giovedì 16 maggio 2024

FINALE Coppa Italia 2024 – Atalanta 0-1 Juventus – Lieto Finale


Ci siamo presentati a questa Finale con il compito di evitare imbarcate e figure di merda. Il compito era arduo, ma nonostante Maresca e VAR direi che ci siamo riusciti. Dopo Juve-Salernitana in pochi avrebbero scommesso, anche solo un euro, su di noi, me compreso. Alla vigilia, lo stesso Gasperini ne ha accarezzato, non solo l'idea, ma anche la forma fisica di questa coppa, in spregio a qualsiasi antica superstizione calcistica. In molti abbiamo venduto la pelle di questa zebra prima del tempo. Invece siamo riusciti a scrivere la parola fine nella migliore calligrafia possibile. Finalmente. Chiudiamo uno degli anni più sciagurati della nostra storia, soprattutto per quanto concerne questo secondo quadrimestre, con un trofeo che rompe un digiuno durato tre anni.

lunedì 13 maggio 2024

Serie A 23/24 – 36ª Juventus 1-1 Salernitana – Per champions ricevuta


Inizio con un accorato appello dal desiderio utopistico: mercoledì restate a Torino. Risparmiateci la ciliegina esplosiva o tornerete a casa piangendo, "pulendovi le lacrime con le mutande" (cit. Nati con la camicia)

Dato che, con questa squadra, una parola è troppo e due sono poche, non mi va di perdere troppo tempo in analisi. Stiamo parlando di 15 punti in 15 partite e un pareggio in casa, sul finale, contro l'ultima già retrocessa, quando sai che la vittoria ti porta in Champions. Punto. Di fronte a questi numeri, il resto sono sole chiacchiere morte e arrampicate sugli specchi. Come quelle di Allegri, a cui andrebbe il premio faccia da culo, da dividere con chi continua a difenderlo solo per partito preso, proprio come prima lo si attaccava per lo stesso cieco motivo. Anche nel tifo siamo alla legge del contrappasso. Un tifo ormai ridotto a tifare se stesso, attaccato al più cieco opportunismo di curva e fondamentalismo da divano. 

lunedì 6 maggio 2024

SerieA 23/24 – 35ª Roma 1-1 Juventus – Circo Ma-X

Vengino signori, il circo è in città. Che vi divertiate o meno, alla fine del giro di giostra vi tocca un punto a testa, non più di questo. La somma che fa il totale è sempre più allucinantemente scarsa, ma si faranno andar bene anche questo pareggio.  Si son persino divertiti, a vederci azzuffare nel fango per un posto in Champions. Le loro risate rimbombavano per tutta l'Italia. Incapaci di vincere persino contro una Roma in turnover e stanca per le fatiche di coppa. Capaci di farci segnare persino da Lukaku, a porta libera. Uno che prima di ieri aveva si segnato solo su rigore. Un gol preso da polli, quali ormai siamo. Col loro portiere che si divide tra i miracoli che fa lui e le grazie che gli facciamo noi. L'unico a trottare è Chiesa, ma oltre al cross del pareggio non quaglia nulla di concreto. Sfortuna per il palo? Superstizioni da medioevo, qui c'è invece sistematica incapacità di segnare, reiterata e non casuale 

sabato 4 maggio 2024

Slow Horses - terza stagione (2023)


Guardare una puntata di Slow Horses è come assistere a combattimenti tra animali, in uno zoo. Ci sono i cani: membri qualificati dell'MI5, che hanno un posto rilevante nei servizi segreti e marcano il territorio con metodi aggressivi e privi di grossi scrupoli. Abbiamo poi conosciuto nelle prime due stagioni i ronzini: un gruppo male assortito di "perdenti", gente messa da parte perchè inaffidabile (causa dipendenze o errori gravi nell'adempimento delle loro funzioni)  o che ha perso il treno per la gloria e sta in disparte, in attesa della grande occasione che non arriva mai. Questo gruppo di reietti è guidato da Jackson Lamb (Lamb= agnello), direttore petomane, dedito al continuo turpiloquio e fan del mobbing sul lavoro. 
A questi si aggiungono come gruppo rilevante in questa stagione le "tigri": una organizzazione privata che proverà a scardinare gli equilibri in gioco. Ogni gruppo insomma è identificato con un calzante nome di animale, e come tale tende a comportarsi, in un continuo alterarsi di scaramucce e baruffe, che aumentano sempre più di livello.