domenica 26 giugno 2022

5 motivi per i quali Peaky Blinders è una serie imperdibile

E' terminata da poco l'epopea di Thomas Shelby e dei suoi Peaky Blinders (almeno dal punto di vista "televisivo"), una serie che ha rimescolato gli stilemi "gangsteristici" fino a renderli personali, dotati di un fascino peculiare. Ma quali sono state le caratteristiche distintive che hanno reso la serie tra le più riconoscibili degli ultimi anni? Ecco 5 motivi per i quali è una serie imperdibile.


1) L'epoca 
Nell'abito televisivo sono tantissime le serie TV basate su famiglie criminali (I Soprano, i Sons of Anarchy ecc.) ma quante sono ambientate negli anni 20/30? Pochissime. Qui si combatte come lo si faceva 100 anni fa e il "business" si scontra spesso con la necessitá dei meno abbienti, gli ultimi, coloro che nella vita hanno spesso un'unica scelta, il crimine o la fame. Un approccio molto più "politico" insomma a certe tematiche, che ha in Tom Shelby l'eroe e l'antieroe della situazione: un mezzo "zingaro" venuto dal nulla che si è costruito assieme alla famiglia un piccolo impero (naturalmente da difendere costantemente col sangue) e che si scontra costantemente col potere e i politici dell'epoca...a parole e con le armi.


2) L'ambientazione
Messe da parte le classiche contraddizioni della provincia americana o i redneck e gli sbandati a stelle e strisce qui ci aggiriamo nella polverosa Inghilterra tra le due guerre. Le viuzze antiche, i pub, il porto, i centri scommesse dell'epoca. Tutto è molto più riconoscibile e urbano. Le stradine e i fumi di Birmingham rappresentano più che una semplice ambientazione, sono vivi e abitati da tradizioni e regole lontane nel tempo eppure familiari, immediatamente intellegibili, più "europee" e quindi più facilmente credibili per noi.


3) Il respiro shakespeariano.
Non può essere un caso vista la natura profondamente inglese dell'operazione. La cifra stilistica qui è un costante utilizzo (oltre alle ovvie scene di violenza) di tematiche shakespeariane: tra drammi familiari, dilemmi morali, una fascinazione costante per la morte incombente (e per l'epicitá della messa in scena) esorcizzata spesso attraverso un tribalismo ancora non del tutto eliminato  e una ritualitá antica. Il sacro si mescola al profano, la cruda realtá si scontra spesso con antiche credenze gitane, ma l'unica costante sembra essere il lutto e il non riuscire a venire a patti col proprio passato.


4) Le musiche
Anacronistiche, totalmente fuori dal tempo eppure perfette per contribuire a dipingere il mondo nel quale sono immerse. Pulsanti, stridenti, indulgono in schiattarrate furiose, lamenti o strepiti punk. Musica che sarebbe arrivata da quelle parti solo 40/50 anni dopo e che invece si adagia perfettente su quei vestitoni neri, i cappotti polverosi lambiti dalla pioggia e la cenere costante delle sigarette accese. Musica spesso disperata che dipinge situazioni disperate, sensazioni simili anche a distanza di mezzo secolo.


5) Il protagonista
.
Tommy Shelby è un personaggio indecifrabile, immerso costantemente nelle sue riflessioni e i suoi (famosi) monologhi. Un uomo tormentato dai suoi demoni costantemente, un violento, criminale ed assassino eppure capace di gesti nobili, intelligente, dall'innata capacitá dialettica. Furioso eppure meditativo, ben diverso dall'anima impetuosa e viscerale del fratello maggiore (e che infatti vivrá costantemente alla sua ombra). Tom è una specie di fantasma che si aggira per le vie della cittá, col suo cappotto e la sigaretta costantemente in bocca, che aspetta costantemente il momento della sua fine ma ha comunque in testa milioni di pensieri sul futuro. Non si capisce mai perfettamente dove voglia arrivare, i suoi piani prevedono sempre 3/4 strade secondarie che inevitabilmente prenderá. Alcuni lo chiamano "il diavolo" e, sebbene non lo sia, chi gli sta vicino troppo a lungo finisce inevitabilmente per bruciarsi, alla fine forse perfino la morte. 

Nessun commento: