Sta diventando sempre più raro assistere ad una serie TV che arriva alla sua conclusione "naturale". Eh sì, perchè viviamo in un'epoca nella quale vige una sorta di paradosso: hai raccontato tutto quello che volevi raccontare e lo hai fatto con una chiusura soddisfacente? Ti rinnovano la serie. Hai mostrato potenzialità da mettere però a frutto nelle stagioni successive? Te la cancellano. Il risultato è quindi una marea di serie "monche", con una o due stagioni che mostrano un qualcosa che non esisterà mai (quindi di fatto inutili) alle quali se ne aggiunge un'altra marea di serie che si chiudono bene ad un certo punto, ma poi sono composte da altre stagioni inutili, posticce, quando non in grado di annullare del tutto quanto visto in precedenza, distruggendo un prodotto altrimenti di ottimo livello. Altre addirittura vengono "recuperate" per poi andare avanti ed essere cancellate di nuovo dopo una sola stagione in più. E non sempre si tratta di discorsi legati alle semplici visualizzazioni da parte del pubblico. A volte una serie viene cancellata o rinnovata per motivi davvero ben poco comprensibili. Una gran bella confusione insomma, che rischia di disaffezionare il pubblico.
Tra le poche serie che si "chiudono bene" (per ora, ma come detto mai dire mai) possiamo citare sicuramente The Umbrella Academy, tratta dal fumetto omonimo di Gerard Way e Gabriel Bá, serie appartenente al filone "supereroi con super problemi".