venerdì 5 aprile 2024

A Murder At The End Of The World - Miniserie (2023)

Un omicidio alla fine del mondo. Giá nel titolo è racchiusa in buona parte la sintesi concettuale di questa serie disponibile su Disney Plus. Tralasciando il fatto che l'omicidio di fatto non è uno solo (anche se uno è sicuramente il più importante per le vicende della protagonista) è quel "alla fine del mondo" che riassume al meglio il succo del plot. Fine intesa innanzitutto come mera definizione geografica: la fine del mondo, ovvero in capo al mondo. In Islanda per la precisione. In un lussuoso complesso immerso nella neve e isolato da tutto, nel quale un noto miliardario ha invitato 9 persone (esperte in campi disparati) ad un misterioso meeting. Di cosa si occuperanno? Anche se ci si arriva dopo un po' di tempo è chiaro fin dalla prima puntata che il tema è proprio quello della fine del mondo appunto. Fine stavolta intesa letteralmente, nel senso di apocalisse, estinzione di massa. A causa di cosa? Beh, c'è l'imbarazzo della scelta: riscaldamento globale, virus, guerre mondiali...Come impedire che ciò possa accadere? Che la razza umana si estingua? Ideando e sviluppando assieme dei progetti innovativi, tanto i fondi non sono un problema. Ma prima di impedire l'estinzione globale bisognerebbe innanzitutto impedire la loro di estinzione, nel senso che misteriosamente i partecipanti al meeting cominciano a morire. Ammazzati. Da chi? Forse l'avere tra gli invitati una scrittrice di libri True Crime (in teoria fuori posti in una situazione del genere) non è esattamente una coincidenza, anche perchè a morire per primo è proprio l'ex ragazzo della giovane scrittrice, che da anni non era più in contatto con lei.

Morto e Resort


Se inizialmente potrebbe sembrare di trovarci di fronte ad una specie di "Invito a Cena con Delitto" (la classica situazione da Cluedo: una casa, degli invitati, un omicidio commesso sicuramente da uno di loro) non è così. O meglio non esattamente. C'è anche quello. Ma la serie fin dalla prima puntata mostra di non avere molto a cuore la questione puramente investigativa della faccenda. L"indagine" non è preponderante e neppure così stringente. Molto più spazio viene dedicato all'approfondimento psicologico della protagonista e del suo rapporto con l'ex ragazzo morto. In pratica A Murder At The End Of The World è più una storia d'amore e di riscatto personale che un vero e proprio whodunit. D'altronde i personaggi sono quasi tutti abbastanza abbozzati, non sappiamo quasi nulla di loro, a parte il lavoro che svolgono e il fatto che siano dei sospettati. Nessuno a parte la protagonista in pratica sembra avere davvero un passato o un rapporto diretto con la vittima (e non ce li avrá di fatto neppure dopo la conclusione della serie). Dal punto di vista prettamente "giallo" siamo insomma di fronte ad un prodotto medio, non così affascinante come potrebbe sembrare.

Dietro il progetto c'è però quella Brit Marling che giá in OA (e ancora prima in Another Earth) sia come attrice che come scrittrice aveva dimostrato di essere a suo agio nel raccontare storie che mescolavano amore, fantascienza e riflessioni filosofiche sulla vita e la morte. Qui siamo più o meno dalle stesse parti a livello concettuale. A Murder At The End Of The World prende solo lo spunto dai classici gialli alla Agatha Christie, poi però fa deragliare il tutto per buona parte degli episodi, molto più interessata a parlarci di rapporto con la natura, con la terra, il mondo nel quale viviamo e del nostro rapporto con le intelligenze artificiali e la tecnologia in generale. Gli intenti sono insomma molto più nobili di quelli che in apparenza potrebbero apparire, sebbene non tutto sia approfondito o trattato con la giusta cura. E' interessante però notare come certe frasi o certe scene che potrebbero in apparenza sembrare banali vengano poi riprese in seguito per offrire una prospettiva più ampia su determinate tematiche (il nostro dipendere dai cellulari, le I.A., i videogames, l'impatto sulla natura della tecnologia ecc.)
Peccato che venga riservato troppo tempo ai flashback, ottimi nel dispiegare il rapporto tra i due ragazzi e il loro legame, molto meno quando si reiterano certe scene che riguardano la vecchia indagine sul serial killer (ridondanti e tirate per le lunghe). 

Come sarebbe a dire che avete le telecamere anche nei bagni? Ma questo non è il Grande Fratello Vip?



A Murder At the End of The World è insomma un prodotto strano e particolare (come i giá citati Another Earth e OA), per alcuni respingente. In apparenza sembra una classica serie gialla ma di fatto non lo è, anzi su quel versante non ha molto da offrire e rischia di indisporre chi si aspetta solo quello. E' altro, e questo ci viene ben sintetizzato nella puntata finale nel quale viene rivelato il vero "colpevole". E' una riflessione sul nostro posto nel mondo e su ciò che facciamo con la nostra vita e cosa auspichiamo per il futuro del pianeta. Un pianeta che sta cambiando repentinamente, troppo, e che rischiamo di distruggere spingendoci troppo in lá, sacrificando la nostra umanitá. 

PRO

- Affronta tematiche non banali e poco dibattute nei telefilm
- Alcune frasi o dettagli apparentemente banali hanno invece senso se rapportate al quadro generale
- L'atmosfera ovattata e distopica del complesso ipertecnologico isolato dal mondo

CONTRO

- Può indisporre chi si aspetta un giallo canonico
- I personaggi secondari sono troppo abbozzati
- I flashback a volte diventano superflui e ridondanti

Voto 7,5

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