Vengino signori, il circo è in città. Che vi divertiate o meno, alla fine del giro di giostra vi tocca un punto a testa, non più di questo. La somma che fa il totale è sempre più allucinantemente scarsa, ma si faranno andar bene anche questo pareggio. Si son persino divertiti, a vederci azzuffare nel fango per un posto in Champions. Le loro risate rimbombavano per tutta l'Italia. Incapaci di vincere persino contro una Roma in turnover e stanca per le fatiche di coppa. Capaci di farci segnare persino da Lukaku, a porta libera. Uno che prima di ieri aveva si segnato solo su rigore. Un gol preso da polli, quali ormai siamo. Col loro portiere che si divide tra i miracoli che fa lui e le grazie che gli facciamo noi. L'unico a trottare è Chiesa, ma oltre al cross del pareggio non quaglia nulla di concreto. Sfortuna per il palo? Superstizioni da medioevo, qui c'è invece sistematica incapacità di segnare, reiterata e non casuale
La stagione che non vuole finire mai, ha conservato per noi ancora l'umiliazione finale della Coppa Italia, ma potevamo quantomeno segnare la parola fine per quanto riguarda il campionato. Vincendo sarebbe stata qualificazione Champions matematica, ma noi preferiamo andare a fare l'ennesima finale di coppa del mondo contro la già retrocessa Salernitana, in casa. Dove se ci va bene andremo a strappare una vittoria al novantesimo, con un loro autogol. Lo schifo! Toglietemela d'avanti per favore, non la sopporto più. Sono stanco di giocatori che si fanno rubare la palla sui piedi, come i bambini dei cartoni animati si fanno soffiare i leccalecca dalle mani. Sono stanco delle solite interviste prestampate da mesi, invece di un bel silenzio stampa rinfrescante al limone.
Sono stanco di tifare l'unica squadra italiana, ai cui giocatori fischiano fallo anche quando entrano sul pallone. Non se ne può più, della maligna furbizia di chi vorrebbe anche l'espulsione, perché se l'arbitro sbaglia deve darmi tutto il malloppo e non solo una parte. Con il colpevole avallo della perfetta mentalità italiana e del suo giornalismo, laureato a questa scuola, che non tace e acconsente. Mentre dall'altra parte c'è chi falsa persino la corsa salvezza, oltre a molte delle sue vittorie, riuscendo a perdere le uniche due gare contro la stessa promessa alla B, andata e ritorno. Può capitare direte, succede quando non si hanno più obbiettivi. Normale, certo, se non ti chiami Juventus. Squadra a cui si chiedeva di schierare la migliore formazione possibile, sempre, anche in queste partite. Cose che ormai persino molti juventini hanno dimenticato. Due pesi, due scudetti, due memorie diverse.
Nessun commento:
Posta un commento