La seconda fase del cosiddetto "Marvel Cinematic Universe" non è stata esattamente un successo. A dispetto delle ottime premesse, arrivati ormai quasi al culmine della sua evoluzione, la "Saga del Multiverso" ci ha lasciato in dote soltanto un paio di buoni film (i soliti Guardiani della Galassia e un discreto ultimo film su Spiderman) e (se escludiamo Hawkeye e Loki) delle deludentissime serie televisive, incapaci di raccogliere lo spirito e l'epicità di quanto fatto fino ad Endgame. Lo stesso Deadpool, nell'ultimo film dedicato al Mercenario Chiacchierone, in un ennesimo sfondamento della quarta parete, sulla questione ci va giù duro (pur con la sua consueta ironia) in uno slancio di autocritica.
Eppure non erano partiti male. Quel Wandavision, deputato ad inaugurare seconda fase e debutto del MCU, si rivelò una gradita sorpresa, capace di fare parlare a lungo di se. Tra l'altro parliamo solo di 3 anni fa, anche se sembrano passati secoli. Purtroppo la consueta bulimia da Marvel ci ha lasciato in dote altri 300 film e serie TV ingurgitati nel frattempo, molti dei quali del tutto superflui. 3 anni e molti prodotti usciti dopo, ecco arrivare Agatha All Along: nientemeno che uno spin-off della suddetta Wandavision. Ce n'era bisogno? No. Ma un po' si.