La differenza tra la partita d’andata e quella di ritorno (al netto delle occasioni) ha un solo nome e si chiama Dusan Vlahovic. L’importanza di avere un freddo cecchino sotto porta si è sentita tutta, soprattutto in partite come questa, in cui prendi due gol del genere e per vincere quasi non te ne bastano tre, contro l’Empoli... e ho detto Empoli. Trovo assurdo che si debba soffrire anche contro la rappresentativa dei ferrovieri o quella dei metalmeccanici, anche dopo un doppio vantaggio. Pensate che tempi stiamo vivendo. Tempi in cui l’infermeria è più piena della panchina e sono sempre e solo i migliori quelli che ci vanno.