Prima o poi qualcuno dovrà pur togliersi le fette di panettone (Motta) davanti agli occhi e dare a Thiago quel che è di Thiago. Non posso sempre essere solo io quello che passa per l’antimottiano della situazione. Se fino all’altro ieri potevamo dare la colpa a Vlahovic che mangiava, a Danilo che si faceva bere, agli infortuni che ci mettevano a dieta, oggi l’ennesimo pareggio stagionale ha un solo chef e si chiama Thiago Motta. I suoi cambi, in questa gara, sono stati inqualificabili. Non è detto che l’avremmo vinta anche senza quelli, sia chiaro, ma di sicuro avremmo continuato a provarci. Invece ci siamo fermati mentre ci provavamo, come quel pazzo della barzelletta che supera 99 dei suoi 100 cancelli e poi torna indietro perché stanco.