Ci sono giochi di cui si parla per anni, ben prima della loro uscita. E magari dopo essere stati rimandati per tanto tempo quando escono si rivelano pieni di bug, difetti, magagne (Cyberpunk 2077) oppure escono semplicemente fuori tempo massimo, vecchi filosoficamente e concettualmente, legati ad un'epoca che ormai non gli appartiene più (Duke Nukem Forever). E poi ci sono giochi, anche di case produttrici prestigiose, che escono così, di botto, senza sguinzagliare i mastini dell'hype. E magari si rivelano degni esponenti di un genere, innovativi perfino, per certi versi. Prendiamo il recente Hi-Fi Rush di Tango Gameworks: sapevi che erano bravi a fare i survival horror (The Evil Within, Ghostwire Tokyo), a gestire le atmosfere del folklore giapponese, la tensione, ma a sfornare gli action? Gli avreste dato due euro? E invece non solo ti producono un action più che discreto ma che possiede anche una caratteristica decisamente originale: Hi-Fi Rush è infatti un "action rhythm game". Non sono parole buttate a caso, qui la musica è essenza stessa del gameplay e dei combattimenti. Tutto ciò che accade a schermo è influenzato dal ritmo.