Osannato dopo una prima stagione stilosa ma piuttosto ruffiana per poi venire messo da parte quando i nodi vennero al pettine dopo la seconda stagione. Questo in breve il destino di Mr. Robot: essere tradito dalla sua stessa capacità di sembrare più di quello che era. Eppure gli spunti interessanti c'erano, bisognava soltanto aggiustare la mira e aggiungere più sostanza, più "empatia" con i personaggi, più coinvolgimento, rendendo la serie meno ingenua e più centrata. Per fortuna è proprio quello che accade in questa terza stagione della serie tv di Sam Esmail: un prodotto che non rinuncia ai suoi tratti distintivi ma che finalmente fa un passo in avanti nella giusta direzione, riuscendo ad intervenire proprio sui tasti dolenti che affossavano le grandi ambizioni che ci si prefiggevano nei primi 20 episodi.