Sugar è una serie spiazzante e ambigua, che ama depistare continuamente lo spettatore. In superficie si mostra in un modo ma poi se andiamo a vedere è sempre qualcos'altro. E' un omaggio ad un genere ormai vetusto, al quale appartiene pienamente, ma è modernissimo nelle ambientazioni e nei messaggi che lancia. Ci fa immaginare uno sviluppo e poi all'improvviso diventa una roba totalmente differente, tanto diversa che le recensioni pubblicate dopo il rilascio delle prime puntate sono invecchiate davvero maluccio, quasi descrivessero qualcos'altro (i giudizi si danno solo alla fine). E' una serie, eppure è costantemente imbevuta di citazioni cinematografiche, in un costante rimando a scene di film iconici degli anni 40/50. In più anche la trama sguazza costantemente negli omaggi alla celluloide: sia concettualmente (lo sviluppo, almeno iniziale) che a livello di ambientazioni (le lussuose ville hollywoodiane, così sfarzose e ambite ma piene di segreti e crimini inconfessabili). Sugar insomma è un prodotto immerso nel passato che omaggia e riverisce, eppure è allo stesso tempo un qualcosa di innovativo ed originale, uno strano mostro di Frankenstein che funziona alla grande, a patto che non siate fan della linearità assoluta e che amiate i coup de theatre.
27 maggio 2024
Sugar - serie TV (2024)
Pubblicato da
Napoleone Wilson
Sugar è una serie spiazzante e ambigua, che ama depistare continuamente lo spettatore. In superficie si mostra in un modo ma poi se andiamo a vedere è sempre qualcos'altro. E' un omaggio ad un genere ormai vetusto, al quale appartiene pienamente, ma è modernissimo nelle ambientazioni e nei messaggi che lancia. Ci fa immaginare uno sviluppo e poi all'improvviso diventa una roba totalmente differente, tanto diversa che le recensioni pubblicate dopo il rilascio delle prime puntate sono invecchiate davvero maluccio, quasi descrivessero qualcos'altro (i giudizi si danno solo alla fine). E' una serie, eppure è costantemente imbevuta di citazioni cinematografiche, in un costante rimando a scene di film iconici degli anni 40/50. In più anche la trama sguazza costantemente negli omaggi alla celluloide: sia concettualmente (lo sviluppo, almeno iniziale) che a livello di ambientazioni (le lussuose ville hollywoodiane, così sfarzose e ambite ma piene di segreti e crimini inconfessabili). Sugar insomma è un prodotto immerso nel passato che omaggia e riverisce, eppure è allo stesso tempo un qualcosa di innovativo ed originale, uno strano mostro di Frankenstein che funziona alla grande, a patto che non siate fan della linearità assoluta e che amiate i coup de theatre.

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