Inutile girarci intorno. Gran parte della fortuna di saghe videoludiche come Tomb Raider o Uncharted è dovuta alle loro "atmosfere "alla Indiana Jones. Il gusto per l'avventura, i misteri, l'esotismo mescolato con quel tocco di sovrannaturale, gli antichi templi pieni di segreti, i trabocchetti, le antiche maledizioni...Tutte caratteristiche inconfondibili che, se trasposte sulle nostre console o i nostri PC, ci permettevano di vivere quelle avventure in prima persona anche se impersonavamo protagonisti diversi da Indy, pur con dei tratti in comune.
Non che non fossero già usciti videogiochi dedicati al famoso archeologo (belli e pure di discreto successo) ma si trattava, già all'epoca di uscita di Tomb Raider, di veri e propri "reperti archeologici" al confronto, giochi che se propinati ad un videogiocatore a digiuno di storia videoludica, ci saremmo vergognati a definire come vera essenza delle avventure di Indiana Jones (anche perchè alcuni di questi appartenevano pure a generi bellissimi ma non esattamente l'essenza dell' immedesimazione). Altri poi ne uscirono, sulla scia del successo delle due saghe sopracitate ma non erano proprio il massimo.