Ci siamo presentati a questa Finale con il compito di evitare imbarcate e figure di merda. Il compito era arduo, ma nonostante Maresca e VAR direi che ci siamo riusciti. Dopo Juve-Salernitana in pochi avrebbero scommesso, anche solo un euro, su di noi, me compreso. Alla vigilia, lo stesso Gasperini ne ha accarezzato, non solo l'idea, ma anche la forma fisica di questa coppa, in spregio a qualsiasi antica superstizione calcistica. In molti abbiamo venduto la pelle di questa zebra prima del tempo. Invece siamo riusciti a scrivere la parola fine nella migliore calligrafia possibile. Finalmente. Chiudiamo uno degli anni più sciagurati della nostra storia, soprattutto per quanto concerne questo secondo quadrimestre, con un trofeo che rompe un digiuno durato tre anni.
Giusto, quindi, che anche Max si sfoghi e si tolga giacca, cravatta e sassolini dalle scarpe. Monumentale è stata la sua protesta contro la cricca arbitrale dopo l'espulsione. Fanculo i moralismi a targhe alterne, quelli che "i bimbi ci guardano", poiché sono gli stessi che hanno riso, sul primo piano della bambina fiorentina che dice "juve merda", in una gara in cui la Juve non c'entra neppure lontanamente e in cui gli animi erano ancora spenti. L'educazione si prende per prima dai genitori e poi da Allegri.
Mi sento da dargli l'amnistia anche per lo sfogo contro Giuntoli. Ci sta, siamo umani. Lo stesso Giuntoli ora senza di lui perderà un alibi importante, già dal prossimo anno. Così come è giusto che se ne vada, meglio per tutti se da vincente. Questo è un matrimonio che sarebbe dovuto finire molto prima, senza che si fosse arrivati al lancio degli stracci. Non lo meritavamo noi, un Allegri così, non la meritava lui, una situazione del genere, per la storia che abbiamo fatto assieme. Invece questa società ha tolto a lui anche l'ultima figuraccia, reclamandola per se stessa e esonerandolo a due giornate (inutili) dalla fine. Non è stata dunque capace di cacciarlo nelle sconfitte ma l'ha fatto (per ripicca) dopo una vittoria. Ma va bene così, ripeto, gli alibi sono finalmente finiti.
Sarebbe giusto che, quindi, ognuno di noi si spogliasse dell'orgoglio che indossa e applaudisse quest'uomo, approfittando del fatto che ci lascia. Non per il suo tramonto sportivo degli ultimi tre anni, ma per i suoi 14 trofei portati alla Juve, e soprattutto per un uomo che è sempre stato mandato da solo in battaglia a difenderci. L'unico che ci ha sempre messo la faccia, anche quando significava fare figure di merda nelle sue interviste, spesso patetiche come le ultime. L'unico che ha difeso la Juve in questi due anni, contro i Ceferini, gli avvocati con le cravatte azzurre, i Gravini e, soprattutto, nel silenzio assordante di questa società e di questa proprietà. Quello che abbiamo visto negli ultimi due anni al VAR, a parti invertite, avrebbe fatto volare più di una innocente giacca. Ieri poi è stata l'ennesima dimostrazione di cosa sia il VAR in Italia.
Se non riuscite a fare questo, mi dispiace dirvelo, ma siete voi a non comportarvi da signori, oltre che da uomini. Tra di voi infatti, non faticherò ad individuare quelli che (persino ieri) hanno tifato contro la propria squadra. Più vergognosi delle ultime prestazioni della Juve. Poiché io stesso ho ferocemente criticato allenatore, giocatori, dirigenza, arbitri e anche voi tifosi. Ma mai ho fatto il tifo per una sconfitta della mia stessa squadra. Questa Coppa Italia resterà nella bacheca bianconera, non solo dopo l'esonero di Allegri, ma anche dopo che il genere umano non sarà più su questa terra. In salute e in malattia, ricordate? Nel tifo più che nel matrimonio. Non abbiamo bisogno di un atto scritto per diventare tifosi di una squadra, basta un atto di fede. Ma non abbiamo neppure bisogno di prescrizioni mediche. Le critiche debbono essere sempre costruttive. Perciò dedico questo trofeo a tutti gli Avsim di questo mondo. Nella speranza che cambino finalmente squadra.
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