A volte un'idea interessante, da sola, non basta. Recentemente avevamo recensito Russian Doll, serie che partiva da uno spunto non originale ma interessante (il loop temporale) e che col passare delle puntate riusciva a trovare sempre nuove soluzioni, sia visive che narrative. Living With Yourself prova a fare lo stesso.
Anche in questo caso lo spunto di partenza è di tipo fantastico/fantascientifico (il clone) e anche qui è possibile individuare un progenitore cinematografico ("Mi sdoppio in 4"), per quanto sicuramente meno cult e meno conosciuto. Se però nel primo caso le premesse venivano smentite dallo sviluppo, qui è l'esatto contrario: lo sviluppo è proprio quello che ci si potrebbe aspettare, senza guizzi, senza motivi realmente originali che varino la formula.