01 giugno 2023

Fast X - Louis Leterrier - ovvero omoni che giocano con le macchinine.


Da tempo Fast and Furious ha smesso di essere semplicemente un film tamarro sulle macchine. E' ormai da tempo un vero franchise al pari delle saghe Marvel, con tanto di comparsate, cliffhanger, rimandi, corsi e ricorsi, gadget, spin-off, frizzi e lazzi. E come i film della Marvel ha perso ormai da tempo ogni pretesa di realismo (se mai ce lo ha avuto). Parliamo di un giocattolone pieno di esplosioni e cazzotti e bum e bam, dove Vin Diesel può planare sulle macchine in movimento, cadere con l'auto da aerei in volo senza farsi un graffio, sbattere (sempre con la macchina) sui muri come in auto-scontro per rimbalzare sul nemico, gettarsi a capofitto giù da una diga che sta crollando...E' un supereroe e giá nei film precedenti è stato messo in chiaro (anche con riferimenti "meta" manco tanto velati) che nulla gli è precluso, così come ai membri della sua "famiglia" che magari rimediano qualche ammaccatura in più e poco altro. Arrivati insomma al decimo capitolo questa cosa è assodata e anzi lo scopo di ogni film è proprio spingersi sempre più in lá con le tamarrate esagerate e quest'ultimo capitolo non fa eccezione.

In Fast X abbiamo ad esempio Toretto e soci che giocano una partita di Rocket League "dal vivo", con una bomba gigante a forma di pallone, per le strade di Roma. Il nemico ha infatti individuato come "porta" l'entrata di Piazza San Pietro e il nostro Dom dovrá mantenere la rete inviolata a tutti i costi (una scena che nemmeno nei sogni più bagnati di Massimiliano Allegri). Manco a dirlo Dom vince la partita e salva il Vaticano (minacciato appunto dal suddetto bombone). Il nerboruto salva quindi Roma e la Chiesa tutta, riuscendo laddove neppure il papa aveva osato. Potremmo quasi chiamarlo "Don" Toretto, viste le sue capacitá di dialogare col divino e sfidare le leggi del fato, della fortuna e della fisica.