Tredici come le vittorie stagionali fino ad ora. Nella sera
dell’onomastico di Babbo Natale, usciamo vittoriosi dal pantano di Bologna. Una
partita con la mente impallata da un solo pensiero. Un motivetto che mischia
Istanbul dei Litfiba alle note della Champions. 7 vittorie consecutive, 7
partite consecutive senza subire reti. Numeri impressionati, che in molti
fanno finta di ignorare. Come l’anno scorso dopo la scoppola in casa con
l’Inter, questa squadra ha avuto bisogno di una sconfitta, quella pesante e
a tratti immeritata di Firenze, per diventare più spietata. Come Hulk Hogan che
si rialzava dal tappeto e non si fermava più.
In campo però stasera il pensiero turco si è avvertito. Turnover per
Antonio Conte che lascia in panca i pezzi pregiati e dona a Quagliarella Vucinic
le luci della ribalta. Solita partenza sprint e quasi subito vantaggio di
Vidal, che mette il puntino sulla i (del suo cognome) su un contratto appena
firmato. Il Gol, come è naturale che sia, distrae però l’attenzione della
Juve dalla gara. Inizia così un gioco di gestione confuso che da coraggio al
Bologna, senza che questa si renda poi più di tanto pericolosa, oltre ai calci
piazzati col solito Diamanti. Un Diamanti che lo capisce subito e passa a
terra, volente o nolente, tutta la partita. Alla fine abbiamo il merito di
riempire gli highlights con una buona quantità di azioni pericolose, anche se
non offriamo una gara stilisticamente degna. Fino alla pietra tombale di King
Kong Chiellini che da calcio d’angolo la infila e sembra dire: dai tutti a letto
che è tardi! Anche questo drago è sconfitto.
Vucinic non riesce a restare in campo da titolare più di 38 minuti,
costretto alla sostituzione per infortunio. Di li in avanti anche Quagliarella
si avvierà sulla strada che porterà anche lui alla sostituzione. Alla fine si è
comunque costretti a finire con Tevez Llorente, con i quali la stitichezza da
gol (relativa alla partita) non cessa, anzi le occasioni si moltiplicano ma i
gol si mangiano in tavolata. Tutto mentre l’arbitro ci dispensa una quantità
di gialli solamente inferiore al numero totale di maglie dello stesso
colore, molti dei quali scesi dal cielo come la canzone di Natale. Ci manca
persino un rigore solare.
Archiviata la pratica prima del weekend, possiamo rilassarci
e vedere correre glia altri. Già li pronti per la prossima decisiva sfida,
inizio a tenere in caldo il mio posto a sedere per Martedì sera.
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