Infinity is hard to comprehend
I couldn't hear those screams
Even in my wildest dreams
(Iron Maiden - Infinite Dreams)
Ce ne è voluto di tempo. Ad un certo punto sembrava davvero non fosse possibile trasporre Sandman sul piccolo schermo. Il fumetto di Neil Gaiman (sul personaggio della DC comics) infatti risale alla fine degli anni '80 e nel corso degli anni ha saputo trovare un seguito tra pubblico e critica tale da renderlo tra i fumetti più importanti e celebrati di sempre (lo stesso Stephen King ne è sempre stato un fan). Parliamo infatti di un'opera magniloquente e complessa, che mescola con disinvoltura filosofia, fantasy, misticismo, horror. Si può dire che è tra quei pochissimi fumetti che sono riusciti a superare la barriera dello scetticismo da parte della letteratura (sempre molto snob e restia a considerarli qualcosa di serio) e ad entrare a fare parte di essa. Non la semplice storia di un supereroe o una graphic novel che racconta le evoluzioni di un personaggio ma un insieme di racconti, spunti, riflessioni aventi per protagonisti gli "Eterni" e in particolare uno di questi: Sogno (o Morfeo), il re dei sogni appunto. Sogno costituisce il collante di una serie di storie che hanno per protagonisti umani e personaggi della mitologia, religione, letteratura, spesso tragiche o comunque poche volte dotate di un lieto fine.
Sandman insomma è sempre stato molto più di un semplice fumetto di culto, per molti fumettisti è una specie di vera e propria Bibbia, non stupisce quindi che ci sia stato per tanto tempo il timore di confrontarcisi e provare a portarla ad un tipo di pubblico che magari non ha mai letto un fumetto (oltre che agli esigentissimi fan pronti a distruggerne ogni minima variazione o libera interpretazione). Poi però ecco improvvisamente la leva: Netflix, David S. Goyer e lo stesso Neil Gaiman (nel ruolo di produttore esecutivo) ci consegnano il tanto atteso adattamento in questo 2022. Buco nell'acqua? Capolavoro? Nessuna delle due cose, ma siamo molto più dalle parti della seconda.