mercoledì 30 agosto 2017

La Nebbia (The Mist) - Stagione 1 [Serie TV 2017]

Si è appena spenta l'eco della delusione per La Torre Nera che ecco spuntare qua da noi, su Netflix, (in  America era già uscita a fine giugno su Spike) l'ennesima trasposizione di un opera di Stephen King, The Mist (in Italia "La Nebbia") . Si, proprio quel The mist lì, già trasposto per il grande schermo da Frank Darabont (The Walking Dead ma anche gli ottimi Il Miglio Verde e Le ali della Libertà)  nel 2007. Ce n'era proprio bisogno? In fondo dal film sono passati soltanto 10 anni, era davvero così necessario un "aggiornamento"? Se infatti per pellicole come La Torre Nera è quasi d'obbligo un approfondimento (8 libri spalmati in un solo film di 100 minuti sono quasi una beffa) qui invece parliamo in fondo di un racconto di 100 pagine, già riprodotto abbastanza bene e abbastanza fedelmente. Il film anzi si giovava di un finale a sorpresa che ancora oggi lo rende memorabile (amato e criticato proprio per quel "plot twist" agghiacciante e cattivo come pochi). Mettiamoci poi che se peschi da un autore come Stephen King e poi sgarri (ed è molto facile come cosa) la critica ti distrugge letteralmente senza pietà. Purtroppo per questo The Mist è andata proprio così: giudicato da molti come il peggiore telefilm della storia, una "cagata pazzesca" in realtà è soltanto una serie senza anima, mediocre, che non vuole osare laddove potrebbe farlo. C'è di peggio insomma ma c'è anche molto di meglio.



C'è un solo modo per salvare l'umanità, uccidere tutti a cominciare dai nostri cari

La trama è nota: una cittadina degli Stati Uniti all'improvviso viene avvolta da una fitta nebbia che al suo interno cela oscure presenze. Gli abitanti faranno di tutto per proteggere se stessi e i loro cari. In buona sostanza lo spunto di partenza è quello, non si scappa, pure le differenze appaiono solo un contorno (il protagonista ha ancora una moglie e invece di un figlio ha una figlia) eppure ci sono 2 grandi e sostanziali linee di demarcazione col film e col racconto.
Se la pellicola di Darabont era di fatto ambientata in un supermercato (riprendendo quindi il tema dell'assedio tanto caro a Carpenter) qui tutto è più "in grande". Non solo la location principale diventa un centro commerciale (quindi molto più spazioso e dislocato su più piani) ma ne vengono aggiunte di ulteriori: la chiesa, l'ospedale, la centrale di polizia. L'effetto "claustrofobia" va insomma a farsi benedire. Mettiamoci pure che i protagonisti per incontrarsi tra loro devono andare da una parte all'altra e avremo una serie di "viaggi" da uno di questi luoghi ad un altro in barba alla nebbia che dovrebbe ammazzarti appena metti piede fuori. Si, perchè qua se stai in macchina e vai veloce (è da vedere come fai visto che non si vede una cippa) te le cavi. Qui infatti sta l'altra sostanziale differenza tra questa serie e il film: la nebbia.

Non sono stato io a violentarti, anzi, ti sembrerà strano, ma c'è qualcosa che non va. Io non so cosa sia... ma mentre ti baciavo... mi sembrava di baciare... mia sorella. Tutto questo non ha senso, no?

Nel film del 2007 nella nebbia si celavano esseri giganteschi provenuti da chissà dove, in grado di ammazzarti in due secondi, di distruggere auto, di fare a pezzi intere cittadine. Una visione piuttosto Lovecraftiana e marcatamente horror. Qui invece "la nebbia" vorrebbe essere una cosa molto più "psicologica": non più esseri imponenti e ciclopici ma falene, piattole, ragni, insetti vari. Questi esserini mettono in scacco un'intera cittadina? Si, se assieme ad essi spuntano fuori visioni, allucinazioni e inganni. La gente di fatto impazzisce e si uccide a vicenda. Miete più vittime insomma l'uomo stesso che la Nebbia. Una tematica interessante se non fosse che a volte molta di questa follia appare eccessiva ed "improvvisata" tanto che viene più di una volta da pensare che questa nebbia in realtà contenga sostanze psicotrope in grado di rendere la gente scema. Pure nel film la nebbia era spesso uno spunto per mettere in campo tensioni e pazzia, ma essendo il luogo più ristretto e le persone in numero minore c'era spazio per una migliore caratterizzazione. Qui invece sostanzialmente pur avendo 10 puntate a disposizione ci sono troppi personaggi e sono troppo stereotipati. Le situazioni sono piene di clichè, il fatto di avere poi un cast non esattamente da oscar (a parte forse Frances Conroy, già vista in American Horror Story) non aiuta.

Però in fondo in fondo sta nebbia non mi sembra così fitta, sembra quasi un effetto speciale malriuscito di un telefilm

Mettiamoci poi che questa nebbia inspiegabilmente è pure un po' schizzinosa. Per via delle motivazioni spiegate sopra non uccide "a vista" ma un po' come gli va. A volte si, a volte no. Tanto che gli stessi protagonisti proveranno ad interrogarsi sul perchè di questo strano modo di fare della foschia, lo faranno però non razionalmente e sempre traendo conclusioni assurde ed illogiche. Quindi in buona sostanza si parla e ci si accusa molto e si "teme" poco. La tensione latita, così come gli spunti veramente horror (eppure 2/3 sequenze, nonostante degli effetti speciali di non primo piano, non sono male architettate e si giovano pure di una fotografia puntuale) tanto che in buona sostanza si potrebbe parlare di una serie drammatica più che orrorifica, non fosse per quelle 2/3 scene splatter (verrebbe da dire quasi fuori posto in una serie così, quando invece sono tra le cose migliori).
Aggiungiamoci un finale davvero poco riuscito (a differenza del film), che lascia tutto in sospeso, che non sa nemmeno di finale di stagione quanto più di un semplice finale di puntata (per una serie che non si sa se verrà rinnovata) e il quadro è completo

The Mist quindi è un flop? Si. E' la peggior serie della storia come sostengono molti? No, è semplicemente una serie superflua, guardabile ma a mente sgombra, che non offre nulla di più rispetto al film di 10 anni fa (qualcosa di meno si). Uno sguardo glielo si può dare, sempre che riusciate a guardare oltre la foschia.

PRO

- Lo spunto di partenza è sempre affascinante
- 2/3 scene splatter ben costruite
- Non dura molto

CONTRO

- Caratterizzazione insufficiente e personaggi stereotipati
- Trama ai minimi storici e 0 "approfondimenti"
- Finale mal ideato

Voto 6

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