rondine non farà primavera, anche perché siamo ancora a fine settembre, ma vorrei ricodare in che condizioni siamo arrivati a questa gara, prima di sembrare esagerato nel definirla una vittoria stoica. Ricordando agli inglesi che se loro sono campioni d'Europa qualche campione d'europa ce l'abbiamo anche noi. E indovinate chi ha "pianto" di nuovo?

martedì 28 settembre 2021

DUNE di David Lynch (1984) vs DUNE di Denis Villeneuve (2021)



Vidi il Dune di David Lynch parecchi anni fa, poi lo misi in un angolino della mia testa, sepolto dalle sabbie del tempo, rinvigorito malamente dagli sporadici 10/20 minuti dedicatigli nel corso di successive e infruttose visioni. Ricordavo il vermone che usciva dalle sabbie, poi cavalcato dal protagonista, il villain obeso e pieno di pustole, il complotto che sta alla base del film, il cast di notevole rilievo... Non era un brutto film, ma sinceramente lo trovai noiosetto e dal ritmo altalenante. Non abbastanza insomma per poter diventare un film da visioni multiple o da ricordo indelebile.

domenica 26 settembre 2021

#SerieA 21/22 6ª> #JuventusSampdoria 3-2 – Cattiva di(gestione)


Il lunch match è sempre stata una partita difficile, sia da giocare che da guardare. Quando non sai se ingoiare il boccone che hai nella bocca o seguire l'azione che si sta sviluppando in campo, il rischio è spesso quello di mangiare in fretta, per seguire meglio la partita, e rimanere con una cattiva digestione per tutta la domenica. Cattiva come la gestione di una Juve che non riesce ad uscire dalle proprie buche e che se poco poco ci prova si vede crollare la terra attorno.

In partite come questa, in cui giochi anche bene, domini per larghi tratti la partita, passi due volte sul doppio vantaggio ma devi comunque finirla a chiappe strette per vincerla di misura, capisci che c'è come una sorta di forza di gravità che ci tiene incollati al nostro suolo. Per quanto si provi a saltare in alto si ritorna sempre e comunque con i piedi per terra.

Dybala prova ad elevare il livello della squadra. Segna un gran gol ma poi si ferma (chissà per quanto tempo) per l'ennesimo guaio muscolare, allora capisci che potrebbe sempre piovere. Anzi, dato che già pioveva per davvero nel secondo tempo ha iniziato anche letteralmente a diluviare. Anche Zeus ci prende per il culo.

Senza Paulo in campo, l'attacco è talmente mediocre che sul rigore Allegri sceglie Bonucci per la battuta. Pensate che livello abbiamo lì davanti. Il terzo gol invece lo deve segnare un centrocampista (Locatelli alla sua prima rete bianconera) laddove i vari Morata e Kulusewsky o sono lenti a correre, o se la fanno parare o né passano né tirano. Persino il sempre propositivo Chiesa si piace troppo e mangia anche di più. Nel complesso le stecche di gol che ci fumiamo ad ogni partita è sempre da fumatori incalliti. Agli avversari invece basta sempre poco per segnarci alla minima occasione. Non riusciamo a tenerci un risultato nemmeno per sbaglio. Per due finali consecutivi nella stessa partita. Mancava ormai un soffio alla fine del primo tempo quando siamo riusciti addirittura a subire il primo tiro in porta della gara, da Quagliarella con Perin che si esalta in tuffo, e l'ennesimo gol subito, arrivato dal calcio d'angolo susseguente al primo tiro stesso. Non a caso siamo primatisti europei per gol subiti in gare consecutive. Venti.

Una squadra senza attacco e con una difesa di burro, a cui bastano tre tiri in porta subìti per prenderne due. Il secondo quando dopo essere passato sul 3-1 dovevi solo aspettare il fischio finale senza soffrire ancora una volta. Ma noi siamo fatti così siamo masochisti e mediocri. Senza un minimo di malizia, furbizia o senso tattico. Come quando, per fare un esempio concreto, sull'ultima azione del primo tempo Morata preferisce prendersi un fallo anziché rimanere in piedi (o cercare di rimanerci) e correre solo verso la porta. Punizione che non batteremo mai perché l'arbitro fischierà l'intervallo.

Insomma se non piove diluvia, con questa squadra. Quando non siamo noi a remarci contro ci pensa la sorte, in un continuo susseguirsi di non aiutarti che tanto il cielo non ti aiuta. Quanto meno abbiamo vinto e di questi tempi è sempre una manna dal cielo. Anche se ogni vittoria sembra sempre una vittoria di Pirro e col Chelsea già si accettano curriculum vitae, perché davvero non sappiamo chi schierare in attacco contro i campioni d'Europa.

giovedì 23 settembre 2021

#SerieA 21/22 5ª> #SpeziaJuventus 2-3 – come è dura la salvezza


C'è poco da schifarla questa vittoria, difatti finora è la vittoria di uno scontro diretto tra due squadre che si dividono la stozza di classifica che meritano, quella dei bassifondi. Nell'inferno in cui siamo caduti, vincere sarà una fatica del diavolo con chiunque. Lo scorso anno per un tempo andò in maniera simile. Dopo l'1-1 all'intervallo dovemmo giocarci il jolly Ronaldo, al rientro dal Covid, per uscirne in scioltezza. Quest'anno, una volta rientrati in campo non solo guardi in panchina e pensi a chi dovrebbe tirarci fuori dal cespuglio di rovi in cui ancora una volta ci siamo ficcati, ma ti becchi subito l'1-2 e ti viene da piangere di nostalgia.

Giustamente ci presentiamo a questo scontro salvezza con la maglia del Parma. Giusto così per distrarci e non pensare a chi realmente siamo e da dove veniamo. L'unico a divertirsi è quel gufo rossonero di Ambrosini, che subito dopo il vantaggio di Kean ci ricorda che l'abbiam sempre fatto finora, andare in vantaggio, senza però vincerne una, lascia però sottinteso. Chissà quanto avrà goduto quando di lì a poco, inesorabile come il tristo mietitore, arriva il gol del pareggio. Come un'orologio svizzero, la primatista europea dei gol subiti consecutivamente in gare di campionato è di nuovo lì a vanificare tutto. Ad annaspare tanto da cadere persino nello svantaggio.

Altro che spettacolo per palati fini, bel gioco e stronzate del genere. Questo è l'anno in cui soffriresti anche con una squadra di Serie C. La totale mediocrità degli uomini in campo è qualcosa di imbarazzate. La totale mancanza di orgoglio è persino peggiore. Dopo aver rischiato l'affosamento definitivo due sprazzi di Chiesa e De Ligt ce ne tirano fuori. Ma quanta fatica dovremo fare quest'anno per sopravvivere? Quanti schiaffi dovremo prenderci per svegliarci? Persino il più ciucco dei ciucchi, se continui a prenderlo a schiaffi, un po' si desta dal suo sonno alcolico e ti guarda in cagnesco.

La cosa più tediante, alla fine di ogni gara, è sentire gli elogi per avversari che poi alla prossima perderanno sistematicamente contro la scorreggese di turno. E li guardi atteggiarsi, anche dopo una sconfitta, per aver comunque messo in difficoltà una grande forte. Caro Thiago Motta (o chi per te) se davvero vuoi battere una squadra forte prova con quelle del tuo rango. Il Venezia è una squadra forte. L'Empoli è una squadra forte. La Salernitana è una squadra forte. E se davvero pensi che la mia sia solo un'iperbole o facile sarcarmo, aspetta di vedere quante di queste squadre ti faranno il culo e allora capirai che era stato molto meglio giocare contro la Juventus, ed in particolare contro questa Juve. Una Juve regala gioie... per l'avversario

E se persino Bernardeschi riesce a fare meglio (relativamente parlando) di Rabiot... cioè, sette baguette all'anno e non so se mi spiego. Dopo ogni vantaggio sembriamo come il telefono con Android 11 che entra in modalità super risparmio energetico. Spegniamo lo schermo ed è già molto se ci concediamo di fare una telefonata. Un livello così basso di batteria che persino il telefono al 5% di carica si offre volentieri di farci da power bank per compassione. Una mediocrita veramente riluttante.

Ecco perché vincere, comunque lo si ottenga, saranno quest'anno davvero come ottenere punti salvezza. Punti che non sai quando ti ricapiteranno. Soprattutto quando gli altri con ogni rimpallo ti segnano mentre di fronte a te tutti i portieri si trasformano in Neuer. Te ne accorgi da quanto ci rimangono male i tifosi avversari che han perso la possibilità della vita nel momento giusto della storia. Dal modo in cui si ammutoliscono, cosa che non rifaranno neppure sotto per 4-0 nelle prossime gare. Tutti lì a sognare di essere il nuovo Benevento o il nuovo Empoli. Poi la Juve va via e si ritrovano di nuovo nel mondo reale, dove nessuno ti regala più nulla.

martedì 21 settembre 2021

Steve Hackett - Surrender of Silence [testi e traduzioni]


1. The Obliterati

(The oppressors and invalidators...
They know who they are)

1. Gli Obliterati

(Gli oppressori e gli invalidatori...
Loro sanno chi sono)


2. Natalia

(A Russian "Everywoman"...Many Natalias have passed this ways)

Moved by the spirit when her country was young
Natalia danced to the moon and the sun
Condemned as a heathen they stole her away
A priest lit her fire on her judgement day

A thousand years on, no chance to rest
Natalia's baby lay still at her breast
Begging for bread at the palace's gate
A royal bullet fired and sealed her fate

Oh Natalia, the woman you could be
Oh Natalia, a chance to set you free

Broken balalaikas, no chance to fly
Natalia dared to ask a man why?
From a red train Siberia bound
Her frozen body was never found

She cried out rejoicing, "Freedom at last!"
But her purse fell empty, again why she asked
A poisoned drink from a woman dressed in mink
Took Natalia's life, a cry in the wind

Oh Natalia, the woman you could be
Oh Natalia, a chance to set you free

lunedì 20 settembre 2021

#SerieA_21/22 4ª> #JuventusMilan 1-1 – Il Deserto del Sarà



La Juve è un Babbo Natale stacanovista, perché se è vero che "Natale quando arriva arriva" da noi piovono regali tutto l'anno. Tutto questo senza contare un livello di scarsezza di organico da far tremare i polsi alle varie Juve di Del Neri, Ferrara e Maifredi messi assieme. Sono purtroppo lontani i tempi in cui squadre del genere partivano per un mesetto di ritiro in monasteri sperduti nei boschi, assieme ad una buona dose di calci nel culo.
Maledirò per mesi e anni gli Juventini che schifavano Ronaldo, l'unico che ci ha tenuto a galla fino ad oggi. Oggi che siamo costretti a sperare in Morata, in Kulusevsky, Kean... Kean.. porco tutto. Mi viene il vomito se penso quando abbiamo corteggiato e quanto abbiamo faticato per comprare giocatori come Kean o Locatelli. In altri tempi avrebbero dovuto pagare loro noi per giocare con questa maglia. Giocatori che quando non erano alla Juve venivano osannati dai nostri peggio dei Pelé e dei Maradona. Nel solito schifoso gioco del quanto è bella l'erba del vicino.

Fa rabbia il totale menefreghismo di chi sa di non avere i soldi per fare una squadra degna di questo nome ma non ha dimostrato neppure l'impegno e l'ingegno, di saper fare di necessità virtù, che con i loro lauti stipendi avremmo preteso. Peggio dei gestori finanziari delle banche che devono pensare solo a far quadrare i conti. Un gruppo di mummie decrepite senza anima né passione.

Fa rabbia l'ignoranza di chi riesce a prendersela con l'allenatore, con Allegri (come contro qualsiasi altro allenatore ci fosse stato al posto suo in queste condizioni) che ha avuto l'unica colpa di accettare questo progetto fallimentare. Progetto fallimentare studiato e voluto a tavolino. Progetto fallimentare che farà danni enormi senza ricevere le adeguate sanzioni aziendali.

Rabbia per l'accozzaglia di giocatori forse degni più dell'Under 23 che di questa squadra. Senza uno straccio di attaccante degno della Serie A. Poiché il problema più grande continuo a pensare si trovi lì davanti, prima ancora che a centrocampo. Un attacco che riesce ad essere persino più scarso del nostro storico cruccio.

Perché le chiacchiere stanno a zero, quest'anno faremo la metà dei gol dello scorso anno. E già, perché in cinque gare, tra campionato e coppa, non siamo ancora stati capaci di segnare una merdina secca di gol nel secondo tempo. Non esiste la giocata singola. Non esiste un leader trascinatore. Bisogna affidarsi solo al gioco, senza poter sperare nel guizzo del campione, cosa che neppure alla Salernitana.

Alzi la mano chi sapeva che quel calcio d'angolo regalato da Rabiot sarebbe diventato gol. Ormai sono più prevedibili del meteo del deserto del Sahara. Un'aridità che secca gola e occhi. Un menefreghismo collettivo che indigna. Nessuno, nemmeno chi lotta per la salvezza dall'ultimo posto ha quest'atteggiamento sprezzante verso il gioco del calcio. Una dirigenza assenteista e stipendiata.

Una vergogna di proporzioni storiche. E mi fermo qui perché questo è l'anno in cui le chiacchiere non servono neppure a muovere l'aria in questa stanza. La voglia di perdere tempo con questa gente è davvero poca.

venerdì 17 settembre 2021

Steve Hackett - Surrender of silence


Credevamo proprio che Steve Hackett, almeno per quest'anno, avesse già dato. Nei primi mesi dell'anno infatti era uscito "Under a Mediterranean Sky", ennesimo lavoro appartenente al filone acustico del chitarrista. Perché va bene che, nonostante la veneranda età, parliamo di uno degli artisti in assoluto piú prolifici a livello di uscite, ma due album in un anno...
E invece no, qualche giorno fa Steve ti sforna questo Surrender of Silence, un album che non ha nulla in comune col precedente e che si inserisce nel filone delle uscite a carattere progressive rock dell'artista. E in questo caso rock é la parola giusta: piú che nei lavori precedenti in Surrender of Silence é presente un approccio ancora piú duro, a tratti perfino vicino al prog metal.
Già l'intro, della durata di un paio di minuti mette, in chiaro le cose presentandoci un riff che verrà ripreso in seguito dalla rocciosa, Fox's Tango. 

Per stessa dichiarazione di Hackett questo lavoro vuole essere un vero e proprio viaggio sonoro in un periodo nel quale viaggiare é diventato sempre piú complicato. Con Natalia allora, primo vero brano del disco, veniamo trasportati tra le steppe russe. Le citazioni agli artisti classici di quelle terre sono evidentissime e il taglio orchestrale finisce forse per appesantire un po' troppo un brano che comunque regala arie pregevoli, soprattutto nella seconda parte quando entra in campo la chitarra elettrica (voto 7)
Relaxation Music For Sharks (Featuring Feeding Frenzy) é Invece uno strumentale dall'introduzione (oltre che dal titolo) misteriosa, che si apre poi verso sonorità piú rock e tipicamente hackettiane (avete presente Please don't touch?). Nulla di mai sentito o di eccezionale ma il solito mestiere di Steve riesce a tenere in piedi il tutto brillantemente (voto 7).

Si stacca nettamente con Wingbeat (già fatta circolare da qualche tempo e quindi già nota), che ci regala uno Steve completamente immerso in sonorità tipicamente "World", genere che potrebbe sembrare distante dal chitarrista ma inseguito sempre piú di frequente negli ultimi tempi (dopo gli esperimenti non del tutto riusciti degli anni '80 con Till we have faces) e fatto suo. Le melodie dipinte dall' elettrica poi sono un marchio di fabbrica e ci stanno bene un po' su tutto, riuscendo ad arricchire un pezzo molto molto gradevole che cresce con gli ascolti (voto 7,5) 

Sì cambia immediatamente registro con la successiva The Devil's Cathedral. Un organo minaccioso infilzato da note stridule di sax ci introduce ad una composizione piuttosto oscura ma stavolta pienamente hackettiana che, per l'occasione, vede alla voce non Steve ma il fidato Nad Sylvan. Scelta azzeccata visto che come detto si tratta del pezzo piú progressive rock del disco, con la classica sfuriata chitarristica nella seconda parte del pezzo (voto 7,5)

Held in Shadows indurisce ulteriormente i suoni, con la chitarra elettrica a farla da padrone. Bello anche il lavoro di batteria che conduce il pezzo ad un crescendo potente e di grande effetto. Una delle composizioni dell'album piú immediatamente assimilabili e che restano subito impressi, grazie anche ad un ritornello (a piú voci) efficace e ad una seconda parte che riprende lo stile di Sleepers (uno dei suoi pezzi migliori degli anni recenti) ma con un incedere ancora piú rock (voto 8,5)

Ancora meglio fa la bellissima Shanghai To Samarkand. E' proprio in questi casi che ci viene in mente l'idea di "viaggio sonoro" prospettata da Steve. Gli 8 minuti e mezzo che ci aspettano sono infatti un insieme di atmosfere, ritmi, cesellature, profumi appartenenti a diverse zone geografiche che si alternano senza soluzione di continuità e senza mai apparire forzati. Un pezzo progressive nell'accezione piú radicale del termine, quasi tutto strumentale, in cui sono si sa mai cosa aspettarsi: ritmi orientali (che pescano anche da Spectral mornings), chitarre ora potenti, ora acustiche, ora dai ritmi sostenuti per poi distendersi in tappeti sonori rarefatti e misteriosi. Un brano da gustare con l'attenzione che merita (voto 10). 

Irrompe a quel punto col suo fragore la già citata Fox’s Tango e siamo dalle parti del metal. Basso e batteria pulsanti, riff massicci, una seconda parte pirotecnica nella quale Steve si lascia andare in assoli al fulmicotone. Una canzone che fa dell'accessibilità e del ritornello dei punti di forza, arricchiti da un testo a sfondo sociale. Niente male (voto 8,5)

Day Of The Dead mantiene le stesse caratteristiche "metalliche" speziandole con sonorità piú esotiche ed un cantato piú dimesso, risultando meno immediata all'ascolto. Un bel riff potente e una parte finale tambureggiante chiudono il quadro di una composizione particolare, da assorbire con gli ascolti, che sa regalare momenti pregevoli magari immediatamente non riscontrabili (voto 8-) 

Scorched Earth é, per contraltare, sicuramente il brano piú melodico del lotto, Uno di quelli dove Steve sa come toccare le giuste corde (della sua chitarra e del cuore dell'ascoltatore). Nulla di complesso o di eccessivamente progressive, solo una bellissima ballata fatta di uno stile riconoscibilissimo ed emozionante. Un ottimo modo per chiudere l'album (voto 9).
Esperanza infatti non é che una breve coda acustica, molto piacevole. 

Insomma quasi dal nulla Steve se ne esce con l'ennesimo disco che sa il fatto suo. Forse meno omogeneo di altri (come lo era stato il precedente), con una prima parte che fatica a carburare, ma che ancora una volta ci regala un pugno di composizioni di gran classe. Un album che si potrebbe dire che osa perfino (per quanto possibile) di piú dei precedenti, adottando generi e soluzioni apparentemente lontane dal musicista (metal, world music). Cosa si può chiedere di piú? 

Voto 8


mercoledì 15 settembre 2021

#UCL 21/22 H1> #MalmoeJuventus 0-3 - Tuesday Smile


Sono tempi, questi, in cui non c'è molto da fare gli schizzinosi. Poiché se 'il Malmö non è il Napoli" (come si è affrettato a precisare il solito Sabatini a Mediaset) noi siamo gli stessi che sono riusciti a perdere in casa con l'Empoli, che per farvi capire è lo squadrone che la giornata dopo le ha prese in casa dal Venezia... avessi detto Bayern di Monaco. Dimostrazione che c'è poco per gli altri da stare allegri per averci battuti, ma solo per averci beccati in questo periodo.

lunedì 13 settembre 2021

IRON MAIDEN - Senjutsu (TESTI E TRADUZIONI IN ITALIANO)

1. Senjutsu*

Beat the warning, the sound of the drums
Set the beacons afire for them all
Call to arms all the men far and wide
Have to fight now for dynasty, pride at stake

The invaders repel from the north
Keep out nomads who came from the plains
Northern grasslands awash with them all
Blocking the tribes that invade from the south of us

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall

Survive on ledges bitten in dust
Knowledge and virtue is stricken by lust
Really believe that they're coming for us
Dancing on graves of those who bled for us

Driven away by our endless desire
Defeat by anger and our greatest fire
Attack again and try as they might
Hold them again and see them running

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall

Hear them coming, ready now we wait
Must be steadfast, must be patient
Must believe in that we can win
What will save us? The great wall

Now under siege have the real strength to hold them now
Have to believe that we can repel them
Faith in the years our ancestors taught us
Have the belief that we can protect the wall

Try if they can, we will overthrow them
Fight to the last, they can never own us
Battle of wills, we'll fight to the last man
Honour our dead so they never fought in vain

Hold our fortune, avenge the merciful
Hold the great wall, never fall again
Arrows falling, dark oblivion
Live in spirit, live to tell our sons

Rallying round to the call
We can hear far away are the sound of distant drums
And they need everyone at the wall
So the day of our judgement has now begun to fall


1. Senjutsu

Batti l'avvertimento, il suono dei tamburi
Accendi i fari per tutti loro
Chiama alle armi tutti gli uomini in lungo e in largo
Devo combattere ora per la dinastia, l'orgoglio é in gioco

Gli invasori respingono da nord
Tenete fuori i nomadi che sono venuti dalle pianure
Le praterie del nord ne sono piene
Bloccando le tribù che invadono dal nostro sud

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

Sopravvivere su dirupi nella morsa della polvere
La conoscenza e la virtù sono attaccate dalla lussuria
Credo davvero che stiano venendo per noi
Ballando sulle tombe di coloro che hanno sanguinato per noi

Spinti via dal nostro desiderio senza fine
Sconfitti dalla rabbia e dal nostro fuoco più grande
Attacca di nuovo e tenta, come farebbero loro
Bloccali di nuovo e guardali correre

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

Ascoltali arrivare, ora pronti aspettiamo
Devi essere risoluto, devi essere paziente
Devi credere che possiamo vincere
Cosa ci salverà? Le grande mura

Ora sotto assedio dobbiamo avere davvero forza per contenerli
Dobbiamo credere che possiamo respingerli
La fede negli anni di cui ci narravano i nostri antenati
Dobbiamo credere che possiamo proteggere le mura

Che ci provino se possono, li rovesceremo
Combattete fino all'ultimo, non potranno mai possederci
E' una battaglia di volontà, combatteremo fino all'ultimo uomo
Onora i nostri morti affinché non abbiano mai combattuto invano

Custodisci le nostre fortune, vendica i misericordiosi
Difendi la grande muraglia, non cadere mai più
Frecce che cadono, oscuro oblio
Vivi nello spirito, vivi per dirlo ai nostri figli

Radunandoci a giungere della chiamata
Possiamo sentire distante il suono di tamburi lontani
Hanno bisogno di tutti alle mura
Quindi il giorno del nostro giudizio ha cominciato a scoccare

* dal giapponese "strategia", "tattica"

domenica 12 settembre 2021

#SerieA_21-22 3ª> #NapoliJuventus 2-1 – Prendi due paghi uno


Come recitava una vecchia pubblicità della Gessica Gelati negli anni ottanta: regali, regali, regali... Ma quali regali? Matarassino Szczesny, cappellino Kean, orologione zazzá. Perché a noi quest'anno non basta l'esser scarsi, nooo, noi dobbiamo proprio regalarle le partite. Perché noi, come si suol dire in Puglia, "non ce la facciamo mica dire la parola". Tre partite, tre fiere paesane del pesca e vinci.
Ci fai tu un regalo? Te ne diamo in cambio due noi, tipo rottamazione dell'usato. Prendi due paghi uno, c'è il fuori tutto in casa Juve. Saldi scansatevi.

No ma il problema era Ronaldo, era lui che ci bloccava, che ci tarpava le ali, vero? Roba che dovevano cacciare via tutti e tenersi lui giocando 1 contro 11. L'unico decente in questa marmaglia di struztruppen che ci ritroviamo. La Ciglia... Ramsete... Rabiola Bernardello... Szcznsmkitemmu'... Oh, ma sono del mestiere questi? Direbbe Checco Zalone. Ma che davvero a fine mese volete andare in banca a ritirare lo stipendio? Roba che il premio partita lo dobbiamo dare al portiere... Ma non al polacco con la sciatica, ma a quello che apre il cancello della Continassa la mattina, che ha il mutuo da pagare e l'ex moglie da mantenere. Quello si che è un portiere, non quel codice fiscale che se metti un citofono risparmi.

No, ma la colpa è di Allegri, eh già. Innanzitutto perché lo fa giocare, e su questo siamo d'accordo, ma poi anche perché i talebani han ripreso l'Afghanistan, che se non si fossero annoiati in questi venti anni di cortomusismo si sarebbero convertiti a Scientology per conoscere Tom Cruise e Flavia Vento.

Eh già, ma noi ci presentiamo a Napoli senza argentini, brasiliani, senza Chiesa, senza cresima e senza tutti i sacramenti. Ma la colpa è di Allegri, mica di Arrivabene e parte male! Quello è stato messo lì perché il ragionier Fantozzi aveva da fare. D'altronde che gli vuoi dire ad una società che per almeno due-barra-tre anni sa che se deve andare al Carrefour a fare la spesa la deve fare con i buoni pasto? Perché non venite a dirmi che non è tutto già preventivato. Paratici lo scorso anno se l'era quasi fatto scappare dopo la disfatta col Benevento, così quest'anno Agnelli al suo posto ha messo Mimì e Cocò, le star del film muto... Pare che gli senti dire una parola! Nedved ogni tanto mette su un disco registrato con un paio di frasi di circostanza e se la cava. Ma la colpa è di Allegri, eh già.

Gli altri tiran via giornate di squalifica a calciatori con la stessa abilità con cui tiran via calciatori dalle nazionali,perché papà deve fare l'esame del sangue e gli devo portare gli arachidi. Roba che era più onesta l'ASL di Napoli.
Noi invece ce ne freghiamo e diamo Dybala a chi non l'ha mai cagato di striscio ma giusto giusto ora lo voleva in panchina perché mancava il quarto per lo scopone. Stessa cosa per Kean, richiamato ora perché quell'altro doveva portare le nocelle al padre. Ooooooh oooooh oooooh. Ma che davvero fate?

L'unico guaio di Allegri, in tutta questa situazione, è che è (anche per sua stessa ammissione) é un aziendalista convinto, ed è stato messo lì per fare da parafulmine ad una società impegnata più coi bilanci che con le bilance, perché le sconfitte non pesano più come una volta. Allora Allegri deve star lì a prender schiaffi come Totò scambiato per Pasquale, che tanto lui mica è Pasquale, cosa vuoi che gliene freghi.

"Massimiliano noi ti abbiamo scelto perché tu devi fare quello che diciamo noi, tu non ti preoccupare se ti vendiamo Ronaldo, Falchetti e Mengoni, tu basta che ti salvi, poi per il resto ce la vediamo noi". Ma voi credete che la gente pisci col culo? Come se non sapessimo che è così. Allora è inutile persino prendersela o commentare questo pseudo campionato. C'e piu impegno quando si deve far finire una partita sul 6-0 che ristagna ancora al settantesimo, piove e non si vede l'ora di tornare sotto la doccia.

Il resto come al solito sono chiacchiere morte, il gioco, il vantaggio di Morata, la difesa, le zuppe e il pan bagnato. Di cosa volete che vi parli? Teniamoci Sznznsmsm fino a fine stagione, così avremo l'occasione di rivalutare quell'annata di Van Der Saar... Cos'altro vi devo dire?

sabato 11 settembre 2021

Them - serie TV - prima stagione (2021)


La questione razzismo, soprattutto in America, é una ferita sempre aperta. Non a caso nel corso degli anni si sono sempre piú moltiplicate le pellicole e le serie televisive che trattavano di questo argomento. Documentari, opere di denuncia, biopic, che stavano lí a documentare fatti storici o momenti significativi della nazione. Ma l'horror? Cosa c'entra un genere che storicamente é stato puro intrattenimento con una questione cosí delicata e da prendere con le molle? Non che all'interno del genere non siano mancate opere a modo loro socialmente impegnate e significative (gli zombie di Romero o Essi Vivono di Carpenter per citarne 2 a caso) ma la tematica del razzismo non é quasi mai stata il fulcro. E invece i recenti Get Out e Lovecraft Country, nel suo approccio totalmente differente alla questione (il primo in maniera piú sottile e insinuate, il secondo nella sua piú terrificante incarnazione splatterosa) hanno dimostrato che l'horror poteva essere un veicolo e anzi poteva osare molto di piú data la sua natura, senza paura di scioccare lo spettatore.

Them si inserisce in questo filone di opere scegliendo un approccio che é una via di mezzo. Non ha la grandiosità granguinolesca di Lovecraft Country o i colpi di scena e il terrore misterioso di Get Out. E' una serie TV che si concentra molto di piú sull'immediatezza, sullo scoprire le sue carte in maniera lenta e costante, senza grossi sussulti o ribaltamenti. Non é uno di quegli horror che fanno saltare sulla sedia o mettono angoscia, a tratti sembra di guardare una stagione di American Horror Story, ma senza le eccentricità e l'esagerazione di Murphy e soci.

mercoledì 8 settembre 2021

Iron Maiden - Senjutsu


Sono passati ben 6 anni da The Book Of Souls, penultimo album dei Maiden. Di acqua sotto i ponti ne é passata, eccome. Si potrebbe perfino dire che viviamo quasi in un'altra epoca. Ma basta ascoltare i primissimi secondi di Senjutsu, nuovo lavoro della metal band britannica, per sentirci a casa, come se questi 6 anzianotti vivessero in una loro dimensione dove le regole del tempo non funzionano allo stesso modo.
Bastano i colpi della batteria di Nicko McBrain per ritrovarci su sentieri noti: epici, guerreschi, cruenti, con una spruzzata (stavolta) di oriente. E' di questo che si ciba la title track, posta come opener, ad aprire le danze in maniera potente ma mai invadente, con il suo andamento costante, le poche variazioni, tra schitarrate furiose e tamburi. Il cantato profondo di Dickinson é la ciliegina su una torta appetitosa, ma il meglio deve ancora venire (voto 8,5).

"Stratego", il secondo estratto dell'album dopo Writing on the Wall, é, per contraltare, un pezzo molto diretto e puramente maideniano. Classico riff veloce ma non velocissimo che ci conduce ad una song che ha il compito di stamparsi subito in testa senza tanti fronzoli. Non c'é molto da dire, molto gradevole, fa il suo senza stupire (voto 7)
Subito dopo troviamo l'altro estratto dal disco, la già nota "Writing on the wall". Ancora una volta un Nicko sugli scudi conduce le danze e ci porta su sentieri noti ma piacevoli, con le chitarre che ci regalano una assolo molto riuscito. Il ritornello é impossibile da dimenticare, orecchiabile ma non banale (voto 7,5).

Dopo 2 pezzi piú brevi e canonici "Lost in a Lost world" prova a rialzare l'asticella della complessità (quasi 10 minuti di saliscendi). Inizio molto delicato ed inusuale con un Bruce grandissimo. Sembra quindi di trovarci di fronte ad una piacevole ballata. Niente di piú sbagliato. Appena scoccano i 2 minuti si parte con un riff, non immediatissimo ma puramente maideniano e una parte centrale che a tratti sembra evocare stancamente le atmosfere di A matter of life and death. Il senso si già sentito comincia a farsi però piú forte mentre i riff continuano ad alternarsi ed avvilupparsi senza soluzione di continuità. Si rischia insomma che le montagne russe del brano ci conduciamo soltanto alla confusione, se ne esce poi però in grande stile. Cosí come era cominciato il brano torna sui suoi passi, si addolcisce ma stavolta acquista epicità e il cantato dona al pezzo un finale di sicuro effetto. Ci troviamo di fronte insomma ad un pezzo difficile da giudicare, che alterna cose pregevoli ad altre che fanno storcere un po' il naso (voto 7+)

‘’Days Of Future Past’’ ci riporta su territori piú immediati, classici che piú classici non si può. Il riffaccione molto anni '80 non lascia dubbi, cosí come il pezzo. E' maiden sound, di quelli senza fronzoli e senza sorprese, senza pretese oseremmo dire, quasi da filler. Stratego e Writing fanno la stessa cosa ma decisamente meglio. Però non é proprio una ciofeca, quello no (voto 6,5)

"The Time Machine" ci riporta però al "metal progressivo" con un saliscendi che stavolta appaga. Chitarre aggressive e melodiche che ti entrano subito in testa. Nulla é lasciato al caso, ci troviamo di fronte alla classica galoppata alla maiden nella parte centrale, con Bruce molto convincente. Non c'é un attimo di tregua, tutto cambia ad ogni battito d'ali e si fa ora piú aspro e ora piú epico. Sicuramente il brano piú "progressivo" finora, ma allo stesso tempo é uno dei piú scorrevoli e assimilabili al primo ascolto (voto 8+)

La Seconda metà di questo Senjutsu si apre con un pezzo davvero davvero inusuale. "The darkest hour" dal titolo potrebbe far pensare ad un pezzo metallico potentissimo e oscuro. Pure l'introduzione delicata e acustica (con tanto di suoni di gabbiani in sottofondo) non sarebbe da prendere come un segnale definitivo. Niente affatto. L'intro ci conduce davvero stavolta ad una ballad sofferta e sentita, con un Bruce Dickinson perfetto (il pezzo sembra quasi uscito da un suo album solista). Bellissimo l'assolo di chitarre, uno dei migliori dei maiden da 30 anni a questa parte. Insomma molto molto bene, non quello che uno si aspetta ma davvero ben fatta (voto 8).

“Death Of The Celts” inizia anch'essa in maniera delicata, acustica, ma sappiamo che stavolta non possiamo assolutamente fidarci. La durata, l'incedere iniziale alla "The clansman" ci fa presagire già quello che arriverà. E puntualmente non veniamo smentiti. Epicità a pioggia come solo i Maiden sono in grado di creare. Pezzo potente ma molto melodico, dove Dickinson scompare per gran parte del tempo per lasciare spazio ai 3 chitarristi che sembrano battagliare per prendersi la scena. Siamo di nuovo dalle parti del metal progressivo. Ci sono pure le tastiere che donano al tutto un sapore particolare ed accompagnano Dickinson mentre ritorna per breve tempo per la parte finale simile all'intro.
Un pezzo insomma imponente e cangiante, come nella migliore tradizione del gruppo (voto 8,5).

“The Parchment” alza ancor di piú la posta (é il pezzo piú lungo di tutto l'album) : intro orientaleggiante e misterioso. Molto potente, massiccio, con un riff minaccioso e un cantato rabbioso. Il pezzo é sicuramente tra le cose piú pesanti di questo Senjutsu eppure non manca un certo spirito melodico, saranno le tastiere che donano al tutto ancora una volta un sapore progressivo o saranno le chitarre che, come da tradizione, riescono sempre a risultare gradevoli in qualsiasi veste. Ancora una volta sembra di assistere ad un "triello" tra chitarre pieno di cambiamenti e di epicità. Non c'é che dire, questi ultrasessantenni ci sanno fare, ancora. Certo i tempi di Ryme of the ancient mariner sono lontani ma il pezzo non sfigura di fronte ai piú storici per durata e complessità del gruppo (voto 9).

"Hell on earth" chiude il terzetto dei pezzi forti dell' album. Dei tre é sicuramente il piú melodico. La classica intro acustica, stavolta piú breve, ci conduce ad un crescendo col classico incedere galoppante e, ancora una volta, epico. Stavolta però siamo piú vicini al progressive che al metal. Il pezzo é infatti molto gradevole e pur nelle sue continue mutazioni mantiene un impianto melodico con un ritornello (?) davvero riuscito. Ma come detto il pezzo non ha una struttura canonica ed anzi fa sfoggio di invidiabile camaleonticità grazie anche alle tastiere che dipingono atmosfere a tratti perfino sognanti nonostante le tematiche del pezzo. Basti dire ad esempio che prima di entrare Dickinson il brano va avanti per 3 minuti e oltre quasi come fosse uno strumentale. Difficile chiedere di meglio. Bruce Dickinson appare perfettamente a suo agio poi in questo tipo di song. (voto 9)

Si chiude cosí in bellezza un lavoro ben suonato, dalla struttura ben definita (una prima parte dove i pezzi piú immediati la fanno da padrone ed una seconda parte piú complessa che flirta spesso col progressive), piú compatto del precedente, che non sconvolge per originalità ma coinvolge per il suo essere rassicurante.
Magari non ci sarà un pezzo destinato ad essere annoverato tra i classici dei classici e probabilmente neanche una nuova Empire Of The Clouds ma é un disco che non ha quasi mai momenti discutibili, un pregio non da poco.
I Maiden insomma sono tornati e sono ancora come li avevamo lasciati qualche anno fa. Scusate se é poco alla loro veneranda età.

Voto CD 1: 7,5
Voto CD 2: 8,5
Voto globale: 8+