domenica 27 agosto 2017

Serie A 2> Genoa vs Juventus 2-4 – Joya tripla


Vediamo di farvela più facile stavolta. Vi regaliamo l'autogol più veloce della storia (Pjanic) e la seconda VAR in due giornate. Facciamo che l'arbitro vede il rigore ma non il fuorigioco che c'è prima - dice: "è millimetrico"? Rispondiamo: "come! Non hai la moviola in campo per poterlo vedere?" -  ma senza crucciarci più di tanto sulla differenza di trattamento che i soliti noti ci riservano. Quelli che scambiarono un petto di Dybala per un fallo di mani solare tolto al Photoshop (Pistocchi).

Vi facciamo volare con la memoria allo stesso inizio disastroso bianconero di Genoa-Juve (3-1) dello scorso anno, vi diamo ancora più speranze di quelle che si sono infrante sulla parata di Buffon col Cagliari. Eccola qua, 2-0, posta raddoppiata, correte a cantare: "viva la var, quanti geni lavorano solo per noi" parafrasando Renato Zero. Di come lo scorso anno abbiamo avuto un solo rigore contro in una stagione mentre con lui (o lei) in due giornate ne abbiamo avuti già due... ma fermatevi la che adesso iniziamo noi.



Innanzitutto i rigori: l'anno scorso abbiamo avuto solo tre rigori in trentotto partite mentre adesso ne abbiamo già uno in una settimana. Qualche avvocato delle cause perse omette di disegnare questo quadro d'insieme, così come omette i 14 rigori che la Roma si è pappata lo scorso anno. Risultato? Ad oggi la VAR, per come viene utilizzata, serve solo ad aumentare il numero di rigori assegnati. La si potrebbe quasi chiamare VAP (dove P sta per penalty). Poiché questa VAR, questo VAR, che non si sa bene quale sesso abbia è un transgender che non è ne moviola ne assistente dell'arbitro. Per la sua natura ibrida dà e prende non eliminando di fatto le polemiche ma accrescendole. Oggi, ad esempio, qualcuno critica Buffon che critica la VAR... ma critica la VAR perché non ha dato il rigore alla Roma. Naturalmente i più coerenti per ora restano gli interisti che in due giornate han visto la VAR strizzargli l'occhio per ben due volte, tra Fiorentina e Roma. Insomma è tutto un "pro domo mea" poiché il complottismo è un essere vivente che possiede un istinto di conservazione.

In tutto questo la Juve vince di nuovo. Stavolta in rimonta: Grazie all'uomo che secondo i vari Zili e Pistola è solo un sopravvalutato, non citato (grave pecca per il suo curriculum) neppure come erede da CR7 (gravissssimo). Lo stesso Ziliani che ieri lo scimmiottava oggi dice che non è merito di Allegri il suo talento (ma ce l'ha o non ce l'ha 'sto talento?) e che il problema non è il VAR ma il fatto che gli arbitri ci ricorrono troppo spesso perché non vedono gli episodi. Ma non era per questo che è stato inventato? Insomma inizia il campionato nazionale di arrampicata sugli specchi dei noti iscritti all'albo dei giornalisti che piuttosto dovrebbero essere iscritti ad una curva... se solo avessero una squadra da tifare.

Da quando Dybala indossa il 10 sembra stia raggiungendo la sua maturità. Più responsabile e impegnato ma anche più sciolto. Fa le sue giocate con più naturalezza e (fatto salvo che siamo ancora alla seconda) segna anche più gol. Ieri porta a casa il suo primo pallone per una tripletta in Serie A. Sembra quasi capace di scrollarsi di dosso le chiacchiere di tutti i tipi che gli arrivano da tutte le parti. A tratti lo vedi già un leader, capace di poter prendere sulle spalle la squadra. Ma lasciamo anche noi che cresca perché in fondo sta crescendo bene. E se il Barcellona non lo vuole non è tanto meglio per noi?

Eppure se devo essere sincero a questa rimonta io ci credevo. Troppo presto son arrivati i due schiaffi per aver paura di non poter avere il tempo e la forza di una reazione. La condizione fisica è ancora quella che è, ma stavolta l'orgoglio ha giocato un ruolo fondamentale. Una volta accorciate le distanze con uno splendido gol di Paulo, la VAR è arrivata a ricordare a tutti gli anti-juventini, che la credono una loro creatura, che se sta lì può anche ritorcersi contro di loro. Immaginate cosa sarebbe successo senza la VAR in qualsiasi altra partita con qualsiasi altro arbitro. Il fallo da rigore dato a loro poteva anche essere visto, mentre il mani del rigore dato a noi no. Nessuno se ne era accorto e. a differenza del primo, nessuna protesta c'era stata. Proprio quel pareggio sul finale, trasformato dalla Joya, ci fa capire che siamo più forti delle regole che pensate possano azzopparci. Poiché per voi, in fondo in fondo, il VAR non serve per rendere equo e giusto il campionato ma per azzopparci, perché la Juve zoppa è la vostra idea di campionato equo ed equilibrato.

Cuadrado come al solito non brilla, gioca maluccio per tutta la partita, ha nella corsa la sua unica arma ma... stavolta segna. Un gol importante perché è il gol che completa la rimonta. Con Matuidi in campo le cose cambiano perché, checché ne dicano le vedove di Bonucci, è il centrocampo a mancare di filtro e a non aiutare la difesa sui contropiede. Ma essendo appena arrivato il francese deve trovare il suo posto soprattutto dal punto di vista di adattamento alla squadra. Perciò siate pazienti.

Non fate come Libero, il giornale milanista che non può dire di esserlo, o come i telecronisti che se non nominano almeno una trentina di volte a partita Bonucci, quando gioca la Juve, non prendono la tredicesima. Costoro criticano la difesa e danno la colpa alla sua mancanza, ma dimenticano, o fingono di dimenticare, la disastrosa prestazione di Bonucci proprio contro il Genoa dello scorso anno. Ieri invece, con un Rugani non completamente sul pezzo che causa il rigore ed è molle sulle marcature, abbiamo vinto una partita nata male come quella dello scorso anno.

Il sigillo finale di Dybala sotterra ogni speranza del Genoa. A noi lascia sei punti in totale e una sosta per riorganizzare meglio squadra, idee e forma fisica. Con la chiusura del mercato infatti inizierà il vero campionato e con questo il solito tram tram che il VAR non potra scalfire. Perchè i forti resteranno forti (che si sia noi o chiunque altro vinca questo scudetto) e le vittime resteranno vittime.

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