sabato 26 febbraio 2022

#SerieA 27ª - #EmpoliJuventus 2-3 - San Dusan


La differenza tra la partita d’andata e quella di ritorno (al netto delle occasioni) ha un solo nome e si chiama Dusan Vlahovic. L’importanza di avere un freddo cecchino sotto porta si è sentita tutta, soprattutto in partite come questa, in cui prendi due gol del genere e per vincere quasi non te ne bastano tre, contro l’Empoli... e ho detto Empoli. Trovo assurdo che si debba soffrire anche contro la rappresentativa dei ferrovieri o quella dei metalmeccanici, anche dopo un doppio vantaggio. Pensate che tempi stiamo vivendo. Tempi in cui l’infermeria è più piena della panchina e sono sempre e solo i migliori quelli che ci vanno.

Non so quali altre squadre di serie A avrebbero preso due gol del genere, che fanno il trittico con quello subito a Villareal. Una serie di disattenzioni difensive imbarazzanti, che ci sono già costate una miriade di punti in campionato. Sul primo gol una difesa intera non è riuscita a spazzarla, sul secondo lasciamo l’uomo solo che segna anche grazie a una mezza papera di Szczezny. Pensate quanti regali siamo capaci di fare agli avversari pur di tenerli in vita.

Per non parlare della timidezza mostrata nello stretto, nei duelli ravvicinati abbiamo paura anche delle mosche. Nessuno salta l’uomo e spesso si preferisce tornare indietro pur di non rischiare un passaggio in avanti… che spesso di sbaglia. Il patema d’animo che proviamo noi ai nostri giocatori sembra piacere. Masochisti e assetati di adrenalina come funamboli che attraversano un precipizio ad occhi chiusi. Qui non si tratta di essere o meno amanti del rischio, la maggior parte delle volte qui si tratta di essere o meno deficienti.

Ecco che il punto di riferimento offensivo è una manna dal cielo. Dusan entra praticamente in tutte le occasioni da gol della Juventus, anche quando fa l’assist-man per Zakaria. Spesso si rischia addirittura il lancio lungo dalla difesa pur di cercarlo, come chi lancerebbe una fune uncinata da un pantano per tirarsene fuori. Non ci fosse stato lui sicuramente sarebbe finita come all’andata o anche peggio. Nessun’altro attualmente sente la porta come la sente lui. Perciò stasera la vittoria è interamente merito suo.

Sarebbe stato davvero un peccato non vincere una partita del genere, per i passi falsi delle altre, perchè avrebbe reso inutile seguire Lazio-Napoli domani, per come si era messa col 3-1 per noi, ma soprattutto perchè sarebbe stato un peccato mortale sciupare un gol di Kean su assist di Rabiot. Una volta tanto che il cielo vuol farti questo miracolo non lo puoi sprecare.

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