06 dicembre 2013

Serie A 15> Bologna vs Juventus 0-2 – Venerdi 13

Tredici come le vittorie stagionali fino ad ora. Nella sera dell’onomastico di Babbo Natale, usciamo vittoriosi dal pantano di Bologna. Una partita con la mente impallata da un solo pensiero. Un motivetto che mischia Istanbul dei Litfiba alle note della Champions. 7 vittorie consecutive, 7 partite consecutive senza subire reti. Numeri impressionati, che in molti fanno finta di ignorare. Come l’anno scorso dopo la scoppola in casa con l’Inter, questa squadra ha avuto bisogno di una sconfitta, quella pesante e a tratti immeritata di Firenze, per diventare più spietata. Come Hulk Hogan che si rialzava dal tappeto e non si fermava più.

In campo però stasera il pensiero turco si è avvertito. Turnover per Antonio Conte che lascia in panca i pezzi pregiati e dona a Quagliarella Vucinic le luci della ribalta. Solita partenza sprint e quasi subito vantaggio di Vidal, che mette il puntino sulla i (del suo cognome) su un contratto appena firmato. Il Gol, come è naturale che sia, distrae però l’attenzione della Juve dalla gara. Inizia così un gioco di gestione confuso che da coraggio al Bologna, senza che questa si renda poi più di tanto pericolosa, oltre ai calci piazzati col solito Diamanti. Un Diamanti che lo capisce subito e passa a terra, volente o nolente, tutta la partita. Alla fine abbiamo il merito di riempire gli highlights con una buona quantità di azioni pericolose, anche se non offriamo una gara stilisticamente degna. Fino alla pietra tombale di King Kong Chiellini che da calcio d’angolo la infila e sembra dire: dai tutti a letto che è tardi! Anche questo drago è sconfitto.

Vucinic non riesce a restare in campo da titolare più di 38 minuti, costretto alla sostituzione per infortunio. Di li in avanti anche Quagliarella si avvierà sulla strada che porterà anche lui alla sostituzione. Alla fine si è comunque costretti a finire con Tevez Llorente, con i quali la stitichezza da gol (relativa alla partita) non cessa, anzi le occasioni si moltiplicano ma i gol si mangiano in tavolata. Tutto mentre l’arbitro ci dispensa una quantità di gialli solamente inferiore al numero totale di maglie dello stesso colore, molti dei quali scesi dal cielo come la canzone di Natale. Ci manca persino un rigore solare.

Archiviata la pratica prima del weekend, possiamo rilassarci e vedere correre glia altri. Già li pronti per la prossima decisiva sfida, inizio a tenere in caldo il mio posto a sedere per Martedì sera.

OLD BOY 2003 [VS] OLD BOY 2013 - Park Chan-wook [VS] Spike Lee

Inauguriamo oggi una nuova rubrica che chiameremo "Versus". Contrapporrà la recensione di un film a quella del suo Remake. Il primo ad aprire le danze è un film uscito ieri, Old Boy di Spike Lee, remake del suo omonimo Coreano girato nel 2003 da Park Chan-wook. Ripescando una vecchia recensione, presente sul web, del nostro Napoleone Wilson e affiancandola alla mia di oggi.
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Dipinto da molti come un capolavoro, questo Old Boy l'ho visto con la consapevolezza di dover assistere ad un film complesso, "forte", e che soprattutto richiedeva una certa dose di elasticità mentale.

La visione però sicuramente arricchisce, in un film che ci aiuta anche a cambiare un po' la prospettiva nei confronti del nostro modo di fare cinema (quello occidentale).

Old Boy è un film sulla vendetta, la vendetta nuda e cruda, anche quella che non ha molte ragioni per esistere, anche quella più spietata e dolorosa. Una vendetta che non teme il passare del tempo e ottenebra le menti dei protagonisti fino a diventare unica ragione di vita.

Ad un inizio lento e criptico fa seguito una seconda parte che lascia sbigottiti per quanto sia piena di "eventi" e di sorprese che scompaginano completamente la trama del film.
E' questa la cosa migliore della pellicola: la prima parte non lascia affatto presagire l'escalation alla quale assisteremo in seguito.

I colpi di scena sono assolutamente originali e niente affatto telefonati, anzi il deus ex machina nel finale lascia davvero di sasso e mette angoscia.
Alla fine si rimane quasi disorientati dopo aver visto il tutto, quasi come se ci fosse arrivato un pugno dritto allo stomaco e fossimo ancora incapaci di ragionare e di metabolizzare.

Dovessi dare un voto soltanto al colpo di scena e a quanto sia inaspettato gli darei 10.
Molte le parti violente, siamo dalle parti dello splatter, ben girate anche le scene di lotta, bravi gli attori, ottima la sceneggiatura a scatole cinesi dove alla fine sembra che (quasi) tutto quadri.

Ora le note dolenti.
1)Abituati alla mentalità occidentale, ci sarà difficile giustificare certi eccessi e inverosimiglianze nello sviluppo della trama.
Il film come una storia "mitologica". I tasselli entrano al loro posto, ma si ha la sensazione che il tutto sia troppo enfatizzato e romanzato per essere credibile.
2)In tv scorre la vittoria della Corea sull'Italia ai mondiali 2002 [!:-!]
Un buon film insomma, a mio avviso non un capolavoro assoluto come dipinto da molti, ma è un film che sicuramente va visto e che affascina.
Non entrerà probabilmente tra le mie pellicole preferite in assoluto ma mi ha fatto davvero un'ottima impressione

Voto 8
Probabilmente se fossi orientale il voto sarebbe decisamente più alto.



(a cura di Napoleone Wilson)
Remake hollywoodiano di un cult coreano di dieci anni fa, ricondito e riaggiustato da Spike Lee per i palati occidentali. Old Boy è uno di quei remake che più risentono del fatto di essere un remake. Perché essendo il titolo originale un gioco ben congegnato di colpi di scena, chi ha visto prima quello troverà questo come un lungo spoiler. Oltre ad ottenere una soluzione finale più politicamente corretta.

In una intervista in cui il regista parla del perché della sua scelta, tra le altre cose afferma: «perché agli americani non piace vedere film stranieri coi sottotitoli». Buon per noi allora che abbiamo degli ottimi doppiatori. Dovrebbero iniziare anche loro ad importare un po' di più. Potrebbero magari apprezzare un film con meno filtri di sceneggiatura.

Il nuovo OB è stato molto criticato e persino stroncato, in rete, a causa della variazione conclusiva. Evitato dunque il pugno nello stomaco che l'originale lasciava sui titoli di coda, a farne le spese è stato però il suo significato più profondo. Lee ha voluto incanalare il film sui binari della soluzione più plausibile, come se vedendo il film originale si fosse chiesto cosa si sarebbe potuto fare per evitare quell'epilogo, in un film già di per se molto disturbante. Ha voluto quindi renderlo più digeribile ai suoi connazionali. e magari anche farci un po' di soldi (anche con la massiccia marchiatura Apple).
Analogia gastronomica che ben ci sta, considerato quanta fatica fa lo stesso protagonista a digerire quel cibo cinese, con cui per vent’anni il suo aguzzino lo nutre. Quasi come se anche lui ci volesse dire quanto lo disturbasse quella mentalità eccessiva, tipica del pensiero orientale più atavico.

Arduo quindi il compito di quelli, come me, a cui il film alla fine non è dispiaciuto. Parafrasando il buon vecchio Bud Spencer in “I due superpiedi quasi piatti”, Preso allo spaccio Hollywoodiano non è che poi sia una ciofeca.

Uno perché Josh Brolin si districa bene nella parte. Due per un paio di scelte di personalizzazione non male. Come il cambio d’accoppiata vendicativa, padre per fratello con Padre per Padre (chi li vede capirà) o ad esempio l’eliminazione dell’articolato artifizio che porta all’innamoramento dei due personaggi. Tre perché in tal modo il valore della versione originale resta intatta e inarrivabile.

 Diciamo che questa è soltanto la sua versione alternativa, quella più fruibile dal grande pubblico (per quando possa essere anche questa molto pulp e cruda).
In fine, insomma, un cinefilo più smaliziato che vedrà prima la versione di Lee avrà di sicuro un’opinione più nobile di quella che ne avrà uno che la vedrà prima l’originale. L’occasionale invece faticherà persino a metabolizzare questa.

Ad ogni modo Spike Lee fuori dal ghetto non è però il genio che tutti apprezzano. La 25a ora è la 25a ora! E vestire Brolin dei panni dell’indagatore non avvicina questo film a quello.

Voto 7