Avevamo chiuso la recensione della prima stagione di Sneaky Pete con una considerazione: probabilmente sarebbe stata più azzeccata una stagione autoconclusiva, c'è infatti il rischio che questo tipo di produzioni (è insito nel genere) finiscano per diventare ripetitive e spesso la parodia di se stessi (vedi le ultime stagioni di Dexter). Il reiterare certe soluzioni, alcuni escamotages classici, rendere alcuni personaggi sempre più sprovveduti ma sempre più fortunati nel farla franca o scampare alla morte (vedi sempre le ultime stagioni di Dexter) quando invece prima erano ingegnosi, sono tutte possibilità che bisogna mettere in conto una volta che si decide di far durare una serie di quel genere per più stagioni. Rischio quindi che si può applicare perfettamente anche a Sneaky Pete. Torna quindi il gangster che tiene il nostro Marius/Pete sotto scacco, tornano i suoi "complici", torna il piano per sgraffignare il bottino del gangster magari levandoselo definitivamente dai piedi, torna la famiglia "finta" da tenere buona per poter fare il colpo... Ci troviamo insomma davanti al classico more of the same: situazioni assimilabili a quelle della prima stagione però elevate al quadrato: più
personaggi, più segreti, più situazioni bizzarre, più grane da risolvere, colpo più in grande stile...Si nota insomma a tratti una maggiore esagerazione e una certa confusione nel dipingere le varie sottotrame. Il risultato è una seconda stagione meno lineare e più precaria ma che alla fine funziona lo stesso grazie alla forza dei personaggi. Però non c'è Bryan Cranton.