giovedì 30 giugno 2022

The Umbrella Academy - terza stagione - serie TV (2022)


Per anni i film e le serie sui supereroi hanno monopolizzato le nostre sale e i nostri schermi, grazie soprattutto alle opere tratte dai fumetti della Marvel. Ad un certo punto si è arrivati ad un punto di saturazione che ha fatto desistere molti, molti altri invece sono rimasti fedeli al genere ma si sono buttati su qualcosa che variasse la formula in modo radicale, che raccontasse quel mondo in un modo totalmente diverso. E' qui che si inseriscono serie TV di grande successo come The Boys, che prendono il classico immaginario supereroistico e lo rivoltano come un calzino, con un opera dissacratoria estrema e altamente divisiva. I supereroi non sono degli esseri divini, ma semplici uomini dotati di poteri, per quale motivo quindi dovrebbero essere buoni e altruisti e non invece degli stronzi? Questo è il concetto.
In un certo senso è anche un po' quello che prova a fare The Umbrella Academy, con intenti meno eccessivi ed estremi ma l'obiettivo è comunque quello di dissacrare quando non di parodizzare direttamente il mito del supereroe. Chi lo dice che i poteri debbano essere per forza tutti fighi o utili, per quale motivo non si possono assumere dei poteri irritanti o quasi irrilevanti (almeno in apparenza)?

domenica 26 giugno 2022

5 motivi per i quali Peaky Blinders è una serie imperdibile

E' terminata da poco l'epopea di Thomas Shelby e dei suoi Peaky Blinders (almeno dal punto di vista "televisivo"), una serie che ha rimescolato gli stilemi "gangsteristici" fino a renderli personali, dotati di un fascino peculiare. Ma quali sono state le caratteristiche distintive che hanno reso la serie tra le più riconoscibili degli ultimi anni? Ecco 5 motivi per i quali è una serie imperdibile.


1) L'epoca 
Nell'abito televisivo sono tantissime le serie TV basate su famiglie criminali (I Soprano, i Sons of Anarchy ecc.) ma quante sono ambientate negli anni 20/30? Pochissime. Qui si combatte come lo si faceva 100 anni fa e il "business" si scontra spesso con la necessitá dei meno abbienti, gli ultimi, coloro che nella vita hanno spesso un'unica scelta, il crimine o la fame. Un approccio molto più "politico" insomma a certe tematiche, che ha in Tom Shelby l'eroe e l'antieroe della situazione: un mezzo "zingaro" venuto dal nulla che si è costruito assieme alla famiglia un piccolo impero (naturalmente da difendere costantemente col sangue) e che si scontra costantemente col potere e i politici dell'epoca...a parole e con le armi.


2) L'ambientazione
Messe da parte le classiche contraddizioni della provincia americana o i redneck e gli sbandati a stelle e strisce qui ci aggiriamo nella polverosa Inghilterra tra le due guerre. Le viuzze antiche, i pub, il porto, i centri scommesse dell'epoca. Tutto è molto più riconoscibile e urbano. Le stradine e i fumi di Birmingham rappresentano più che una semplice ambientazione, sono vivi e abitati da tradizioni e regole lontane nel tempo eppure familiari, immediatamente intellegibili, più "europee" e quindi più facilmente credibili per noi.


3) Il respiro shakespeariano.
Non può essere un caso vista la natura profondamente inglese dell'operazione. La cifra stilistica qui è un costante utilizzo (oltre alle ovvie scene di violenza) di tematiche shakespeariane: tra drammi familiari, dilemmi morali, una fascinazione costante per la morte incombente (e per l'epicitá della messa in scena) esorcizzata spesso attraverso un tribalismo ancora non del tutto eliminato  e una ritualitá antica. Il sacro si mescola al profano, la cruda realtá si scontra spesso con antiche credenze gitane, ma l'unica costante sembra essere il lutto e il non riuscire a venire a patti col proprio passato.


4) Le musiche
Anacronistiche, totalmente fuori dal tempo eppure perfette per contribuire a dipingere il mondo nel quale sono immerse. Pulsanti, stridenti, indulgono in schiattarrate furiose, lamenti o strepiti punk. Musica che sarebbe arrivata da quelle parti solo 40/50 anni dopo e che invece si adagia perfettente su quei vestitoni neri, i cappotti polverosi lambiti dalla pioggia e la cenere costante delle sigarette accese. Musica spesso disperata che dipinge situazioni disperate, sensazioni simili anche a distanza di mezzo secolo.


5) Il protagonista
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Tommy Shelby è un personaggio indecifrabile, immerso costantemente nelle sue riflessioni e i suoi (famosi) monologhi. Un uomo tormentato dai suoi demoni costantemente, un violento, criminale ed assassino eppure capace di gesti nobili, intelligente, dall'innata capacitá dialettica. Furioso eppure meditativo, ben diverso dall'anima impetuosa e viscerale del fratello maggiore (e che infatti vivrá costantemente alla sua ombra). Tom è una specie di fantasma che si aggira per le vie della cittá, col suo cappotto e la sigaretta costantemente in bocca, che aspetta costantemente il momento della sua fine ma ha comunque in testa milioni di pensieri sul futuro. Non si capisce mai perfettamente dove voglia arrivare, i suoi piani prevedono sempre 3/4 strade secondarie che inevitabilmente prenderá. Alcuni lo chiamano "il diavolo" e, sebbene non lo sia, chi gli sta vicino troppo a lungo finisce inevitabilmente per bruciarsi, alla fine forse perfino la morte. 

mercoledì 15 giugno 2022

Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer) - serie TV (2022)


Si, d'accordo, Avvocato di difesa è il titolo italiano del romanzo di Michael Connelly, ma resta un titolo banalissimo, poco evocativo, per nulla efficace quanto l'originale: The Lincoln Lawyer. Non solo il titolo ovviamente rendeva interessante il romanzo e il film che ne fu tratto, ma anche un protagonista sfaccettato, carismatico, col quale si entrava immediatamente in sintonia: un avvocato dai mille problemi e con qualche fantasma del passato col quale fare i conti ma dotato di buon cuore, onesto con i propri clienti e sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. Il suo tratto distintivo? Il lavorare per gran parte del tempo non in un ufficio ma all'interno di una macchina (una Lincoln appunto) targata NTGUILTY (non colpevole). E poi era interpretato sul grande schermo da Matthew McConaughey proprio nel suo periodo di massima ascesa, quello che poi condurrá alla prima stagione di True Detective. Ero moderatamente curioso quindi di vedere la trasposizione seriale del noto avvocato su Netflix, pur sapendo che ci sarebbero state alcune differenze.

venerdì 10 giugno 2022

The Boys Presents: Diabolical - serie TV (2022)


Così come è accaduto per Netflix, anche Amazon Prime Video per le sue serie di maggior successo ha cominciato ad adottare un approccio diverso da quello degli esordi: si sono sempre più moltiplicate le serie TV che arrivano "a pezzi" anziché in un'unica soluzione. Un approccio che era stato già utilizzato, ad esempio, a partire dalla seconda stagione di The Boys è stato quello di rilasciare le prime 3 puntate assieme per poi proseguire con un episodio a settimana. Stessa cosa per la stagione seguente.

Se quindi la serie principale è appena giunta sui nostri schermi ci vorrà un po' prima di vedere il finale della terza stagione. Nell' attesa però si può recuperare (se non lo avete già fatto) un interessante spin-off/antipasto pubblicato qualche mese fa: Diabolical. Si tratta in pratica di una serie antologica di animazione che vede alternarsi stili e registi diversi che hanno un solo filo conduttore: il mondo "antisupereroistico" creato da Garth Ennis. Inutile dire che l'idea sembra perfettamente sensata visto che di fatto The Boys è una serie tratta da un fumetto: l'animazione non può che essere quindi la sua naturale prosecuzione.

venerdì 3 giugno 2022

Strangers Things - quarta stagione (parte 1) - (2022)


Sono lontani i tempi nei quali una serie TV era sinonimo di lunghissime stagioni, fatte di 20/25 puntate, ognuna a se stante, da guardare rigorosamente una volta a settimana. L'avvento di Netflix e soci, con il formato streaming ci ha messo a disposizione "tutto e subito", sdoganando il fenomeno del binge watching che ha distrutto totalmente il "senso di attesa" per la puntata seguente ma ha reso possibile un modo totalmente nuovo di fruire i prodotti seriali. Non che non esista ancora chi resta ancorato ai vecchi stilemi, ma ormai le grandi produzioni sembrano aver abbandonato quel format. 
Complice però la crisi di ascolti e di ricavi negli ultimi anni si è sempre più moltiplicata una terza via: la stagione in due parti. Quella che a metà si ferma dopo il cosiddetto mid-season finale e torna dopo un po': un mese, due, sei...In questo modo si limitano i costi e si mantiene alta l'attenzione del pubblico nei confronti di una serie per un tempo maggiore.
Lo abbiamo visto recentemente con serie come Ozark o Better Call Saul, ma per Stranger Things le cose sono andate un po' diversamente.