Osannato dopo una prima stagione stilosa ma piuttosto ruffiana per poi venire messo da parte quando i nodi vennero al pettine dopo la seconda stagione. Questo in breve il destino di Mr. Robot: essere tradito dalla sua stessa capacità di sembrare più di quello che era. Eppure gli spunti interessanti c'erano, bisognava soltanto aggiustare la mira e aggiungere più sostanza, più "empatia" con i personaggi, più coinvolgimento, rendendo la serie meno ingenua e più centrata. Per fortuna è proprio quello che accade in questa terza stagione della serie tv di Sam Esmail: un prodotto che non rinuncia ai suoi tratti distintivi ma che finalmente fa un passo in avanti nella giusta direzione, riuscendo ad intervenire proprio sui tasti dolenti che affossavano le grandi ambizioni che ci si prefiggevano nei primi 20 episodi.
Dopo gli eventi del 9 maggio il mondo è piombato nel baratro, più simile ad uno scenario dipinto in libri come 1984 che al un luogo ideale e libero sognato da Elliot e soci tempo prima. La Dark Army è sempre più potente e la sua minaccia è molto più concreta e meno nebulosa. Il mondo ormai è stritolato dalla morsa delle grandi corporazioni e oltre a farne le spese la gente comune lo stesso accade per i nostri hacker che, traditi dalla loro ambizione, sono diventati ricercati perchè giudicati capri espiatori. Dovranno quindi non solo sfuggire alle oscure macchinazioni di White Rose e soci ma lo dovranno fare nell'ombra perchè la polizia è ormai sulle loro tracce. Come al solito però non sarà tutto o bianco o nero perchè i personaggi saranno come pedine in un gioco più grande che li porterà a prendere decisioni difficili anche mettendo a rischio i propri cari. Elliot poi si ritroverà come al solito a fronteggiare se stesso/MR. Robot, stavolta però "dall'esterno": MR. Robot infatti deciderà di abbandonarlo definitivamente e di andare per la sua strada costringendolo a vivere costantemente due vite separate, nelle quali ognuno non conoscerà le mosse dell'altro se stesso.
"Elliot ci ha visto, ha visto dove lavoriamo, ha scoperto tutto, dobbiamo eliminarl...hem...dobbiamo..." |
La terza stagione di Mr. Robot fa insomma un importante passo in avanti dal punto di vista della sceneggiatura. Il quadro generale è molto più distinguibile (per quanto come al solito con parecchi pezzi del puzzle ancora da trovare) e perfino alcuni eventi della passata stagione assumono un significato concreto e coerente. Si mettono insomma da parte i colpi di scena ad effetto che avevano contraddistinto la serie, colpi di scena spesso votati più a gettare fumo negli occhi che a stupire davvero. C'è insomma una visione più matura alla gestione degli eventi, che vede in Elliot non più il deus ex machina della situazione, l'uomo dietro tutto, il genio che ha la capacità di prevedere tutte le mosse e che finisce per sbagliare solo quando si è messo sotto scacco da solo non accorgendosene. Elliot qui è invece ingannato, usato, spesso non riesce a capire bene quello che sta accadendo perchè di fatto non è lui il grande burattinaio, non lo è mai stato.
Buona parte di questa profondità è da ricercare, oltre che in una sceneggiatura più coerente, nell'aggiunta al cast di attori di rilievo che donano alle scene un maggiore patos, basti pensare ad esempio al personaggio interpretato dal bravo Bobby Cannavale: spietato ed ambiguo. Interessante anche il maggior coinvolgimento delle forze di polizia che donano alla serie momenti di tensione maggiori.
"Elliot il futuro non è scritto, il vero fato è quello che scegliamo noi, chissà tu magari ad esempio potrai crearti un tuo personale 2015 "alternativo"" |
Le stesse puntate (soprattutto nella prima parte) cambiano stile di continuo: si passa infatti con nonchalance da una che sembra presa da un classico film "d'assedio" alla John Carpenter (con tanto di musiche, di solito eletroniche, che si trasformano per l'occasione in lugubri tastierismi che riportano alla mente i Goblin) ad altre che fanno dell'ironia e del citazionismo spinto il loro punto di forza (Ritorno Al Futuro sarà un riferimento costante durante tutto l'arco della stagione, ma anche Supercar). Ad ogni puntata è come se Esmail giocasse a cambiare genere,
cercando sempre qualcosa di particolare per stupire lo spettatore
Mr. Robot in questa stagione sembra insomma aver trovato finalmente la sua dimensione, mostrando un solido equilibrio tra virtuosismi registici e profondità della trama, certo non tutto è perfetto e alcuni difetti continuano a restare, ma sicuramente (visto anche il finale col classico cliffhangerone) c'è molta curiosità di vedere se la quarta stagione riuscirà a chiudere il cerchio in maniera efficace.
PRO
- Maggiore profondità e sceneggiatura più coerente
- Cast "arricchito"
- Solito stile inconfondibile
CONTRO
- Alcuni personaggi forse messi da parte frettolosamente
- Spesso alcune questioni vengono messe troppo sullo sfondo
...
Voto 8
- Maggiore profondità e sceneggiatura più coerente
- Cast "arricchito"
- Solito stile inconfondibile
CONTRO
- Alcuni personaggi forse messi da parte frettolosamente
- Spesso alcune questioni vengono messe troppo sullo sfondo
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Voto 8
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