Così come per True Detective, la seconda stagione di Fargo era attesa al varco. Dopo una prima stagione sorprendentemente riuscita (anche se non priva di difetti), Noah Hawley era chiamato ad un compito piuttosto arduo: dare finalmente alla serie una sua autonomia, alzare la posta staccandosi dal cordone ombelicale del film dal quale era tratta e restare comunque fedele allo spirito e allo stile originario. Ci è riuscito? Sostanzialmente si.