lunedì 8 gennaio 2024

Serie A 23/24 – 19ª Salernitana 1-2 Juventus – fratello maggiore


Dopo l’exploit di Coppa Italia, torniamo in modalità routine in campionato. In un calcio dai meccanismi sempre più consolidati, e dai calendari di Coppa Italia sempre più preconfezionati, capita sempre più spesso di assistere alla doppia sfida ravvicinata tra due squadre in queste due competizioni. Ma persino i sassi sanno ormai quanto queste due sfide siano diverse. Troppo bella e straripante la Juve di giovedì scorso, un’eccezione difficilmente ripetibile ieri, se non nell’incipit iniziale e nella resa finale: svantaggio e rimonta. La Juve ritorna asciutta dal diluvio di Salerno e in un girone intero colleziona 46 punti, due in meno della vetta. Un mezzo miracolo per questo organico.


L’ennesima vittoria acciuffata per i capelli all’ultimo minuto, ormai una brutta consuetudine per le nostre coronarie, ottenuta anche grazie alla superiorità numerica, anche se a ben vedere la Salernitana, dopo l’espulsione, è stata persino più propositiva e pericolosa, cosa che ha fatto arrabbiare moltissimi di noi. Dopo il pareggio di Iling ci sarebbe stato tutto il tempo per ribaltarla con calma, ma a noi ormai piace ridurci sempre all’ultimo minuto, come quando devi uscire, sei libero in anticipo, ma perdi tempo e ti scordi di guardare l’orologio. Vlahovic è sempre lo stesso, ma quanto meno segna (un gol pesante come una casa) Milik invece rimane un palo della luce.


Da una parte, quindi, abbiamo chi si arrabatta con una società commissariata e fiaccata dalle minacce della FIGC, senza aver fatto mercato, costretta a pescare continuamente da una Next Gen moribonda, che non si sa ancora se riuscirà a sopravvivere a quest’annata, per sopperire a infortuni e squalifiche. Dall’altra invece abbiamo chi pesca a due mani dagli “episodi” arbitrali, pur avendo un organico per nulla paragonabile e continuando a spendere sul mercato, in barba alla sua marea di debiti. Insomma, sembra la vecchia storia di Davide contro Golia, solo che nel calcio non funziona così. Il calcio è come il mondo delle favole, nella cui narrazione i cattivi sono sempre gli stessi, esiste il bene e il male e tutto è ingenuo o ipocrita.


Prendiamo ad esempio il fatto che ad un certo punto, molti si sono accorti che il VAR non ha cambiato nulla, che gli arbitri continuano a sbagliare e anche in maniera grave, con l’aggravante che adesso non si può più dire “non hanno visto”, alla faccia di chi voleva il paradiso in… campo. Ben svegliato Zazzaroni, il caffè si è raffreddato, sono anni che invece noi lo diciamo. Questa sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri è abbastanza confuso o al contrario ci vede benissimo e aveva il suo scopo già scritto nel suo algoritmo informatico. Così come non ha eliminato le polemiche, anzi le ha inasprite. 


Proviamo a guardare infatti la cosa da un punto di vista neutrale (un’utopia che pare una bestemmia in questo paese) ora tutti si lamentano, tranne quelli che lo facevano prima e non possono più farlo oggi. I vecchi “onesti”, quelli che hanno sempre lottato contro la corruzione del sistema ma che oggi si soffermano di più su quanto invece l’inter sia così forte da non aver bisogno di aiuti arbitrali, tutto già sentito a parti invertite. A questi si accodano quelli che vogliono entrare in questa sorta di ribellione per ottenere qualcosa in cambio, come Andreazzoli dopo lo 0-3 contro il Milan (risultato che in altri tempi avrebbe tappato la bocca a tutti) o come Inzaghi (Filippo) e la Salernitana dopo questa partita, a cui si riaccodano, con l’ennesima inversione a U, quelli che solo fino a ieri l’altro ci parlavano della buona fede del VAR, ricordate? Ne ho appena finito di parlare.


Ebbene di cosa si lamenta il fratello maggiore (Filippo), quasi volesse prendere per mano il fratellino (Simone) e difenderlo dalle accuse? Ufficialmente dell’atteggiamento dell’arbitro nei suoi confronti, ma velatamente dell’espulsione sacrosanta di Maggiore (Giulio) o magari della mancata espulsione di Gatti, che invece entra nettamente sulla palla (non poteva smaterializzarsi) e viene comunque ammonito. Due episodi, nemmeno pagliuzza, che stanno facendo gridare allo scandalo quelli con le travi negli occhi, che non vedono il rigore e mezzo non concesso ieri alla Juve. Ormai è così che funziona. Si usa il fake per contrastare la realtà, non solo nel calcio.

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